Recensioni

Nuovi Samsung Galaxy S23, tra materiali riciclati e ottiche da professionisti

I Galaxy S23, S23+ e S23 Ultra sono i nuovi nati della serie top di gamma di Samsung. Tra i punti di forza certamente il comparto ottico (a prova di regista) e la scelta di usare materiale riciclati. Li abbiamo comprati per mandarli in laboratorio: vedremo se mantengono tutte le promesse e riusciranno a scalzare gli iPhone dalla vetta della nostra classifica. Intanto proviamo a vederli più da vicino.

  • contributo tecnico di
  • Rachele Colombo
09 febbraio 2023
  • contributo tecnico di
  • Rachele Colombo
Samsung Galaxy S23

Samsung ha lanciato di recente gli ultimi nati della serie Galaxy, ovvero gli S23. Si tratta della nuova serie di smartphone top di gamma della casa coreana, dai costi non proprio accessibili a tutti ma dalle prestazioni che, almeno da quanto emerge nei nostri test in laboratorio, in grado di competere con gli smartphone di casa Apple. Noi li abbiamo pre-ordinati (come sempre rigorosamente in forma anonima) per portarli quanto prima in laboratorio e vedere se questa nuova serie sarà in grado di togliere il titolo di miglior smartphone del test all’iPhone 14 Pro. Nel frattempo vediamo quali caratteristiche ci aspettano e quali sono i punti di forza promessi dalla Samsung.

Galaxy S23: modelli e prezzi

Innanzitutto i nuovi Galaxy sono proposti in tre versioni (normale, Plus e Ultra) ognuna delle quali con diverso spazio di archiviazione (da 128 GB, fino a 1 TB). Ovviamente anche i prezzi proposti cambiano notevolmente: si va dai 979 euro del Galaxy S23 da 128 GB, fino ai 1.889 euro del Galaxy S23 Ultra da 1TB. Come abbiamo detto tutti i modelli sono al momento in pre-ordine sul sito di Samsung.

Video da professionisti? Vedremo in laboratorio

Sicuramente, uno dei punti di forza su cui la stessa Samsung ha puntato per promuovere i suoi nuovi modelli, riguarda il comparto foto-video con funzionalità “prosumer” adatte a quanto pare anche ai veri registi, tanto che sulla cosa si sono espressi anche due mostri sacri come Ridley Scott e Na Hong-jin, secondo i quali il livello dello smartphone S23 Ultra è equiparabile a quello di una videocamera professionale.

Il modello infatti può essere utilizzato per la creazione di film con 120 fotogrammi al secondo ed è dotato di funzioni di editing e post produzione; particolarmente interessanti sarebbero lo stabilizzatore e la capacità di fare video di qualità soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Ci fidiamo certamente del parere di Ridley Scott, ma preferiamo, come sempre, testare con mano (anzi in laboratorio) le reali performance di tutto il comparto foto e video.

Materiali riciclati su un top di gamma

Tra le altre novità, la gamma S23 offre un sistema di raffreddamento migliorato con CPU e GPU più efficienti per una migliore esperienza grafica e di gioco. Alche il design può essere annoverato tra i punti di forza, soprattutto quello elegante del Galaxy S23 normale e di quello plus; un po' squadrato e meno maneggevole invece il design della versione Ultra che ricorda ancora una volta la forma della precedente serie Note, con tanto di pennino.

Fondamentali, poi, affinché il telefono possa durare a lungo sono gli aggiornamenti del sistema operativo, sempre più garantiti dopo molte pressioni in sedi internazionali da parte di Altroconsumo, che prevedono quattro generazioni di aggiornamenti e cinque anni di aggiornamenti di sicurezza.

Un aspetto che inizia ad essere apprezzato tra gli utenti è quello della sostenibilità: per questi modelli Samsung ha utilizzato materiali ecologici, con plastica e vetro riciclati (80% e 20% sul totale). Anche Apple ha iniziato a percorrere questa strada da qualche tempo, riciclando alcuni materiali preziosi presenti negli smartphone, come cobalto e oro, e alcune anticipazioni fanno intendere che il prossimo modello possa avere il 100% di plastica riciclata: una strada certamente da continuare a percorrere.

Sparisce il caricatore: scelta davvero ecologica?

Infine, vale la pena soffermarci su un aspetto (anch’esso legato alla sostenibilità) che pone alcuni quesiti interessanti. Nella confezione di questi modelli, così come già successo per il Galaxy S22, è presente un cavo dati di tipo Usb-C (come prevede la nuova normativa sul caricatore unico), ma non c'è alcun caricabatteria; una scelta certamente dettata nelle intenzioni da giustificazioni di tipo ecologico (inutile fornire agli utenti l’ennesimo caricabatterie) tuttavia ci sono altri aspetti da considerare. 

Da una parte, così facendo, si obbliga molti consumatori a dover ricorrere all’acquisto di un nuovo caricatore se già non ce l’hanno o magari lo hanno rotto. Dall’altro, il cavo in dotazione è in realtà un cavo che ha da entrambe le parti una Usb di tipo C (quella nuova, per intenderci), mentre la stragrande maggioranza dei caricatori che abbiamo già più o meno tutti a casa ha un ingresso per le normali Usb (quelle più vecchie). Questa scelta quindi, se da una parte consente di evitare di riempire le case (e l’ambiente) di nuovi Raee (lo sono infatti tutti i rifiuti come i caricatori), dall’altro obbliga la gran parte delle persone a buttare nella spazzatura (creando quindi altri Raee) tutti i vecchi caricabatterie con Usb grande, non più compatibili col nuovo cavetto in dotazione, oppure a tornare a utilizzare caricatore e cavetto vecchi, rendendo di fatto inutile il nuovo cavo in dotazione. Si tratta certamente di uno scotto da pagare in questa fase di transizione verso uno standard Usb finalmente comune a tutti i dispositivi.

Lo scorso anno quasi il 90% degli smartphone testati da noi aveva un ingresso Usb-C: questa misura, obbligatoria dall’autunno 2024, aiuterà comunque a ridurre l’impressionante mole di rifiuti da caricabatterie e cavi stimata dalla commissione europea in circa 51 mila tonnellate di rifiuti Raee.

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