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Farmaci e rimedi contro il reflusso: effetti, uso e precauzioni

Qual è il rimedio migliore per dare sollievo al reflusso? Quali differenze ci sono tra i vari Maalox e Gaviscon e cosa è il pantoprazolo? In questo articolo analizziamo le differenze tra antiacidi classici, alginati e inibitori di pompa protonica. Ecco una guida su come scegliere il trattamento più adatto alla specifica esigenza, con consigli su efficacia, sicurezza e interazioni farmacologiche.

Con il contributo esperto di:
18 ottobre 2024
Reflusso gastroesofageo

Quando il bruciore alla bocca dello stomaco e la sensazione di acido che risale verso la bocca si fanno intensi, è normale cercare un rimedio che dia sollievo. Non tutti quelli disponibili in farmacia hanno però un’azione veloce nel momento del bisogno.

Allo stesso modo, non tutti hanno un effetto duraturo o preventivo. Tra le varie compresse, bustine e flaconi dai nomi spesso molto simili tra loro, possono esserci importanti differenze. Le pubblicità non hanno di certo il tempo per spiegarcele, ma solo di suggerirci azioni rapide e risolutive.

Eppure chi soffre di reflusso sa bene che per affrontare il problema ci vuole pazienza, adeguando la dieta, lo stile di vita e usando i farmaci con intelligenza. Proprio ai rimedi, farmacologici e no, bisogna fare attenzione, perché non tutti i prodotti anti-reflusso sono uguali. Vediamo quali sono le differenze.

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Farmaci contro il reflusso

Per alleviare i sintomi del reflusso esistono vari farmaci disponibili, dai più comuni antiacidi fino agli inibitori di pompa protonica. La scelta del farmaco giusto può variare a seconda della gravità dei sintomi e delle esigenze personali. Vediamo quali sono i principali medicinali per il trattamento del reflusso, le loro caratteristiche e come utilizzarli in modo sicuro.

Magnesia, Maalox e altri antiacidi: calmano il bruciore, ma solo al momento

Gli antiacidi classici, quelli a base di idrossidi e sali di sodio, calcio, magnesio o alluminio come il semplice bicarbonato, la Citrosodina o i farmaci Magnesia Bisurata Aromatic, Magnesia San Pellegrino e Maalox, per fare alcuni nomi, sono di norma indicati in caso di bruciore di stomaco. Possono però aiutare anche in caso di reflusso occasionale, ad esempio dopo una cena abbondante.

Ma come agiscono? Tamponano l’acidità gastrica e in questo modo aiutano a ridurre lo stimolo lesivo a cui è esposto l’esofago durante un episodio di reflusso. Hanno un’azione rapida, ma non duratura, né preventiva: per questo motivo, il loro impiego è limitato al solo bisogno occasionale e per non più di qualche giorno di seguito. In caso di bisogno, vanno assunti 30-60 minuti dopo i pasti o prima di coricarsi, posizione che facilita la risalita dell’acido.

Nonostante siano farmaci piuttosto sicuri, con effetti indesiderati limitati e per lo più lievi, e acquistabili senza bisogno di una ricetta medica, è bene ricordare che alcuni pazienti devono assumerli con cautela o addirittura evitarli (le persone con problemi renali o cardiaci gravi) e che vanno assunti a distanza di almeno una o due ore da altri farmaci, perché gli antiacidi potrebbero ostacolarne l’assorbimento (nel foglietto sono elencati quelli per cui bisogna prestare particolare attenzione).

Inoltre non vanno mai usati per più di qualche giorno di seguito. Ad esempio, troppo bicarbonato può provocare un'alterazione del pH del sangue, con conseguente nausea, mal di testa e debolezza. Ed è controindicato nei pazienti che devono controllare l'apporto di sodio (cioè di sale), ad esempio le persone con insufficienza cardiaca o pressione alta. Attenzione all’effetto lassativo: i sali di magnesio, come quelli contenuti nella Magnesia San Pellegrino, a basse dosi funzionano come antiacido, ad alte, come lassativo! Attenzione quindi a non esagerare. Per bilanciare questo effetto, alcuni farmaci (come Maalox) associano all’idrossido di magnesio l’idrossido di alluminio, che ha effetto contrario, costipante, bilanciandone l’azione. Al contrario, i farmaci a base di carbonato di calcio occasionalmente causano stitichezza e flatulenza.

Alla classe degli antiacidi, appartengono anche i farmaci a base di magaldrato (un composto a base di magnesio e alluminio) come Riopan, Magaltop o Gadral, indicati per la cura di esofagiti da reflusso, ulcere gastroduodenali o di gastriti. Il magaldrato, oltre a tamponare l’acidità gastrica, ha la capacità di legare gli acidi biliari, proteggendo così le mucose di esofago, stomaco e duodeno dalla loro azione lesiva. Al contrario dei classici antiacidi, che sono disponibili in farmacia senza bisogno di ricetta e a completo carico del cittadino, i farmaci a base di magaldrato necessitano della prescrizione del medico e sono dispensati a carico del servizio sanitario, dietro pagamento del ticket.

Alginato associato ad antiacidi come nel Gaviscon: azione tampone e anti-reflusso

Rimedi a base di alginato di sodio, in associazione a carbonati e bicarbonati di sodio o di potassio con funzione tampone, possono essere più utili dei semplici antiacidi nel controllare sintomi lievi di reflusso gastroesofageo.

L’acido alginico è un polisaccaride derivato da alcuni tipi di alghe che, una volta nello stomaco, forma un gel viscoso che galleggia sopra il contenuto dello stomaco. Se da un lato i carbonati e i bicarbonati neutralizzano l’acidità, dall’altro il gel viscoso ostacola la risalita del contenuto gastrico e in caso di reflusso, risalendo per primo, riveste e protegge le muscose dell’esofago.

L’alginato di sodio si trova sia in farmaci con ricetta (Gaviscon Advance), sia da banco (Gaviscon e Gaviscon Bruciore e Indigestione) ma anche in dispositivi medici (Maalox refluRAPID, Antiacid, …) e perfino in integratori alimentari.

Come gli antiacidi classici, anche gli alginati vanno assunti dopo i pasti o prima di coricarsi e hanno un effetto temporaneo e non preventivo, perché non modificano la capacità dello stomaco di secernere acido cloridrico. L’uso degli alginati è quindi indicato per trattare episodi lievi di reflusso o i momenti in cui i sintomi si fanno sentire di più. Trattamento anche questo da non protrarre per più di qualche giorno, tenendo a mente le stesse precauzioni d’uso degli antiacidi classici.

Omeprazolo e altri anti-secretori: utili per il reflusso, non per l’uso al bisogno

Alcuni farmaci indicati per il sollievo di reflusso acido e bruciore non sono utili per l’uso al bisogno. Parliamo dei cosiddetti "inibitori di pompa protonica" che, a seconda del contenuto di principio attivo o del numero di dosi, possono essere venduti come farmaci da banco o dietro prescrizione medica.

Questi farmaci hanno un’azione anti-secretoria: non tamponano l’acidità, come fanno gli antiacidi classici, ma agiscono a monte inibendo la produzione di acido da parte dello stomaco. Sono infatti utilizzati in prima linea per la prevenzione e la cura delle ulcere gastroduodenali e dell’esofagite da reflusso gastroesofageo, malattie per cui sono richieste terapie lunghe alcune settimane, proprio con l’obiettivo di ridurre il più possibile l’acidità gastrica e permettere alle mucose lesionate di stomaco, duodeno o esofago di guarire.

A questa famiglia di farmaci appartengono principi attivi molto noti, come: l’omeprazolo (Antra, Losec, …); l’esomeprazolo (Lucen, Esopral, Nexium,…); il pantoprazolo (Gastroloc, Pantopan, Pantorc, …); il lansoprazolo (Lansox, Limpidex, …); il rabeprazolo (Pariet, Rabex,…).

Quelli da banco, come Maalox Reflusso, Dosanloc, Eugastrol Reflusso, Zolemer reflusso, Anafen o Sedipanto (tutti a base di pantoprazolo) e come Nexium control ed Esomenar (entrambi a base di esomeprazolo) hanno le dosi di principio attivo più basse o minor numero di dosi per confezione.

Devono essere assunti a digiuno, meglio se prima di colazione. Nella maggior parte dei casi basta una compressa al giorno ma in alcune persone il medico può suggerire di prenderne una seconda prima di cena.

Anche se si è indotti a pensare che possano essere utili al bisogno, in realtà questi farmaci non hanno un effetto rapido. I foglietti illustrativi di questi farmaci, infatti, precisano che "Questi medicinali non sono studiati per portare un sollievo immediato. Potrebbe essere necessario assumere le compresse per 2–3 giorni consecutivi per raggiungere un miglioramento dei sintomi". Quindi, se i disturbi di bruciore e reflusso acido durano da qualche tempo, prima dei fai-da-te con questi farmaci, consigliamo di rivolgersi al medico per valutare la situazione.

Gli inibitori di pompa protonica non devono essere mai prescritti per disturbi banali e devono essere usati sempre per brevi cicli di terapia, perché con il tempo possono comportare importanti effetti indesiderati (in questo articolo spieghiamo come segnalare effetti indesiderati di un farmaco): il loro uso continuo è probabilmente correlato a un aumento del rischio di infezioni intestinali e polmonari già nel breve termine, di frattura ossea dopo un anno di utilizzo, di diminuzione dell’assorbimento di alcune vitamine e minerali e di problemi renali.

Marial, Essox One e altri rimedi rapidi per il reflusso

Esistono in commercio altri prodotti classificati come dispositivi medici che agiscono in maniera meccanica localmente sulla mucosa dell’esofago. Formano una sorta di pellicola protettiva che impedisce all’acido gastrico di aggredire la mucosa e, in caso di precedenti lesioni, le permette di ripararsi. Alcuni esempi sono Marial, Essox One e Gerdoff (che nella formulazione in compresse contiene anche idrossido di alluminio come antiacido). Si tratta di gel o compresse masticabili da assumere dopo i pasti o prima di coricarsi venduti a costi non indifferenti (anche più di 20 euro per una ventina di dosi).

Altri dispositivi medici o integratori alimentari contengono dei composti naturali che promettono azioni lenitive sulla mucosa di esofago e stomaco, azione antiacida o digestiva (come ad esempio NeoBianacid, Zymerex Gastro, GSE Repair Rapid Acid) la cui efficacia non è però chiara, visto che l’azione meccanica e lenitiva promessa non è stata valutata in studi clinici prima della commercializzazione.

Maalox, Biochetasi e Gaviscon - Occhio ai nomi: nascondono sorprese sulle composizioni

È importante ricordarsi che dietro farmaci con nomi simili o identici possono nascondersi differenze di composizioni anche molto importanti. Saperlo è necessario per non sbagliarsi nell’acquisto, evitando non solo di prendere un farmaco che non ci serve, ma anche di prendere un farmaco con un’azione in più di cui non abbiamo alcun bisogno. Ad esempio:

  • il famoso Maalox è un antiacido classico a base di idrossidi di magnesio e allumino, indicato per il bruciore e l’acidità di stomaco occasionali;
  • Maalox Plus, invece, alla formulazione base dell’antiacido aggiunge il dimeticone, un principio attivo anti-flatulenza e anti-gonfiore;
  • Maalox Reflusso contiene pantoprazolo, cioè un inibitore di pompa protonica, che agisce inibendo la secrezione acida dello stomaco. Non dà sollievo rapido: ci vogliono più assunzioni e qualche giorno di tempo;
  • al contrario, Maalox refluRAPID non è un farmaco, ma un dispositivo medico che contiene alginato di sodio con indicazione per il reflusso acido e il bruciore;
  • Maalox nausea contiene invece un principio attivo (metoclopramide) indicato per contrastare il sintomo della nausea ed agevolare lo svuotamento dello stomaco.

Altro prodotto molto conosciuto è il Biochetasi. Oggi è presente sul mercato in diverse forme con nomi molto simili ma composizioni diverse:

  • il classico Biochetasi è un medicinale che contiene, tra altre cose, citrato di sodio e di potassio e acido citrico che agiscono come antiacidi. È indicato per l’acidità di stomaco e le difficoltà di digestione;
  • nel caso di Biochetasi acidità/digestione invece si tratta di un integratore alimentare che contiene enzimi digestivi (vale a dire quelle molecole che scompongono gli alimenti favorendo la digestione), estratti di carciofo e finocchio, polvere di riso e citrati. Il prodotto promette di contribuire a normalizzare i processi digestivi tamponando anche l’acidità gastrica;
  • anche Biochetasi pocket digestivo è un integratore alimentare che contiene calcio, citrati, sodio bicarbonato e vitamina B. Citrati e sodio bicarbonato agiscono come antiacidi ed il prodotto può aiutare nei problemi di digestione e acidità gastrica.
  • Biochetasi reflusso invece è un dispositivo medico con dei componenti che mirano a creare una sorta di pellicola sulla mucosa dell’esofago proteggendola da agenti irritanti come l’acido gastrico.

In altri casi, invece, dietro appellativi altisonanti possono nascondersi minime differenze, per esempio:

  • Gaviscon contiene alginato di sodio e bicarbonato di sodio, utili per il bruciore di stomaco e il reflusso;
  • Gaviscon Advance - che con questo nome sembra suggerire chissà quali importanti avanzamenti tecnologici - contiene in realtà sempre alginato di sodio e un bicarbonato, il bicarbonato di potassio, ed è anch’esso indicato per bruciore e reflusso. Si tratta di una formulazione più concentrata in principi attivi rispetto al Gaviscon normale ed è necessaria la prescrizione per acquistarla;
  • ma anche Gaviscon Bruciore e Indigestione, con alginato di sodio, bicarbonato di sodio e carbonato di calcio, è indicato per bruciore e reflusso. Cambia leggermente la composizione, ma la quantità di alginato di sodio per dose consigliata è la stessa.
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Con una ricetta, si può risparmiare

Una cosa che stupisce è che sul mercato esistano formulazioni con lo stesso principio attivo, stessa quantità di principio attivo per dose e stesso numero di dosi per confezione, disponibili sia come farmaco da automedicazione, sia come farmaco da prescrizione. Lo sconcerto deriva dal fatto che i farmaci da banco non richiedono ricetta perché l’Agenzia italiana del farmaco li ritiene sufficientemente sicuri da poter essere gestiti in autonomia dal paziente. Al contrario, la ricetta è mantenuta quando il farmaco necessita di essere usato sotto controllo medico. In questo caso, però, questa salvaguardia sembra non valere granché.

Per esempio, Nexium, Lucen, Esopral e tanti generici contenenti 20 mg di esomeprazolo sono disponibili in confezioni da 14 compresse. Si tratta di farmaci che necessitano di ricetta, dispensati gratuitamente dal SSN ai pazienti con determinate patologie, altrimenti a completo carico del cittadino. Costo? Circa 7 euro. Nexium Control, invece, è un farmaco da banco, nonostante abbia lo stesso numero di dosi e uguale quantità di esomeprazolo dei farmaci con ricetta. Costo? Circa 12 euro. Stesso discorso vale per Maalox Reflusso, farmaco da banco contenente 14 compresse da 20 mg di pantoprazolo, con prezzi di vendita intorno ai 10 euro. Accanto ad esso, esistono varie formulazioni a base di pantoprazolo 20 mg, che invece richiedono la ricetta. Prezzo? Circa 4 euro, meno della metà. Insomma, con una semplice ricetta bianca (ripetibile) del medico si può risparmiare, ma non solo: il medico può consigliare se è davvero il caso e come usare questi farmaci in piena sicurezza.

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È sempre necessario prendere un farmaco?

Assumere farmaci non è sempre necessario: spesso è sufficiente modificare le nostre abitudini di vita e quelle a tavola.  

A cosa fare attenzione? È meglio evitare pasti abbondanti soprattutto prima di coricarsi, evitare alcuni cibi e alcuni farmaci (come gli antinfiammatori non steroidei). Inoltre bisogna stare attenti allo stile di vita (soprattutto il peso corporeo eccessivo, il fumo ma anche come si dorme). Nella pagina sui rimedi per il bruciore di stomaco si possono trovare dei consigli utili.

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Bicarbonato, acqua e limone, latte e altri rimedi della nonna: sono utili?

Alcuni “rimedi della nonna” possono aiutare a controllare i sintomi del reflusso. Altri li usiamo spesso ma non c’è alcun motivo per il quale lo facciamo e anzi potrebbero peggiorare la situazione. Vediamone qualche esempio.  

  • Alcolici: il bicchiere di vino o i liquori che beviamo dopo un lauto pranzo per aiutare la digestione (alcuni vengono propri chiamati digestivi) sono tra quei rimedi che dovremmo evitare soprattutto se soffriamo di reflusso o bruciore di stomaco. Contengono infatti alcol che è un acerrimo nemico del nostro stomaco: ne rallenta lo svuotamento, lo irrita e fa aumentare la secrezione acida. Inoltre l’alcol può facilitare il rilassamento del muscolo che chiude l’apertura tra esofago e stomaco favorendo la risalita di acido.
  • Aloe vera: bevande a base di aloe o con aloe vera fra gli ingredienti sono proposte spesso come rimedi per il reflusso, bruciore di stomaco e ulcere grazie alle loro presunte proprietà antiinfiammatorie e capacità di ristabilire l’integrità della mucosa. Alcuni piccoli studi hanno tentato di dimostrane l’efficacia ma i dati non sono sufficienti al momento per dire che si tratta di un rimedio che serve davvero.
  • Acqua frizzante: come spieghiamo in questo speciale su Acqua frizzante e salute non sembra che preferire l’acqua frizzante alla naturale possa aiutare la digestione e tutti i problemi ad essa connessi. Anzi spesso l’uso di acqua frizzante è sconsigliato a chi soffre di reflusso gastroesofageo. Tra i motivi c’è il fatto che l’anidride carbonica può stimolare la produzione di acido da parte dello stomaco e che, causando l’eruttazione, può far risalire nell’esofago una parte del contenuto acido dello stomaco, aggravando i sintomi del reflusso.
  • Acqua tiepida al mattino: alcuni raccomandano di bere acqua tiepida al mattino a stomaco vuoto. Non è chiaro però in che modo tale rimedio potrebbe aiutare a combattere i sintomi del reflusso. Non ci sono prove che ci dicono che faccia bene ma nemmeno che non faccia male: chi soffre di questi sintomi può provare questo suggerimento e verificare se ne trae benefici.
  • Acqua e limone: i motivi di questo consiglio non sono chiari. Anzi il limone potrebbe esacerbare lesioni già presenti sulla mucosa. Inoltre, in casi di bruciore e reflusso, in genere si sconsiglia di mangiare cibi considerati acidi tra cui anche gli agrumi. In alcune indagini cliniche le persone che soffrivano di reflusso hanno riportato che l’utilizzo di agrumi peggiora i sintomi. Non è però chiaro se gli agrumi siano davvero così problematici per tutti coloro che soffrono di reflusso: chi soffre di reflusso tende spesso ad escluderli per via del consiglio medico, non provando più a consumarli. Ogni persona deve capire se e quanto il consumo di agrumi causa i sintomi di reflusso.
  • Bicarbonato di sodio: come abbiamo già visto nei paragrafi precedenti, l’uso di un cucchiaino di bicarbonato in un bicchiere d’acqua funziona da antiacido poiché tampona in modo chimico i liquidi acidi presenti nello stomaco e in questo modo aiuta a ridurre lo stimolo lesivo a cui è esposto l’esofago durante un episodio di reflusso.
  • Gomme da masticare: questo rimedio non è presente nelle raccomandazioni ufficiali. Usare gomme da masticare però promuove la salivazione che può neutralizzare in parte l’acidità dei succhi gastrici (poiché la saliva contiene anche bicarbonati). Inoltre la masticazione può favorire lo svuotamento dell’esofago.
  • Evitare di indossare abiti stretti: anche in questo caso non ci sono studi a favore né contro questo consiglio ma l’anatomia del corpo ci suggerisce che evitare di indossare indumenti aderenti troppo stretti può prevenire una eccessiva pressione addominale che potrebbe accentuare i sintomi del reflusso.
  • Infusi o integratori con malva, tiglio, liquirizia, camomilla, passiflora, zenzero, piantaggine, altea, finocchio, melissa o valeriana: si tratta di un uso tradizionale di queste sostanze con proprietà in alcuni casi digestive, in altre calmanti, in altre ancora antigonfiore oppure lenitive. Possono dare sollievo ad alcune persone nelle problematiche di reflusso o digestive ma non vi sono prove che ci confermano che funzionano davvero e che ci spiegano come agiscono (tranne in alcuni casi come per lo zenzero per il quale qualche piccolo studio è stato effettuato soprattutto sul suo utilizzo in gravidanza).
  • Latte: qualcuno sostiene che possa neutralizzare l’acidità dei succhi gastrici in maniera rapida. Si tratta però di una bevanda che contiene molte sostanze anche grasse che provocano un aumento dell’acidità gastrica e un rallentamento dello svuotamento dello stomaco.
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Cosa fare se il reflusso non passa?

I sintomi da reflusso tendono ad essere cronici e quando si interrompe la terapia è facile avere ricadute. In questo caso il medico potrà prescrivere gli stessi farmaci per ridurre la secrezione acida, da assumersi per periodi di tempo molto lunghi o al bisogno, sospendendo l’assunzione una volta che il sintomo si è ridotto. Ad esempio il medico potrà prescrivere gli inibitori di pompa protonica (come l’omeprazolo, l’esomeprazolo, il lansoprazolo, etc… ) per ridurre l’acidità e l’irritazione dell’esofago. La cura può essere lunga, con assunzione quotidiana fino a circa 12 settimane. Qualora i farmaci non sortiscano alcun effetto, sarà cura del medico valutare un’indagine più approfondita con la gastroscopia e nei casi più gravi, l’intervento chirurgico (plastica antireflusso). 

Il problema del reflusso può inoltre essere un sintomo di calcoli biliari che, se poco pronunciati, possono essere confusi con disturbi molto comuni.

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