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Inquinamento dell'aria: preoccupano i livelli in diverse aree del Paese. Cosa fare per limitare le emissioni?

Il traffico urbano, il riscaldamento e gli allevamenti sono tra i principali responsabili delle emissioni di inquinanti che da giorni destano preoccupazione soprattutto nelle aree urbane ed extra urbane del Nord. Contro l'inquinamento servono misure strutturali e non emergenziali, a partire dal ripensare le città a misura di persone e non più di automobili. Ma anche il singolo cittadino ha delle responsabilità: le sue scelte quotidiane impattano sull'ambiente. Vediamo alcuni comportamenti virtuosi da adottare fin da subito per dare il proprio contributo.

20 febbraio 2024
Vista su Milano con smog

Da giorni ormai si torna a parlare di inquinamento dell'aria, con diverse aree del Paese che superano i livelli di allerta a causa degli inquinanti atmosferici nelle zone urbane e peri-urbane. La ragione sta nel fatto che questo problema è ormai strutturale, eppure viene gestito ormai da anni con misure emergenziali. Anziché ripensare il modello di mobilità e di riscaldamento a livello globale, i Comuni si limitano a imporre divieti di circolazione di alcune categorie di veicoli per pochi giorni, sperando che la pioggia contribuisca a ripulire l'aria

Cosa può fare il singolo cittadino per contribuire a ridurre le emissioni? Partiamo dal fatto che le fonti inquinanti in città sono principalmente tre: il traffico urbano, il riscaldamento e gli allevamenti delle zone di campagna circostanti, per esempio in Pianura Padana.

Riscaldamento: riduci la temperatura in casa

Per abbattere le emissioni di inquinanti legate al riscaldamento domestico, esistono due strade, entrambe applicabili.

  • La prima, più semplice ed immediata, consiste nell’abbassare la temperatura in casa anche già di un solo grado. Non è necessario riscaldare la casa oltre i 20 °C (limite imposto dalla normativa con una tolleranza di 2 gradi) nella zona giorno né oltre i 16-18 °C nella zona notte, anzi: temperature più alte non fanno bene alla salute. Basta ridurre di un grado la temperatura per risparmiare circa l’8% dei consumi. Se consideriamo un consumo medio di circa 1.100 metri cubi di gas annuo per il riscaldamento, in totale si risparmierebbero 1,8 miliardi di metri cubi se tutti abbassassero di un grado la temperatura. Che implica una notevole riduzione delle emissioni. Inoltre, le anomale temperature di questo inverno permettono in molte parti d’Italia di spegnere del tutto il riscaldamento, con ulteriori risparmi in termini di emissioni e spese.
  • La seconda consiste nello scegliere una sorgente di riscaldamento che sia la più sostenibile possibile per sostituire i vecchi impianti di riscaldamento e eseguire la corretta manutenzione.

Scegli una mobilità leggera o il trasporto pubblico

Per contribuire a ridurre l'inquinamento da traffico, è preferibile utilizzare mezzi di mobilità attiva e leggera (come andare a piedi, utilizzare la bicicletta, un'e-bike o il monopattino) oppure muoversi con il trasporto pubblico. Inoltre, è bene ricordare che non sempre l'utilizzo dell'automobile permette una minore esposizione agli inquinanti, come dimostra uno studio che abbiamo condotto in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano nel 2020 per verificare i livelli di esposizione ai singoli inquinanti a seconda del mezzo utilizzato (auto, autobus, bicicletta, metropolitana e treno).

Per quanto riguarda i livelli di esposizione medi aggregati sull’intera campagna di monitoraggio, il pendolare-ciclista è risultato il più esposto a NO2 (misura diretta) e particolato (PM1, PM2.5, PM4, PTS: polveri totali sospese), mentre risulta il meno esposto al BC. Per quanto riguarda invece Benzene e NO2 (misura indiretta): il pendolare più esposto è risultato l’automobilista, mentre il ciclista si conferma più esposto all’NO2. Tuttavia, spostando l’analisi dai dati aggregati sull’intera campagna alle singole sessioni di monitoraggio, è possibile fare un’ulteriore considerazione: l’automobilista risulta colui che si è avvicinato maggiormente e in più occasioni al valore limite orario (short-term) per l’NO2 pari a 200 ug/m3. Nell’analisi dei differenti microambienti, la metropolitana risulta quello a cui sono associati i livelli di esposizione più elevati anche se, nello specifico caso del BC, questo potrebbe essere dovuto ad un’interferenza nella misura nota in letteratura che provoca una sovrastima delle concentrazioni di questo contaminante.

In bici più esposti a particolato ed NO2, ma non a BC e benzene

Il particolato (soprattutto le frazioni più grossolane) e il biossido di azoto sono inquinanti secondari, che si formano quindi in seguito a reazioni chimiche in atmosfera. Al contrario, le frazioni più fini di particolato, il black carbon e il benzene sono inquinanti strettamente primari che dunque ci aspettiamo in maggior concentrazione vicino alla sorgente (in questo caso di traffico). Solitamente, chi è maggiormente a contatto con questa sorgente è l’automobilista, mentre chi passa maggior tempo esposto all’aria aperta è proprio il ciclista. È dunque ragionevole pensare che l’automobilista sia maggiormente esposto a contaminanti primari e il ciclista agli inquinanti secondari.

Un’altra variabile da tenere in considerazione in questo ragionamento è il fattore “abitacolo” che sembra avere una funzione di barriera anche per le frazioni più fini del particolato. Quanto appena detto vale parzialmente per la misura del black carbon che in condizioni di diretto contatto con la sorgente di traffico risulta rappresentativa di frazioni ultrafini (intorno ai 100 nm, Ning et al 2013), più volatili e capaci di raggiungere l’interno dell’abitacolo superandone i filtri

Riduci o elimina il consumo di carne

Per quanto riguarda la terza fonte di emissioni, gli allevamenti intensivi, a livello personale si può decidere di contribuire alla riduzione delle emissioni limitando o eliminando il consumo di carne: come sostiene l’OMS le diete a base vegetale possono prevenire patologie come tumori, malattie cardiovascolari e diabete. Sono quasi due milioni e mezzo gli italiani che seguono una dieta vegetariana; quasi un milione e mezzo le persone che hanno scelto un’alimentazione totalmente vegetale (vegani). Un trend leggermente in calo in Italia (ora sono al 6,6% del totale; nel 2021 erano all’8,2%), ma che nel mondo è in crescita. E non solo. Le diete a base vegetale aiutano a prevenire lo sviluppo di alcune malattie e possono ridurre l’impatto ambientale associato all’elevato consumo di alimenti di origine animale, come carne, pesce e prodotti lattiero-caseari.

Servono interventi strutturali

Le azioni di riduzione dell’inquinamento possono essere individuali o collettive, ma devono essere sempre accompagnate da interventi strutturali. Decidere di rinunciare all’automobile privata per spostarsi coi mezzi pubblici è una scelta individuale, che però può essere percorsa solo se i mezzi pubblici sono disponibili, fattore che dipende da scelte di tipo politico. Inoltre, l’impatto di una singola persona che sceglie di spostarsi in bici è decisamente minore rispetto a quello di una città che viene ripensata a misura di persona anziché a misura di automobile. Decidere di ridurre il consumo di carne è una scelta individuale che ha però un impatto limitato nella riduzione della quantità di animali allevati. Se però si lavorasse a livello culturale nello spiegare i benefici di una dieta a base vegetale (non solo sull'ambiente e sugli animali, ma anche sulla propria salute), la scelta potrebbe diventare collettiva ed ottenere un risultato decisamente significativo in termini di riduzione dell’impatto. Se si decide di sostituire il proprio camino con una stufa a pellet di ultima generazione o con un impianto di riscaldamento solare termico, si ridurrebbe sicuramente il proprio impatto individuale; tuttavia la qualità dell’aria non migliorerà significativamente a meno che il passaggio a fonti energetiche più pulite non sia fatto a livello di collettività, per esempio grazie alla creazione di una comunità energetica.

Anche se la qualità dell’aria è pessima, ma non bisogna rinunciare all’attività fisica o ad aprire le finestre. Basta adottare alcuni accorgimenti. Ecco come proteggere la salute da smog e polveri sottili.