Rimborso 730-3: dove vedere il risultato di rimborsi e importi da pagare
Con la presentazione del 730 viene generato un riepilogo di tutto quanto è stato dichiarato e del risultato della dichiarazione. Come capire quanto verrà trattenuto o versato sulla busta paga o sulla pensione? E se non c'è un sostituto d'imposta come fare per ottenere quanto spetta o pagare quanto dovuto? Cerchiamo di capire tutto quello che c'è da sapere sul modello 730-3 che contiene l'esito della dichiarazione appena presentata.

Alla fine della compilazione del modello 730 si arriva ad ottenere un credito verso lo Stato, se durante lo scorso anno abbiamo pagato più del dovuto o abbiamo sostenuto spese che ci hanno permesso di ridurre le imposte da versare, oppure un debito che deve esser saldato in tempi e modi predefiniti. Questo può accadere se si è cambiato lavoro, se si affitta un immobile, se vengono fatte prestazioni occasionali, o semplicemente perché, come nel caso di colf e badanti, chi paga lo stipendio non è tenuto a trattenere le imposte.
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Per sapere quale sia il risultato del 730, cioè se si debba pagare o ottenere un rimborso, basta verificare quanto riportato nel quadro "liquidazione delle imposte del dichiarante" che si trova nel modello 730-3 che viene consegnato da chi presta l’assistenza fiscale, in cui viene di fatto elaborato tutto quello che è stato indicato nel 730.
Nel 730 precompilato, al termine della lavorazione del 730, il sistema indica il credito spettante o il debito da saldare. A questo punto, quando si procede all'invio è possibile anche visualizzare il pdf del 730 elaborato, in cui viene visualizzato il modello 730-3 in cui è possibile visualizzare i dettagli che ora vediamo insieme.
Si tirano le somme del 730 nei righi dal 161 al 164 in cui si trova quanto dovuto al Fisco o quanto credito si ha nei suoi confronti.
Limiti di pagamento e rimborso
La dichiarazione dei redditi ha dei limiti di risultato per i quali non è necessario presentarla o, pur presentandola non si ottengono rimborsi e non si pagano debiti:
- se dal conguaglio risulta un debito pari o minore di 10,33 euro, il Fisco esonera dalla presentazione del 730; è importante però conservare i documenti per 5 anni in caso di controlli dell'Agenzia delle Entrate;
- se il debito o il credito d'imposta risultante dal conguaglio non supera il limite di 12 euro, non ci saranno addebiti o rimborsi, ma la dichiarazione deve essere presentata. Questo limite riguarda sia l'Irpef, sia l'addizionale comunale o regionale e la cedolare seccamente considerate singolarmente.
Inoltre, non si ha un sostituto d'imposta, un credito inferiore a 12 euro può essere utilizzato in compensazione per pagare altre imposte.
I conguagli di ogni singola imposta e l'indicazione di quanto viene rimborsato o addebitato sono evidenziati nel modello 730-3, che viene consegnato da chi presta assistenza fiscale, nella sezione "liquidazione delle imposte del dichiarante" o che viene messo a disposizione dall' Agenzia delle Entrate con la presentazione del precompilato online.
Dove trovare il risultato di ogni imposta
Le Dal rigo 91 al 101 vengono indicate separatamente tutte le imposte e gli eventuali acconti da versare. I righi 91, 92, 93, 98 e 99 del 730-3 sono dedicati rispettivamente all’Irpef, all’addizionale regionale, alla comunale, all'imposta sostitutiva sui premi di risultato e welfare aziendale e alla cedolare secca. Nelle colonne dedicate ai “crediti” troviamo:
- nella colonna 1 dei righi 92 e 93 sono indicati i codici che individuano la Regione e il Comune di residenza;
- nella colonna 2 sono indicati per ogni singola imposta gli importi inferiori a 12 euro che non saranno rimborsati dal sostituto d'imposta;
- nella colonna 3 è riportato il credito per ogni imposta;
- nella colonna 4 viene eventualmente indicato l’importo del credito d'imposta di colonna 3 che si decide di utilizzare per pagare altre imposte. In quest’ultimo caso, sarà compilata la sezione del 730-3: “dati per la compilazione del modello F24”. Bisogna copiare i dati di questo quadro nel modello F24;
- nella colonna 5 c'è il credito d'imposta che viene versato dal sostituto d'imposta in busta paga o sulla pensione.
Nella 2 colonne dedicate ai “debiti”:
- nella colonna 6 sono indicati, per ogni imposta, gli importi inferiori a 12 euro che non vengono addebitati;
- nella colonna 7 viene riportato il debito per ogni imposta.
Nel rigo 97 si trova l'acconto per l'addizionale comunale 2025 se non è stata sufficientemente trattenuta dal sostituto d'imposta in corso d'anno. Ricorda: se l'importo è inferiore a 10 euro, non se ne tiene conto nella somma finale degli importi indicata nei successivi righi dal 161 al 164.
Dal rigo 94 al 96, se si è a debito, sono calcolati gli acconti.
Nei righi 100 e 101 trovi quanto devi pagare di acconto sulla cedolare secca per il 2025.
Nel modello 730-3 è possibile visualizzare l'esito del 730, in particolare, per verificare il credito spettante bisogna controllare il quadro "importi da trattenere o da rimborsare".
Nel rigo 163 c'è il rimborso che finirà nella busta paga di luglio o nella pensione di agosto/settembre (o nei mesi successivi in caso di presentazione successiva del 730).
Il rigo 164 è per chi non ha sostituto d'imposta e risulta a credito in questo campo viene indicato quanto verrà rimborsato dall'Agenzia delle Entrate.
Se la dichiarazione è congiunta, nel prospetto c'è solo l'importo complessivo, che tiene conto della liquidazione delle imposte dei coniugi.
Il rimborso del 730 arriva generalmente nella prima busta paga o pensione utile dopo la data di presentazione della dichiarazione. Tuttavia, può capitare che il rimborso venga bloccato dall'Agenzia delle entrate. Sarà l'Agenzia delle entrate stessa a pagare il rimborso con accredito sul conto corrente del dichiarante che deve aver inserito il proprio IBAN nel sito dell'Agenzia. Se l'Agenzia non possiede i dati per l'accredito diretto, utilizzerà uno dei metodi alternativi utilizzati per la presentazione della dichiarazione senza sostituto d'imposta.
In questi casi l'Agenzia delle entrate però non può tenere bloccato il rimborso per più di quattro mesi a partire dal 30 settembre. Se la dichiarazione viene presentata successivamente, i 4 mesi si calcolano da quella data. Il rimborso arriva a partire da dicembre oppure entro il sesto mese successivo alla data di trasmissione del 730.
I tempi di rimborso del 730 senza sostituto
Il rimborso in caso di 730 senza sostituto è eseguito direttamente dall'Agenzia delle entrate a partire dal mese di dicembre dell'anno di presentazione della dichiarazione. Le modalità possibili sono:
- se il contribuente ha fornito all’Agenzia delle Entrate l'IBAN del conto corrente bancario o postale, il rimborso viene accreditato su quel conto;
- se non sono state fornite le coordinate del conto corrente, il rimborso è erogato tramite titoli di credito a copertura garantita emessi da Poste Italiane S.p.A.;
- se il contribuente vuole utilizzare in compensazione i crediti relativi alle imposte sui redditi e alle addizionali, o a quelle sostitutive delle imposte sul reddito, può solo utilizzare i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate e a prescindere dalla tipologia di compensazione effettuata, deve presentare il modello F24 “a saldo zero”.
Se si è a debito, nella colonna 1 del rigo 161 riporta quanto sarà trattenuto in busta paga a luglio (agosto o settembre per i pensionati o nei mesi successivi per presentazioni successive del 730) e a novembre.
Il versamento dell'acconto di luglio comprende oltre al primo acconto per il 2025 anche l’eventuale saldo che risulta dovuto per il 2024. Se si sceglie di rateizzare, l’importo indicato nella colonna 1 del rigo 161 va diviso per il numero di rate indicate nel quadro F (rigo F6 colonna 7) e che viene riportato anche in questo quadro.
Il secondo acconto (colonna 2 del rigo 161), che si paga a novembre, non può essere rateizzato nemmeno se la somma risultasse ingente.
A debito senza sostituto d'imposta
Le colonne del rigo 162 sono riservate a chi non ha il sostituto d'imposta e trova indicati gli stessi importi come li abbiamo appena visti per il rigo precedente. In questo caso sarà compilata anche la sezione "importi da versare mod F24 (730 dipendenti senza sostituto)" per permettere la corretta compilazione dell'F24 e il successivo versamento. La stampa dell'F24 viene fatta da chi presta l'assistenza fiscale. Se si utilizza il 730 precompilato invece, è possibile pagare online sul sito dell'Agenzia delle entrate direttametne dal proprio profilo.
In questo caso, il pagamento del primo acconto deve esser fatto entro il 30 giugno, mentre il secondo acconto entro il 30 novembre.
A partire dal 2024 è stato introdotto il quadro W nel 730, che ha permesso di dichiarare autonomemente i redditi di fonte estera e di pagare IVIE ed IVAFE. A partire dal 2025 nel 730 hanno trovato spazio anche il quadro M e il quadro T dedicati rispettivamente alle imposte sostitutive e alle imposte sulle plusvalenze finanziarie.
A causa di queste modifiche del modello 730, anche il modello 730-3 ha dovuto far spazio a nuove righe per permettere di versare o di recuperare le imposte. In particolare, dal rigo 301 al rigo 323 troviamo il resoconto di tutte le imposte dovute o per le quali siamo a credito relativamente a cripto-attività, Ivie, Ivafe, e imposte sostitutive di varia natura.
Le colonne di ogni imposta sono suddivise in:
- imposta dovuta dove trovi il totale dovuto;
- le eccedenze di imposta che risultano dalla precedente dichiarazione dei redditi;
- gli acconti versati per il 2024;
- l'imposta a debito, cioè quella dovuta a saldo per il 2024 e che dovrà esser versata tramite modello F24;
- l'l'imposta a credito che verrà rimborsata dall'amministrazione finanziaria e non tramite 730;
- il credito che vuoi usare in compensazione per pagare altre imposte tramite il modello F24;
- il rimborso che verrà erogato dall'amministrazone finanziaria.
Per il rimborso è fondamentale che sia stato comunicato all'Agenzia delle entrate l'IBAN del conto corrente sul quale si vuole ottenere quanto spettante. Per farl oè possibile utilizzare la funzione presente nel 730 precompilato oppure inviando l'apposita comunicazione presente nel cassetto fiscale online.
L’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche, è proporzionale al reddito, cioè all’aumentare di questo cresce anche l’aliquota d’imposta applicata. Dal 2024 le aliquote e gli scaglioni d'imposta sono variati e verranno applicati per i conguagli che si faranno sulla dichiarazione dei redditi che si presenta nel 2025 per i redditi 2024.
Per calcolarla si usano gli scaglioni di reddito riportati nella tabella seguente:
Calcolo dell'Irpef | |
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Reddito imponibili (RI) in euro | Formula per il calcolo dell'imposta |
Fino a 28.000 | 23% |
Da 28.001 a 50.000 | 6.440 + (RI - 28.000) x 35% |
Oltre 50.001 | 14.140+ (RI - 50.000) x 43% |
Il reddito su cui calcolare le imposte è il reddito complessivo, che è dato dalla somma di tutti i redditi dichiarati ad esclusione di quelli da locazione su cui si è deciso di versare la cedolare secca. Prima di applicare la tassazione dal reddito complessivo bisogna togliere:
- l’eventuale reddito dell’abitazione principale e delle sue pertinenze;
- gli oneri deducibili.
Attenzione: dall’imposta lorda si tolgono le detrazioni eventualmente legate al tipo di reddito dichiarato e quelle riconosciute sulle spese sostenute in corso d’anno, oltre ai crediti d’imposta. Da tutti questi calcoli nasce l’imposta netta eventualmente da versare.