Cosmetici: le marche raccomandate da chi li usa
Come scegli il dentifricio da mettere nel carrello della spesa? E lo shampoo? In base al prezzo, al fatto che è in offerta o ti affidi alla marca o leggi l’etichetta e sono gli ingredienti naturali ad attirarti? Quasi 1.400 consumatori ci hanno raccontato come scelgono i cosmetici e a quali marche si affidano. La classifica delle marche raccomandate da chi le usa di dentifricio, shampoo, bagnoschiuma, crema mani e deodorante.

Gli scaffali di supermercati, negozi specializzati, farmacie e profumerie pullulano di prodotti per l’igiene e la cura del corpo che sgomitano per essere messi nel carrello della spesa. Come? A colpi di offerte speciali, claim su ingredienti naturali o sull’assenza di quelli “pericolosi”, su improbabili proprietà salutari (lo shampoo “riparatore” e persino “anti-caduta”) o sulla sostenibilità per l’ambiente (“materiale riciclato”).
Ci siamo chiesti come gli italiani scelgono i cosmetici, in particolare shampoo, bagnoschiuma, deodorante e crema mani e quali sono le marche che usano o hanno usato in passato di cui sono più soddisfatti. Lo abbiamo chiesto a 1.394 cittadini con un questionario tra maggio e agosto 2023. I criteri principali di scelta un po’ per tutti i cosmetici considerati sono la marca, gli ingredienti e il prezzo (promozioni incluse).
La classifica delle marche stilata in base al giudizio di chi le usa riserva molte sorprese con marche di profumeria al primo posto per shampoo e all'ultimo per il deodorante.
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Il prezzo conta
Chi compra il dentifricio, il bagnoschiuma e lo shampoo guarda soprattutto il prezzo, mentre per l’acquisto della crema mani e del deodorante ci si affida di più agli ingredienti.
Da notare che il deodorante è acquistato anche in base ai claim sulla durata. Un criterio da prendere con le pinze visto che il deodorante andrebbe riapplicato sull’ascella pulita e quindi non è pensabile che duri 48 ore.
La maggior parte degli intervistati compra questi prodotti al supermercato, soprattutto dentifricio (76%) e bagnoschiuma (66%).
Per shampoo e crema mani, due intervistati su dieci circa scelgono anche prodotti venduti in farmacia, dal parrucchiere o in erboristeria.
I cosmetici venduti in farmacia sono più efficaci?
Il 18% di intervistati pensa che gli shampoo venduti in farmacia siano più efficaci di quelli venduti al supermercato. Convinzione errata: l’efficacia non ha nulla a che fare con il canale di vendita come dimostrano i nostri test sui cosmetici (come ad esempio, dentifrici, deodoranti, creme mani dove spesso il prodotto Migliore del Test è venduto al discount o al supermercato. Del resto, il canale di vendita è solo uno strumento di marketing per poter anche praticare un prezzo più alto.
Non fidarti degli slogan in etichetta
Dai risultati della nostra inchiesta emerge anche quanto le informazioni riportate in etichetta (slogan e ingredienti) influenzino la scelta del prodotto da acquistare: più di otto intervistati su dieci dichiarano di leggere le informazioni sul contenitore dei cosmetici.
Del resto, per farsi scegliere sull’affollato scaffale del supermercato i produttori puntano proprio su diciture rassicuranti come “naturale”, “senza parabeni”, “non testato sugli animali”, “dermatologicamente testato”, “ipoallergenico” che, però, spesso non significano nulla. Purtroppo, sono claim che funzionano: ben il 51% degli intervistati ritiene che i prodotti “ipoallergenici” siano più sicuri.
Al di là degli slogan, quello che conta sono le formulazioni e purtroppo, dalla nostra inchiesta è emerso anche che il 24% degli intervistati ha avuto reazioni avverse, quasi sempre leggere, dopo aver usato prodotti per la cura del corpo. Tra questi il 67% non le ha segnalate a nessuno, il 21% al proprio medico, il 13% al farmacista, il 2% all’azienda produttrice. Nessuno degli intervistati ha pensato di segnalarle al Ministero della Salute che sarebbe l’istituzione preposta anche perché un terzo non lo sa. Sul sito del Ministero c’è una sezione dedicata (Segnalazione da parte di utilizzatori finali e professionisti del settore sanitario), ma si può anche parlarne con il proprio medico che è tenuto a fare la segnalazione.
Naturale? Non è più sicuro
I cosmetici si vestono sempre più di verde – “bio” e “naturale” - per infondere sicurezza, mostrarsi rispettosi dell’ambiente e attrarre così la platea sempre più vasta di consumatori sensibili al richiamo del naturale. Anche se poi non c’è una legge che stabilisca quando un cosmetico si può definire naturale o biologico. È di sicuro una strategia di marketing che funziona se ben il 66% degli intervistati ritiene che i cosmetici che contengono ingredienti naturali o biologici siano migliori per l’ambiente.
Naturale non significa più sicuro (anche gli olii essenziali contengono allergeni) né più efficace: non sono certo la mela verde o il miele a lavare i capelli. Per non farsi condizionare basta imparare a leggere la lista degli ingredienti.
Gli estratti naturali sono indicati con il nome botanico in latino (ad esempio, la mela è Pyrus malus) e molto spesso sono riportati alla fine della lista: il che vuol dire che sono presenti in concentrazioni minime visto che, per legge, gli ingredienti devono essere riportati in ordine decrescente fino all’1%.
Naturale uguale sostenibile?
Non bisogna cadere nella trappola dell’equazione naturale uguale sostenibile. Anche perché bisogna considerare tutto il ciclo di vita del cosmetico, dalla produzione allo smaltimento. Infatti, alcuni ingredienti di origine naturale possono determinare danni all’ambiente e, al contrario alcuni di origine sintetica, possono essere alternative più sostenibili. Ad esempio, il safrolo, un composto profumato contenuto nell’olio essenziale estratto dalle radici del sassofrasso, un albero presente in Asia, è molto usato per i cosmetici e, vista l’alta richiesta, si tagliavano sempre più alberi. Un’azienda ha sviluppato una molecola chimica, l’helional, che riproduce l’aroma delle radici del sassofrasso e ha salvato dalla morte più di 110mila alberi all’anno.
Se si vuole un aiuto per riconoscere i prodotti un po’ più rispettosi dell’ambiente esistono delle certificazioni ad hoc, come l’Ecolabel europea, che al momento è limitata solo ai prodotti a risciacquo (saponi, shampoo…).
Troppa crema resta nel tubetto
Più della metà degli intervistati ha dichiarato di essere stato costretto a rinunciare a usare tutta la crema mani e il dentifricio perché il contenitore risultava difficile da svuotare completamente. Anche su deodorante, shampoo e bagnoschiuma, circa un quarto degli intervistati ha dovuto sprecare, almeno qualche volta, una parte del prodotto. È un problema da non sottovalutare per i consumatori e per l’ambiente, per questo valutiamo anche questo aspetto nei nostri test sui cosmetici dandogli rilevanza nel giudizio sull’impatto ambientale.
I produttori dovrebbero investire nella realizzazione di contenitori più accessibili per far sì che la quantità di prodotto inutilizzabile sia inferiore al 10%. Dal canto nostro, per recuperare quello che resta, possiamo aggiungere un po’ d’acqua (nel bagnoschiuma) o tagliare il tubetto se è una crema.
Cosmetici, le marche più soddisfacenti
Per aiutarvi a scegliere, ecco le marche di cosmetici raccomandate da 1.394 consumatori (dai 25 ai 79 anni, distribuiti come la popolazione generale per età, sesso, istruzione e area geografica) interpellati con un questionario tra maggio e agosto 2023.
Gli intervistati hanno espresso il loro livello di soddisfazione (da 1 a 10) per le marche che usano o hanno usato in passato di shampoo, crema mani, bagnoschiuma, dentifricio e deodorante scegliendo in una lista predisposta considerando i diversi canali di vendita e la diffusione sul mercato.




