Bacheca dei reclami

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Reclama Facile si propone di instaurare un utile dialogo tra imprese e consumatori per risolvere questi problemi in via amichevole, favorendo il raggiungimento di un accordo condiviso.
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A. N.
06/02/2025
AIPA

TRUFFA

Spett. [NOME AZIENDA] In data [DATA] ho sottoscritto il contratto per [DESCRIZIONE DEL SERVIZIO] concordando un corrispettivo pari a [€]. [DESCRIZIONE DEL PROBLEMA] In mancanza di un riscontro entro 15 giorni dal ricevimento della presente, non esiterò ad adire le vie legali a tutela dei miei diritti.

Chiuso
V. G.
06/02/2025

Mancata restituzione caparra per divano non consegnabile

Spett. Poltronesofà In data 06/12/2024 ho effettuato presso il Negozio Poltronesofà Filopanti a Bologna un ordine per l’acquisto di un divano angolare ARVIGO, versando una caparra pari a € 570. Nel giorno concordato per la consegna, 29/01/2025, si è presentato presso la mia abitazione un addetto della ditta di trasporti che non appena entrato nell’appartamento per una ricognizione preventiva (senza divano) ha dichiarato che le misure del controsoffitto all’ingresso di casa impedivano la consegna del divano stesso. Nonostante le mie ripetute richieste di fare almeno un tentativo, l’addetto negava tale prova, confermando in modo categorico l’impossibilità ad effettuare la consegna, adducendo come motivazione l’incompatibilità delle misure del divano con quelle del controsoffitto (nel corridoio all’ingresso di casa) combinate con la larghezza dell’angolo del corridoio per andare verso il soggiorno in cui collocare il divano. È importante precisare che l’addetto era sprovvisto di metro, che ha dovuto chiedere alla sottoscritta per provare a dare (su mia richiesta) una conferma fattuale di quanto stava dichiarando sulla base di una valutazione “a occhio”. A seguito di telefonata con il negozio, mi è stato prospettato come unica possibile via d’uscita quella di verificare la possibilità di riconsegna attraverso la finestra, con oneri totalmente in capo alla sottoscritta (inclusa la verifica delle misure della finestra e verifica che tale opzione fosse effettivamente percorribile) oltre ai costi di riconsegna. Nel pomeriggio dello stesso 29 gennaio mi recavo di mia iniziativa in negozio, dove, tralasciando l’imbarazzante assenza di un minimo rudimento di approccio orientato al cliente e capacità/volontà di fornirmi chiare informazioni sullo stato della pratica, dopo più sollecitazioni (della sottoscritta) sono stata posta di fronte ad un aut aut: perdere la caparra, o “provare” a proseguire con l’iter di consegna, contattando (se volevo) un nominativo di fiducia del negozio, a cui rivolgermi per verificare la fattibilità di consegna con braccio meccanico. A mia richiesta di maggiore chiarezza sull’iter descritto in modo farraginoso (non veniva specificato chi deve chiamare chi), mi veniva confermato che “probabilmente” (???) sarebbe stato lo stesso addetto della ditta di elevatori stesso a contattarmi e poi, confermata la possibilità di proseguire, a coordinarsi con la ditta di trasporti per una riconsegna. A fronte di una totale confusione e incertezza sulle indicazioni e informazioni che provavo a fatica ad ottenere e mettere in ordine, una cosa sola mi veniva comunicata in modo certo e perentorio: avrei perso la caparra per cui “mi conveniva” fare un ulteriore investimento di tempo e denaro per fare almeno un tentativo con l’elevatore. Mi veniva anche negata in modo certo la possibilità di un cambio di divano/riconvertire la caparra persa per l’acquisto di un divano differente di misure più ridotte. Tale diniego mi veniva giustificato sulla base di non meglio precisate regole dell’azienda e contrattuali indipendenti dalla volontà dell’addetta responsabile del negozio con cui stavo parlando, che tuttavia, pur nell’incertezza generale dimostrata sull’iter, su questo appariva certa e senza dubbi sull’opportunità di prospettare eventuali ulteriori verifiche interne all’azienda stessa. Successivamente a contatto telefonico in data 30/01 da parte del titolare della ditta di elevatori, lo stesso (tramite verifica/sopralluogo tramite google maps sulla strada e finestra) confermava telefonicamente la disponibilità a svolgere la consegna attraverso la finestra che affaccia sul retro, al costo di 150 euro. Contestualmente, mi veniva comunicata la necessità di ottenere autorizzazione del Comune di Bologna per occupazione di suolo pubblico, procedura interamente a mio carico sia come spesa che in merito all'iter di richiesta. In data 5/2 venivo contattata dalla ditta di trasporti, per “sollecitarmi” ad avviare senza ulteriori ritardi le pratiche di richiesta suolo pubblico al Comune, considerato il fatto che il divano è “parcheggiato” in magazzino. Dopo aver preso visione sul sito del Comune della procedura per la richiesta di suolo pubblico, in data 6/2 comunicavo a mezzo e-mail al negozio Poltronesofà la mia impossibilità a procedere considerata l'onerosità dell'operazione, i cui costi (sia in termini di impegno temporale per la gestione di tutta la pratica, tempo di cui non dispongo, che costi effettivi per avere l'autorizzazione), già di per sé elevati, si sommerebbero a quelli aggiuntivi dovuti al secondo trasporto e all’utilizzo dell’elevatore. Contestualmente, richiedevo la restituzione della caparra versata entro 7 giorni sulle coordinate bancarie fornite. Nel pomeriggio, venivo raggiunta telefonicamente dall’addetta “junior” di Poltronesofà, che mi comunicava l’assenza in negozio della responsabile per oggi, ma mi chiedeva conferma che davvero non volessi “approfittare” dell’opportunità del braccio meccanico. A mia richiesta di contestualizzare meglio l’ “offerta”, considerati i costi aggiuntivi interamente a mio carico (che di vantaggioso nulla hanno) ribadiva che il vantaggio è quello di non perdere la caparra, per la quale il contratto che ho sottoscritto con Poltronesofà non prevede restituzione. A corollario di questa esperienza surreale e kafkiana, mi veniva precisato che dovrei recarmi in negozio a firmare una rinuncia al contratto sottoscritto in data 06/12/2024, ovviamente con contestuale conferma da parte mia di rinuncia alla caparra. Preciso che in nessun momento di tutto il processo di vendita mi è stato richiesto di fornire un dettaglio delle misure del mio appartamento né prospettata la necessità di un sopralluogo precedente alla scelta e acquisto del divano proposto. Durante la vendita il 6/12 (a divano già scelto) mi veniva semplicemente chiesta conferma che le misure dei passaggi del mio appartamento fossero “standard”, trattandosi di un divano monoblocco non divisibile. Nella prima visita in negozio in data 24/9/2024, in cui chiedevo un divano angolare delle dimensioni del mio, segnalavo all’addetta qualche perplessità sul fatto che le misure del divano che mi veniva proposto fossero leggermente superiori a quelle del mio attuale divano, ma la venditrice mi rassicurava dicendo che si trattava di una piccola differenza che non avrebbe dato problemi e non ponendo alcun accenno a possibili problemi di consegna (dovuti non solo alle dimensioni, ma, come poi mi è stato comunicato, al fatto che trattasi di divano non divisibile). Considerato tutto il quadro riportato, incluse le modalità con cui è stata condotta la vendita, (mancata) consegna e l’assistenza post-mancata consegna, torno pertanto a chiedere la restituzione della caparra, e comunico che in mancanza di un riscontro entro 15 giorni dal ricevimento della presente, non esiterò ad adire le vie legali a tutela dei miei diritti. Cordiali saluti, V.G.

Chiuso
R. B.
06/02/2025
MUTUA NAZIONALE MBA

INADEMPIENZA

spett Mutuanazionale MBA, sono il socio utente Rosario Brancato, iscritto dal 31/07/2024 con Piano Sanitario Opera Senior Plus Singolo. Inoltro il presente reclamo in quanto estremamente deluso dal vs modo di operare che ha incrinato il mio rapporto di fiducia con mutua MBA , per vs inadempienza ad erogare la copertura del servizio previsto dal contratto. I FATTI 1) il 30/01/2025 richiedo la mia prima presa in carico per una ecografia, pratica 020092; mi fate notare che la prescrizione del mio medico va corretta; sia nel quesito diagnostico che nel periodo dell'insorgenza della patologia. 2) accolgo la vs richiesta e presento una nuova prescrizione, pratica 024556 includendo sia la patologia presunta (non più il sintomo come prima), sia l'insorgenza temporale del disturbo riportato dal medico col termine "primo accesso" che significa che il disturbo è affiorato di recente. 3) ora il quesito diagnostico va bene, ma il termine "primo accesso" è per voi troppo generico, e mi chiedete di far compilare al mio medico un ulteriore Modello Stato di Salute (tramite Health Assistence), per la patologia indicata nella prescrizione (vedi allegato). 4) il medico mi informa che si tratta di un certificato medico, e come tale va pagato con 30 euro, ed è la prima volta che un'assicurazione glielo chiede. A questo punto mi rendo conto che per ogni richiesta che farò a Mutua MBA io dovrò dare 30 euro al mio medico, cosa per me inaccettabile. CONCLUSIONE: finora ho versato oltre 700 euro a MBA e sono alla mia PRIMA RICHIESTA di una banale ecografia che costa a MBA una trentina di euro, chissà cosa succedere in seguito? Perciò chiedo a MBA: 1) quale clausola contrattuale prevede che io debba fornirvi a pagamento la documentazione sempre più stringente, quasi vessatoria, che mi richiedete? 2) perché fate ricadere la colpa sul mio medico ("Se il suo medico richiede il pagamento per una semplice prescrizione, non dipende certo dalla Mutua") quando il certificato medico è una atto ufficiale con valenza giuridica? La richiesta del mio medico è legittimamente prevista dalla normativa vigente, e voi lo dovreste sapere. Le cose son due, o siete ignoranti da non comprendere la differenza tra questi due atti o, più verosimilmente, siete in malafede. E questo credo sia una motivazione più che sufficiente per interrompere il mio rapporto contrattuale con voi. Adesso capisco perché avete il 43% di feedback negativi nel sito di recensioni indipendenti Truspilot, e la maggior parte sono utenti stressati dalle vs continue richieste di documentazione integrativa, che riconosco legittima fino a un certo punto, ma non estremizzandola come fate sovente. Eppure ci sarebbe un modo per evitare in origine questo conflitto sulle malattie pregresse; invece di accontentarvi di un'autodichiarazione del nuovo iscritto, che invetibalmente è parziale e imprecisa perchè fatta sulla memoria e non su una documentazione a lungo termine che nessuno conserva; basterebbe rendere obbligatorio l'anamnesi completa richiesta al medico curante per ciascun utente all'atto di sottoscrizione della polizza. PERCHE' MAI NON LO FATE? Avete forse convenienza a non farlo?

Chiuso
R. D.
06/02/2025

richiesta omaggio jet combo

Buongiorno sono R. D., ho acquistato una cucina lube in data 28 settembre 2024, aderendo alla promozione di acquisti di elettrodomestici samsung, compreso il frigorifero da 75, e ricevere in omaggio il jet combo. La cucina e tutti gli  elettrodomestici mi sono stati consegnati il 18 gennaio 2025. Come da vostro regolamento si fa richiesta dell'omaggio, SOLO inserendo i codici Imei degli elettrodomestici, pertanto era impossibile fare tale richiesta entro il 31 dicembre (data di scadenza della promozione).  Chiedo gentilmente di tener conto della data di consegna, perché solo con gli elettrodomestici in mio possesso, è possibile fare la richiesta sul vostro sito . Grazie per l'attenzione 

Chiuso
L. G.
06/02/2025
Dolcumento.com

Rimborso non effettuato e impedimento a chiudere il contratto

Buongiorno in data 23/01/2025 ho fatto richiesta sul sito di questa società, di una visura pra, utilizzando come metodo di pagamento la mia carta di credito per un valore di 6,90€. Al momento della richiesta però ho registrato erroneamente un'indirizzo email che non era esistente. Al 26/01/2025 mi viene addebitato un'abbonamento, di 49,50€, che mi sembrava di non avere richiesto. Ammettendo che potrei essermi sbagliata, mi sono avvalsa del mio diritto di recesso entro i 14 giorni e speravo di concludere il tutto con un rimborso totale della cifra. Non esistendo la email in questione, ho dovuto richiedere un contatto telefonico. Ho parlato con una persona che definire maleducata è un eufemismo. Premetto che ho registrato la telefonata e la persona in questione è a conoscenza della conversazione. Per farla breve il responsabile (si è presentato con questo titolo) si è rifiutato palesemente di rimborsarmi, adducendo mendacità a mio carico, e quindi mi ha impedito di esercitare il mio diritto di recesso. Oggi 06/02/2025, ancora all'interno dei giorni per esercitare il mio diritto di recesso, ho tentato di accedere all'account, creando un'apposita email (con l'informazione che mi ha dato questo responsabile, come si sente nell'audio) per poter disattivare quantomeno il mio abbonamento, ma l'account non esiste, quindi mi viene impedito anche di poter recedere dal contratto. Nota importante: con questo gestore ho aperto sei contratti con sei mail diverse, 5 dei quali sono riuscita fortunatamente a farmi rimborsare, prima che subentrasse questo operatore maleducato che mi ha impedito di esercitare il mio diritto di recesso e di rimborso. Tuttavia come ho già detto, ho con me come prova, questa sgradevole telefonata in cui l'azienda in questione, ammette di essere a conoscenza di tutti gli indirizzi email ma soprattutto tutte le transazioni effettuate con la mia carta di credito, ed esplicitamente, tramite il suo responsabile (come si sente nell'audio) si rifiuta di rimborsarmi. Ora chiedo che mi aiutate, se possibile, a riavere il rimborso completo del servizio che non ho mai nemmeno usato e soprattutto disdire l'abbonamento in questione perché non ne sono interessata e mi è stato impedito di poterlo fare. Inoltre chiedo di avere anche un risarcimento per come sono stata trattata telefonicamente perché è inammissibile che un'azienda di servizi possa avere nel suo customer care una persona tanto maleducata.

Chiuso
L. A.
06/02/2025

Richiesta rimborso immediato per mancata consegna!

Spett. INTERFLORA Le scrivo in riferimento all'ordine 1101224183 da me effettuato in data 31 gennaio ore 9.30 circa per una consegna di fiori presso la chiesa Parrocchiale della Mad. della Fiducia, nel comune di GIORGILORIO (LE) via dell'Aquilone, 25 Sono stato contattato nella stessa data 31 Gennaio 2025 alle ore 16.50 dal Sig. Fabio Rizzo titolare/responsabile della GARDEN IDEA VERDE (tel 392/6633123) per informarmi che la consegna dell'ordine 1101224183 non è stata possibile effettuarla in quanto l'ordine è stato do loro ricevuto solo pochi minuti prima della consegna prevista delle ore 16.00, per cui sarebbe stato impossibile evaderlo considerando che ci sarebbe voluta 1 ora per preparare il prodotto e poi consegnarlo. Ribadisco quindo che l'ordine è stato da me effettuato la mattina del 31 Gennaio alle ore 9.30 circa, con la GARANZIA di consegna stesso giorno entro e non oltre le ore 16.00 (orario di inizio cerimonia funebre presso la Chiesa Parrocchiale della Mad. della Fiducia. In accordo con Sig. Fabio Rizzo, titolare / responsabile dello GARDEN IDEA VERDE, egli ha provveduto immediatamente a RIFIUTARE E ANNULLARE L'ORDINE da voi inviatogli, considernado che sarebbe stato appunto impossibile consegnare il prodotto alle ore 16.00 in quanto avrebbe potuto solo alle ore 18.30. Ma a tale ora, la cerimonia funebre si sarebbe conclusa gia da oltre 1 ora e mezzo. Successivamente INTERFLORA ha contattato un'altro fioraio (DITTA PETALI in Via M. Schipa, 2, Lecce), girando lo stesso ordine, il quale veniva consegnato alle ore 19.45 presso un'abitazione a me sconosciuta ma NON IN CHIESA come da me espressamente richiesto!!! Pertanto non so dove sia stato conseganto il pacco (ammesso che fosse vero) ma poco importa in quanto la mia richiesta era appunto la consegna IN CHIESA! Pertanto chiedo rimborso da quanto da me pagato pari a 89.97 euro con riaccredito sullo stesso metodo di pagamento da me utilizzato o in alternativa tramite bonifico bancario: UniCredit intestato a ANTONICELLI LEONARDO: IT 65 M 02008 04024 000010514283. Attendo un riscontro entro 5 giorni lavorativi dalla presente, valendo la stessa quale messa in mora ai sensi e per gli effetti dell’art. 1219 c.c. Allegati: Conferma ordine

Risolto
C. R.
06/02/2025
CLERICI AUTO

Problema Nissan Qashqai - Sostituzione veicolo non conforme

Egregio Clerici Auto, con la presente intendo formalizzare nuovamente la contestazione per difetto di conformità del veicolo da me acquistato presso la Vostra concessionaria a Ottobre 2023, ovvero una Nissan targata GA225SS, coperta da garanzia legale di conformità di 12 mesi. In particolare, il veicolo ha manifestato un grave guasto in data agosto 2024, mentre mi trovavo in vacanza in Calabria, obbligandomi a successivi interventi in garanzia Mapfre presso la Vostra officina, culminati in una “riparazione” eseguita dalla Vostra officina a inizio novembre 2024 (l’auto era a Vostra disposizione già da metà Settembre 24). Tuttavia, nonostante tali interventi, il veicolo ha continuato a presentare problematiche, costringendomi a riportarlo in officina due ulteriori volte tra inizio e metà novembre 2024 per perdita di olio alla testata ed altre anomalie quali ai sistemi di controllo/Start&Stop/Anti collisione ecc (presumibilmente legate a sensori sporchi o a un cavo di massa non collegato di cui non avete saputo fornitmi spegazioni). Dopo soli due mesi di apparente corretto funzionamento, salvo accensioni errate delle spie di collisione, già segnalate alla Vostra officina, in data 5 febbraio 2025 il veicolo ha nuovamente manifestato gli stessi sintomi già riscontrati in precedenza: perdita di potenza in accelerazione, perdita di olio e vuoti durante la guida. Questo dimostra chiaramente che il problema iniziale non è stato minimamente risolto. I lavori effettuati presso la Vostra officina nel novembre 2024 rientravano pienamente nel periodo di garanzia legale. Tuttavia, detti interventi non sono stati risolutivi, poiché il veicolo ha continuato a manifestare gli stessi problemi iniziali, culminati in un nuovo guasto il 5 febbraio 2025. Se al momento della riparazione di novembre avessi avuto certezza che il problema non sarebbe stato risolto definitivamente, avrei insistito per la sostituzione del veicolo anziché accettare l'intervento riparativo. Non è accettabile che a distanza di soli due mesi gli stessi difetti si siano ripresentati, segno evidente che la riparazione è stata interlocutoria e non definitiva. Ai sensi degli artt. 130 e 132 del Codice del Consumo, in quanto il difetto di conformità non è stato eliminato con la riparazione già effettuata, ribadisco formalmente la mia richiesta di sostituzione del veicolo o, in alternativa, la risoluzione del contratto con rimborso dell’importo pagato, come previsto dalla normativa vigente. Alla luce di ciò, il fatto che il periodo di garanzia legale sia nel frattempo scaduto è irrilevante, poiché il problema si è riproposto a seguito di un intervento in garanzia non risolutivo. Pertanto, permane il mio diritto alla sostituzione del veicolo o, in alternativa, alla risoluzione del contratto con rimborso dell'importo pagato. Nel frattempo, richiedo una vettura sostitutiva a Vostre spese, in quanto il veicolo da me acquistato risulta non utilizzabile in condizioni di sicurezza e funzionalità adeguata. Verrà inoltre richiesto il rimborso per diaria giornaliera a copertura dei giorni lavorativi che eventualmente sarò costretto a perdere e dei relativi danni che questa assurda situazione sta provocando. In assenza di una Vostra risposta formale entro 7 giorni dalla ricezione della presente, sarò costretto a rivolgermi alle autorità competenti e ad avviare le necessarie azioni legali per tutelare i miei diritti. In attesa di un Vostro sollecito riscontro, porgo distinti saluti. Clara Maria Romano

Chiuso
S. O.
06/02/2025

Falso mancato pagamento pedaggio

Buongiorno, In data odierna ho ricevuto la pratica numero 2421320637 che allego in copia a me intestata. Vorrei avere informazioni in merito dato che non sono mai stato ne passato nella zona da voi indicata, vorrei avere accesso alla copia della fotografia della targa che avte indicato nella pratica per il mancato pagamento Tutto questo per capire se ci fosse un altro mezzo con la mia stessa targa, in tal caso dovrei effettuare immediatamente denuncia ai Carabinieri per duplicazione targa . Il 19 settembre 2024 non ero nelle Vs. zone ma presso il mio comune di residenza in provincia di Milano . Attendo un Vs. urgente riscontro per potereffettuare tempestivamente denuncia alle forze dell'ordine del mi comune .

Risolto
P. F.
06/02/2025
TERZO MANDATO SRLS

Mancata consegna merce ordinata e pagata.

Spett. TERZO MANDATO SRLS (Zampix.com) P.IVA: 07403690485 In data 13.01.2025 ho acquistato presso il Vostro negozio n. 5 sacchi di crocchette per gatti Natural Trainer da 10 kg cadauno, pagando contestualmente l’importo di € 193,50. Ad oggi non ho mai ricevuto la merce, nonostante la mia mail di sollecito In mancanza di un riscontro entro 15 giorni dal ricevimento della presente, non esiterò ad adire le vie legali a tutela dei miei diritti.

Chiuso
J. S.
06/02/2025

ATTESA RIMBORSO

Il 04/09/2024, intorno alle ore 18:30, ho parcheggiato nel Parcheggio Cittadella a Verona utilizzando il Telepass. Alle ore 00:30 del giorno 05/09/2024, terminato il concerto, mi sono avvicinata alle sbarre per uscire dal parcheggio, ma queste non si sono aperte. Ho contattato i vigilanti, che hanno aperto la sbarra, ma senza registrare l'uscita del veicolo né associarla al Telepass corrispondente. Il 15/09/2024 sono tornata a Verona e ho tentato di parcheggiare nuovamente nel parcheggio con Telepass. Alla sbarra, però, è apparso un messaggio che indicava che il mio veicolo risultava già all'interno del parcheggio. Dopo aver chiesto informazioni, mi è stato detto di prendere un biglietto e pagare. Così ho fatto, ma mi è stato addebitato un importo di 234,00 euro sul mio Telepass, relativo al periodo dal 04 al 15/09/2024. Il 17/09/2024, appena me ne sono accorta, ho inviato una email ad APCOA, i quali mi hanno informato che per procedere con il rimborso avevano bisogno della fattura. Il 01/12/2024 ho inviato la fattura come richiesto. Tuttavia, nonostante i numerosi solleciti, sia scritti che telefonici, ad oggi non ho ancora ricevuto il rimborso.

Chiuso

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