Conti bloccati e sicurezza: quando vengono bloccati e i nostri consigli su cosa fare
Il conto corrente è un rapporto bancario molto importante su cui transitano tante operazioni di pagamento e finanziarie: trovarlo bloccato rappresenta quindi un grosso problema. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Può capitare che un conto corrente venga bloccato e certamente non è una bella sorpresa. Ma quali sono le ragioni per le quali, in un determinato momento, non è più possibile accedere al proprio conto? E quali sono le operazioni da fare per sbloccarlo in sicurezza?
Motivi per cui un conto corrente può essere bloccato: cosa fare
Quando un conto corrente viene bloccato dalla banca, le ragioni possono essere diverse e riguardano:
- La morte dell’intestatario o di uno degli intestatari.
- Il mancato rispetto delle disposizioni antiriciclaggio.
- Gravi inadempienze da parte del correntista.
- Il pignoramento del conto
- Il blocco dell’home banking per ripetuti accessi andati a male, attacchi hacker, truffe telematiche subite dal correntista.
Blocco del conto corrente per morte del correntista
Il conto corrente viene bloccato in tutto o in parte (nel caso di conto cointestato) in caso di morte dell’intestatario o di uno degli intestatari (vedi link conto corrente e successione). Lo sblocco avviene in genere entro 30 giorni dalla ricezione da parte della banca della ricevuta di presentazione da parte degli eredi della dichiarazione di successione. In realtà i tempi possono essere anche più lunghi, dipende dalla banca e dalle verifiche che fa sugli eredi.
Blocco del conto corrente per antiriciclaggio
Il conto corrente può essere bloccato per questioni di antiriciclaggio. La direttiva europea sull’antiriciclaggio ha imposto che a partire dal 1° gennaio 2014, i correntisti debbano compilare e firmare un questionario sull’antiriciclaggio sui loro dati personali e patrimoniali a cui devono allegare un documento di identità valido. Il questionario può essere consegnato cartaceo o in maniera telematica. La banca poi, periodicamente, può chiedere l’aggiornamento del questionario e se il correntista non compila o firma il questionario entro 60 giorni dalla richiesta della banca, quest’ultima deve bloccare il suo conto corrente, anche perché, se la banca non rispetta questi obblighi, rischia una sanzione pecuniaria compresa tra i 2.600 e 13mila euro per ogni omesso controllo. Nei casi più gravi è prevista anche la sospensione dell’attività bancaria.
Blocco del conto corrente per gravi inadempienze del correntista
La banca può bloccare il conto corrente quando ci sono situazioni di scoperto o di rosso di conto corrente considerate molto gravi e pericolose: il conto resterà bloccato fino a che la situazione di rosso non venga ripagata. A questo proposito guarda anche le nuove regole sul default e i clienti inadempienti in vigore dal 1 gennaio 2021.
Blocco del conto corrente per pignoramento
Il conto corrente può anche essere pignorato da società o terzi che vantino un credito nei confronti del correntista: in questo caso serve una ordinanza dell’Autorità giudiziaria. Ci sono però dei limiti al pignoramento, ad esempio, se i soldi depositati derivano da stipendio o pensione o altri redditi simili. Per quanto riguarda i soldi depositati già prima del pignoramento, possono essere bloccati solo le somme che eccedono un valore pari al triplo dell’assegno sociale, cioè a 1345,53 euro. Per i soldi invece depositati dopo la notifica, il pignoramento può essere fatto per massimo un quinto del loro valore. Il pignoramento significa che una certa quantità dei fondi del conto corrente è vincolata all’estinzione del debito e non può essere usata per altro. Per denaro proveniente da altre fonti, invece, non ci sono limiti al pignoramento, ma se il conto è cointestato il pignoramento può riguardare sola la quota percentuale di proprietà dell’intestatario cui è riferibile il debito.
Blocco dell’home banking
La banca poi potrebbe bloccare solo l’home banking perché ci sono state una serie di operazioni sospette sul conto (si parla di blocco cautelativo). L’home banking può essere bloccata dalla banca per ripetuti tentativi di accesso andati male: in questo caso alcune banche permettono al correntista di modificare la password di accesso direttamente online o per telefono rispondendo a delle domande di sicurezza impostate all’inizio del rapporto mentre altre chiedono il passaggio del cliente in agenzia per consegnargli le nuove credenziali di accesso. La banca potrebbe anche trovarsi a dover bloccare l’home banking dei suoi conti correnti in caso di attacchi hacker che minino i suoi sistemi di sicurezza come è successo ad alcune grandi banche come Unicredit e BNP Paribas nel recente passato.
Blocco del conto da parte del cliente
Il conto può anche essere bloccato da cliente stesso quando, ad esempio, realizza di aver subito degli addebiti fraudolenti sul conto perché qualcuno è riuscito a carpire le sue credenziali con degli attacchi informatici. In questo caso la procedura da seguire è il blocco del conto chiamando il Servizio clienti della banca e poi una denuncia alle Autorità di Pubblica Sicurezza da spedire alla banca. Per riattivare il conto sono necessarie nuove credenziali di accesso che la banca potrà far recuperare online oppure con una richiesta specifica in agenzia.
Conti correnti non movimentati
Normalmente, in tutti i contratti di conto corrente c’è un articolo dedicato ai conti non movimentati: si tratta di conti correnti con giacenze basse (di solito sotto i 500 euro) e su cui non sono state fatte operazioni da più di un anno (non valgono gli addebiti diretti oppure le spese e gli interessi addebitati dalla banca). In caso di conti non movimentati la banca può cessare di corrispondere gli interessi sulle giacenze, di addebitare le spese e di inviare l’estratto conto.
I conti correnti dormienti come si risvegliano?
Attenzione, perché se il conto risulta essere non movimentato per 10 anni, rischia di diventare dormiente. La banca invia al correntista una lettera raccomandata con avviso di ricevimento all’ultimo indirizzo comunicato con cui lo invita a fare un’operazione entro 180 giorni dalla data di ricezione della raccomandata; senza alcuna movimentazione nei termini il conto corrente diventa dormiente. Significa che il conto viene estinto e il denaro depositato viene trasferito al Fondo Dormienti gestito da Consap. Entro 10 anni dalla devoluzione il conto corrente si può risvegliare. Scopri tutta la procedura qui.
Hacker, pishing & co: la sicurezza del conto corrente
Le operazioni di pagamento che si fanno usando un conto corrente sono protette dalle regole della direttiva sui servizi di pagamento recepite in Italia dal 13 gennaio 2018 e presenti nel Testo unico bancario e nel decreto legislativo 11/2010.
La banca è ritenuta responsabile della sicurezza delle operazioni di pagamento e quindi deve garantire che l’ambiente in cui sono realizzate le operazioni sia sicuro e non possa essere intaccato da malfunzionamenti o attacchi informatici.
Disservizi
Il cliente può contestare qualsiasi operazione di addebito sul conto da lui non autorizzata; la banca non può addebitare nulla al cliente che contesta un’operazione a meno che non dimostri in maniera molto dettagliata che ci sia stato dolo o colpa grave da parte del correntista. Non basta dire che l’operazione è stata autenticata con password e pin usa e getta per dimostrare la colpa grave del correntista; servono altre prove per dimostrare che quanto contestato dal cliente non sia frutto di malfunzionamenti o truffe informatiche.
Come protestare con la banca
In caso di problemi, contestate per iscritto mandando un reclamo alla banca che deve dare risposta entro 15 giorni lavorativi dal suo ricevimento; se non arriva risposta o ne arriva una non soddisfacente fate ricorso all’Arbitro bancario e finanziario.