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Bruciore di stomaco: non sempre è necessario un farmaco

Mal di stomaco, bruciore, fastidio alla bocca dello stomaco, pesantezza. Si tratta di disturbi comuni, soprattutto quando si esagera a tavola. Ma per alcuni sono un problema frequente. Colpa di dieta scorretta e cattive abitudini, oppure perché si assumono medicinali che scatenano questi sintomi. Quali sono i rimedi più efficaci? Ed è sempre necessario ricorrere ai farmaci?

Con il contributo esperto di:
22 ottobre 2024
Bruciore di stomaco

I rimedi che si possono utilizzare per il bruciore di stomaco sono tanti e diversi. Tra questi si pensa subito ai farmaci, ma si possono usare anche integratori alimentari o dispositivi medici. Alcuni dei farmaci indicati richiedono la prescrizione, altri li si può acquistare in autonomia. Alcuni possono essere usati al bisogno, per altri bisogna aspettare qualche giorno perché facciano effetto. Ecco le principali alternative.

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Bruciore di stomaco: rimedi

I primi rimedi a cui si ricorre quando si soffre di bruciore di stomaco sono i classici antiacidi che tutti abbiamo a casa o in borsa (Citrosodina, Maalox, Magnesia). Vanno bene per attenuare velocemente il problema ma possono essere usati a lungo? Anche gli antisecretori come Maalox reflusso o Nexium control vengono consigliati come rimedi rapidi per il bruciore, ma agiscono davvero subito dopo averli assunti? Ci sono altri farmaci che si possono usare per il bruciore occasionale?

Maalox, Gaviscon e altri antiacidi: tamponano l’acidità al bisogno

Gli antiacidi classici (come Citrosodina, Maalox, Magnesia bisurata, Magnesia S. Pellegrino, Digestivo Antonetto) sono prodotti a base di idrossidi di magnesio o alluminio o carbonati che tamponano chimicamente l’acidità gastrica e in maniera rapida riducono il sintomo. Possono essere assunti al bisogno, quando si manifesta il fastidio, solitamente dopo i pasti o prima di coricarsi. Sono molto efficaci nel combattere il sintomo del bruciore ma non agiscono sulla causa vale a dire la produzione di acido nello stomaco: non hanno perciò azione duratura né preventiva. Se il fastidio persiste dopo averli usati bisogna quindi passare ad altri rimedi come gli antisecretori o contattare il medico. Le formulazioni contenenti antiacidi possono essere addizionate di alginati (composti che formano un gel viscoso che galleggia sopra il contenuto dello stomaco e protegge le mucose dell’esofago in caso di reflusso) come nel Gaviscon bruciore e indigestione o nel Maalox reflurapid. La presenza di questi componenti - gli alginati - permette un’azione anche contro il sintomo del reflusso come puoi vedere nel nostro speciale sui rimedi per il reflusso.

Attenzione perché spesso i nomi si somigliano. In alcuni casi prodotti con nomi simili nascondono composizioni molto diverse come nel caso di Maalox (antiacido per sintomi occasionali) e Maalox Reflusso (antisecretore per bruciore e reflusso acido ricorrenti). In altri casi, come per il Gaviscon, prodotti con nomi diversi contengono praticamente gli stessi principi attivi. Abbiamo approfondito l’argomento con altri esempi nel contenuto sui rimedi per il reflusso.

Gli antiacidi sono prodotti abbastanza sicuri ma bisogna fare attenzione in alcuni casi e anche se si vendono senza ricetta, non vanno usati con leggerezza. Si possono prendere al massimo per qualche giorno di seguito e senza esagerare. Infatti, ad esempio se si usa troppo bicarbonato (contenuto in Citrosodina o Gaviscon) si può avere nausea, mal di testa e debolezza a causa di un'alterazione del pH del sangue. Inoltre il bicarbonato di sodio deve essere evitato in quelle persone che dovrebbero assumere meno sodio come quelle con insufficienza cardiaca o pressione alta. Se si assume troppo sale di magnesio, come quello contenuto nella Magnesia S. Pellegrino, si può avere effetto lassativo mentre il carbonato di calcio (nel Gaviscon bruciore e indigestione) può dare stitichezza. Altra cosa importante: bisogna prendere gli antiacidi lontano dagli altri farmaci (ad almeno 1 o 2 ore di distanza) per evitare dannose interazioni.

Antisecretori come pantoprazolo e omeprazolo: interrompono la produzione di acido

Si tratta di farmaci che inibiscono la produzione di acido nello stomaco. Per fare ciò sfruttano principalmente due meccanismi diversi che danno loro il nome: i cosiddetti inibitori di pompa protonica (come pantoprazolo, omeprazolo, esomeprazolo, contenuti ad esempio in Pantorc, Antra e Lucen) e gli antagonisti dei recettori H2 dell'istamina (come la famotidina). Alcuni inibitori di pompa protonica possono essere comprati senza bisogno di una ricetta (come il pantoprazolo - Maalox reflusso, Eugastrol Reflusso, Zolemer reflusso, Anafen o Sedipanto - e l’esomeprazolo - Nexium control o Esomenar - a basso dosaggio).

Anche se vengono spesso consigliati come rimedi che agiscono subito dopo averli assunti, in realtà questi farmaci non hanno un effetto rapido e non risolvono il problema al bisogno. Potrebbe infatti essere necessario assumere il farmaco per qualche giorno per poter avere il miglioramento dei sintomi. Inoltre devono essere usati per brevi cicli di terapia perché un uso continuativo potrebbe causare effetti indesiderati intestinali, polmonari e a livello delle ossa. Per questo sarebbe meglio parlarne con il medico prima di usarli in autonomia.

Citoprotettori come Sucralfin: proteggono la mucosa dello stomaco 

Vengono chiamati citoprotettori quei medicinali che sono in grado di proteggere una mucosa, in questo caso di proteggere la mucosa gastrica da agenti lesivi. Un esempio è il sucralfato (Sucralfin, Sucramal, Antepsin), un polisaccaride che, oltre a potenziare altri complessi meccanismi protettivi, in ambiente acido forma una sorta di gel viscoso che difende la parete dello stomaco. È necessaria una prescrizione per acquistarlo ed è mutuabile. Non deve essere utilizzato per il bruciore di stomaco occasionale ma viene prescritto in casi in cui il sintomo del bruciore è dovuto all’assunzione di medicinali come gli antiinfiammatori non steroidei (il sucralfato infatti protegge la mucosa dall’azione lesiva di questi farmaci) o quando insorgono ulcere. Deve essere preso prima dei pasti, non deve essere assunto da persone con problemi renali e può dare problemi se si prende insieme ad alcuni altri farmaci (indicati nel foglietto illustrativo).

Anche i farmaci a base di magaldrato (Riopan, Gadral, Magaltop), oltre a tamponare l’acidità gastrica, proteggono le mucose (in questo caso dall’azione lesiva degli acidi biliari). Non sono indicati per il bruciore di stomaco occasionale ma per la cura di esofagiti da reflusso, ulcere gastroduodenali o di gastriti. Richiedono una prescrizione medica e sono rimborsabili dal SSN

Plasil, Peridon e altri procinetici: facilitano lo svuotamento dello stomaco ma non agiscono sull’acidità 

In caso di fastidi allo stomaco, pesantezza e anche bruciore a volte capita di assumere farmaci come Plasil, Peridon o Motilium. Attenzione però che l’indicazione di questi medicinali sul foglietto illustrativo è diversa: sono indicati per nausea e vomito. Non sono farmaci di per sé per il bruciore di stomaco perché non hanno azione diretta sull’acidità  Sono però a volte utilizzati (solo sotto indicazione medica) per problemi di stomaco perché oltre ad avere altre complesse azioni, stimolano i movimenti dell’apparato gastrointestinale e quindi ne velocizzano lo svuotamento. In questo modo facilitano la digestione, fanno stazionare per meno tempo il cibo nello stomaco che di conseguenza produrrà meno sostanze acide. Alcuni esempi sono la metoclopramide (Plasil), il domperidone (Peridon, Motilium), ma anche la levosulpiride (Levobren, Levopraid) a bassi dosaggi. Si tratta di sostanze che richiedono la consultazione del medico per l’utilizzo e quindi i farmaci che le contengono necessitano di ricetta.

Attenzione a non cadere in confusione per la presenza di uno di questi principi attivi (metoclopramide a basso dosaggio) in un prodotto da banco chiamato Geffer. Geffer contiene diversi ingredienti ed è indicato per il dolore e bruciore di stomaco quando accompagnati da rallentamento del transito gastrico, nausea, gonfiore. L’azione sul bruciore di stomaco di questo prodotto è data da citrato di potassio, acido citrico, acido tartarico e sodio bicarbonato con azione antiacida. La metoclopramide presente, invece, aiuta a contrastare la nausea. Se si soffre solo di bruciore di stomaco conviene quindi optare per altri prodotti contenenti solo antiacidi, se invece il disturbo è composto da diversi sintomi tra cui anche nausea, gonfiore, difficoltà di digestione, può essere utile scegliere il Geffer.

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Farmaci per il mal di stomaco: sono sempre necessari?

Se si dà retta alle pubblicità, con un farmaco si riesce a dimenticare in fretta bruciore, acidità o senso di pesantezza. La verità è che assumere farmaci non è sempre necessario: spesso è sufficiente modificare le abitudini di vita e quelle a tavola. Vediamo cosa evitare e cosa invece è utile fare. 

Errori a tavola

Se i sintomi arrivano dopo un pranzo particolarmente ricco, non c'è da preoccuparsi. Se invece sono frequenti, prima bisogna capire se si commettono alcuni errori. Pasti troppo abbondanti, soprattutto di sera, vanno evitati. Meglio cenare leggero e almeno tre ore prima di coricarsi. Sdraiarsi sul divano o a letto dopo il pasto può solo favorire o peggiorare i sintomi. Esistono poi dei cibi che possono scatenare questo genere di sintomi: parliamo di cioccolato, pomodoro, succo d’arancia, caffè e alcol, ma anche di cibi grassi, come le fritture o i piatti molto conditi. In questo, ognuno dovrebbe farsi aiutare dall'esperienza ed evitare i cibi che possono peggiorare la situazione.

Lo stile di vita conta

Smettere di fumare e ridurre il peso può aiutare a ridurre i sintomi. Ansia e stress non li causano, ma possono acuirli. Anche la postura nel sonno può influire sui sintomi di bruciore e reflusso. Se si soffre di questi fastidi, meglio sistemare il cuscino in modo da dormire con la testa in posizione più elevata rispetto ai piedi. In alternativa si può inclinare il letto posizionando degli spessori sotto i piedi del letto o sotto il materasso dalla parte in cui mettiamo la testa. In questo modo si ostacola il ritorno acido nell’esofago, che causa l’irritazione e la sensazione di bruciore al petto.

Alcuni farmaci ne sono la causa

Se non è associato ad altri disturbi, il bruciore o il dolore allo stomaco può essere causato dall'assunzione di alcuni tipi di farmaci, anche molto usati. È il caso degli antinfiammatori non steroidei, come quelli a base di ibuprofene (come Moment o Brufen), diclofenac (come Voltadvance), naprossene (come Momendol) o acido acetilsalicilico (come Aspirina). Anche alcuni farmaci, utilizzati contro l'osteoporosi o per controllare la pressione arteriosa, possono scatenare disturbi di questo tipo come crampi, bruciore di stomaco, gonfiore e senso di pesantezza.

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Cosa prendere per il bruciore di stomaco in gravidanza?

Il bruciore di stomaco è un fastidio che si presenta spesso in gravidanza e che può accompagnare la donna durante tutto il periodo di gestazione. È dovuto ad alcuni ormoni che aumentano in gravidanza e che modificano anche il processo digestivo. Inoltre l’utero cresce notevolmente in dimensioni e col passare del tempo va a infastidire gli organi vicini tra cui lo stomaco. 

Alcuni antiacidi possono essere utilizzati in gravidanza (come indicato nei loro foglietti illustrativi): ad esempio Gaviscon Bruciore e indigestione, Maaloxreflurapid, Biochetasi. Devono essere usati solo occasionalmente e le donne che soffrono di pressione alta devono fare attenzione ai prodotti che contengono sodio sotto forma di alginati di sodio o carbonati e bicarbonati di sodio (Gaviscon Bruciore e indigestione e Maaloxreflurapid li contengono). Troppo sodio (tenendo conto che se ne assume già molto con i cibi sotto forma di sale da cucina) può peggiorare l’ipertensione, condizione pericolosa in gravidanza.

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Bruciore di stomaco persistente: cosa fare?

Se il bruciore di stomaco è persistente e non sono sufficienti i cambiamenti nello stile di vita né l’utilizzo di farmaci al bisogno, è meglio rivolgersi al proprio medico. 
Il medico potrebbe proporre di indagare la presenza dell’infezione da Helicobacter pylori, un batterio che infetta lo stomaco stimolandone la secrezione acida e alterandone le normali barriere difensive. È molto diffuso nella popolazione, ma causa d'ulcera e la gastrite solo in una minoranza. Si può capire se è presente l’infezione tramite uno specifico esame delle feci, del sangue o con un test sull’aria espirata dalla bocca (urea breath test). Se l’esame sarà positivo, il medico prescriverà una terapia antibiotica (con due differenti antibiotici per almeno 7 giorni) associata a una terapia anti-secretoria, con farmaci inibitori di pompa protonica. Le ultime linee guida propongono di aggiungere al trattamento anche il bismuto (in Italia è disponibile un farmaco chiamato Pylera che contiene bismuto insieme a due antibiotici).  La terapia ha come obiettivo quello di debellare il batterio e ridurre l’acidità gastrica al minimo. Se invece il batterio non risulta dall’esame, la terapia prevedere l’uso esclusivo di farmaci antisecretori per almeno quattro/otto settimane. Qualora i sintomi dovessero persistere, sarà il medico a valutare se è opportuno continuare con farmaci che riducono la secrezione gastrica (in continuo a dosi basse o al bisogno per brevi periodi) o effettuare degli approfondimenti. 

Leggi anche il nostro speciale sugli integratori detox e quello sulle false credenze sull'acqua frizzante.

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