News

Multa di Antitrust a WindTre: servizi aggiuntivi a pagamento attivati senza il consenso dei clienti

Con la scusa di aumentare i Giga disponibili, WindTre proponeva una variazione unilaterale del contratto attivando in automatico un servizio a pagamento ai clienti con prepagata "voce e internet" senza il loro consenso (erano costretti a recedere inviando un sms). Per questa ragione Antitrust ha multato con 5 milioni di euro l'operatore. Sei anche tu tra i clienti coinvolti? Sappi che hai la possibilità di reclamare e di andare in conciliazione in maniera totalmente gratuita. Ecco come si fa.

  • contributo tecnico di
  • Anna Vizzari
03 gennaio 2023
  • contributo tecnico di
  • Anna Vizzari
WindTre insegna negozio

Antitrust ha sanzionato WindTre con una multa di 5 milioni di euro per mancato rispetto dell’articolo 65 del Codice del Consumo. L'operatore, in base a quanto appurato dall'Authority, ha attivato automaticamente ai propri clienti titolari di scheda Sim prepagata l'opzione "voce e internet", un servizio aggiuntivo a pagamento senza il consenso espresso ed esplicito del cliente, come invece richiesto dalle norme.

In particolare, WindTre ha aumentato di almeno 2 euro il costo mensile del piano tariffario a quasi 11 milioni di clienti, titolari di scheda Sim prepagata con traffico dati. Questo a fronte dell’offerta di Giga aggiuntivi al piano tariffario mai richiesti dei clienti (che infatti non hanno espresso alcun preventivo consenso). La società ha effettuato ben due campagne di questo tipo, una a dicembre 2021 e un’altra a maggio 2022; la pratica è scorretta perché gli utenti non hanno espresso alcun consenso a riguardo. Anzi sono stati chiamati a pronunciarsi espressamente per non avere l’aumento. Insomma, il contrario di quello che sarebbe dovuto succedere.

Un messaggio per evitare la variazione

Durante le due campagne (tra il 6 dicembre 2021 e il 25 gennaio 2022 la prima, e tra il 30 maggio e 6 luglio 2022 la seconda) WindTre ha inviato a gruppi di propri clienti (nello specifico a quelli con offerta mobile prepagata) un sms intitolato “Modifiche contratto”, informandoli che “per esigenze di mercato legate al crescente bisogno di traffico dati”, a partire dalle date indicate nel messaggio sms, avrebbe aumentato i Giga disponibili nel piano tariffario e successivamente adeguato il costo del piano medesimo. L’utente avrebbe potuto mantenere invariata la sua offerta iniziale “inviando il testo NVAR con SMS al numero 40400” o, in alternativa, avrebbe potuto recedere e cambiare operatore senza penali e costi, rispettivamente entro 30 e 60 giorni dalla comunicazione di modifica della propria offerta.

Clienti distratti, clienti gabbati

La condotta adottata da WindTre è quella, dunque, di aver aumentato i Giga disponibili e il costo mensile del piano tariffario dei clienti "mobile", dandone comunicazione come se fosse una modifica contrattuale unilaterale disciplinata dall’art. 98-septiesdecies, comma 5, D.lgs. 259/2003 (del Codice delle Comunicazioni Elettroniche) e prevedendo, in aggiunta alla facoltà di recedere dal contratto e cambiare operatore contemplata nella legge, anche la possibilità per l’utente di mantenere l’originaria offerta, rifiutando la modifica tramite sms.

L'utente non interessato all’aumento di Giga a pagamento ha potuto, solo attivandosi, rifiutare espressamente il servizio aggiuntivo e il relativo addebito supplementare (circa 2 euro). Poiché il servizio aggiuntivo a pagamento si attivava in automatico in assenza di qualsiasi espressa autorizzazione da parte del cliente, WindTre ha fatto cassa puntando sul cosiddetto "costo della distrazione"; in questo modo però ha limitato considerevolmente la libertà di scelta e di comportamento del consumatore "tramite l'indebito condizionamento, idoneo ad indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che non avrebbe altrimenti preso".

Questo comportamento costituisce una violazione dell'art. 65 del Codice del consumo (dlgs 206/2005), poiché il gestore è ricorso al sistema del silenzio assenso per l'attivazione di un servizio a pagamento in spregio alla normativa vigente, costringendo il proprio cliente ad attivarsi per "recedere" dal contratto relativo al servizio aggiuntivo.

Cosa si può fare in questo caso

Ovviamente ci sono gli estremi per protestare e ora, dopo la decisione di Antitrust, ancora di più. Quindi è possibile inviare reclamo a WindTre per gli addebiti sulla prepagata. Nei casi più difficili è possibile attivare anche una procedura di conciliazione paritetica. Un procedimento totalmente gratuito che si può attivare anche attraverso Altroconsumo.

Sei tra coloro che hanno ricevuto il messaggio di WindTre sanzionato da Antitrust? Ha inviato il reclamo ma non hai ottenuto giustizia? E' il momento di attivare una conciliazione paritetica: per sapere come funziona e cosa devi fare per attivarla, trovi tutte le informazioni che ti servono nella nostra pagina dedicata alla conciliazione. In questa stessa pagina trovi anche il numero di telefono per attivare subito la procedura di conciliazione.

Concilia con Altroconsumo