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Vaccini obbligatori: quali sono e dove si fanno

La legge prevede che alcune vaccinazioni siano effettuate obbligatoriamente nei primi anni di vita, mentre altre sono semplicemente raccomandate. Quali sono quelle obbligatorie? Quando vanno effettuate? Cosa succede se vengono fatte in ritardo o se non si adempie all’obbligo? In questo speciale spieghiamo tutto sull’offerta vaccinale per bimbi, adolescenti e adulti, tra obblighi e raccomandazioni, tempistiche e organizzazione del servizio sanitario.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
23 ottobre 2025
vaccini

Durante l’infanzia, l’adolescenza e anche più avanti negli anni, le vaccinazioni accompagnano diverse tappe della vita. Alcuni vaccini sono obbligatori nei bambini per legge, altri non lo sono, ma sono caldamente raccomandati e offerti gratuitamente ad alcune fasce della popolazione. Ma quali sono quelli obbligatori? Ci sono differenze tra vaccini obbligatori e raccomandati? Cosa accade se una vaccinazione obbligatoria viene posticipata o non effettuata? E dove ci si può rivolgere per effettuarle? In questo articolo rispondiamo alle domande più comuni, offrendo una panoramica chiara e aggiornata sull’offerta vaccinale del servizio sanitario.

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Quali e quante sono le vaccinazioni obbligatorie per legge

In Italia, le vaccinazioni obbligatorie per legge sono attualmente dieci e riguardano bambini e ragazzi da 0 a 16 anni. L’obbligo è stato introdotto nel 2017 con il cosiddetto “decreto Lorenzin”, che ha definito quali vaccinazioni sono necessarie per l’accesso a nidi, asili e istituti scolastici. L’obiettivo di questo provvedimento è duplice: proteggere la salute individuale e ridurre la diffusione di malattie infettive nella collettività, attraverso il meccanismo dell’immunità di gruppo. 

Le malattie coperte dall’obbligo vaccinale sono: poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae di tipo b, morbillo, rosolia, parotite e varicella. Queste vaccinazioni sono oggi effettuate tramite due vaccini combinati: 

  • l’esavalente, che protegge da difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B e Haemophilus influenzae di tipo b;
  • il quadrivalente MPRV, che copre morbillo, parotite, rosolia e varicella.

Il vaccino quadrivalente è obbligatorio a partire dai nati dal 2017. I nati prima di questa data ricevevano in modo obbligatorio il vaccino trivalente MPR, che copriva morbillo, parotite e rosolia, e un vaccino monovalente per la varicella. Il trivalente MPR ora non è più offerto, in favore del quadrivalente. 

L’obbligo non riguarda solo la prima dose, ma l’intero ciclo, che prevede più somministrazioni distribuite nei mesi successivi alla nascita. Il rispetto del calendario delle dosi è necessario per garantire una protezione efficace e continuativa nel tempo.

Primi vaccini nei neonati  

Le vaccinazioni iniziano nei primi mesi di vita e accompagnano il bambino nelle fasi più importanti della crescita. Nei neonati, i vaccini obbligatori sono due: 

  • il vaccino esavalente: viene somministrato a partire dal secondo mese di vita, spesso insieme al vaccino contro lo pneumococco (vaccino non obbligatorio, ma fortemente raccomandato);
  • il vaccino quadrivalente MPRV: viene somministrato a partire dal dodicesimo mese di vita, spesso insieme al vaccino contro il meningococco ACYW (non obbligatorio, ma caldamente raccomandato) .  

A queste vaccinazioni si possono aggiungere altre non obbligatorie, ma consigliate nel primo anno di vita, come: vaccino contro il meningococco B e il vaccino anti-rotavirus, utile nella prevenzione delle gastroenteriti virali.

Come visto poco fa, si tratta di vaccini che combinano più immunizzazioni verso diverse malattie. L’utilizzo di vaccini combinati consente di ridurre il numero di iniezioni, limitando il disagio dovuto a punture multiple, senza che il bambino incorra in qualche rischio, in quanto l’uso di vaccini combinati è pratica consolidata, di provata sicurezza ed efficacia. Anche il genitore ne ha un vantaggio, perché ha così molti meno appuntamenti per le somministrazioni e meno momenti di disagio familiare e del bambino.  

Obbligatori o raccomandati? Una tabella sintetica 

Ecco quali vaccini sono obbligatori nei bambini e quali non lo sono per legge.  

Tipo di vaccino Obbligatorio / non obbligatorio
Vaccino Poliomielite Obbligatorio
Vaccino Difterite Obbligatorio
Vaccino Tetano Obbligatorio
Vaccino Epatite B Obbligatorio
Vaccino Pertosse Obbligatorio
Vaccino Haemophilus influenzae tipo b (Hib) Obbligatorio
Vaccino Morbillo Obbligatorio
Vaccino Rosolia Obbligatorio
Vaccino Parotite Obbligatorio
Vaccino Varicella Obbligatorio
Vaccino Meningococco B Non obbligatorio
Vaccino Meningococco ACYW Non obbligatorio
 Vaccino Pneumococco Non obbligatorio 
Vaccino Rotavirus  Non obbligatorio 
 Vaccino Papillomavirus Non obbligatorio 
 Vaccino Influenza  Non obbligatorio

Quando fare le vaccinazioni obbligatorie

Le tempistiche delle vaccinazioni derivano dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV), che definisce le indicazioni per le vaccinazioni offerte in Italia, sia obbligatorie che raccomandate, in base all’età e ad altri fattori.  

Ecco uno schema che riassume quando vengono somministrate le vaccinazioni obbligatorie per anno di età e quante sono le dosi necessarie: 

Vaccinazione obbligatoria Quante dosi servono Quando si vaccina il bambino
Difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, Hib (Vaccino esavalente) 3 dosi 1° anno (2°, 4° e 10° mese)
Morbillo, parotite, rosolia, varicella (Vaccino quadrivalente MPRV) 1 dose 12° mese
Difterite, tetano, pertosse, poliomielite (DTaP-IPV) 1 dose 5° anno
Morbillo, parotite, rosolia, varicella (MPRV) 1 dose 5° anno
Difterite, tetano, pertosse, poliomielite (1 Richiamo DTaP-IPV) 1 dose 12° anno

Dopo la fase intensiva dei primi due anni, le vaccinazioni proseguono con alcuni richiami fondamentali in età scolastica, all’età di 5 e 12 anni. Per essere in regola con l’obbligo, è necessario ricevere tutte le dosi previste in base all’età del bambino.  Torna all'inizio

Cosa succede se non si rispetta l’obbligo

Molti genitori si chiedono: “Cosa succede se non faccio il vaccino obbligatorio ai miei figli?” oppure se si può incorrere in problemi in caso di ritardo nelle vaccinazioni obbligatorie. Vediamo i due casi nello specifico. 

Cosa succede se non si fanno vaccinare i figli 

La legge italiana prevede conseguenze specifiche per chi non rispetta l’obbligo vaccinale. 

Rifiuto dell’iscrizione agli asili per i bambini da 0 a 6 anni non vaccinati.  

Per i bambini da 0 a 6 anni non vaccinati, l’iscrizione ad asili nido, scuole dell’infanzia e altri servizi educativi viene rifiutata se non si è in regola con le vaccinazioni obbligatorie. Al momento dell’iscrizione, i genitori devono presentare: 

  • certificazione vaccinale che attesti l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie;
  • documentazione di esonero o omissione rilasciata dal medico curante o pediatra di libera scelta;
  • richiesta formale all’ASL per iniziare o completare il ciclo vaccinale, nel caso in cui non sia stato ancora effettuato in tutto o in parte. 

Se nessuna documentazione viene presentata, l’iscrizione viene respinta. 

Sanzione amministrativa per la mancata vaccinazione di bambini e ragazzi dai 6 anni in su.  

Per i bambini e ragazzi in età scolare, la frequenza scolastica è comunque garantita anche in assenza di vaccinazione. Tuttavia, l’ASL contatta i genitori per proporre un percorso di recupero vaccinale. Se, dopo la convocazione, i genitori non aderiscono al percorso, è prevista una sanzione amministrativa che va da 100 a 500 euro. La sanzione non viene applicata se il ciclo vaccinale viene completato entro i tempi indicati dopo la comunicazione da parte dell’ASL. 

Chi è esonerato dall’obbligo vaccinale? 

Sono esonerati dall’obbligo vaccinale i minori che si trovano in una delle seguenti condizioni: 

  • immunizzazione da malattia naturale, se il bambino ha già contratto una delle malattie per cui è previsto il vaccino (es. morbillo, varicella). L’immunità può essere comprovata presentando copia della notifica di malattia infettiva effettuata alla ASL dal medico curante, oppure di un' attestazione di avvenuta immunizzazione a seguito di malattia naturale rilasciata dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera Scelta del SSN, anche a seguito dell’effettuazione di esame sierologico che attesti la presenza di anticorpi specifici;
  • controindicazioni cliniche (temporanei o permanenti), se la vaccinazione comporta un rischio per la salute. Il medico curante o il pediatra può attestare l’esonero o la differibilità, in conformità alla Guida alle controindicazioni alle vaccinazioni del Ministero della Salute. 

Le attestazioni relative a immunizzazione pregressa o controindicazioni non sono certificazioni medico-legali e devono essere rilasciate gratuitamente, senza oneri a carico dei genitori. In tutti i casi di esonero, è previsto l’uso di una dichiarazione sostitutiva da parte del genitore, che dovrà essere accompagnata dalla documentazione medica e presentata alla scuola, che la trasmetterà all’ASL per la verifica. L’ASL, una volta completata la verifica, comunica alla scuola l’elenco dei bambini in regola con gli obblighi vaccinali e di quelli non in regola.

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Vaccinazioni non obbligatorie: quali sono e a chi sono raccomandate

Oltre alle vaccinazioni obbligatorie, il servizio sanitario offre delle vaccinazioni non obbligatorie, la cui somministrazione non è imposta per legge, ma è fortemente raccomandata dalle autorità sanitarie per offrire una protezione più ampia contro alcune malattie infettive. Contrariamente a quelle obbligatorie, queste vaccinazioni non sono destinate solo ai bambini, ma anche a adolescenti, adulti e anziani, a persone con patologie croniche o condizioni di fragilità o categorie esposte a rischi lavorativi o familiari. La somministrazione non è gratuita per tutti ma ad alcune categorie, che vengono invitate alla vaccinazione anche con chiamata attiva, ovvero tramite invito diretto da parte delle aziende sanitarie locali (ASL), dei servizi territoriali (ASTT) o del pediatra/medico di famiglia. La chiamata attiva non va confusa con una convocazione per vaccinazione obbligatoria, ma come un invito a effettuare una vaccinazione a cui si ha diritto se la si vuole ricevere. Le categorie a cui la vaccinazione viene data gratuitamente sono indicate nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale del Ministero della Salute.

Vaccini raccomandati a bambini e adolescenti: quali sono e quando si somministrano. 

Tra i vaccini raccomandati ai bambini ci sono quelli contro i meningococchi, gli pneumococchi o il papillomavirus. Non essendoci un obbligo di legge, la mancata somministrazione non comporta sanzioni e non limita l’accesso ai servizi educativi come nidi e scuole dell’infanzia. La scelta di aderire al percorso vaccinale è lasciata alla libera decisione dei genitori. 

Vaccino non obbligatorio Quante dosi servono Quando si vaccina
Anti-rotavirus 2 o 3 dosi Da 6 settimane a max 24–32 settimane di vita (in base al prodotto)
Anti-pneumococco (PCV) 3 dosi 2°, 4° e 10° mese di vita
Anti-meningococco B 2 dosi + 1 richiamo 3°, 5° mese e 15° mese di vita
Antiinfluenzale 1 dose ogni anno (2 dosi se alla prima vaccinazione) Dal 6° mese
Anti-meningococco ACWY 1 dose 12° mese
Anti-papillomavirus (HPV) 2 dosi (a distanza di 6 mesi) 11–14 anni di età (3 dosi se ≥15 anni)
Anti-meningococco ACWY (richiamo) 1 dose A partire dal 12° anno di età
 

Vaccini raccomandati ad adulti e anziani: quali sono e quando si somministrano 

Con l’aumentare dell’età o in presenza di patologie croniche, alcune infezioni come l’influenza stagionale, possono avere un decorso più severo. Per questo motivo, sono previste diverse vaccinazioni raccomandate per adulti e anziani, con l’obiettivo di ridurre il rischio di complicanze gravi, ospedalizzazioni e conseguenze a lungo termine. Tra le vaccinazioni raccomandate vi è anche il richiamo decennale del vaccino contro il tetano, disponibile gratuitamente per tutta la popolazione adulta. Ecco quali sono e quando sono raccomandate. 

Vaccinazione non obbligatoria Quante dosi servono Quando si vaccina
Anti-tetanica: difterite, tetano, pertosse (o DTaP) 1 dose ogni 10 anni (richiamo) Tra i 18 e i 59 anni
Anti-pneumococcica (PCV ± PPSV) 1 o 2 dosi (in base al vaccino) Offerta prioritaria alla coorte dei 65 anni
Anti Herpes Zoster 1 o 2 dosi (in base al vaccino) A 65 anni
Anti-influenzale 1 dose ogni anno A partire dai 60 anni
 
Negli ultimi anni oltre al richiamo annuale per l’influenza agli over 60 è consigliato e somministrato gratuitamente anche il vaccino anti-covid. Torna all'inizio

Dove si fanno e come si prenotano le vaccinazioni

Le vaccinazioni dei bambini, sia obbligatorie che raccomandate, vengono somministrate principalmente negli ambulatori vaccinali delle aziende sanitarie (Asl, Ausl, Usl o Asst). La vaccinazione anti-influenzale può essere fatta anche nell’ambulatorio del pediatra di famiglia. Solitamente, i genitori ricevono una convocazione da parte della Aziende sanitarie territoriali tramite posta o dal pediatra di famiglia. Per quanto riguarda gli adulti, i vaccini raccomandati possono essere somministrati nei centri vaccinali su prenotazione, oppure, in molti casi, anche dal medico di base o presso le farmacie aderenti alla campagna vaccinale. La prenotazione può avvenire tramite: 

  • portale regionale o della ASL;
  • via email o telefonicamente contattando il centro vaccinale;
  • rivolgendosi al medico di famiglia o alle farmacie aderenti.
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Domande frequenti

Rispondiamo ai dubbi più comuni sulle vaccinazioni.

Il vaccino contro il Covid è obbligatorio?

No, il vaccino Covid non è più obbligatorio. Il richiamo è raccomandato agli over 60, a persone fragili, agli operatori sanitari e in altri casi specifici, ma non è previsto alcun obbligo. A queste categorie è somministrato gratuitamente.

Per chi è obbligatorio il vaccino antinfluenzale?

La vaccinazione anti-influenzale non è obbligatoria per nessuno. È raccomandata e gratuita per gli over 60, per i bambini dai 6 mesi ai 6 anni, e in generale alle persone con patologie croniche e rientranti in categorie a rischio

La vaccinazione antitetanica è obbligatoria?

La vaccinazione contro il tetano è obbligatoria per i bambini, mentre è solo raccomandata in età adulta. L’antitetanica è inclusa nel vaccino esavalente somministrato nei primi mesi di vita, con successivi richiami previsti intorno ai 5-6 anni e agli 11-12 anni con altre formulazioni combinate. In età adulta, il richiamo antitetanico è raccomandato ogni 10 anni ed è offerto gratuitamente.

La vaccinazione per l’epatite B è obbligatoria?

La vaccinazione contro l’epatite B è obbligatoria per i bambini ed è inclusa nel vaccino esavalente, somministrato nei primi mesi di vita insieme alle vaccinazioni contro tetano, difterite, pertosse, poliomielite e Haemophilus influenzae tipo B. 

Il vaccino contro la tubercolosi è obbligatorio in Italia?

No, il vaccino contro la tubercolosi non solo non è obbligatorio ma non è neppure più offerto a tutta la popolazione come accadeva un tempo. La vaccinazione è riservata solo a categorie a rischio. È prevista infatti solo in casi particolari, ad esempio per neonati a rischio o in contesti ad alta incidenza di tubercolosi

Il vaccino contro il vaiolo è obbligatorio in Italia?

No, il vaccino contro il vaiolo non è più obbligatorio, né di norma offerto alla popolazione. L’obbligo è stato abolito dopo l’eradicazione della malattia nel 1980. Diverso è il caso del vaccino contro il vaiolo delle scimmie (o monkeypox) che può essere raccomandato in contesti specifici. 

Esiste un vaccino obbligatorio contro lo streptococco o la scarlattina?

No, non esiste alcuna vaccinazione obbligatoria né raccomandata per la scarlattina, in quanto non esiste un vaccino per questa malattia. Esiste invece un vaccino contro lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco), raccomandato nei primi anni di vita e negli anziani, ma non è obbligatorio. 

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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTA
Sonia Mazzamurro - Biologa
In Italia le vaccinazioni obbligatorie sono dieci, somministrate in due formulazioni. Rispettare il calendario vaccinale è essenziale per tutelare la salute dei bambini e consentire l’accesso ad asili e servizi educativi per l’infanzia: senza un esonero valido, l’iscrizione viene rifiutata. A scuola, la frequenza è garantita, ma la mancata vaccinazione comporta una sanzione amministrativa a carico dei genitori. In caso di dubbi o difficoltà, è sempre consigliabile rivolgersi al pediatra di libera scelta o al servizio vaccinale dell’ASL di riferimento.