Steroli vegetali: cosa sono e come agiscono
Molti prodotti e bevande (anche piuttosto pubblicizzate come il Danacol), venduti come utili contro il colesterolo, vengono addizionati con steroli vegetali. Ma cosa sono esattamente gli steroli vegetali? Dove si trovano? E sono davvero efficaci contro il colesterolo? Ecco le risposte a queste domande e una carrellata di prodotti nei quali li possiamo trovare.

Detti anche fitosteroli, gli steroli vegetali sono composti presenti naturalmente in molti alimenti di origine vegetale, caratterizzati da una struttura chimica analoga a quella del colesterolo. Di fitosteroli ne sono stati identificati più di 250 diversi, ma i più comuni, dai più ai meno presenti nella nostra alimentazione, sono sitosterolo, campesterolo e stigmasterolo, seguiti da brassicasterolo e avenasterolo. A differenza del colesterolo, i fitosteroli non sono sintetizzati nell'organismo umano e l’alimentazione è la loro unica fonte. Si è visto che l'apporto giornaliero di steroli vegetali che si realizza attraverso gli alimenti varia da una media di 250 mg nel Nord Europa a 500 mg nei Paesi mediterranei. Queste sostanze suscitano particolare interesse in ambito nutrizionale per la loro capacità di contribuire alla riduzione dei livelli del colesterolo cosiddetto “cattivo” (LDL), così definito perché alti livelli di colesterolo LDL sono legati a un aumento del rischio di cardiopatie coronariche.
Torna all'inizioDove si trovano gli steroli vegetali?
Gli alimenti più ricchi di fitosteroli sono gli oli vegetali (ad esempio olio di mais, di soia, di colza, di girasole), la frutta a guscio (come pistacchi, mandorle, noci), i semi oleosi (semi di sesamo, di girasole) e i legumi (soia, piselli, fagioli), seguiti dai cereali e loro derivati (ad esempio li troviamo nella farina di frumento soprattutto integrale, nel grano saraceno, nella segale, nel mais). Rispetto agli alimenti precedenti, verdura e frutta ne contengono meno. Tra questi, i contenuti più elevati si osservano in broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, olive verdi e nere, frutto della passione. Rispetto alle quantità presenti nei prodotti come Danacol e simili (che ne contengono poco meno di 2 g per porzione), le concentrazioni di fitosteroli negli alimenti sono molto più basse. Per esempio, i semi di sesamo apportano circa 100 mg di fitosteroli per porzione da 30 g; una stessa porzione di mandorle (pari a 15-20 semi) ne contiene circa 60 mg; se consideriamo un cucchiaio (10 ml) di olio di mais, che tra gli oli vegetali è tra quelli che ne contiene di più, ne apporta circa 90 mg; una porzione di 80 g di riso, invece, ne fornisce pressappoco 20 mg. Si tratta di quantità comunque troppo basse per poter esercitare un effetto.
Torna all'inizioSteroli vegetali e colesterolo: come aiutano?
I fitosteroli riducono l’assorbimento del colesterolo nell’intestino e abbassano i livelli di lipoproteine a bassa densità (LDL), noto come “colesterolo cattivo”. Gli steroli e gli stanoli vegetali, come abbiamo visto, avendo una struttura simile a quella del colesterolo, possono competere con quest'ultimo ostacolando il suo assorbimento. Ciò viene rilevato dal fegato, che attiva dei meccanismi che portano a diminuire i livelli di colesterolo LDL nel sangue. I fitosteroli, inoltre, sembrano possano influire su altri processi che nelle cellule regolano l’equilibrio del colesterolo. L’effetto sul colesterolo è comunque limitato: secondo gli studi più recenti, la riduzione corrisponderebbe a poco più 10 mg/dl per dosi giornaliere di fitosteroli di circa 2 g al giorno. Viene rilevato quindi un effetto, ma non sembra così rilevante.
Torna all'inizioSteroli e stanoli vegetali: quali differenze?
Col termine “steroli vegetali” o "fitosteroli" ci si riferisce di solito a due categorie di composti: gli steroli propriamente detti e gli stanoli (o fitostanoli), che sono loro derivati. Gli steroli e gli stanoli vegetali sono entrambi strutturalmente simili al colesterolo ma anche molto simili tra loro: si differenziano, infatti, solo per un piccolo cambiamento nella loro struttura chimica. In gergo tecnico, si dice che gli stanoli sono steroli saturi, cioè senza doppi legami nella struttura ad anello. Rispetto agli steroli, inoltre, gli stanoli sono meno abbondanti in natura. Nella dizione comune, in ogni caso, fitosteroli e fitostanoli vengono solitamente indicati come un’unica classe di composti.
Torna all'inizioControindicazioni degli steroli vegetali
Dall’esame della letteratura scientifica sul tema, ai livelli in cui sono proposti in prodotti come Danacol e negli integratori, i fitosteroli non sembrano creare in generale problemi per la salute, anche se c’è da dire che di studi che valutino la sicurezza a lungo termine non ce ne sono molti, visto che nella maggior parte dei casi la durata del trattamento è inferiore ai 3 mesi.
Per un uso che sia il più possibile sicuro, però, occorre rispettare alcune condizioni:
- sia il Comitato Scientifico per l’Alimentazione della Comunità Europea e sia l’EFSA hanno dichiarato che il consumo di fitosteroli può considerarsi sicuro, purché però gli alimenti contenenti fitosteroli non siano consumati in quantità tali da fornire più di 3 g di steroli vegetali. Questo per due motivi: non ci sono evidenze di benefici aggiuntivi associati a un consumo superiore e un'assunzione eccessiva potrebbe ridurre l’assorbimento non solo del colesterolo, ma anche di nutrienti importanti composti liposolubili come il beta-carotene, essenziale per la sintesi della vitamina A. L’indicazione che occorre evitare il consumo di oltre 3 g/giorno di steroli e stanoli vegetali aggiunti è una delle informazioni obbligatorie che il produttore deve segnalare sulla confezione di prodotti con aggiunta di fitosteroli.
- Sempre per evitare un eventuale calo dei livelli di beta-carotene, in quanto i fitosteroli competono anche con l’assorbimento intestinale di questa sostanza, le etichette dei prodotti con fitosteroli aggiunti devono anche riportare l’indicazione che il loro consumo dovrebbe inserirsi all'interno di una dieta varia ed equilibrata, che preveda un'assunzione regolare di frutta e verdura, così da contribuire a mantenere i livelli di carotenoidi..
Vi sono casi poi in cui il consumo di prodotti addizionati di fitosteroli non è indicato o richiede comunque una certa attenzione:
- innanzitutto, non sono prodotti destinati alle persone che non hanno necessità di controllare il livello di colesterolo nel sangue (indicazione obbligatoria da riportare in etichetta);
- per le donne in gravidanza, le donne che allattano e i bambini di età inferiore a cinque anni, questi alimenti potrebbero risultare inadeguati dal punto di vista nutrizionale (anche questa indicazione dev’essere ben visibile in etichetta);
- i pazienti in terapia ipocolesterolemizzante dovrebbero assumere il prodotto esclusivamente sotto supervisione medica (anche questa è un’indicazione obbligatoria sulle confezioni), per evitare possibili interazioni o effetti indesiderati;
- l'assunzione di fitosteroli non è consigliata infine per le persone che soffrono di fitosterolemia (o sitosterolemia), una malattia genetica molto rara caratterizzata da un'elevata concentrazione di fitosteroli nel sangue e nei tessuti che il corpo non riesce a eliminare correttamente, che può causare un'insorgenza precoce di patologie cardiovascolari.
Danacol e gli altri prodotti con steroli vegetali: quali differenze?
In questo articolo abbiamo parlato del Danacol, una bevanda molto pubblicizzata a base di latte fermentato in cui sono stati addizionati proprio gli steroli vegetali. Ma Danacol non è l’unico prodotto alimentare in cui vengono addizionati steroli vegetali. Quali sono le alternative?
Yogurt con steroli vegetali
In vendita troviamo prodotti addizionati di steroli vegetali che vengono comunemente indicati come “yogurt da bere”, ma la loro denominazione corretta è in realtà “latte fermentato”. Questo perché secondo la normativa vigente, si può definire “yogurt” solo il latte fermentato da microrganismi specifici (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus thermophilus) e al quale, per esempio, non possono essere aggiunti né latte in polvere né additivi addensanti e gelificanti. Di yogurt propriamente detti con steroli aggiunti è molto difficile trovarne in commercio nel nostro Paese, mentre sono piuttosto diffusi i latti fermentati come il Danacol.
Alcuni esempi di latte fermentato contenenti lo stesso quantitativo di steroli (1,6 g) di Danacol per bottiglietta da 100 g sono Coop BeneSì Plus e Vivisì Bennet. Anche queste bevande contengono edulcoranti (acesulfame k e sucralosio) e i fermenti lattici tipici dello yogurt. Per bottiglietta, praticamente come Danacol, apportano 37 kcal.
Contiene lo stesso quantitativo di steroli per bottiglietta da 100 g anche Land colform (Eurospin), latte fermentato addizionato di steroli con i fermenti lattici Bifidobacterium e Lactobacillus acidophilus. Nella versione bianco non si aggiungono edulcoranti ma zuccheri (quelli apportati per bottiglietta sono circa 2 cucchiaini), per cui la bevanda ha circa il 70 % delle calore in più (66 kcal per 100 g) rispetto a Danacol.
Molto simile è Milk Benessere aiuta a ridurre il colesterolo, latte fermentato con gli stessi fermenti contenente 1,6 g di steroli per 100 g. Il tipo bianco contiene zuccheri aggiunti e fornisce per bottiglietta 61 kcal.
Non è molto diverso anche il latte fermentato Esselunga equilibrio bianco con steroli vegetali, che contiene praticamente la stessa quantità di steroli (1,7 g per bottiglietta da 100 g). Le calorie apportate sono 56 per flaconcino e la quantità di zuccheri presenti per porzione equivale a poco meno di 2 cucchiaini. I fermenti presenti sono quelli tipici dello yogurt.
Gli steroli vegetali sono presenti anche negli integratori?
Sì, i fitosteroli possono rientrare anche nella composizione di alcuni integratori. A volte gli steroli vegetali, come sostanze “attive”, sono presenti da soli in questi prodotti, come ad esempio in Solgar Fito-colestrinol, che per dose giornaliera apporta 1,8 g di fitosteroli. In linea con quanto previsto dalla legge, in etichetta si riporta che con l'assunzione di almeno 1,5 g di fitosteroli al giorno è possibile contribuire alla riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue.
Altre volte, come in Matt Divisione Pharma Fitosteroli e Riso rosso Colesterolo, gli steroli vegetali sono presenti insieme a riso rosso fermentato, ma solo agli steroli, com’è corretto che sia, è attribuito un effetto sul colesterolo (il riso rosso fermentato contiene una sostanza capace di abbassare il colesterolo ma non è più possibile vantarne in etichetta l’utilità). L’integratore in questione, contenendo 1 g di fitosteroli per dose giornaliera, può vantare un effetto di mantenimento dei livelli normali di colesterolo.
Altre volte i fitosteroli sono presenti negli integratori insieme non solo a riso rosso fermentato ma anche ad altre sostanze vegetali, in alcuni casi inserite perché solo ad esse può essere attribuito un effetto sul colesterolo. Per esempio, l’integratore Colesterol ACT PLUS Forte contiene riso rosso fermentato, fitosteroli e alcune piante tra cui guggul, coleus e caigua. In questo caso la quantità di fitosteroli per dose giornaliera è pari a 50 mg, quantità insufficiente per poter vantare qualsiasi effetto sul colesterolo, che infatti è riservato solo alla caigua, pianta per la quale il ministero della salute consente l’uso dell’indicazione “metabolismo del colesterolo”.
In altri casi invece i fitosteroli non solo sono in quantitativo tale da poter vantare un effetto sul mantenimento dei livelli di colesterolo, ma sono inseriti anche insieme a piante per le quali il ministero permette l’utilizzo dell’indicazione “metabolismo del colesterolo” (come l’acacia nell’integratore Cholesmeno Fitosteroli Vital factors, che contiene 800 mg di fitosteroli).
Quali altri alimenti esistono con steroli vegetali aggiunti?
In Italia i prodotti con steroli vegetali aggiunti che si trovano sul mercato sono sostanzialmente latti fermentati e integratori, anche se è possibile addizionare di fitosteroli una gamma più vasta di alimenti. Quali? Innanzitutto occorre precisare che i prodotti addizionati di fitosteroli vengono considerati a livello legislativo come novel food o nuovi alimenti. Per novel food si intendono cioè tutti quei prodotti alimentari che non hanno una storia di consumo significativo nell'Unione Europea prima del 15 maggio 1997. Di conseguenza, devono essere sottoposti a un'autorizzazione per valutarne la sicurezza prima di essere immessi sul mercato.
Attualmente in Europa hanno ottenuto l’autorizzazione ad essere commercializzati solo i seguenti prodotti addizionati di fitosteroli: bevande a base di riso e di soia; pane di segale; condimenti per insalata; maionese; salse piccanti; prodotti a base di latte (ad esempio di latte parzialmente scremato e scremato); prodotti a base di latte fermentato (yogurt e affini); prodotti a base di formaggi magri; grassi da spalmare come le margarine; integratori. Questi prodotti non devono, per legge, apportare per porzione giornaliera più di 3 grammi di fitosteroli.
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