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Le padelle sicure per la salute: quando non sono tossiche

Siamo attenti ai cibi che mangiamo, ma possiamo dire la stessa cosa per le pentole e le padelle in cui li cuciniamo? Ecco una guida per evitare rischi come l’esposizione ai prodotti chimici tossici e le scottature.

02 novembre 2022
Padelle sicure

Quali sono i materiali più sicuri quando si tratta di cucinare? Come conservare pentole e padelle di modo che si mantengano in perfette condizioni senza rilasciare sostanze tossiche?

La sicurezza è fondamentale in cucina, sia per quanto riguarda gli ingredienti, sia per gli attrezzi con cui li prepariamo per metterli in tavola.

Dalle padelle antiaderenti a quelle in acciaio, dalle padelle in alluminio a quelle in rame o in ghisa: ecco tutte le risposte alle domande più comuni sulla migrazione di sostanze tossiche, sul pericolo cancerogeno e su altri rischi.

Il rischio migrazione di sostanze tossiche

Quando ci si chiede se le padelle sono sicure di solito si intende se permettano di cucinare in modo sano, ovvero senza contaminare il cibo con sostanze tossiche.

La buona notizia è che tutte le padelle antiaderenti sono sicure, se utilizzate nel modo corretto. Nei nostri test, infatti, da oltre dieci anni non abbiamo riscontrato problemi di trasferimento di sostanze indesiderate dalla padella antiaderente agli alimenti che si stanno cucinando.

Quando usi una padella in alluminio, invece, dovresti prestare attenzione alla preparazione di ricette con prodotti acidi, come il sugo di pomodoro, i peperoni in agrodolce e i crauti, e per quanto tempo restano nella pentola. Potrebbe esserci una migrazione di sostanze, ma solo in caso di contatto prolungato.

Per questo motivo, è meglio evitare di usare le padelle in alluminio come contenitori: non lasciare e non conservare il cibo all’interno, ma spostalo in un altro contenitore di diverso materiale come il vetro.

Attenzione anche a scaldare a vuoto una pentola in teflon, ovvero una pentola che ha un rivestimento in PTFE (politetrafluoroetilene) che conferisce qualità antiaderenti. Se riscaldato senza dentro niente, questo tipo di padella può raggiungere temperature elevate (300 °C) e rilasciare fumi tossici per gli uccelli domestici.

Padelle non tossiche: conservarle bene per evitare rischi

Abbiamo visto che generalmente le padelle in buone condizioni e usate correttamente – ad esempio non riscaldate se sono vuote o non lasciate troppo appoggiate sul fuoco fino a bruciarle – sono sicure.

Generalmente le padelle in acciaio inox restano in ottimo stato e sono perciò sicure in qualsiasi condizione.

Per capire invece se una padella antiaderente in teflon è in buono stato, basta osservare se il rivestimento è integro. Se sembra “grattato via”, è meglio non utilizzare più quella padellae smaltirla nel modo corretto.

Lo stesso tipo controllo va fatto sulle padelle in ferro, in ghisa o in pietra che spesso sono rivestite da uno strato antiaderente.

Le padelle di rame e le padelle in alluminio sono meno comuni ma anche le più delicate. Perciò è fondamentale mantenere la qualità e l’integrità dello strato di rivestimento interno per evitare eventuali migrazioni di sostanze tossiche.

Il rischio scottatura

Il rischio maggiore che si corre quando si usa una padella è il pericolo scottatura. I nostri test evidenziano in diversi casi, infatti, temperature eccessive raggiunte a livello del manico. Dati che fanno notare quanto è facile scottarsi se si afferra il manico troppo vicino all’attaccatura della pentola o quando si usano pentole e padelle con manici metallici.

Il pericolo scottatura non si nasconde solo nel manico, ma anche nella stabilità delle padelle. Alcuni di questi utensili da cucina rischiano di rovesciarsi, rovesciando così anche tutto il loro contenuto. Il rischio ustioni è elevato se, ad esempio, nella padella si stava scaldando l’olio per il soffritto.

La situazione più precaria in termini di equilibrio si presenta con le padelle piccole, cioè con diametro fino ai 20 cm, e con manico lungo appoggiate su un piano cottura a gas. Con alcuni modelli e su certe griglie di supporto, può capitare che la padella si rovesci per il peso del manico.

Con piani cottura ad induzioni o vetroceramica non c’è questo rischio perché la padella appoggia meglio con tutta la base.

Le pentole a pressione possono esplodere?

Quando si vuole abbandonare una situazione scomoda, spesso si scherza dicendo che si deve scappare via perché si è lasciata la pentola a pressione sul fuoco. Si tratta solo di una battuta, che deriva dalla convinzione popolare secondo cui le pentole a pressione potrebbero scoppiare da un momento all’altro. In realtà non è affatto così: attraverso i nostri test, che sono molto severi, abbiamo notato che la pentola a pressione resta sicura anche in caso di ostruzione di una valvola di sicurezza.   

Quando una padella è cancerogena?

Chiariamo subito che il rivestimento delle pentole antiaderenti contemporanee non è cancerogeno.

Un tempo si temeva che il PFOA (acido perfluoroottanoico), la sostanza chimica che si usava per realizzare superfici antiaderenti e impermeabili utilizzata durante il processo di realizzazione del rivestimento delle padelle antiaderente di Teflon, potesse essere associato a un aumento del rischio di tumore e di altre patologie.

Dal 2015 il PFOA non può più essere usato nei processi di produzione, soprattutto per evitare i danni all’ambiente. Ma già da molto prima di sette anni fa, non lo individuavamo in nessuno dei prodotti da noi testati.

Alcuni produttori di pentole dal 2011 hanno iniziato a indicare sull’etichette dei propri prodotti “PFOA free”, che significa che questa sostanza non è stata utilizzata nella fase di realizzazione.

Visto che le padelle sono attualmente prive di PFOA, è ovviamente impossibile che lo rilascino. In ogni caso, sarebbero necessarie altissime temperature perché il PFOA si diffonda, temperature difficilmente raggiungibili con il normale utilizzo anche nei forni domestici.

Da alcuni anni gli stampi in silicone per la cottura di dolci e torte sono diventati molto popolari nelle nostre cucine. Ma sono sicuri per salute? Non esiste ancora una norma standard europea che imponga limiti al fenomeno della migrazione, cioè alla possibilità che sostanze chimiche, alcune delle quali cancerogene e potenziali interferenti endocrini (che possono alterare il sistema ormonale), migrino dal contenitore al cibo durante la cottura. Per saperne di più, abbiamo testato oltre 40 teglie in silicone.

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Usare una padella di qualità per cucinare contribuisce alla buona riuscita di un piatto. Il tipo di superficie antiaderente, l’impugnatura, lo spessore del fondo e il peso sono tutti fattori da tenere presente quando si cerca una padella valida.

Noi di Altroconsumo abbiamo testato le padelle antiaderenti di diametro 24 cm. Scopri qual è la migliore attraverso il nostro comparatore di prodotti.

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