Come usare il conto corrente: operazioni, versamenti e transazioni
Il conto corrente è la chiave di accesso a molti servizi bancari e finanziari, pagamenti per prima cosa ma non solo. Cosa si può fare dunque col conto corrente? Quali sono le principali operazioni? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

In moltissimi casi, le operazioni che si possono fare con un conto corrente, possono essere eseguite in tre modi diversi: fisicamente in agenzia, online o via app con l’home banking, oppure usando gli ATM, gli sportelli automatici. Vediamo quali sono le principali.
Torna all'inizioBonifico (bonifico Sepa, bonifico internazionale, bonifico istantaneo, bonifico parlante)
Il bonifico è il trasferimento di denaro da un soggetto, chiamato ordinante ad un altro detto beneficiario. Dal 1 gennaio 2014 è disponibile per tutti il bonifico Sepa, un bonifico europeo con caratteristiche comuni per tutti i paesi dell’area Sepa. Il beneficiario del bonifico è sempre indicato dal codice IBAN (codice alfanumerico di 27 caratteri per l’Italia) e i bonifici sono tutti gestiti su un’unica piattaforma, secondo caratteristiche tecniche comuni, uniformando i tempi di esecuzione e i costi. La normativa nazionale è stata uniformata a livello europeo e, così, le medesime regole valgono per tutti i bonifici effettuati nei paesi dell’UE (per i quali la banca non può addebitare spese maggiori rispetto ai bonifici nazionali) e in quelli dell’EFTA (Svizzera, Islanda, Norvegia e Lichtenstein e Regno Unito).
Come si esegue un bonifico?
Per eseguire un bonifico si deve compilare il modulo proposto dalla banca alla quale ci si rivolge (o compilare un form se si tratta di una banca on line o se si usa l’home banking) in cui si specifica il tipo di bonifico (Sepa, estero, istantaneo), la somma da inviare, il nome del beneficiario e il codice IBAN che consente di identificare univocamente il conto. Per i bonifici esteri può essere anche richiesto il codice BIC o codice SWIFT (vedi sezione gestione conto corrente). Attenzione! Se questi dati mancano o sono inesatti, alcune banche applicano una maggiorazione delle commissioni. La banca deve eseguire il bonifico Sepa entro un giorno lavorativo dall’ordine, mentre la banca del beneficiario deve accreditare le somme sul conto con valuta e disponibilità pari a quella del giorno in cui riceve la somma. Non è invece più possibile attribuire al beneficiario del bonifico Sepa una valuta precedente all’ordine. Per i bonifici esteri verso paesi diversi dall’area Sepa i tempi si allungano (per conoscere i tempi di esecuzione della propria banca si possono leggere i foglietti informativi).
Un bonifico fatto da home banking, ovviamente, sarà da autorizzare attraverso un messaggio autorizzativo che arriva sullo smartphone o con un codice usa e getta che arriva via sms. Se il bonifico è fatto dalla app della banca, il messaggio non serve visto che si sta usando per fare il bonifico lo stesso strumento su cui arrivano i messaggi autorizzativi.
La banca dell’ordinante gli può far pagare una commissione per il bonifico. E, in genere, il bonifico allo sportello costa molto di più di un bonifico online (in alcuni casi anche gratuito).
L’accredito di un bonifico in arrivo sul proprio conto corrente è normalmente gratuito, ma nulla vieta che la banca addebiti una commissione. In tal caso, peraltro, deve essere possibile per l’ordinante farsi carico anche di tali spese.
Cosa si può fare se il bonifico Sepa non viene accreditato al beneficiario? Si tratta di un’eventualità certo rara ma non inesistente ed è quindi è bene sapere come comportarsi.
Innanzitutto, sappiate che, in base alla direttiva sui servizi di pagamento, il bonifico si considera eseguito correttamente se la somma è stata accreditata sul conto con l’IBAN riportato nella richiesta di bonifico anche se il nominativo del titolare del conto non corrisponde. Dunque, se si è sbagliato l’IBAN e corrisponde a un altro beneficiario non si potrà quindi richiedere alcun risarcimento alla banca, che può anche chiedere una commissione per il riaccredito della somma.
La stessa direttiva PSD2 stabilisce che, in prima battuta, ci si debba rivolgere alla propria banca, che potrà escludere la sua responsabilità solo se potrà provare di aver consegnato il denaro alla banca del beneficiario. Se, quindi, il denaro non è mai partito, la banca deve restituirlo al proprio cliente con valuta pari a quella di addebito, stornando anche tutte le spese addebitate, salvo naturalmente il diritto al risarcimento del maggior danno. Il cliente, e solo lui, può anche decidere di insistere per la corretta esecuzione del pagamento senza perdere il diritto all’eventuale risarcimento del danno. Se, invece, l’errore è stato commesso dalla banca del beneficiario, questa dovrà immediatamente mettere a disposizione la somma sul conto del beneficiario stesso.
I bonifici istantanei
Sono instant payments: pagamenti che avvengono in tempo reale come le comunicazioni e i servizi nell’epoca digitale. Il bonifico istantaneo è una formula evoluta di pagamento che consente di trasferire una somma di denaro in tempo reale, 24 ore al giorno, sette giorni su sette, con accredito sul conto del beneficiario e conferma al pagatore entro pochi secondi dall’ordine di pagamento se, avviene tra due titolari di conti di pagamento in area Sepa. Il trasferimento del denaro avviene in soli 10 secondi, con notifica immediata del buon esito della transazione e senza possibilità di annullare l’operazione, che si perfeziona immediatamente e si traduce in tempo reale nella disponibilità delle somme sul conto del beneficiario. Il limite di denaro trasferibile è di 15.000 euro, soglia che in futuro verrà con molta probabilità aumentata. Al momento per la loro diffusione ci sono due difficoltà: non tutte le banche li offrono (appena 17 banche in Italia) e i costi sono decisamente più alti di quelli applicati a un bonifico ordinario. Il costo medio di un bonifico ordinario online è 0,45 euro, quello di un bonifico istantaneo online 2,80 euro.
I bonifici per le detrazioni
Sono anche detti bonifici “parlanti”. Infatti, per fruire della detrazione fiscale è necessario che i pagamenti siano effettuati con bonifico bancario o postale (anche online) e che lo stesso sia “parlante” ovvero riporti:
• la causale del versamento con il riferimento alla norma che dà diritto alla detrazione;
• il codice fiscale del beneficiario della detrazione;
• il codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Per i bonifici effettuati online, accedendo alla piattaforma della propria banca è possibile scegliere se effettuare bonifico ordinario oppure un bonifico per agevolazione fiscale. È necessario scegliere quest’ultimo e compilare i campi relativi a:
• dati del beneficiario;
• dati del bonifico;
• ordinante;
• causale (inserire i dati della fattura);
• tipo di agevolazione;
• codice fiscale/Partita IVA del beneficiario;
• codice fiscale del fruitore dell’agevolazione.
• tipo di agevolazione
Nel campo “tipo di agevolazione” sarà possibile scegliere tra diverse voci come:
• ristrutturazione;
• risparmio energetico;
• acquisto mobilio per la ristrutturazione;
• interventi antisismici;
• bonus facciate.
Torna all'inizioBancomat Pay
Si tratta di un circuito di pagamento parallelo rispetto al Bancomat, che è il circuito di tutte le carte di debito abbinate ai conti correnti con cui è possibile prelevare contante dagli sportelli automatici. Hanno aderito a questo sistema tutte le principali banche italiane, o attraverso la loro app di home banking, oppure attraverso la app Bancomat Pay. Se la banca lo offre come servizio, il correntista prima di usarlo deve attivarlo. Il sistema permette di pagare nei negozi convenzionati col circuito facendo un addebito sul proprio conto corrente senza quindi bisogno di una carta di pagamento. La tecnologia usata è quella del Qrcode per cui, per pagare in negozio, si accede dalla app al servizio, si seleziona “Paga in negozio”, e quindi con la telecamera dello smartphone si inquadra il Qrcode generato dalla cassa. Ad oggi, però sono pochi gli esercizi commerciali permettono questa modalità di pagamento. Molto più interessante invece è l’altra funzione di Bancomat Pay, cioè lo scambio di denaro. In questo caso è possibile trasferire denaro istantaneamente (in meno di 10 secondi) ad altri soggetti della propria rubrica telefonica che abbiano un conto corrente. Se hanno Bancomat Pay l’accredito sul loro conto è immediato, mentre se non lo hanno ancora attivato o la loro banca non aderisce possono andare sul sito www.bancomat.it a questo link e qui inserire il proprio numero di telefono. Riceveranno quindi un sms con un codice di verifica da inserire nel form online e quindi si aprirà un nuovo form in cui occorre inserire nome, cognome e Iban per l’accredito della somma sul proprio conto corrente. Lo scambio di denaro è una buona alternativa al contante per pagamenti di piccolo importo, per esempio quando si deve fare una colletta per un compleanno o dividere un conto al ristorante. Di solito, per importi bassi sotto i 50 euro, non sono dovute commissioni; per importi più alti, a seconda della banca, ci possono essere delle commissioni che possono arrivare fino ad 1 euro.
Torna all'inizioPrelievo di contante
Collegata al conto corrente c’è sempre una carta di debito (vedi news tipi di carte) che permette di prelevare contanti dagli sportelli automatici convenzionati col circuito Bancomat e di pagare nei negozi fisici convenzionati o col circuito nazionale Pagobancomat oppure con i circuiti internazionali della carta (possono essere Maestro, Vpay, Visa electron, Visa, Mastercard). Il prelievo di contante deve essere autorizzato con il codice PIN della carta di debito e può avvenire sia dagli sportelli automatici (ATM) della banca sia da quelli di altre banche. In questo secondo caso è normalmente prevista una commissione da pagare che è pari in genere a 2 euro a prelievo ed è decisa dalla banca di cui si è correntista. Normalmente la banca non fa pagare i prelievi fatti presso i suoi ATM. Di solito le banche più piccole e quelle senza sportelli fisici non fanno pagare mai commissioni neppure per prelievi contante su ATM di altre banche. Questa modalità remunerativa potrebbe cambiare.
Ultimamente, alcune banche danno la possibilità anche di fare i cosiddetti prelievi cardless, senza carta; significa che si può prelevare dagli sportelli automatici ma solo quelli della propria banca senza la carta, usando la app di home banking. Si sceglie l’operazione dalla app e si inquadra con lo smartphone il QR code generato dallo sportello ATM. Quindi si autentica l’operazione con il codice dell’home banking.
Il contante si può anche prelevare fisicamente in agenzia bancaria. Di solito si pagano delle commissioni se l’importo prelevato è inferiore ad una certa somma.
Torna all'inizioVersamento di contante
Nelle agenzie bancarie si possono anche versare denaro e assegni. Quando si versa del denaro contante (nella banca in cui si ha il conto) l’operatore allo sportello chiederà il numero di conto corrente e farà firmare una distinta in cui si certifica i contanti che gli hai consegnato da versare sul tuo conto. Ecco fatto: l’importo sarà a tua disposizione nei tempi di valuta stabiliti con la banca. La stessa operazione si può fare anche su ATM evoluto, intelligente, sempre della banca in cui si ha il conto corrente. Per il versamento del contante si deve fare così: Inserire la carta di debito del conto corrente nel bancomat e selezionare “versamento contanti” e quindi inserire il PIN. Inserire i contanti nello sportello che si apre. Aspettare che venga fatto il conteggio delle banconote. Confermare l'importo e l'operazione. Si può anche chiedere ricevuta dell’operazione effettuata. Torna all'inizioPagare con un assegno (assegno bancario o assegno circolare)
Chi ha un conto corrente ha la possibilità anche di chiedere alla propria banca un libretto di assegni. Per prima cosa occorre fare una distinzione tra assegno circolare e assegno bancario.
Gli assegni circolari sono emessi dalle banche, dette emittenti, dietro richiesta dei loro clienti e sono intestati a un determinato nominativo chiamato prenditore, che è la persona che materialmente incasserà l’assegno e che può coincidere con il cliente stesso o con un terzo. Nella maggior parte dei casi l’assegno circolare non è trasferibile; su richiesta del cliente lo può diventare e quindi può essere “girato” ad altra persona, ma solo se il suo importo non supera i 1.000 euro. L’assegno circolare è emesso dalla banca in cui si ha il conto corrente e solo se sul conto ci sono le somme sufficienti a coprirlo. Può anche essere emesso da banca di cui non si è correntista portando i contanti direttamente in banca a fronte dell’emissione dell’assegno circolare. Tutti i correntisti possiedono un libretto di assegni bancari. L’assegno bancario viene emesso dal correntista a favore di un terzo. Se l’assegno è inferiore a 1.000 euro può essere anche al portatore e dunque non indicare alcun nominativo. Può essere trasferibile ad altro soggetto tramite girata solo se di valore inferiore ai 1.000 euro. Altrimenti deve essere non trasferibile. E comunque di default gli assegni oggi sono di tipo “non trasferibili”, quelli trasferibili devono essere chiesti appositamente in banca. Nel caso di un libretto ritirato molto tempo fa gli assegni potrebbero non riportare la clausola di “non trasferibilità”; attenzione quindi ad indicarla voi per assegni di valore pari o superiore ai 1.000 euro. Altrimenti si rischia una sanzione salata compresa tra i 3.000 e i 50.000 euro. Se l’assegno viene emesso senza avere la provvista, cioè il denaro necessario per il suo pagamento, il cliente rischia il protesto e una sanzione amministrativa. Il suo nome viene iscritto nel Registro dei protestati e ovviamente avrà problemi anche di accesso al credito.
Torna all'inizioPagamenti delle bollette
Tutti noi ne riceviamo ogni mese più di una: si tratta delle bollette, le fatture che ci dicono quanto dobbiamo pagare per i servizi di gas, luce, acqua, telefonia, tv che ci sono stati erogati dalle società di servizi.
Ci sono vari modi di pagare le bollette.
Carta di credito
Si può pagare la bolletta direttamente sul sito online della società di servizi (ovviamente se quest’ultima lo permette) usando la propria carta di credito. È necessario inserire alcune informazioni come il numero della fattura. Non sono previste commissioni aggiuntive (se chieste sono illecite in base all’articolo 62 del Codice del Consumo).
CBILL
La maggior parte delle banche offre questo servizio che permette di pagare le bollette direttamente dal proprio home banking. Basta entrare con le proprie credenziali scegliere tra i servizi disponibili e quindi dall’elenco l’azienda che ha emesso la bolletta. Quindi basta inserire il codice identificativo della bolletta arrivata a casa e l’importo da pagare. Quanto costa? Dipende dalle banche la commissione può arrivare fino ai 2 euro. Il servizio è utilizzabile anche presso gli sportelli automatici delle banche evoluti quelli che permettono non solo di prelevare contante ma anche di fare pagamenti.
Bonifico bancario
Se la società di servizi lo prevede come modalità di pagamento, la bolletta si può pagare con un bonifico usando le coordinate IBAN indicate sulla fattura
L’addebito Sepa o domiciliazione bancaria
Le bollette si possono anche pagare con un addebito diretto continuativo sul conto, il cosiddetto SDD. Si tratta della domiciliazione delle bollette. L’addebito Sepa ha delle regole in caso di errori o addebiti non dovuti. In effetti può sempre capitare di dover contestare una bolletta, perché frutto di un errore, o di dover chiedere spiegazioni perché l’importo appare esagerato. In questi casi è utile sapere che le banche pagano le bollette l’ultimo giorno utile: avete quindi tempo fino al giorno prima per presentare un ordine scritto alla banca al fine di bloccare il pagamento della bolletta in questione. Per conoscere il giorno di scadenza di una bolletta, come pure per verificarne i contenuti, non è necessario recarsi in banca: anche se avete scelto la domiciliazione delle utenze, la bolletta continuerà infatti ad arrivare a casa. Sappiate inoltre che, se avete intenzione di contestare la bolletta all’ente che eroga il servizio, potete agire fino a 8 settimane dopo la scadenza, dando un ordine scritto alla banca di riaccredito dell’importo della bolletta già pagata. È inoltre possibile bloccare automaticamente il pagamento delle bollette ponendo vincoli di carattere generale come, per esempio, quello di non pagare bollette superiori a una certa cifra. La direttiva sui servizi di pagamento prevede la possibilità di ottenere il riaccredito della somma se l’addebito “supera quello che il pagatore avrebbe potuto ragionevolmente aspettarsi avuti presenti il suo precedente modello di spesa, le condizioni del suo contratto quadro e le circostanze del caso” e se la bolletta o la fattura non è stata inviata almeno 4 settimane prima del pagamento. La richiesta può essere avanzata alla propria banca entro 8 settimane dall’avvenuto addebito e quest’ultima è tenuta a effettuare il rimborso o a motivare il diniego dello stesso entro 10 giorni dalla richiesta. In quest’ultimo caso la banca deve avvisare il correntista della possibilità di presentare un esposto alla Banca d’Italia e di presentare un reclamo all’ABF.
Ci sono poi delle modalità di pagamento delle bollette non legate strettamente ad un conto corrente.
Ufficio postale
La bolletta cartacea (un bollettino precompilato) viene spedita all’indirizzo indicato dal cliente, il quale, entro la scadenza indicata sulla bolletta stessa, deve procedere al pagamento presso un ufficio postale. L’operazione costa 1,50 euro (per chi ha più di 70 anni costa 0,70 euro). In generale, pagare “manualmente” le bollette è pericoloso: ci si può dimenticare il pagamento o pagare in ritardo e questo può comportare interessi di mora e spese aggiuntive. Inoltre, c’è il fattore tempo necessario per andare, in Posta a fare i pagamenti.
SisalPay, Lottomatica, supermercati
In questo caso si usa per pagare il codice a barre stampato sulla documentazione che arriva a casa con la bolletta. Si può pagare in contanti o carta di debito o credito. È prevista una commissione di 2 euro. Il pagamento delle bollette è possibile anche nei supermercati che offrono il servizio, per esempio Coop o Esselunga. La bolletta si paga direttamente in cassa sempre usando il codice a barre stampato sulla bolletta.
Torna all'inizioPagamenti verso la Pubblica Amministrazione
Dal 28 febbraio 2021 tutti pagamenti verso la Pubblica Amministrazione devono passare attraverso pagoPA, il nodo unico dei pagamenti verso la Pubblica Amministrazione. Molto spesso si pensa che pagoPA sia solo un sito o una app ma in realtà è tanti sistemi di pagamento insieme. Ci sono tanto per cominciare gli sportelli fisici delle banche, gli ATM, i siti web e le app di banche e istituti di pagamento che hanno aderito (volontariamente, per loro non c’è alcun obbligo) a pagoPA. Quindi sta al cittadino verificare se la propria banca è tra queste. Va anche detto che molte banche usano un proprio sistema chiamato Cbill, che permette il pagamento online (su home banking o via app oppure via ATM) anche dei bollettini delle pubbliche amministrazioni e che quindi rientra nel sistema di pagoPA. Altri canali abilitati al pagamento sono le app tipo Satispay e Sisalpay. All’interminabile elenco vanno poi aggiunti gli immancabili uffici postali e le ricevitorie convenzionate con Sisal, Lottomatica, Banca 5, Enel X pay. Insomma, un’esplosione di possibilità tra le quali è complicato orientarsi. Tanti canali a disposizione sono un vantaggio solo se offerti come alternativa alla più comoda possibilità di effettuare i pagamenti pagoPA in un canale dedicato e univoco.
Per pagare i bollettini della Pubblica Amministrazione si possono usare varie modalità: il servizio di home banking della banca usando il sistema Cbill, quello che si può usare anche per pagare le bollette. In questo caso si entra nell’home banking e si sceglie Cbill quindi si indica l’ente pubblico beneficiario del pagamento e il codice identificativo del bollettino pagoPA. Si possono usare anche gli ATM evoluti delle banche che offrono il servizio. Inoltre il bollettino pagoPA si può pagare anche attraverso la APP IO di pagoPA quella che gestisce anche il cashback.
Con la app IO il bollettino pagoPA si può pagare con carta di credito o di debito con una commissione che può arrivare a 1,50 euro. Per pagare si può inquadrare dalla app con la telecamera dello smartphone il QRcode del bollettino oppure si può inserire a mano il suo codice identificativo. Vedi maggiori dettagli qui.
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