PRONTO TASSE 730: detrazioni abbonamenti mezzi pubblici

Detrazione abbonamento mezzi pubblici, bus, metro e treno: quali spese indicare nel modello 730

mezzi di trasporto

11 luglio 2023

Gli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico sono detraibili nella dichiarazione dei redditi. Vediamo come e quanto.

Quanto recuperi

È una detrazione, recuperi il 19% della spesa sostenuta per un massimo di 250 euro. Dal 2020 sono detraibili solo le spese sostenute con mezzi di pagamento tracciabile, non sono ammessi i contanti.

Dove le indichi

Nel quadro E righi da E8 a E10 con il codice 40, riporta in questo rigo anche gli oneri indicati con il codice 40 nella Certificazione Unica.

Documenti da conservare

Titolo di viaggio, ricevuta di pagamento dei trasporti o altra documentazione attestante il pagamento da cui risulti il soggetto utilizzatore, il periodo di validità, la spesa sostenuta e la data di sostenimento della spesa.

Quali abbonamenti detrarre

Sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti per tutti i mezzi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Sono quindi agevolabili gli abbonamenti ad autobus, metropolitane e treni indipendentemente dalla tratta utilizzata. Poiché si parla di abbonamenti, non sono detraibili i singoli biglietti per il trasporto pubblico.

Ai fini della detrazione per "abbonamento" si intende un titolo di trasporto che consenta un numero di viaggi illimitato per più giorni, in un periodo di tempo specificato.

Quali abbonamenti sono detraibili

Ai fini della detrazione, per servizi di trasporto pubblico locale, regionale o interregionale si intendono quelli resi da enti pubblici o privati affidatari del servizio pubblico. Rientrano in questa categoria tutti i servizi di trasporto pubblico, a prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato, che operi in modo continuativo o periodico, sia all’interno di una regione che mediante l'attraversamento di più regioni, con itinerari, orari, frequenze e tariffe prestabilite.

La detrazione spetta a chi sostiene la spesa anche nell’interesse dei familiari che dichiara a proprio carico. L’importo massimo di 250 euro di spesa riguarda il singolo contribuente, quindi se acquisti l’abbonamento annuale per te versando 200 euro e uno per tuo figlio a carico pagando 150 euro, in dichiarazione dei redditi potrai inserire al massimo 250 euro di detrazione. Lo stesso discorso vale per gli abbonamenti dei figli detratti in condivisione dai genitori, rimane comunque il limite massimo di 250 euro totali per il figlio. 

La detrazione spetta in base al principio di cassa, quindi se hai pagato a dicembre 2022 l'abbonamento trimestrale che copre fino a febbraio 2023, detrai nella dichiarazione dei redditi 2022. In assenza dell’indicazione della data di sostenimento della spesa, si presume sia stata sostenuta in coincidenza con la data di inizio della validità dell’abbonamento.

Quali abbonamenti non sono detraibili

Non si possono detrarre gli abbonamenti per i quali si è ottenuto un contributo di qualsiasi tipo, sia aziendale che ad esempio il bonus trasporti del 2022. Inoltre, non sono ammessi alla detrazione:

  • i titoli di viaggio che abbiano una durata oraria, anche se superiore a quella giornaliera;
  • le carte di trasporto integrate che includono anche servizi ulteriori rispetto a quelli di trasporto come ad esempio le carte turistiche che oltre all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici consentono l’ingresso a musei o spettacoli.

Documenti particolari

Se la ricevuta di pagamento è intestata a un familiare a carico, deve essere prodotta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con l’indicazione del soggetto che ha sostenuto la spesa.

In caso di emissione o ricarica del titolo di viaggio nominativo realizzato in formato elettronico, dalla documentazione devono risultare: il soggetto utilizzatore, il periodo di validità, la spesa sostenuta e la data di sostenimento della spesa. Questi  requisiti si ritengono soddisfatti anche nel caso in cui la documentazione, pur non contenendo alcun riferimento esplicito al nominativo del contribuente, sia comunque a lui riconducibile in modo univoco, ad esempio perché contiene il numero identificativo dell’abbonamento a lui intestato.