Lombardia, al via gli incentivi fino a 4 mila euro per cambiare l'auto
Anche Regione Lombardia ha attivato i suoi incentivi sull'acquisto di auto a basse emissioni in cambio della rottamazione di un modello inquinante. Si tratta di incentivi cumulabili con quelli statali e si ottengo direttamente dal concessionario sottoforma di sconto sull'acquisto. Ecco a chi sono destinati, come si ottengono e a quanto ammontano.
- contributo tecnico di
- Maurizio Amerelli e Roberto Paglia

Tutti ormai conoscono il bonus auto, disponibile anche nel 2023, ovvero il pacchetto di incentivi statali per chi acquista un'auto a basse emissioni di CO2 o a emissioni zero. In pochi invece sanno che anche alcune regioni si stanno attrezzando per incentivare (è il caso di dirlo) i propri cittadini a cambiare la propria vecchia automobile acquistandone una a minor impatto ambientale.
È il caso questo della Lombardia che ha appena approvato un pacchetto di incentivi per i residenti entro i propri confini regionali, molto simile a quello statale e, fatto da non trascurare, cumulabile proprio con gli incentivi governativi. Ma vediamo chi può beneficiare di questi sconti, su quali auto, come si ottengono e soprattutto a quanto ammontano.
Come funzionano gli incentivi regionali
Il bando della Regione Lombardia si chiama “Rinnova Autovetture 2023” e ha lo scopo appunto di incentivare la sostituzione di veicoli inquinanti con autovetture a 0 emissioni o a bassissime emissioni. Conditio-sine-qua-non per accedere alla sovvenzione è la "radiazione" di un'autovettura alimentata esclusivamente a benzina di classe fino a Euro 2 (incluso) o diesel fino a Euro 5 (incluso). In realtà, accettando un contributo ridotto rispetto a quello che spetterebbe, è possibile beneficiare comunque di un incentivo anche senza la radiazione di una vecchia auto, ma solo nel caso si decida di acquistare un'auto elettrica pura o alimentata a idrogeno.
Che cos'è la radiazione
Ma che cosa si intende per "radiazione" di un'auto e che differenza c'è con la più nota rottamazione? Formalmente "radiare" un veicolo significa ottenere la cancellazione del veicolo dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Con questa operazione, quindi, non sarà più consentito utilizzare l’auto e circolare su strada, ma non prevede per forza la sua demolizione. Infatti la radiazione di un'autovettura può avvenire sia con una classica demolizione, per distruzione (o incendio), ma anche semplicemente esprimendo la volontà di esportare la vettura all'estero. Insomma, per poter ottenere questi incentivi regionali è necessario cancellare una vecchia auto dai registri del PRA, che sia poi demolita o portata all'estero questo poco conta.
Chi può ottenere l'incentivo
Come abbiamo accennato, l'incentivo regionale è rivolto solo alle persone fisiche (non alle aziende) che vivono in Lombardia. In sostanza il cittadino deve essere:
- residente in Lombardia al momento della presentazione della domanda;
- essere in regola con il pagamento del bollo per il veicolo da radiare;
- impegnarsi a conservare la proprietà del veicolo acquistato per almeno 24 mesi.
Come si ottiene l'incentivo
La procedura è gestita direttamente dal venditore o dal concessionario. Chi acquista l'auto riceve di fatto il contributo direttamente dal concessionario sottoforma di anticipo (di fatto uno sconto sull'acquisto del veicolo). Sarà poi il venditore a dover richiedere e a ricevere il rimborso dalla Regione. Come abbiamo detto questi incentivi sono cumulabili con quelli nazionali.
La domanda di partecipazione deve essere presentata da parte del concessionario esclusivamente on line sulla piattaforma Bandi online che rimarrà operativa fino alle ore 12:00 del 31 ottobre 2023. Il fondo messo a disposizione dalla Regione Lombardia ammonta a quasi 12 milioni di euro, quindi l'incentivo è erogabile solo se le risorse non vengono esaurite in anticipo. L’assegnazione del contributo avviene secondo l’ordine cronologico di prenotazione telematica.
Cosa serve per ottenere l'incentivo
Come abbiamo già ricordato, per ottenere l'incentivo è necessaria la radiazione di un’autovettura, per demolizione (fino a euro 2 a benzina incluso o fino a euro 5 diesel incluso) o per esportazione all’estero (solo euro 5 diesel). Acquistando un'autovettura a emissioni zero è possibile evitare di radiare un veicolo, ma in questo caso il contributo previsto sarà ridotto (da 4.000 a 1.000 euro). Importante: bisogna avere la proprietà del veicolo da rottamare da almeno 12 mesi quando si presenta la domanda e bisogna impegnarsi a restare proprietari dell'auto nuova per almeno 24 mesi.
Il venditore inoltre, dovrà applicare uno sconto di almeno il 12% sul prezzo di listino del modello base o di almeno 2.000 euro. Solo nel caso di acquisto di una autovettura elettrica pura o alimentata a idrogeno senza radiazione di un veicolo inquinante lo sconto applicato deve essere di almeno 1.000 euro (IVA inclusa). Infine il prezzo base non deve superare i 35.000 euro per la fascia di emissioni tra 61 e 120 g/km di CO2 e i 45.000 euro se si è al di sotto.
A quanto ammontano gli incentivi
Gli incentivi regionali, come quelli statali, variano in base alla tipologia di auto e alle emissioni. Partono dai 4.000 euro per le auto totalmente elettriche per arrivare ai 1.500 euro per un veicolo euro 6D diesel con emissioni di CO2 sotto i 120 g/km. Di seguito riportiamo le fasce con i relativi importi:
- zero emissioni di CO2 nel ciclo Wltp (elettriche o a idrogeno) 4.000 euro oppure 1.000 euro senza radiazione;
- emissioni CO2 fino a 60 g/km, NOX = 85,8 mg/km (Euro 6D benzina, metano gpl o ibride) 2.500 euro;
- emissioni CO2 fino a 60 g/km, NOX = 126 mg/km (Euro 6D diesel) 2.000 euro;
- emissioni CO2 maggiori di 60 ma minori di 120 g/km, NOX = 85,8 mg/km (Euro 6D benzina, metano gpl o ibride) 2.000 euro;
- emissioni CO2 maggiori di 60 ma minori di 120 g/km, NOX = 126 mg/km (Euro 6D diesel) 1.500 euro.
Di quali auto stiamo parlando? Qualche esempio
Questi incentivi possono essere ottenuti solo se la nuova autovettura che si acquista è di classe Euro 6D, cioè la classe Euro più recente attualmente disponibile, oppure se è “full electric”, cioè una vettura con sola trazione elettrica. Vediamo quali tipologie di vetture rientrano in ciascuna delle fasce previste dal bonus.
- Nella fascia a zero emissioni rientrano soltanto le vetture 100% elettriche, quelle cioè con trazione interamente elettrica, che non hanno quindi motore a combustione interna. Ragionando sulle auto elettriche più vendute in Italia nel 2023 (dati UNRAE riferiti ai primi 4 mesi del 2023), risultano comprese ad esempio la Fiat 500 elettrica, la Smart Fortwo elettrica, la Renault Megane elettrica, eccetera. La Tesla Model 3 dovrebbe rientrare invece solo nella sua versione base: infatti, le più costose versioni a trazione integrale hanno un prezzo di listino superiore alla soglia di 45.000 € prevista da questi incentivi. Rimane invece fuori la più costosa Tesla Model Y, che è il modello più venduto in Italia nei primi 4 mesi del 2023.
- Nella fascia di emissioni di CO2 inferiore o uguale ai 60 g/km rientrano le vetture ibride ricaricabili (o “plug-in hybrid”), cioè quelle vetture dotate sia di motore elettrico sia di motore a combustione interna (a benzina o a gasolio) e le cui batterie possono essere ricaricate alle colonnine (cioè come le auto elettriche). Ragionando sempre sulle auto ibride ricaricabili più vendute in Italia nel 2023 (dati UNRAE riferiti ai primi 4 mesi del 2023), risultano comprese ad esempio, nelle loro versioni base (le versioni superiori eccedono la soglia dei 45.000 €), la Ford Kuga, la Lynk & Co 01 e la Jeep Renegade, mentre dovrebbe rimanere esclusa la Jeep Compass (la più venduta in Italia nei primi 4 mesi del 2023), in quanto il prezzo base di listino è superiore alla soglia di 45.000 € prevista da questi incentivi.
- La fascia di emissioni di CO2 inferiore compresa tra i 61 g/km e i 120 g/km è quella più complicata da definire: possono rientrarvi infatti auto con alimentazione di vario tipo: principalmente “full hybrid”, cioè le ibride non ricaricabili, ma possono rientrare anche vetture non ibride (cioè con solo motore a combustione interna) con valori di consumi ed emissioni particolarmente bassi. Vista la complessità di tale fascia, nella quale è prevista, oltre alla soglia di emissioni di CO2, anche una soglia di emissioni di ossidi di azoto (NOx) nel ciclo RDE (Real Driving Emissions, cioè un ciclo di omologazione su strada e non in laboratorio, i cui dati non son facilmente reperibili dai siti delle case automobilistiche), non possiamo che consigliare di rivolgersi direttamente ai concessionari, per verificare se la vettura di proprio interesse possa usufruire o meno di questi incentivi regionali.