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Gli italiani viaggiano meno, tutta colpa del carovita

Un terzo dei duemila viaggiatori che abbiamo interpellato con la nostra inchiesta viaggia meno rispetto al periodo precedente alla pandemia a causa della mancanza di soldi e per i prezzi più elevati dei servizi turistici. Anche l'instabilità mondiale crea preoccupazione e frena i viaggi. Resta il problema dei tempi di attesa biblici per fare o rinnovare il passaporto.

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09 aprile 2024
trolley giallo aperto con dentro vestiti, borsa e cappello

Dopo la pandemia, anche in Italia siamo tornati a viaggiare, ma non più come prima. Gli italiani devono fare i conti col portafoglio messo a dura prova dalle bollette e dai rincari della spesa alimentare a causa di un’inflazione alta che, negli ultimi due anni, ha ridotto il potere d’acquisto degli stipendi che, invece, sono rimasti gli stessi. Si viaggia di meno anche a causa dei costi più elevati dei servizi turistici, dai trasporti ai soggiorni.

È quanto emerge dalla nostra inchiesta che ha coinvolto 1.833 viaggiatori nel periodo di ottobre-novembre 2023.

Carovita e instabilità mondiale frenano i viaggi

Un terzo circa degli intervistati ha dichiarato di viaggiare meno rispetto a prima della pandemia, di questi il 60% per la mancanza di soldi e per i prezzi più elevati dei servizi turistici. Come abbiamo rilevato l’estate scorsa, tra le voci di costo maggiormente lievitate ci sono i viaggi aerei che costano il 40% in più rispetto all’estate del 2022. Stesso discorso per i treni che hanno rivisto le tariffe al rialzo del 13%. Non sorprende, quindi, che sia il carovita a bloccare il desiderio di viaggiare degli intervistati che per lo più viaggiano per rilassarsi e visitare posti nuovi e fare nuove esperienze (73%).

Anche la situazione di instabilità mondiale crea preoccupazione: il 17% degli intervistati viaggia meno per la paura del terrorismo, delle malattie… infografica italiani viaggiamo meno per colpa del carovita 

Come si viaggia: la cultura in primo piano

Nonostante l’attuale situazione, in cui ci troviamo un mondo più insicuro e frammentato, in cui guerre e crisi economiche sono minacce costanti, il desiderio di viaggiare e di scoprire il bello che ci circonda prevale.

Infatti, la gran parte degli intervistati quando viaggia ritiene molto importanti i monumenti e la storia culturale così come i musei, i concerti e tutte le attività culturali offerte, così come la possibilità di immergersi nella natura.

Abbiamo voluto scattare una fotografia che ci raccontasse come si viaggia e quali sono le mete preferite, i siti a cui ci si affida per prenotare i servizi turistici (hotel, case, aerei, auto, pacchetti di viaggio) e le catene alberghiere. Gli intervistati hanno dato il loro giudizio sui diversi aspetti del servizio offerto: dal rapporto qualità prezzo alla cortesia del personale, al comfort e alla pulizia della camera.

Dove si viaggia di più

Lisbona e Berlino sono le più apprezzate tra le città visitate dagli intervistati, la prima soprattutto per l’accoglienza e la cordialità delle persone, la seconda per l’offerta culturale e i monumenti. I viaggiatori apprezzano anche Barcellona, Madrid e Budapest.

Da notare che la prima città italiana è Firenze all’ottavo posto, seguita da Roma che insieme a Parigi è al decimo posto, Napoli e Venezia al dodicesimo con Istanbul, Milano a seguire. Abbiamo chiesto agli intervistati il livello di soddisfazione su diversi aspetti delle città e dei Paesi visitati: il patrimonio culturale, la sensazione di sicurezza, la qualità dei ristoranti, lo shopping e il livello dei prezzi.

Sul podio per l’offerta culturale ci sono Roma, Parigi e Venezia, mentre le città giudicate più costose dagli intervistati sono Copenaghen, Londra e Parigi.infografica città più visitate

Come si prenotano le vacanze

Abbiamo chiesto agli intervistati a quali siti si affidano per prenotare i servizi turistici (hotel, case, aerei, auto, pacchetti di viaggio) e quali sono le catene alberghiere più apprezzate.

I siti di prenotazione più usati sono apprezzati soprattutto per rapporto qualità-prezzo dei servizi offerti. Gli hotel per il comfort e la pulizia della stanza.infografica come gli italiani scelgono e prenotano viaggi

Tempi di attesa lunghi e costi alti per il passaporto

Dopo la pandemia la ritrovata voglia di socialità e di visitare posti nuovi si trova spesso a fare i conti con le scarse risorse finanziarie, ma anche con il problema dei tempi di attesa biblici per fare o rinnovare il passaporto. Attese che stanno causando molti problemi a chi deve andare all’estero, fuori dall’Unione europea dove basta la carta di identità, e che impediscono di pianificare serenamente i viaggi.

Le nostre inchieste condotte in decine di città mostrano che si aspettano anche 10 mesi per l’appuntamento in questura e in molte città (6 su 17) non è possibile nemmeno prenotare l’appuntamento sulla piattaforma online della Polizia di Stato.

Questa grave limitazione del nostro diritto a viaggiare non sembra però destinata a una soluzione nel breve periodo. Perché non reggono più le motivazioni addotte ormai oltre un anno fa e cioè che quando tutto è ripartito dopo lo stallo del Covid e gli italiani hanno ripreso a viaggiare si sono accumulate le richieste di passaporti nel frattempo scaduti e, poi, c’è stata la Brexit che ha imposto ai tanti che si recano nel Regno Unito di munirsi di passaporto, anziché, come era prima, della sola carta di identità.

A distanza di più di due anni, c’è stato tutto il tempo per riorganizzarsi aumentando i giorni di apertura e il personale negli uffici. Invece non è stato fatto granché. 

Firma la petizione

Per questo abbiamo lanciato una petizione che vi invitiamo a firmare per chiedere alle istituzioni una serie di interventi per garantire tempi più rapidi per fare il passaporto. Non solo. Abbiamo anche chiesto che siano ridotti i costi per il rilascio del prezioso documento, ben 116 euro senza riduzioni per i minori nonostante duri meno) allineandoci a quello più basso di altri Paesi europei, ad esempio in Spagna costa 30 euro. Infatti, il passaporto italiano è tra i più cari d'Europa. Del resto, se si fa qualche calcolo, una famiglia di 4 persone che vuole fare il “viaggione” negli Stati Uniti deve sborsare quasi 500 euro solo per i passaporti.

firma la petizione