Mutuo: cosa si recupera nel 730

Attenzione: le condizioni per potere usufruire delle detrazioni nel 730 non sono poche. Ecco tutto quello che devi sapere.
Oltre agli interessi passivi, sono detraibili gli oneri accessori alla stipula del mutuo, sempre entro il limite massimo di spesa ammessa per la tipologia di mutuo relativa. Gli oneri accessori comprendono:
- per mutui stipulati in ECU o in altra valuta, le maggiori somme corrisposte a causa delle variazioni del cambio di valuta (ad esempio, un mutuo indicizzato al franco svizzero, in cui la quota mensile cambia in base al tasso d’interesse e al rapporto franco svizzero/euro);
- la commissione spettante agli istituti per la loro attività di intermediazione (costi di mediazione);
- gli oneri fiscali (compresa l’imposta per l’iscrizione o la cancellazione di ipoteca e l’imposta sostitutiva sul capitale prestato);
- i costi di preammortamento;
- le spese di istruttoria;
- le spese di perizia tecnica;
- le spese notarili relative alla stipula del contratto di mutuo e le spese sostenute dal notaio per conto del cliente quali, ad esempio, l’iscrizione e la cancellazione dell’ipoteca.
La fattura per l’accensione del mutuo e il rogito
Se il notaio ti rilascia un’unica fattura per l’accensione del mutuo e per la compravendita, assicurati che le due voci di spesa siano indicate separatamente, perché solo il primo è detraibile. Se invece il notaio ti rilascia due fatture, inserisci in dichiarazione solo quella relativa all’accensione del mutuo.
Se hai possibilità di scelta, meglio rogitare nella seconda metà dell’anno perché il limite di spesa massima concessa viene facilmente coperto con gli interessi: infatti, nei primi anni di ammortamento la quota interessi è particolarmente alta. In questo modo, riducendo la quota di interessi detraibile nell’anno, riesci a inserire anche le spese del notaio che viceversa andrebbero perse.
Cosa non detrai
Non puoi detrarre:
- le spese di assicurazione dell’immobile;
- le spese per l'incasso della rata;
- l'onorario del notaio per la stipula del contratto di compravendita e le imposte di registro, l'Iva, le imposte ipotecarie e catastali, connesse al trasferimento dell’immobile;
- gli interessi pagati a seguito di aperture di credito bancarie, di cessione di stipendio e, in generale, gli interessi derivanti da tipi di finanziamento diversi da quelli relativi a contratti di mutuo, anche se con garanzia ipotecaria su immobili;
- gli interessi pagati a fronte di un prefinanziamento acceso per finanziare un mutuo ipotecario in corso di stipula per l’acquisto della casa di abitazione (diversi dal preammortamento dovuto alla banca);
- in caso di mutuo ipotecario sovvenzionato con contributi concessi dalla Stato o da Enti pubblici, erogati in conto interessi, la parte di interessi coperti dal contributo. La parte di interessi passivi rimasti a tuo carico è invece detraibile.