Bacheca dei reclami

Ho acquistato un iPhone 8 (256GB) presso un centro Tim con l'attivazione dell'offerta TIMNEXT 30E HIGH+Kasko5.9E. Dopo la rottura del vetro del display procedo all'apertura della pratica per la riparazione sotto copertura assicurativa Kasko a fronte di una franchigia di 69€. Prima di inviare il telefono tramite corriere al centro per la riparazione e dopo qualche indagine scopro che il centro PRIMA COMUNICAZIONE S.r.l.VIA BOSCONE, 6822077 OLGIATE COMASCO (CO), presso il quale verrebbe inviato il mio dispositivo, non è un centro autorizzato Apple.Ora, riparare il mio iPhone nel suddetto centro farebbe decadere la garanzia legale presso la Apple, e d'altra parte non vedo perché dovrei riparare il telefono a mie spese pagando già un'assicurazione Kasko con TIM. Su mia richiesta di far riparare il mio dispositivo in un centro autorizzato Apple gli operatori del servizio SempreSicuri della Tim hanno risposto che la procedura non prevede questa possibilità.

Pagando la fattura RH05167873 dall'area riservata (15/10/2017) abbiamo ricevuto conferma che dalla carta di credito è stato trattenuto al suo posto il pagamento relativo a una bolletta del 2009 già stralciata, ovvero per la quale era già stata emessa nota di accredito (RH05001002).Prima del pagamento, mi ero assicurata che ciò non avvenisse contattando più volte il servizio clienti, sia al negozio, sia telefonico, sia Facebook: ogni volta mi era stato assicurato che la fattura evidenziata come insoluta era stata radiata (allego la risposta).

Cio' che mi e' capitato ha dell'assurdo in quanto la Tim, senza alcun motivo mi ha bloccato la sim, (DALLE ORE 21,00 CIRCA DEL 18.11.2017 ALLE ORE 12,36 DEL 21.11.2017) LA LORO MOTIVAZIONE E' TRAFFICO ANOIMALO, IN QUANTO USO SPESSO CONVERSARE IN CONFERENCE IN TRE O QUATTRO PERSONE. PREMETTO CHE HO UNA TARIFFA DI MINUTI ILLIMITATI ED ALLA DATA DEL 18.11 AVEVO SI E NO 3500 DI MINUTI DI CONVERSAZIONE EFFETTUATI.LE CONSEGUENZE CHE SONO RIMASTO CON IL TELEFONO BLOCCATO SIA IN ENTRATA CHE IN USCITA AVENDO ENORMI DISAGI COMUNICATIVI.HO CHIAMATO REITERATAMENTE IL 119 PER SOLLECITARE LO SBLOCCO DELLA SIM , RICEVENDO LE RISPOSTE PIU' STRANE, TRA CUI LA SIM E' BLOCCATA PER TERRORISMO.SE UNA PERSONA E' ABILITATA ALLA CONFERENCE E VUOLE SALUTARE DUE AMICI, CHE ABITANO IN CITTA' DIVERSE , CONTEMPORANEAMENTE , SI TROVA DI COLPO CON LA SIM BLOCCATA CON LA MOTIVAZIONE DI TRAFFICO ANOMALO E TERRORISMO

Buongiorno, il 27/11/2017 ho chiesto l'attivazione della fibra tramite il 187. La vostra operatrice mi ha detto che ci sarebbero voluti 7-10 giorni. Non ricevendo notizie ho chiamato il 187 qualche giorno dopo e mi è stato detto che il 07/12/2017 tra le 08.30-10.30 era stato fissato un appuntamento con il tecnico.Ho preso mezza giornata di permesso di proposito ma il tecnico non si è presentato, senza alcun preavviso. Ho chiamato il 07/12/0017 stessp il 187 e mi è stato detto che l'attivazione era bloccata per nuova lottizzazione.L'11/12/2017 ho chiamato 4,5 volte il 187 per capire cosa fare ogni volta mi veniva detto di chiamare l'800300701 e mi veniva dato, ad ogni chiamata, un codice pratica, da fornire al numero precedentemente citato, differente. Ogni volta il numero si rivelava sbagliato.All'ennesima chiamata al 187 dell'11/12/2017 una vostra operatrice mi ha detto che chiamare l'800300701 è inutile e mi ha detto di aver fissato un appuntamento con il tecnico per il 14/12/2017 tra le 15 e le 17.Prendo una nuova mezza giornata di permesso e verso le 15 chiamo il 187 per sapere se il tecnico avesse nuovamente sospeso l'intervento e con mia grande sopresa scopro che non risultava nessun appuntamento per il 14/12/2017 e che gli operatori del 187 non possono fissare appuntamenti. Inoltre mi viene detto che risulta un numero sbagliato come mio numero di contatto. Inoltre mi viene detto che la pratica risulta sospesa per nuova lottizzazione dal 07/12/2017 senza che ci sia stata alcuna variazione ma l'operatrice del 187 mi dice che la cosa è anomala perchè normalmente una pratica rimane in quello stato un paio di giorni. L'operatrice sollecita un ricontatto da parte del tecnico, inserisce il numero di cellulare corretto ma non ho ancora ricevuto alcuna informazione.

il 13 e il 14.12.2018 in 2 centri TIM diversi di Padova ho chiesto di attivare un'offerta che prevedeva la domiciliazione bancaria. Per effettuarla non mi è stato chiesto l'IBAN bensì il mio bancomat. La carta di debito del conto (UNICREDIT, non è l'ultima banca in Italia!) su cui volevo domiciliare l'offerta, essendo una carta di nuova generazione, non veniva letta dall'apparecchio in dotazione nei centri TIM mi è stato detto che non si poteva fare nulla perchè la mia carta non era del circuito bancomat, bensì mastercard. Ho dovuto domiciliare su un conto vecchio sempre a me intestato, usando il bancomat afferente a tale conto, che in realtà chiuderò a breve: e prima di chiuderlo vedrò di passare la domiciliazione sul conto nuovo. Ho perso un sacco di tempo e ne perderò solo perchè i lettori delle carte per la domiciliazione si limitano al circuito pagobancomat. Ma i circuiti internazionali non esistono per TIM? Non è allora meglio chiedere l'IBAN e basta? Da aziende grandi come TIM ci si potrebbe aspettare qualcosa di meglio! Se non avessi avuto un altro conto e un bancomat vecchio non avrei potuto usufruire dell'offerta. In banca (da me contattata per risolvere il problema) non riuscivano a spiegarsi la cosa.

In data 07-07-2017 ho comunicato ad operatori TIM che dal 09-07-2017 al 11-08-2017 mi sarei trovato a Malta per lavoro.Nonostante dal 15-06-2017 siano state abolite tutte le spese di Roaming Europeo, e mi fosse stato assicurato che entro la data di partenza sarebbe stato abilitato il mio piano tariffario, ho dovuto sostenere le spese di Roaming poiché il mio piano tariffario non aveva ricevuto il cosiddetto “riposizionamento”. Come indicatomi dagli operatori del servizio clienti TIM, tutte le spese da me sostenute a causa di questo disservizio mi sarebbero state rimborsate nella prossima fattura.Nel mese di agosto invio tramite PEC la richiesta di rimborso e dopo pochi giorni vengo ricontattato per confermare che avrei ricevuto il rimborso di luglio ed agosto nelle due fatture successive, essendo la fatturazione bimestrale.Tuttavia, nel mese di Settembre sono stato contattato da un operatore TIM che, a mia sorpresa, mi comunicava che alcun rimborso mi sarebbe spettato dato che per tutto il periodo di mia permanenza all'estero, era ancora attiva la promozione Roaming Tutto Incluso Daily Europa. Nella mia telefonata del 07-07-2017 avevo chiesto di disattivare tale promozione, ma l'operatore mi consigliava di lasciarla attiva per spendere solo €5,00 al giorno (iva esclusa) al posto di pagare a consumo una tariffa molto più alta.Il mio piano tariffario prevede l'addebito in fattura di tutte le spese standard e l'addebito su credito telefonico delle spese extra (tra cui il gettone giornaliero della promozione Roaming Tutto Incluso Daily Europa). Nei giorni 12-07,13-07 e 20-07 ho dovuto effettuare ricariche per un totale di €110,00 (iva inclusa) per poter utilizzare il telefono per chiamate in entrata e in uscita.L'operatore TIM mi assicura così che avrei ricevuto una comunicazione scritta di questo mancato rimborso, ma ad oggi non ho ricevuto alcuna comunicazione.

Nel pomeriggio di Venerdì 15.09.2017 ho acquistato in un negozio di telefonia della provincia di Rimini un telefono Huawei P10 4G Graphite Black per il prezzo di €.399,00 con la formula Offerta TIM “ET Telefono 10-30 mesi”.All’atto dell’acquisto, la negoziante ha acceso il telefono per mostrarmi la schermata del monitor.Non ho ritirato immediatamente il telefono, ma l’ho lasciato al negozio perché facessero il trasferimento su di esso dei dati presenti nel mio vecchio cellulare.Sono poi tornata a ritirarlo dopo circa due ore, verso le 19.00 e sono andata a casa. Qui ho messo il dispositivo sotto carica e il giorno seguente l’ho acceso e appena ho scattato alcune foto, mi sono accorta del malfunzionamento della fotocamera.Preciso che avevo acquistato questo modello di telefono proprio per le componenti di pregio della fotocamera e le straordinarie performances reclamizzate.Invece la fotocamera non metteva a fuoco e le immagini scattate erano di pessima qualitàLunedì 18.09.2017 mi sono recata subito nel negozio, lamentando il malfunzionamento della fotocamera e ho chiesto la riparazione o sostituzione del prodotto difettoso.L’addetto del negozio lo ha provato ed ha verificato personalmente che effettivamente la fotocamera non funzionava ha ritirato quindi il telefono per inviarlo in assistenza.I primi di Ottobre il venditore mi ha contattato per comunicarmi che la garanzia prevista non operava perché i Centri di assistenza, ai quali aveva inviato il telefono, gli avevano riferito di aver trovato all’interno del telefono dell’ossido concludeva dicendomi che se avessi voluto riparare il telefono, avrei dovuto accollarmi un costo non inferiore ad €.450,00.Preciso che nel brevissimo lasso di tempo nel quale ho avuto la disponibilità del telefono -dal tardo pomeriggio di Venerdì 15.09.2017 al Lunedì 16.09.2017- ho adoperato la massima attenzione nell’utilizzarlo e l’ho custodito in un ambiente protetto, lontano da liquidi o altre fonti di umidità.Non c’è bisogno che dica che non è il primo cellulare che posseggo e conosco bene l’utilizzo che ne va fatto e le cautele che vanno adottate.A questo punto, ho inviato una prima denuncia a Tim, rimasta senza esito.Dopo di che mi sono rivolta ad un legale, il quale ha inoltrato formale denuncia del difetto del telefono sia al venditore che a Tim ed a Huawei, contestando l’argomentazione addotta secondo la quale avrei causato io la presunta ossidazione rinvenuta all’interno del telefono, e chiedendo quindi l’attivazione della garanzia e la sostituzione del prodotto difettoso.Huawei mi ha “liquidato” con tre righe nelle quali si è limitata a dirmi che “sono stati effettuati internamente i controlli relativi al telefono in oggetto che è risultato non coperto da garanzia commerciale Huawei, in quanto il telefono presenta un danno provocato dal cliente (nello specifico il device risulta essere ossidato)”.Il negoziante mi ha risposto che devo rivolgermi a Tim, perché lui sarebbe un mero intermediario nella vendita dei prodotti Tim Tim mi ha scritto invece che mi devo rivolgere al negoziante o alla produttrice Huawei.Sta di fatto che ho acquistato un telefono con un dispositivo (la fotocamera) che non funziona, non ho causato io l’ossidazione che Huawei ed il venditore assumono essere stata rinvenuta nel telefono e oggi, dopo 2 mesi e 15 gg. dall’acquisto sono senza telefono e Tim continua a prelevarmi dal mio conto corrente gli importi delle rate per un bene del quale non usufruisco.Concludo, osservando infine che la scusa dell’ossidazione, che il negoziante e Huawei oppongono per non sostituirmi il telefono in garanzia, mi pare quanto meno singolare considerato che il malfunzionamento della fotocamera è un difetto che ho scoperto ora essere diffusissimo nel modello di telefono Huawei P10 4G che ho acquistato, al punto che in alcuni commenti si parla di un “bug” o di un problema di software, che la Huawei non è riuscita ancora a risolvere.Vi ringrazio fin d'ora per l'aiuto che potrete darmi.

Una voce sulla fattura ( Importi fuori campo IVA) non sono stati spiegati, nonostante i contatti con la TIM.E' stato affermato che sarebbero importi dovuti alla ragioneria . Sembra surreale ma è così.

I fatti sono i seguenti. Avevo un abbonamento con WIND-Infostrada da diversi anni per la telefonia fissa e internet. Nell’ultimo periodo rilevo e segnalo gravi disfunzioni soprattutto nella connessione a internet e subito dopo la mia segnalazione ricevo una chiamata da operatori Telecom, a conoscenza del disservizio, perché gli altri operatori si avvalgono comunque delle linee Telecom per raggiungere la mia abitazione, che mi propongono in modo per niente corretto il rientro in Telecom che non accetto. Wind-Infostrada dopo la mia ennesima segnalazione di disservizio mi dice chiaramente che non può risolvere il problema della eccessiva lentezza di navigazione per cui alla immancabile e repentina telefonata Telecom che segue la mia segnalazione, con offerta di rientro, rispondo positivamente. Da un operatrice Telecom (che chiama dal numero 06 83600067, operatrice Paola 0013) ricevo l’offerta TIM Smart CASA + mobile che consiste in ADSL a 20 MB, telefonate illimitate a costo zero verso tutti ed anche estero, Tim Vision e una SIM con 1000 minuti/mese e 2 Gb di dati, con la possibilità di passare alla fibra subito dopo. Accetto e comunico il codice di migrazione ad un indirizzo email (modulisticatelecom@tim.it) all’attenzione di Paola 0013 che mi richiama poco dopo avvisandomi che riceverò una chiamata di accoglienza da un suo collega (Marco che mi chiama dal numero 0283595658) a cui dovrò rispondere sempre si anche se la proposta che mi faranno è diversa, perché altrimenti problemi di natura contrattuale fra Telecom e Wind impedirebbero il passaggio mi rassicura dicendo che nel giro di qualche giorno riceverò la visita di un incaricato Telecom che mi porterà un contratto da firmare e sarà in quel momento che potrò perfezionare l’offerta e io potrò scegliere anche la fibra se voglio, allo stesso prezzo di 24,90 €. Siamo all’inizio di ottobre. Dopo qualche giorno un corriere lascia una busta chiusa al mio vicino di casa (trattasi di mio fratello) che mi viene recapitata al mio rientro, ovviamente chiusa termicamente. All’interno una sola copia del contratto da firmare. Non firmo il contratto perché non corrisponde a quanto propostomi da Paola e resto in attesa dell’incaricato fino alla fine di ottobre. Ovviamente mi preoccupo e chiamo più volte il 187 per sollecitare l’iter. Dal primo di novembre non ho più l’adsl. Preoccupato chiamo il 187 che mi comunica che sulla mia linea è stato attivato in data 31 ottobre un abbonamento SIMPLEX RTG LINEA FISSA a 29 €. A questo punto chiedo chiarimenti ad un mio parente dipendente Telecom il quale, sorpreso dell’offerta fattami, si adopera anche lui inviando reclami interni. Finalmente ottengo risposta dalla venditrice che per prima mi ha contattato (Paola 0013) che si scusa per il fatto di non essersi fatta viva prima e che mi dice che risolviamo tutto in tempi brevissimi. Questa volta devo rispondere di si a tutte le domande della telefonata di accoglienza che devono rifarmi compresa la domanda di aver firmato il fantomatico contratto cartaceo. Al mio rifiuto e indignazione per quanto accaduto sino ad allora ricevo una ulteriore chiamata da parte del collega Marco e della responsabile, tale dott.ssa Pagliarini. Anche costei, alla mia richiesta di chiarimenti sulla offerta originaria, mi dice che questa e la procedura e se voglio avere internet non ho altro da fare se non rispondere di si a tutte le domande della chiamata relative all’accettazione del contratto. Questo accade il 9 novembre scorso attorno alle 19.00. Accetto con la speranza che, come promesso, entro 24 al massimo avrei ricevuto la chiamata di Paola 0013 che avrebbe rimesso a posto ogni cosa. La chiamata la ricevo dopo quattro giorni in cui opero con ulteriori reclami sia interni fatti dal mio parente che esterni fatti da me. Paola mi propone un contratto con ADSL a 7 MB e chiamate a consumo 18 cent/min e scatto alla risposta a 26,90 €, spiegandomi che è questa la procedura e che dopo qualche settimana mi avrebbero passato alla fibra. Non ho altra scelta: se disdico e/o passo ad altro operatore, avrò varie penali da pagare. A tutt’oggi sono senza internet, con grave danno per la mia attività, e con un contratto mai richiesto. Scusandomi per essermi dilungato troppo, volevo sapere come poter invalidare il tutto ed essere, non dico risarcito dalla truffa operatami, ma quantomeno uscirne fuori ed essere libero di passare ad altro operatore senza costi ulteriori.Ringraziando per la cortese attenzione che vorrete prestare al mio caso, invio i più cordiali saluti

A seguito conclamata rottura del decoder Tim Vision in accordo con l'assistenza ne abbiamo deciso la sostituzione. La soluzione prospettata è la seguente:basta andare in un qualsiasi Centro Tim portare il decoder rotto e sostituirlo con quello nuovo.Ottimo,pieno di fiducia mi rivolgo al Centro Tim più vicino e proviamo a dare avvio alla pratica di sostituzione,tutti molto gentili e penso di porre fine a questa vicenda in tempi brevi Peccato che una volta che l'operatore inseriva a sistema i dati del mio decoder rotto e quelli del decoder che mi sarebbero andati a sostituire (faccio presente che il decoder nuovo era disposizione)il sistema bloccava la possibilità della sostituzione.A questo punto riapro un' altra pratica ma non sono ancora riuscito,dopo un mese a venire a capo di questa situazione,pur essendomi recato più volte con notevole perdita di tempo presso vari Centri Tim presenti nella mia zonaLa cosa più fastidiosa di questa vicenda,oltre a non usufruire di un servizio che continuo a pagare,è dovuta dal fatto che la responsabilità di questa situazione viene scientificamente rimbalzata dal Servizio Tecnico a quello Commerciale e in ultimo nuovamente al Centro Tim senza che questo abbia portato alla conclusione della mia vicenda.