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Il “futuro senza fumo” di Philip Morris? Lo denunciamo da tempo, Antitrust apre un’indagine

LAutorità ha aperto unistruttoria per possibile pratica commerciale scorretta: lazienda promuove i suoi prodotti “innovativi”, come Iqos, utilizzando le espressioni “senza fumo”, “un futuro senza fumo”, “prodotti senza fumo”. Ma questi dispositivi non sono privi di possibili effetti nocivi per la salute. Firma la nostra petizione per chiedere di eliminare i vantaggi normativi e fiscali per tabacco riscaldato e sigarette elettroniche.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
15 ottobre 2025
Philip Morris Iqos Store

Era il 2020 quando Altroconsumo inviò una segnalazione per pubblicità ingannevole all’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) sul “futuro senza fumo” promesso da Iqos, la sigaretta a tabacco riscaldato di Philip Morris: nulla però si era mosso.

E finalmente ora l’Antitrust sembra aver compreso l’importanza – per la salute e i giovani in particolare – di una comunicazione corretta, che non faccia intendere l’innocuità di questo e altri dispositivi "innovativi", che innocui non sono: l’Autorità ha infatti appena avviato un’istruttoria (a cui partecipemo condividendo i risultati delle nostre inchieste) nei confronti di Philip Morris Italia, proprio per possibile pratica commerciale scorretta nel promuovere i suoi nuovi prodotti con espressioni come “senza fumo”, “un futuro senza fumo” e/o “prodotti senza fumo” (ricordiamo che Philip Morris è presente in Italia, non solo con Iqos ma anche con altri prodotti, come la sigaretta elettronica Veev One e i sacchetti di nicotina Zyn). 

Bene: un’indagine necessaria su un tema di grande rilevanza, quello dei dispositivi elettronici e dei prodotti del tabacco e della nicotina, su cui da tempo chiediamo l’attenzione delle Autorità e di chi ci segue, con segnalazioni, inchieste e anche con una petizione. Oltre all'equiparazione di tasse e divieti d'uso, chiediamo proprio di estendere anche i divieti alla pubblicità valide per il fumo anche a sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato (per i dispositivi, oltre che per i liquidi e gli stick utilizzati).

BASTA FAVORI AI PRODUTTORI: FIRMA LA PETIZIONE

Su cosa indaga l’Antitrust

Nella comunicazione con cui l’Agcm annuncia l’avvio dell’istruttoria, si legge che espressioni come “senza fumo”, “un futuro senza fumo” e/o “prodotti senza fumo” utilizzate da Philip Morris per promuovere i suoi prodotti “innovativi” potrebbero risultare poco chiare e omissive per i consumatori perché riferite a prodotti che, pur in assenza di combustione, non sono privi di possibili effetti nocivi per la salute, né sono meno nocivi di altri e possono creare dipendenze; proprio quanto in sostanza sottolineavamo con la nostra segnalazione.

L’Antitrust ha inoltre comunicato che i funzionari dell’Autorità, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza, hanno svolto ispezioni nelle sedi della società Philip Morris Italia S.p.A. e della società Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna S.p.A.

Prodotti rischiosi e attraenti per i giovani: l'impegno di Altroconsumo

La nostra prima segnalazione di Iqos all’Agcm risale al 2019, quando denunciando la pubblicità “giovanile” e sui social delle sigarette elettroniche, avevamo segnalato anche l’uso massiccio di sponsorizzazioni di Philip Morris a eventi di rilievo internazionale (come Milano Design Week e Internazionali di tennis): una pratica vietata per le sigarette tradizionali e per le elettroniche ma non per Iqos.

Nel 2020 abbiamo inviato la segnalazione su Iqos per pubblicità ingannevole di cui abbiamo parlato: già allora avevamo contestato la promozione di Philip Morris (in particolare sul sito) che, facendo leva sull'assenza di combustione, evocava nel consumatore l’idea che, passando dalla sigaretta tradizionale ai suoi prodotti, fosse possibile avere un'alternativa più sicura e quindi ridurre i rischi per la salute; in realtà non ci sono prove scientifiche che dimostrano la minor pericolosità di sigarette a tabacco riscaldato e sigarette elettroniche rispetto alla sigaretta, anzi dagli studi emerge che non sono affatto privi di rischi per la salute. La segnalazione era stata archiviata, avevamo presentato richiesta di riesame, ma nulla si era mosso.

Abbiamo dunque proseguito nel nostro impegno lanciando, in collaborazione con Tobacco Endgame, la petizione “Basta favori ai produttori” di e-cig e tabacco riscaldato: godono, infatti, di vantaggi normativi e fiscali in virtù di questa minore pericolosità non dimostrata; privilegi ingiustificati, dunque, da ragioni di salute pubblica, che contribuiscono però alla diffusione di questi dispositivi, in particolare tra i più giovani, minando anni di lotta al fumo. Con la petizione chiediamo l’equiparazione di tabacco riscaldato e sigarette elettroniche alle sigarette tradizionali, sia per la tassazione che per i divieti d’uso nei luoghi pubblici e la pubblicità.

Nel tempo abbiamo continuato a occuparci con diverse inchieste dei nuovi prodotti del tabacco e della nicotina che – tra rischi sottostimati e comunicazione accattivante e “giovanile” – si diffondono sempre più, e pericolosamente, proprio tra i ragazzi. Leggi le nostre inchieste su: