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Smartphone indistruttibili? Non esistono

Scopri i segreti della resistenza degli smartphone, dagli urti alle cadute fino al possibile impatto con l’acqua del mare o di una piscina. La resistenza non è correlata al prezzo. E’ importante salvare periodicamente i dati contenuti nel telefono.

28 maggio 2021
smartphone indistruttibile

Nessun telefono è indistruttibile, ma esiste una tipologia di smartphone creata per essere molto più resistente della media. Si chiamano rugged phone, smartphone da cantiere, adatti alle esigenze di chi ama lo sport e stare all’aria aperta, oppure dei giovani, che solitamente sono meno attenti ai rischi che può correre un telefono. Questa categoria di prodotti è certamente molto resistente, anche se non “indistruttibile”.

In generale, per valutare la resistenza dello schermo di un dispositivo, si può consultare la classificazione Gorilla Glass: più è alta la classificazione, più alta è la resistenza del vetro. Meglio poi scegliere telefoni non “spigolosi”: in caso di caduta questi modelli si comportano meglio. I rugged phone sono mediamente più resistenti proprio perché hanno un rivestimento in gomma a proteggerli dagli urti, ma non si possono avere certezze. Sono diversi, infatti, i fattori che influenzano la capacità di resistenza di uno smartphone.

Smartphone, sono davvero waterproof?

Attualmente circa il 50% dei telefoni è venduto come waterproof ed è importante chiarire questo aspetto. Per essere sponsorizzati come waterproof i telefoni devono rispettare appositi standard di resistenza all’acqua, è però importante sapere che in quelle prove è previsto che il telefono sia immerso in acqua e non che vi cada; questa è ovviamente una differenza sostanziale rispetto alle possibilità reali e spesso mostrate nelle pubblicità. Non dimentichiamo inoltre che l’acqua in questione è dolce, il mare e la piscina (che contiene cloro) hanno caratteristiche differenti. Waterproof quindi non significa assolutamente che possiamo lanciarci in piscina come a volte ci inducono a pensare le pubblicità. Se dobbiamo andare al mare o in piscina è sempre consigliabile l’utilizzo di custodie ad-hoc, dei sacchetti impermeabili che, a un prezzo mediamente molto contenuto, possono permettere  di entrare in acqua e di proteggere il dispositivo.

È comunque sensato in tutte le occasioni proteggere il cellulare con una custodia. Sul mercato possiamo trovarne diverse tipologie: la più consigliata è quella “a portafoglio” poiché riveste l’intero smartphone. In generale è meglio avere una cover con uno spessore abbondante, che superi quello dello schermo: in caso di caduta questo spessore proteggerà meglio lo schermo dello smartphone dall’urto con il suolo. Esistono infine vetrini e pellicole che si possono usare per proteggere lo schermo, soprattutto dai possibili graffi.

In caso di caduta in acqua sicuramente la cosa migliore è asciugare e spegnere il telefono, lasciandolo in pace per diverse ore in modo che possa asciugarsi completamente mentre è spento. Niente riso crudo per velocizzare il processo: lascia il cellulare inattivo per il maggior tempo possibile, senza usare phon e simili.

Salvare sempre i dati, una soluzione semplice

Se siamo preoccupati per la sorte del nostro telefono è sempre fondamentale effettuare un salvataggio dei dati, perché spesso quando un telefono si rompe ci si pente soprattutto di non aver salvato dati che spesso risultano irrecuperabili.

Prezzo e resistenza sono correlati?

Ci chiediamo spesso: se un telefono costa di più significa che è anche più resistente? La risposta è no: non c’è dai nostri test alcuna correlazione tra prezzo e risultati di resistenza, infatti molti telefoni costosi possono essere più fragili di altri. Un’ultima osservazione a proposito degli smartphone pieghevoli. Si possono piegare in modi diversi, ma nonostante il prezzo elevato sono appunto anche più fragili.

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Articolo realizzato nell’ambito di “Ascolta il futuro”, un progetto di educazione ambientale, civica e digitale promosso da Altroconsumo e realizzato con i fondi del ministero dello Sviluppo economico - ripartizione 2020.