Tabacco riscaldato, lamina in Terea (IQOS): lo avevamo richiesto, Philip Morris modifica l’etichetta. In 21 bimbi l'hanno ingerita in Italia
Dopo la nostra inchiesta avevamo denunciato i rischi di ingestione di questi stick (che contengono una parte tagliente) e l'avvertenza di pericolo illeggibile. Avevamo chiesto alle istituzioni di far modificare l'etichetta, il ministero della Salute è intervenuto e ora il produttore ha finalmente reso la scritta più grande e leggibile: un passo avanti per la sicurezza. Essere consapevoli della presenza della lamina è fondamentale, perché diversi bambini l'hanno già ingerita. Quali problemi hanno avuto?

La modifica che avevamo richiesto per l’etichetta di Terea (sigarette a tabacco riscaldato di IQOS Illuma) è stata realizzata: Philip Morris ha messo in commercio le nuove confezioni, con l’avviso di pericolo sulla lamina tagliente presente all’interno degli stick; avviso che finalmente, ora, è leggibile.
In questa foto potete vedere la differenza tra il prima (a sinistra: caratteri minuscoli e incomprensibili) e il dopo (a destra: caratteri più grandi e scritta nera su sfondo bianco, ben leggibile).

La vicenda in sintesi
Nell'inchiesta dello scorso dicembre avevamo denunciato il pericolo di ingestione da parte di bambini, rischi di lesioni gastrointestinali documentate dai casi trovati all’estero e, a seguire, dai 21 casi italiani (bimbi anche sotto l’anno di età) segnalati dal Centro Antiveleni di Milano: per molti sono stati necessari ricovero, gastroscopie ed endoscopie per rimuovere la lamina.
Un alert leggibile era fondamentale, per rendere consapevoli utilizzatori e medici e quindi velocizzare gli interventi sanitari necessari. Con una lettera di segnalazione avevamo dunque inviato i risultati dell'inchiesta alle istituzioni, tra cui il ministero della Salute, chiedendo di imporre a Philip Morris la modifica dell'etichetta: l’avvertenza di pericolo relativa alla presenza della lamina era minuscola e praticamente illeggibile (la mostriamo anche nell'immagine in basso), quindi a nostro parere del tutto inefficace dati i rischi di gravi lesioni gastro-intestinali. Il ministero della Salute è intervenuto con un un decreto direttoriale, imponendo a Philip Morris il cambio, ora effettivo: un passo avanti per la tutela della sicurezza e della salute dei cittadini (ma anche degli animali domestici, che potrebbero ingerire gli stick abbandonati per casa o per strada).
Alert più grande e visibile: le modifiche del ministero
Il ministero della Salute ha concordato con noi sul fatto che non era sufficientemente visibile l’avvertenza presente sul pacchetto (che recita: “ATTENZIONE. Non ingerire o smontare. Questo prodotto contiene parti metalliche taglienti che possono causare gravi lesioni se ingerite. Tenere fuori dalla portata dei bambini”): presentava un carattere troppo piccolo (occupando solo il 6% del lato posteriore della confezione) e uno scarso contrasto fra il colore della scritta e quello dello sfondo.
E questo rappresentava un problema non di poco conto perché - se non si è consapevoli e ben allertati della presenza di questa lamina - i casi di ingestione possono essere più frequenti e non essere trattati nel modo adeguato (gli operatori sanitari potrebbero pensare a casi di semplice intossicazione da nicotina senza intervenire in tempo per la rimozione dell'oggetto metallico tagliente).
Il Dicastero ha quindi decretato che l’avviso fosse nero su sfondo bianco e più grande, esteso su una superficie pari almeno al 19% del lato del pacchetto. Philip Morris aveva due mesi di tempo per adeguare le confezioni.
Quelle con l’alert inadeguato, nel frattempo, sono rimaste in circolazione; non sono state ritirate (come avevamo richiesto) ma il Ministero, in attesa delle modifiche delle etichette, aveva imposto l’obbligo a Philip Morris di distribuire ai rivenditori (tabacchi ecc.), un avviso “di dimensioni adeguate” – contenente lo stesso messaggio di pericolo, sempre in colore nero su sfondo bianco – da mostrare in maniera visibile sull’espositore dei prodotti del tabacco Terea. Potrebbe esservi capitato, infatti, negli scorsi mesi di vedere un avviso di questo tipo nei tabacchi o sui distributori, ma anche sui pacchetti stessi, dove è stata incollata un'etichetta temporanea tramite un adesivo: era proprio effetto di questo periodo intermedio, in attesa delle nuove confezioni messe ora in commercio.
La decisione ministeriale era arrivata dopo le valutazioni dell’Istituto superiore di Sanità che ha considerato “incontrovertibile la potenziale pericolosità delle parti metalliche taglienti presenti negli stick in seguito ad un’accidentale ingestione degli stick o di frammenti di questi ultimi”, si legge nel decreto.
Le tappe e le conferme ufficiali dei pericoli
A inizio dicembre 2023 pubblichiamo l'inchiesta in cui allertiamo del pericolo rappresentato dalla lamina contenuta negli stick Terea e denunciamo l’avvertenza illeggibile sui pacchetti, non adeguata ai rischi di ingestione da parte di bambini molto piccoli, che avevamo già trovato documentati in Giappone e di cui avevamo le prime notizie anche in Italia, tramite il Centro Antiveleni di Milano.
Il 18 dicembre 2023 arriva la conferma ufficiale sui rischi sollevati: come abbiamo riportato, il ministero della Salute diffonde un alert europeo sugli stick Terea, tramite la rete JATC-2 (Joint Action on Tobacco Control, gruppo europeo per la lotta al tabagismo); il Dicastero informa dei 21 bambini italiani che avevano ingerito accidentalmente gli stick in soli cinque mesi (da luglio 2023 a novembre 2023), segnalati dal Centro Antiveleni di Milano. Lo scopo della comunicazione era diffondere consapevolezza tra gli operatori sanitari dei vari Paesi rispetto alla presenza della lamina tagliente e dei pericoli connessi, affinché si potesse agire tempestivamente ed efficacemente in caso di ingestione.
Dopo pochi giorni, il 21 dicembre 2023, arriva la conferma anche dal sito del dicastero, dove è stato pubblicato lo stesso avviso "sulla pericolosità degli stick di tabacco Terea" ma inviato, in questo caso, agli assessorati alla Salute delle Regioni, medici, Pronto Soccorso, pediatri e centri antiveleni italiani. Anche nell'alert ministeriale si evidenzia la necessità di considerare sia le piccole dimensioni di questi stick (che sono quindi più facilmente maneggiabili e ingeribili dai bambini) sia la scarsa visibilità dell'avvertenza in etichetta. Visti questi presupposti, il ministero aveva considerato necessario richiamare l'attenzione del personale sanitario sui rischi legati all'ingestione di Terea da parte di bimbi ma anche di ragazzi e adulti con disabilità cognitive. Nella comunicazione, inoltre, si specificava di attuare questa misura in attesa di ulteriori accertamenti.
Altroconsumo nel frattempo - "al fine di salvaguardare la salute e l’incolumità dei bambini, di adulti con disabilità cognitive e, possibilmente, anche quella degli animali di compagnia" - invia le sue richieste al ministero delle Imprese e del Made in Italy e al ministero della Salute:
- ritiro delle confezioni con indicazioni di allerta non adeguate alla pericolosità del prodotto perché "l'efficacia dell'avvertenza è inesistente": troppo piccole le dimensioni della scritta, scarso il contrasto con lo sfondo;
- modifica dell'etichetta da imporre a Philip Morris, affinché l’avvertenza di pericolo fosse più evidente e leggibile;
- indicazioni di smaltimento nella raccolte rifiuti più chiare e leggibili, per evitarne l’incontrollata e pericolosa dispersione nell'ambiente.
A gennaio 2024 il ministero della Salute aveva risposto alla nostra richiesta informandoci di aver fatto prelevare alcuni stick di Terea dal Comando Carabinieri Tutela della Salute, non appena venuto a conoscenza del problema. Il prodotto era stato quindi inviato all'organo tecnico-scientifico, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), affinché esprimesse il parere necessario per "eventuali successive iniziative a tutela della salute"; parere che ha poi considerato “incontrovertibile” la potenziale pericolosità per la salute e, a seguito del quale, il Ministero è intervenuto per la modifica dell’etichetta.
Quali problemi hanno avuto i 21 bambini italiani?
Secondo quanto diffuso dal ministero della Salute – dei 21 bambini che avevano ingerito Terea – in 10 avevano meno di un anno.
In 19 hanno dovuto essere ricoverati, mentre per due bambini non è stato necessario perché la lamina è stata trovata tra i vestiti (probabilmente vomitata); 17 bambini sono stati sottoposti a una radiografia all’addome che, in 14 casi, ha individuato la lamina metallica ingerita.
Un bambino, a causa della lamina, ha subito lesioni al livello delle tonsille e alle guange ed è stato necessario addormentarlo per eseguire una fibroscopia (un esame necessario per guardare faringe e laringe).
Cinque piccoli hanno presentato vomito ripetuto (dalle 3 alle 6 volte); in generale in 14 hanno avuto sintomi.
In due casi è stato necessario effettuare una gastroscopia, esame che serve a valutare lo stato del tratto digerente fino alla prima parte dell’intestino.
E in alcuni casi si è tentata la rimozione della lamina in endoscopia (come avvenuto nei casi in Giappone che avevamo trovato in letteratura): si tratta di un intervento piuttosto pesante per bambini così piccoli, che ha anche dei rischi e che ha richiesto la sedazione e l'osservazione; avviene attraverso una sorta di tubo, piuttosto lungo, che viene introdotto dalla bocca e permette di vedere e intervenire lungo il tratto digerente fino all'intestino.
Cosa fare per evitare rischi?
L’etichetta degli stick di tabacco riscaldato Terea è stata modificata ma non dimentichiamoci comunque delle precauzioni da seguire per proteggere la salute dei più piccoli e non solo.
- Tenerli lontani dalla portata dei bambini, persone con disabilità cognitive e animali domestici: l’assunzione accidentale può causare lesioni interne oltre a soffocamento e intossicazione da nicotina.
- In caso di ingestione dei bastoncini di tabacco Terea, rivolgersi subito a un medico e informarlo della presenza della lamina.
- Non manipolare gli stick aprendoli, perché potrebbero causare lesioni alle mani.
- Vanno smaltiti nell’indifferenziata, mai gettati per strada, come nessun tipo di mozzicone. In questo caso, a maggior ragione, perché l’assunzione accidentale da parte di animali potrebbe causarne lesioni interne. Senza contare che si parlerebbe dell’ennesimo materiale senza possibilità di riciclo - il metallo in questo caso - che verrebbe disperso nell’ambiente.
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