Speciali

Occhiali sempre più green?

Abbiamo passato in rassegna i siti dei principali produttori di montature per occhiali (da sole e da vista) presenti sul mercato, per capire come si stanno muovendo i vari brand sul versante della sostenibilità. Tra riciclo, riduzione di CO2, utilizzo di scarti come materie prime e iniziative filantropiche sia a sostegno del lavoro sia del sociale, ecco come l'industria degli occhiali progetta di diventare sempre più green.

17 maggio 2021
Occhiali sostenibili

Gli occhiali, sia da vista sia da sole, sono ormai un accessorio di moda. E come molte case di moda anche i produttori di occhiali stanno spingendo i loro brand verso una politica di eco-sostenibilità. Spesso però è difficile dire se sia solo di facciata o anche di sostanza, fatto sta che oggi sono sempre di più i consumatori che stanno attenti al fatto che i prodotti che acquistano e indossano abbiano un occhio di riguardo all'ambiente

Quanto sono verdi gli occhiali?

E allora ci si chiede quanto siano davvero "green" anche gli occhiali (e in particolare le montature) che portiamo ogni giorno. Per valutarne la loro sostenibilità andrebbe considerata l’analisi di tutto il ciclo di vita di questi oggetti (il cosiddetto LCA, Life Cycle Assesment), prima di tutto per capire se il maggiore impatto sull'ambiente si ha in fase di produzione, di trasporto, di utilizzo oppure di smaltimento. E poi per capire se le iniziative adottate dalle singole aziende siano solo di facciata (per accostare l'immagine del prodotto a quella del rispetto dell'ambiente) oppure vadano effettivamente a impattare sulla sostenibilità del prodotto.

In assenza della possibilità di quantificare i potenziali effetti sull’ambiente e sulla salute umana in termini di consumo di risorse ed emissioni dalla fase di produzione fino allo smaltimento di questi prodotti, abbiamo deciso di dare uno sguardo ai maggiori siti di marchi che producono occhiali per vedere come la sostenibilità sia stata da loro interpretata.

L’analisi sui siti dei produttori

Siamo andati ad analizzare i maggiori brand sul mercato, andando a spulciare sui loro siti quali iniziative hanno messo in campo in favore della salvaguardia dell'ambiente: in molti casi si tratta di utilizzare materiale riciclato nelle montature, ma c’è chi ha messo un'attenzione un po' più green su una produzione a ridotta CO2, chi ha “tagliato la filiera”, chi sostiene progetti sociali (lavoro, visite oculistiche) chi sostiene progetti ambientali (piantumazione alberi, salva oranghi...).

Per fare qualche esempio, ci sono aziende che puntano molto sulla compensazione della CO2, reinvestendo una parte degli utili oppure sostenendo onlus e progetti a tutela dell'ecosistema. Ogni anno il 10% degli utili di NAU, ad esempio, viene reinvestito in progetti di valore sociale e ambientale, mentre il marchio Sting si è impegnato a compensare le proprie emissioni di CO2 nell’atmosfera, sostenendo l’iniziativa “Amazzonia respiro del mondo”. Infine Proof offre il sostegno alla campagna ambientale “Eden reforestation project” che prevede di piantare 5 alberi per ogni montatura di occhiali venduta.

Ma non c'è solo il sostegno ad iniziative ecologiche: anche l'aspetto filantropico sta prendendo piede tra tutte le iniziative che vedono impegnate le aziende che producono occhiali. Il supporto spesso si estende anche campagne OMS per screening di salute, al sociale e al posto di lavoro, come ad esempio l'illuminazione dei luoghi di lavoro con energia prodotta da fonti rinnovabili e la riduzione dell’uso della plastica ovunque possibile.

Materiali ecocompatibili

L'altro grande filone su cui i produttori di occhiali stanno investendo per tentare di far breccia tra i consumatori più attenti all'ambiente è quello di riutilizzare materie prime seconde frutto di scarti di altre lavorazioni oppure completamente innovative ed ecocompatibili. Sul sito di Confindustria dedicato all’economia circolare, ad esempio, c’è un progetto in collaborazione con Marchon Eyewear per diminuire ed eliminare gli scarti polimerici di produzione, riciclandoli e riutilizzandoli come materie prime per altre applicazioni in vari settori. Le montature di Izipizi, ad esempio sono composte da materiali innovativi (per il 45% bio-based realizzato con olio di ricino, del 20% più sottile e del 40% più leggera rispetto al modello di punta della stessa azienda). E poi montature costruite in bamboo, sughero e persino legno recuperato da botti barrique o tavole da skate.

Numerose aziende poi si sono dedicate all’utilizzo del plastic littering per fare montature con plastica e legno riciclato. MITA ad esempio produce occhiali da PET riciclato: da 5 bottiglie d’acqua nasce una montatura. Lo scopo dell’azienda è di alzare il rate di riciclaggio del PET sia in EU che negli USA, non solo degli occhiali ma anche degli accessori (custodia, panno di pulizia).

Riciclo e scarti: alcune criticità

Su questi siti abbiamo trovato pratiche come appunto il riciclo, l'utilizzo di materie derivanti da scarti di produzione o iniziative sporadiche di tipo filantropico. Ma adottare queste pratiche non è da solo sinonimo di attenzione all'ambiente. Facciamo qualche esempio. 

L'uso dei materiali riciclati è una delle attività promosse da molte di queste aziende. Sui loro siti tutti parlano degli aspetti positivi del riciclo e quest'ultimo è comunemente promosso come una pratica eco-friendly. Ma è sempre la cosa giusta da fare? Benché ci sembri positivo che il materiale della montatura sia fatto con il “plastic littering” ripescato dagli oceani, occorre chiedersi se la destinazione migliore sia il riutilizzo nelle montature.

Infatti anche i processi di riciclo hanno impatti legati alla raccolta, al trasporto e al trattamento (che consuma energia e produce emissioni). Il riutilizzo dei materiali potrebbe essere una grande idea e in molti casi i suoi benefici sono tangibili. Tuttavia, anche gli impatti del riciclo devono essere tenuti in considerazione. In questi casi è necessario condurre un'analisi di tutta la filiera produttiva (LCA).

Altra possibile criticità dell’utilizzo di MPS (materie prime secondarie, ovvero materie derivanti da scarti di produzione o riciclaggio di rifiuti che vengono usate come materie prime in taluni processi produttivi) è la possibile presenza di sostanze chimiche.

Tante infine le iniziative filantropiche: sono positive se abbinante a policy e azioni finalizzate a diminuire l’impatto della produzione principale dell'azienda, se sono azioni isolate si alza il rischio che si tratti di semplici operazioni di facciata.

Far durare a lungo gli occhiali

Perché le nostre azioni siano davvero sostenibili occorre combattere gli sprechi e cercare di dare lunga vita ai prodotti. Il modo migliore è adottare tutti gli accorgimenti per far durare più a lungo un paio di occhiali. La prima accortezza è proteggere le lenti perché non si graffino quindi usare la custodia (invece che buttarli in borsa magari insieme alle chiavi o altri oggetti che potrebbero segnarli) e pulirli nel modo opportuno (con acqua e una goccia di sapone dei piatti e asciugandoli con un apposito pannetto in microfibra e non con la maglietta). Infine non tenerli sopra la testa, sciacquarli con acqua dolce se ci cadono in spiaggia o in mare.