Quadro C: come dichiarare i redditi da lavoro e pensione nel 730

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Nella sezione I del quadro C si indicano:
- i redditi di lavoro dipendente e di pensione anche svolto all'estero in zone di frontiera o quello dei contribuenti iscritti al registro anagrafico di Campione d'Italia;
- le somme corrisposte ai lavoratori dipendenti dall’Inps o da altri enti (cassa integrazione guadagni, mobilità, disoccupazione ordinaria e speciale, malattia, maternità e allattamento...);
- le indennità e i compensi che i lavoratori dipendenti percepiscono da terzi per incarichi svolti per conto del datore di lavoro;
- i trattamenti periodici integrativi corrisposti dai fondi pensione maturati fino al 31 dicembre 2006. Nel caso di riscatto volontario della pensione integrativa, l’ammontare imponibile erogato della prestazione maturata dall'1/1/2001 al 31/12/2006;
- i compensi ricevuti dai soggetti impegnati in lavori socialmente utili;
- le retribuzioni ricevute da collaboratori familiari, giardinieri, autisti e altri addetti alla casa, sulle quali non siano state fatte ritenute d’acconto;
- i compensi dei lavoratori soci di cooperative di produzione e lavoro, di servizi, agricole e di prima trasformazione dei prodotti agricoli e della piccola pesca, nei limiti dei salari correnti maggiorati del 20%;
- le borse di studio o sussidi di studio e di addestramento professionale (tra cui i piani di inserimento professionale), se al di fuori di un rapporto di lavoro dipendente;
- le indennità per la cessazione di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa non assoggettabili a tassazione separata;
- le remunerazioni dei sacerdoti della Chiesa cattolica e gli assegni per i ministri di culto di altre confessioni;
- i compensi corrisposti ai medici specialisti ambulatoriali e ad altre figure operanti nelle Asl con contratto di lavoro dipendente;
- i compensi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e lavori a progetto, corrisposti anche per cariche di amministratore, sindaco o revisore di società, collaborazioni a giornali o riviste non corrisposti come diritti d'autore e le partecipazioni a collegi o commissioni.
La casella "casi particolari" che si trova in alto a destra nel quadro è destinata esclusivamente a quei casi di rimpatrio di lavoratori che si trovavano all'estero che devono indicare il codice da 1 a 17 che corrisponde alla propria situazione, oltre al codice identificativo dello Stato estero di riferimento.
Per ogni rigo, nella sezione I, alla colonna 1 riporta il codice:
- “1” per i redditi di pensione. Se sei titolare di trattamenti pensionistici integrativi (ad esempio, quelli dei fondi pensione di cui al D.Lgs. n. 252 del 2005) devi riportare il codice “2”;
- “2” per i redditi di lavoro dipendente o assimilati;
- “3” per i compensi percepiti per lavori socialmente utili in regime agevolato;
- “4” per i redditi provenienti da lavoro dipendente prestato all'estero in zone di frontiera e in altri paesi limitrofi, mantenendo la residenza in Italia;
- “7” per i redditi a pensione ai superstiti corrisposte agli orfani;
- “8” per i redditi da lavoro dipendente o assimilati percepiti da lavoratori sportivi operanti nel settore del dilettantismo;
- “9” per i redditi da lavoro dipendente degli atleti professionisti con meno di 23 anni.
La colonna 2 deve essere compilata solo per redditi da lavoro. Riporta il codice:
- “1” se il contratto è a tempo indeterminato (nella CU è compilato il punto 1);
- “2” se il contratto è a tempo determinato (nella CU è compilato il punto 2).
Nella colonna 3 devi indicare i redditi percepiti che sono quelli indicati nei punti 1, 2 o 3 della CU.
Se hai percepito più di tre redditi devi utilizzare un secondo modello 730, contrassegnandolo con il numero “2” (in alto a destra sulla prima pagina). Ricorda, però, che il totale delle ritenute applicate va riportato unicamente nelle sezioni III e IV del primo modello utilizzato.
Utilizza la colonna 4 per indicare il codice che identifica la fonte estera dei redditi inseriti nelle colonne precedenti.
Per l'anno 2024 è prevista la tassazione al 5% delle somme percepite come premi di risultato, partecipazione agli utili d’impresa e welfare aziendale da parte di lavoratori dipendenti del settore privato. La condizione per usufruirne è di aver percepito nel 2023 un reddito massimo da lavoro dipendente pari a 80.000 euro.
Sono tassati al 5% i premi fino a 3.000 euro (codice 1 nei punti 571 e/o 591 della CU) o fino a 4.000 se l’azienda coinvolge pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro (codice 2 nei punti 571 e/o 591 della CU). Questo secondo caso riguarda solo i contratti collettivi aziendali o territoriali stipulati fino al 24 aprile 2017. Per i contratti stipulati successivamente il limite massimo su cui calcolare l'imposta agevolata è di 3.000 euro.
Questa agevolazione prevede che i premi possano essere erogati come compensi per premi di risultato o di partecipazione agli utili dell'impresa, venendo tassati al 5%. In alternativa, se previsto dalla contrattazione di secondo livello, il lavoratore può chiedere benefit che rimangono esenti da imposta nel limite dell'importo del premio agevolabile (prestazioni di opere o servizi al dipendente o rimborsi spesa con finalità di rilevanza sociale). Da ultimo il lavoratore può scegliere di ottenere in alternativa auto aziendali, prestiti, alloggi o fabbricati in uso o comodato o servizi di trasporto ferroviario. In questo caso però, non è prevista alcuna tassazione agevolata, i benefit vengono tassati con imposta ordinaria.
In generale l’imposta sostitutiva è applicata direttamente dal sostituto d’imposta (compilati i punti 572 e/o 592, 576 e/o 596 o 577 e/o 597 della CU), tranne il caso di espressa rinuncia in forma scritta da parte del lavoratore oppure perché il datore di lavoro ha verificato che la tassazione ordinaria è più favorevole per il lavoratore (compilati i punti 578 e/o 598). Tuttavia, in caso di più certificazioni uniche non conguagliate, di ottenimento della tassazione agevolata senza averne i requisiti, oppure per variare il regime di tassazione applicato perché più conveniente, il lavoratore può usare il 730 per sistemare la propria situazione.
Nel rigo C4 devono essere sempre indicati i premi di risultato che risultano dalla CU dove viene compilato il punto 571 e uno dei punti da 572 a 579. Se nella CU risultano compilati anche i punti da 591 a 602 occorrerà compilare un secondo rigo C4 utilizzando un ulteriore modulo del quadro C. In presenza di più CU non conguagliate (o se sono compilati i punti da 591 a 602), devi usare un modulo per ogni certificazione. Indica:
- a colonna 1 il codice indicato nel punto 571 (o 591) della CU;
- a colonna 2 l’importo risultante dal punto 578 (o 598) della CU;
- a colonna 3 l’importo risultante dal punto 572 (o 592) della CU;
- a colonna 4 l’importo risultante dal punto 576 (o 596) della CU;
- a colonna 5 l’importo risultante dal punto 573 (o 593) della CU;
- a colonna 6 l'importo risultante dal punto 579 e/o 599 della CU.
Se vuoi confermare la tassazione applicata dal datore di lavoro, barra la colonna 7 se nella CU è compilato il punto 578 e/o 598, barra la colonna 8 se nella CU è compilato il punto 572 e/o 592.
Se vuoi modificare la tassazione applicata dal datore di lavoro, barra la colonna 7 se nella CU è compilato il punto 572 e/o 592, barra la colonna 8 se nella CU è compilato il punto 578 e/o 598.
Se non hai diritto alla tassazione agevolata, che ti è stata applicata dal datore di lavoro, perché non possiedi i requisiti barra la casella 9.
La compilazione del 730 precompilato segue la stessa struttura prevista per il 730 ordinario.
I giorni di lavoro nell'anno finiscono nel rigo C5:
- nella colonna 1 indica il numero di giorni di lavoro dipendente o assimilato prestato nell'anno (365 per tutto l'anno): lo trovi al punto 6 della CU;
- nella colonna 2 indica il numero di giorni di pensione dell'anno: lo trovi al punto 7 della CU;
Ricorda che il numero massimo di giorni che puoi indicare è 365 anche se hai avuto più rapporti di lavoro o sei andato in pensione durante l'anno.
Devi considerare il totale dei giorni compresi nei vari periodi tenendo conto che i periodi che si sovrappongono devono essere considerati una volta sola. Se lavori part time, i giorni vengono considerati per intero. Nel numero di giorni di lavoro che indichi nella colonna devi comprendere le festività, i riposi settimanali e gli altri giorni non lavorativi, mentre non bisogna considerare i giorni per i quali non spetta alcuna retribuzione, neanche differita (ad esempio, nel caso in cui sei stato assente perché hai chiesto e ottenuto un periodo di aspettativa senza reddito).
La sezione II del quadro C riguarda i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente per i quali la detrazione non viene rapportata al periodo di lavoro nell’anno, ma è forfettaria. In questa sezione, nella colonna 2 dei righi da C6 a C8, devi indicare gli importi relativi a:
- gli assegni periodici percepiti dal coniuge, compresi gli importi stabiliti dal giudice a titolo di spese per il canone di locazione e spese condominiali e percepiti periodicamente (c.d. “contributo casa”). In questo caso, ricordati di barrare la casella 1. Sono esclusi da questi redditi quelli destinati al mantenimento dei figli e, se il provvedimento del giudice non distingue la quota destinata al coniuge da quella per i figli, l’assegno o il “contributo casa” si considerano destinati al coniuge per il 50%. Se, però, il coniuge non ha versato uno o più assegni e quindi non si deve dichiararne il reddito, bisogna procurarsi le prove: per esempio, attraverso l’estratto conto bancario o una dichiarazione dell’ex coniuge, altrimenti si rischia di pagare le tasse su redditi che non si sono percepiti;
- gli assegni periodici a cui non concorrono né capitale né lavoro (escluse le rendite perpetue), compresi gli assegni testamentari, quelli alimentari...;
- i compensi e le indennità corrisposte dagli enti pubblici per l’esercizio di pubbliche funzioni, ad esempio i componenti delle commissioni (edilizie, elettorali...);
- i compensi per i giudici tributari, i giudici di pace, gli esperti del tribunale di sorveglianza e le indennità e gli assegni vitalizi percepiti per l’attività parlamentare e le indennità percepite per le cariche pubbliche elettive (consiglieri regionali, provinciali, comunali) e quelle percepite dai giudici costituzionali;
- le rendite vitalizie e le rendite a tempo determinato costituite a titolo oneroso;
- i compensi per l’attività libero professionale intramuraria del personale dipendente del SSN.
Per indicare nel 730 le addizionali, regionale e comunale, e le ritenute Irpef, compila il modulo in questo modo.
- Nella sezione III devi indicare il totale delle ritenute Irpef e dell’addizionale regionale all’Irpef.
- Nel rigo C9 colonna 1 indica il totale delle ritenute sui redditi di lavoro dipendente e assimilati, il cui importo è riportato nel punto 21 della CU. La colonna 2 è riservata ai contribuenti che percepiscono la RITA (rendita integrativa temporanea anticipata).
- Nel rigo C10 indica il totale dell’addizionale regionale sui redditi di lavoro dipendente e assimilati il cui importo è riportato nel punto 22 della CU.
- Nella sezione IV va indicata l’addizionale comunale.
- Nel rigo C11 indica l’acconto 2024 riportato al punto 26 della CU.
- Nel rigo C12 indica il saldo 2024 riportato al punto 27 della CU.
- Nel rigo C13 riporta l’acconto per il 2025 indicato al punto 29 della CU.
Ricordiamo che in caso di compilazione di più modelli a causa di più certificazioni uniche ,da inserire distintamente perché non conguagliate, bisogna inserire il totale delle ritenute e di ogni voce delle addizionali, ottenuto sommando gli importi presenti negli stessi punti di ogni CU, esclusivamente nel primo modello compilato.