Conto corrente cointestato: cos’è, come funziona, come gestirlo
Il conto corrente cointestato è una soluzione utile per gestire spese e risparmi in comune tra due o più persone. Vediamo come funziona, i vantaggi, gli svantaggi e le regole da sapere prima di aprirne uno.

In questo articolo
- Cos’è e come funziona conto cointestato
- Di chi sono i soldi presenti sul conto?
- Genitore–figlio: quando conviene
- Come aprire un conto cointestato
- Modifiche e chiusura del conto cointestato
- Pignoramento: cosa può accadere
- Morte di un cointestatario: regole generali
- Clausole particolari: diritto di sopravvivenza e accrescimento
- Delega sul conto: l’alternativa semplice
- Domande frequenti
Il conto corrente cointestato permette a due o più persone di usare lo stesso conto con pari diritti e doveri. Con firma disgiunta ciascuno opera da solo; con firma congiunta servono tutte le firme. In questa guida trovi regole, rischi, apertura/chiusura, delega, pignoramento, clausole particolari e come valutare pro e contro.
Torna all'inizioCos’è e come funziona conto cointestato
Un conto corrente cointestato è un conto unico condiviso da più persone, che diventano tutte intestatarie con pari diritti e responsabilità. In pratica è come avere un “salvadanaio comune”. Esistono due tipologie di conto cointestato:
• Firma congiunta: serve la firma di tutti per ogni operazione (più controllo, meno praticità).
• Firma disgiunta: ognuno può agire da solo (più comodo, più rischi).
Quando si parla di conto cointestato, bisogna ricordare che ogni titolare può accedere al saldo. Tuttavia, se uno dei cointestatari preleva somme che vanno oltre la propria quota senza il consenso degli altri, si può arrivare a contestazioni legali. Questo è il tema dell'appropriazione indebita, che si configura quando un intestatario di un conto cointestato agisce come se il denaro fosse solo suo, ignorando i diritti degli altri.
Pro
- Gestione condivisa di spese comuni (mutuo, bollette, affitto)
- Un solo conto da gestire, meno costi fissi rispetto a due conti separati
- Imposta di bollo unica anche sopra i 5.000 €
- Tutela FITD aumentata: 100.000 € per intestatario
- Operatività garantita anche in assenza di un titolare (firma disgiunta)
Contro
- Ogni titolare vede e controlla i movimenti del conto
- Rischio di prelievi oltre la propria quota, con possibili contenziosi
- Pignoramento possibile sulla quota del debitore
- Conflitti in caso di divorzio, separazione o successione
- Responsabilità solidale verso la banca in caso di debiti o scoperti
Di chi sono i soldi presenti sul conto?
Il denaro sul conto si presume diviso in parti uguali, indipendentemente da chi ha versato i soldi.
Esempio: saldo €10.000 con due intestatari → €5.000 ciascuno. Chi ha versato tutto può provare che le somme erano esclusivamente sue, ma deve fornire prove documentali.
Anche se un solo coniuge versa denaro, la regola generale è che i soldi si presumono divisi al 50% per ognuno. Solo dimostrando che le somme erano esclusivamente personali si può superare questa presunzione.
Torna all'inizioGenitore–figlio: quando conviene
Il conto corrente cointestato a un genitore e un figlio maggiorenne è spesso scelto per semplificare spese quotidiane e trasferimenti di denaro, ad esempio quando un genitore vuole continuare a supportare il figlio anche dopo che ha raggiunto la maggiore età. In questo modo entrambi hanno accesso diretto al conto e possono gestirlo insieme.
È una soluzione pratica, ma conviene fissare regole chiare su limiti e modalità di utilizzo, perché ogni intestatario ha gli stessi diritti e responsabilità.
Un’alternativa da considerare è la delega: il conto resta intestato solo al genitore, ma il figlio può operare in sua vece (come spieghiamo qualche paragrafo più giù). Questa formula riduce il rischio di conflitti in caso di successione - soprattutto quando ci sono più eredi - perché la proprietà delle somme resta formalmente legata al solo titolare del conto.
Conto cointestato con un minore
Un conto corrente non può essere cointestato con un minore. I genitori possono però aprire un conto intestato al figlio, con operatività limitata e regole che variano da banca a banca (età minima 8-12 anni).
Torna all'inizioCome aprire un conto cointestato
Aprire un conto cointestato significa scegliere insieme le regole di utilizzo e fornire i documenti necessari.
- Scegli la modalità di firma (congiunta o disgiunta).
- Porta con te in banca (oppure tieni a portata di mano se lo fai online) i documenti di identità e il codice fiscale di tutti i titolari.
- Firma il contratto in filiale o online.
- Attiva carte e home banking.
Modifiche e chiusura del conto cointestato
Un conto cointestato non si può modificare togliendo o aggiungendo un intestatario: va chiuso e riaperto. La chiusura del conto segue regole precise.
Nel caso di estinzione conto corrente cointestato con firme disgiunte, alcune banche consentono la chiusura anche a un solo titolare, ma spesso chiedono la notifica all’altro intestatario per evitare contestazioni.
Per chiudere il conto:
- Con firma congiunta servono tutte le firme.
- Con firma disgiunta alcune banche accettano la richiesta di uno solo, ma avvisano gli altri.
Pignoramento: cosa può accadere
Il pignoramento del conto cointestato avviene quando uno degli intestatari ha debiti con un creditore. In questo caso, la banca può bloccare la parte del saldo che si presume appartenere al debitore. Il problema è che, durante la procedura, anche gli altri cointestatari potrebbero subire disagi: il denaro comune può infatti risultare in parte congelato fino a quando il giudice non stabilisce con precisione quale quota spetti al debitore e quale agli altri.
Il fondo patrimoniale come strumento di protezione
Un concetto collegato è quello del fondo patrimoniale, uno strumento giuridico che permette di destinare determinati beni - come immobili, auto o titoli di credito - a soddisfare i bisogni della famiglia. In questo modo tali beni vengono protetti dall’azione dei creditori solo per i debiti estranei alle esigenze familiari.
- La costituzione di un fondo patrimoniale richiede un atto notarile e la relativa registrazione.
- Non è però uno “scudo totale”: i beni inclusi nel fondo patrimoniale possono comunque essere pignorati se il debito riguarda spese legate alla famiglia, ad esempio un mutuo o i costi per i figli.
In sintesi, il fondo patrimoniale può offrire una tutela aggiuntiva da debiti derivanti dall’attività professionale, ma non impedisce pignoramenti collegati a debiti familiari.
Torna all'inizioMorte di un cointestatario: regole generali
L’eredità di un conto cointestato riguarda la quota di saldo che spetta agli eredi del titolare defunto. Anche se il conto resta operativo per la parte degli altri cointestatari, la quota del deceduto entra comunque nella successione e deve essere dichiarata.
Per chiarire meglio, ecco un esempio: se un conto cointestato ha un saldo di 20.000 € e uno dei due titolari muore, si presume che 10.000 € appartengano al defunto. Quella quota rientra nell’eredità e sarà suddivisa tra i suoi eredi secondo la legge o il testamento. I restanti 10.000 € restano subito disponibili per l’altro intestatario.
Quando uno degli intestatari muore, il conto rimane operativo e gli altri titolari possono continuare a utilizzarlo, fino a quando la banca non riceve la comunicazione ufficiale del decesso da parte di un erede o di un avente diritto.
Attenzione: le operazioni compiute sul conto dopo la morte di un intestatario, ma prima che la banca sia informata, possono essere contestate dagli eredi. In caso di conflitto, potrebbero essere considerate non valide o addirittura oggetto di rivendicazione legale.
Dal momento della segnalazione, la banca può sospendere il conto in attesa della presentazione della denuncia di successione e della ripartizione delle quote ereditarie. Questo accade anche con i conti a firma disgiunta, che normalmente garantirebbero autonomia a ciascun intestatario.
Clausole particolari: diritto di sopravvivenza e accrescimento
Il diritto di sopravvivenza è una clausola contrattuale che, in teoria, consente al cointestatario superstite di acquisire automaticamente la quota del defunto, senza passare per la successione. La cosiddetta clausola di accrescimento funziona allo stesso modo: la parte del titolare deceduto non viene trasferita agli eredi, ma resta all’altro intestatario.
Attenzione: questa possibilità non è prevista dalla legge italiana in modo generale e non tutte le banche la accettano. Il motivo è chiaro: tale clausola potrebbe ledere i diritti dei legittimi eredi (coniuge, figli, ecc.). Proprio per questo, anche se inserita nel contratto, la clausola rischia di non avere piena validità giuridica e di essere annullata in sede legale. In questo articolo trovi tutte le informazioni che ti servono per approfondire le conseguenze in caso di decesso e le regole successorie valide.
Torna all'inizioDelega sul conto: l’alternativa semplice
La delega è uno strumento utile quando vuoi permettere a un’altra persona di operare sul tuo conto corrente, senza renderla cointestataria. In pratica, l’intestatario rimane sempre uno solo, ma il delegato può compiere alcune operazioni quotidiane al suo posto. Ecco come funziona.
- La delega si attiva in banca, firmando un modulo insieme al delegato e presentando i documenti di identità e il codice fiscale di entrambi.
- Una volta attiva, il delegato deposita la propria firma in banca e può: versare contanti, fare prelievi, emettere assegni, disporre bonifici, ritirare libretti assegni o carte.
Limiti della delega
- Il delegato non diventa proprietario del conto e quindi non può chiuderlo, modificarne le condizioni o intestarsi il denaro.
- Tutti i movimenti restano registrati a nome dell’intestatario, che resta l’unico titolare dei fondi.
- La delega può essere revocata in qualsiasi momento dall’intestatario con una semplice comunicazione alla banca.
- In caso di decesso dell’intestatario, la delega si estingue automaticamente: il delegato non ha alcun diritto di proprietà sulle somme, che rientrano nella successione.
La delega è quindi una soluzione pratica quando serve flessibilità (ad esempio un familiare che aiuta un anziano nella gestione del conto), ma non sostituisce un vero conto corrente cointestato.
Torna all'inizioDomande frequenti
Si può togliere un intestatario da un conto cointestato?
No, non è possibile. Per modificare i titolari serve chiudere il conto e aprirne uno nuovo.
Posso prelevare tutto da un conto cointestato?
Con firma disgiunta sì, ma solo nei limiti della tua quota. Se prelevi oltre, rischi contestazioni per appropriazione indebita.
Quali sono i rischi di un conto cointestato?
Prelievi non concordati, pignoramenti legati a debiti di un intestatario, conflitti in caso di separazione o successione.
Si può cointestare un conto corrente già esistente?
No, nella pratica si chiude il vecchio conto e se ne apre uno nuovo congiunto.