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Creme solari protezione 30 e 50+: non sono tutte efficaci. Ecco le migliori e quali evitare

Delle 32 creme solari con Spf 30 e 50 + analizzate 9 sono di qualità ottima, 21 sono di qualità buona o media. Due invece sono di qualità bassa perché proteggono meno di quanto dovrebbero. Alcuni prodotti contengono ingredienti critici per noi e per l'ambiente: abbiamo trovato potenziali interferenti endocrini, fragranze allergeniche e sostanze tossiche per l'ecosistema marino. 

  • di
  • Simona Ovadia
09 giugno 2022
  • di
  • Simona Ovadia
creme solari

Prendere le giuste precauzioni quando ci si espone ai raggi solari è importante, quindi meglio non esagerare con la tintarella. Ma è anche indispensabile utilizzare una protezione di buona, se non addirittura ottima,  qualità. Come emerge dal nostro ultimo test sulle creme solari Spf 30 e 50 + , i prodotti da portare sotto l'ombrellone sono generalmente validi. Ma non sono tutti uguali: l'efficacia protettiva, a parità di fattore di protezione dichiarato, può variare anche in maniera significativa. In due casi, ad esempio, non raggiunge un livello accettabile: questi prodotti sono stati fortemente penalizzati nella nostra classifica ottenendo un giudizio di qualità basso, e procederemo a segnalarli alle autorità competenti.

guarda i risultati del test

La prova regina: il test di efficacia

Il parametro che pesa di più nel dare un voto alle creme solari è ovviamente quello della protezione: se un solare non rispetta il livello di protezione indicato (30  e 50 +  in questo caso) viene penalizzato nel giudizio di qualità globale e quindi sconsigliato.

Avvalendoci di un laboratorio specializzato secondo metodi ISO riconosciuti a livello internazionale, verifichiamo sia la protezione contro gli UVB, i raggi responsabili di eventuali scottature ed eritemi, sia quella contro gli UVA, responsabili dei danni alla pelle a lungo termine e del foto invecchiamento. 

Tutti i solari hanno superato la prova di efficacia tranne due: Omia Spf 50 + per bambini, che “cade” sulla protezione contro gli UVA ma viene promossa per gli UVB, e Clinique Spf 30 che viene bocciata in toto. Questo prodotto non garantisce la protezione dichiarata né contro gli UVA, né contro gli UVB.

Con il sole in ogni caso non bisogna esagerare, neanche con una protezione adeguata, come quella garantita dai solari promossi nel test. I raggi solari, anche se filtrati, in dosi eccessive possono danneggiare la pelle, causando eritemi e aumentando il rischio di tumori cutanei, come il melanoma.

Per noi conta anche la sicurezza degli ingredienti

Un altro aspetto su cui siamo rigorosi riguarda la sicurezza degli ingredienti. Verifichiamo che nelle formulazioni non ci siano ingredienti che, sebbene autorizzati, possono essere dannosi per la nostra salute. In diversi prodotti, sia in quelli per adulti che in quelli destinati espressamente ai bambini, abbiamo trovato ingredienti non raccomandabili, penalizzandoli nel giudizio finale. Parliamo, in particolare, delle fragranze allergeniche, cioè di tutte quelle profumazioni che hanno un potenziale irritante in chi è predisposto e che vanno evitate nei prodotti per bambini, e di alcuni ingredienti che potrebbero disturbare il sistema ormonale (potenziali interferenti endocrini), come ad esempio i filtri solari ethylhexyl methoxycinnamate e homosalate.

 

Trovati 40 ingredienti che rilasciano microplastiche

Poi c’è il problema emergente delle microplastiche, particelle minuscole di plastica utilizzate dall’industria cosmetica, spesso come esfolianti o emulsionanti. Questi frammenti, rilasciati da cosmetici e dentifrici, non vengono catturati dagli impianti di depurazione e sono ingeriti accidentalmente dalla fauna marina, ritornando così nella catena alimentare fino ai nostri piatti. Nei solari del test abbiamo trovato circa 40 ingredienti che rilasciano microplastiche. Non si tratta solo delle microplastiche più conosciute, tipo il polietilene, il polipropilene o il nylon, ci sono molti altri ingredienti che rilasciano tracce minuscole di plastica la cui natura e i cui effetti sono ancora discussi.

Non tutti uguali per l’ambiente

Abbiamo valutato l'impatto ambientale generale di questi prodotti penalizzando non solo quelli che contengono filtri solari tossici per l'ecosistema marino ma anche quelli con ingredienti non necessari  che sarebbero sostituibili con sostanze più sostenibili.

Infine, abbiamo dato un giudizio anche alla sostenibilità dell'imballaggio, penalizzando quelli difficili da smaltire nella differenziata (perché magari fatti di diversi materiali che non si separano) o troppo grandi rispetto al contenuto o ancora concepiti in modo tale da non permettere di "spremere" a dovere tutta la crema al loro interno, lasciandone troppa inutilizzabile.