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CIN per gli affitti brevi: scattano le sanzioni per chi non ce l'ha. Come richiederlo e ottenerlo

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture turistiche è un codice obbligatorio che deve essere esposto sia all’esterno della struttura sia sugli annunci web. Coloro che gestiscono affitti brevi dovevano richiederlo al Ministero del Turismo entro fine 2024: le sanzioni per chi non ce l'ha, infatti, scattano dal 2 gennaio 2025. Ecco chi lo deve avere e come si ottiene.

Con il contributo esperto di:
02 gennaio 2025
Codice CIN affitti brevi

Se devi affittare la tua casa o dare in affitto ad uso turistico il tuo immobile, da settembre 2024 è obbligatorio ottenere un codice identificativo per il contratto di locazione. Stiamo parlando del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture turistiche che viene rilasciato dal Ministero del Turismo. Il codice CIN è un identificativo alfanumerico che rimpiazza il Codice CIR (Codice Identificativo Regionale) già in vigore in diverse regioni italiane, e che deve essere esposto all’esterno delle strutture da affittare, sugli annunci pubblicitari e su eventuali portali web.

Chi gestisce affitti brevi e turistici senza avere il codice CIN è soggetto a multe che possono arrivare fino a 8000 €. Fino a fine 2024 c'era tempo per richiederlo e ottenerlo: per chi non ce l'ha, le eventuali sanzioni scattano a partire dal 2 gennaio 2025. Ma che cos'è esattamente il CIN? Come si richiede e si ottiene? E quali sono le sanzioni previste per mancato possesso di questo codice? Ecco tutte le risposte alle domande più comuni.

 
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Che cos’è il codice CIN

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è il codice assegnato a tutti gli immobili destinati a uso turistico, affitti brevi, alberghi e qualsiasi tipologia di strutture extralberghiere (b&b, ostelli, agriturismi, affittacamere) in Italia. Viene rilasciato attraverso una procedura automatizzata dal Ministero del Turismo, previa richiesta del proprietario contenente i dati catastali e i requisiti di sicurezza. E' obbligatorio esporre il Codice CIN all’esterno della struttura e su ogni annuncio on line, sia su portali dedicati che su qualsiasi sito web dove la struttura viene pubblicizzata. 

La fase sperimentale è iniziata il 3-6-2024. La novità più significativa è rappresentata dalla registrazione dei dati relativi a tali strutture in una Banca Dati Nazionale (BDSR, Banca Dati Strutture Ricettive). Tale iniziativa mira a garantire una maggiore tracciabilità e controllo, contribuendo così a una gestione più efficace e trasparente nel settore degli affitti brevi e delle strutture ricettive.

 
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Qual è la differenza tra codice CIN e codice CIR?

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) entra in vigore in sostituzione del precedente Codice Identificativo Regionale (CIR), mantenendo la stessa formalità. Il Codice CIN ha lo scopo di ufficializzare l’inizio dell’attività presso il Comune competente, garantendo la piena adesione agli obblighi previsti dalla legge. La differenza principale risiede nel fatto che il nuovo Codice CIN non solo sostituisce i vecchi Codici CIR, ma contribuisce anche a popolare una Banca Dati Nazionale contenente informazioni su tutte le proprietà e strutture ricettive turistiche in Italia.
 
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Chi deve avere il codice CIN?

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è necessario per le seguenti categorie di immobili e strutture:

  • unità immobiliari a uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • locazioni brevi di immobili;
  • strutture turistico-ricettive, sia alberghiere che extralberghiere.
 
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Come ottenere il Codice CIN?

Per ottenere il Codice Identificativo Nazionale (CIN), è necessario seguire una procedura on line automatizzata del Ministero del Turismo.

Richiesta on line

Il titolare della struttura deve presentare una richiesta formale sul portale ufficiale comunicato dal Ministero del Turismo per ottenere il Codice CIN. La procedura di richiesta avviene esclusivamente on line attraverso un sistema automatizzato. Per accedere bisognerà utilizzare le credenziali digitali SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Documenti necessari per richiedere il CIN

E' obbligatorio allegare una dichiarazione contenente i dati catastali dell’immobile e l’allegato o autocertificazione che attesti la conformità ai nuovi requisiti di sicurezza.
In sintesi, il titolare delle proprietà o delle strutture ricettive deve formulare una richiesta specifica al Ministero del Turismo. I documenti necessari per la richiesta variano in base alla natura dell’attività, distinguendo tra soggetti privati e imprenditoriali. 

 
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Quali obblighi hanno i locatori?

L’obbligo a livello nazionale per i locatori è di esporre il Codice Identificativo Nazionale (CIN) all’esterno della struttura e sui portali on line. 

All’esterno della struttura

Il codice CIN deve essere esposto all’esterno dello stabile, posizionato in prossimità del nome dell’immobile a cui fa riferimento. Questo passo è essenziale per garantire la visibilità e l’identificazione chiara della struttura.

In tutti gli annunci on line

Il codice CIN deve essere incluso in ogni annuncio pubblicato su portali on line (come Airbnb, Booking.com, Expedia) e su qualsiasi sito web in cui la struttura è pubblicizzata, compresi i siti web di prenotazioni dirette. Questa pratica assicura la trasparenza e la chiara identificazione richiesta dalla legge anche durante la fase di ricerca e prenotazione on line.

 
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Quali sono le sanzioni previste per mancato possesso del codice CIN?

Le sanzioni previste per il mancato rispetto delle disposizioni relative al Codice Identificativo Nazionale (CIN) variano in base alla tipologia di violazione. Nel caso in cui la struttura venga pubblicizzata o l’immobile venga affittato senza il regolare possesso del Codice CIN, sono previste multe che variano da 800 € a 8000 €. La mancata esposizione del Codice CIN all’esterno della struttura o in ogni annuncio on line su portali e siti web può comportare multe da 500 € a 5000 €. Questa disposizione mira a garantire che gli ospiti siano informati in modo trasparente e completo sull’identità e la regolarità della struttura durante la fase di ricerca e prenotazione on line.

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