Consigli

Contanti, assegni, buoni e libretti: perché lasciarli nel cassetto può farti perdere soldi

Molti strumenti finanziari, cartacei e non, rischiano di deteriorarsi o hanno delle scadenze. Conservarli troppo a lungo, senza controllarne regolarmente lo stato, può comportare la perdita definitiva delle somme. Ecco quali sono i limiti temporali da rispettare e le buone pratiche per proteggere i tuoi risparmi dall'oblio.

Con il contributo esperto di:
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19 maggio 2025
soldi banconote con documento e orologio

Tra le mille incombenze quotidiane a tutti capita di dimenticare qualcosa, che sia un oggetto o un impegno. Per fortuna il più delle volte la dimenticanza non ha gravi conseguenze. Diverso è se si tratta di documenti finanziari, come assegni, libretti di risparmio, polizze o buoni fruttiferi, che se dimenticati in un cassetto possono farci perdere denaro, soprattutto se si superano le scadenze di legge. Per questo, nella gestione delle finanze è importante essere meticolosi e non farsi sfuggire nulla. Vediamo quali sono i principali documenti da tenere sotto controllo e cosa fare per gestirli in modo sicuro.

In caso di dubbi o difficoltà Altroconsumo può aiutarti con una consulenza personalizzata: risponderemo a tutte le tue domande per gestire al meglio i tuoi risparmi e per evitare sviste che possono causarti un danno patrimoniale.

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Contanti: non dimenticarli nel cassetto

Cominciamo con la situazione più diffusa: i cari vecchi contanti, magari di Paesi esteri dove siamo stati in vacanza, che ci dimentichiamo in qualche cassetto. I contanti non scadono, ma tenerli in casa comporta numerosi rischi: furto, smarrimento, incendi o danni accidentali. Inoltre, possono perdere valore nel tempo a causa dell'inflazione, usurarsi o andare fuori corso e non essere più accettati. Anche nel caso di contanti in valuta estera, è bene fare attenzione: il tasso di cambio può variare sensibilmente e non tutte le valute sono facilmente convertibili nel tempo. 

Consiglio: che si tratti di contanti in euro o in valuta straniera, è sempre preferibile depositare le somme sul proprio conto corrente, cambiandole prima in euro se necessario. Così i fondi restano al sicuro e disponibili in ogni momento. I contanti deteriorati possono essere sostituiti presso la Banca d'Italia, ma è comunque una procedura che richiede tempo e verifica.

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Assegni: meglio incassarli o depositarli subito

Gli assegni, soprattutto se dimenticati o conservati per troppo tempo, possono perdere validità. Gli assegni bancari devono essere incassati entro 8 giorni se emessi nello stesso comune, o entro 15 giorni se da comune diverso. Gli assegni circolari, invece, scadono dopo 3 anni dalla data di emissione.

Conservare un assegno troppo a lungo può comportare problemi come firma non più leggibile, carta deteriorata o revoca da parte dell'emittente. Se l'assegno è scaduto, non è più incassabile e viene considerato dormiente. 

Consiglio: fotografa l’assegno (fronte/retro), conservalo  in modo protetto e depositalo o incassalo il prima possibile. Se trovi un assegno scaduto puoi provare a recuperarlo attraverso il fondo Consap, dove di norma vengono trasferiti tutti i rapporti dormienti (conti correnti, assegni circolari, libretti nominativi, libretti al portatore, certificati di deposito nominativi, certificati di deposito al portatore, fondi di investimenti o altri strumenti finanziari). Ma ci sono dei tempi di legge entro i quali puoi farne richiesta.

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Buoni fruttiferi postali: attenzione alla scadenza

Alcuni strumenti più strutturati, come i buoni fruttiferi postali, rischiano di andare in prescrizione trascorsi 10 anni dalla loro naturale scadenza.
Buoni fruttiferi postali dormienti: si parla di dormienza se non incassati entro 10 anni a partire dalla data di scadenza. Dopo ulteriori 10 anni, non è più possibile recuperarli.

Consiglio: tieni nota della data di emissione e controlla il tipo di buono per conoscere esattamente la durata e i termini di rimborso.

 
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Libretti e conti dormienti: il rischio è la prescrizione

I conti "dormienti" sono quelli che non registrano movimenti per 10 anni consecutivi. Attenzione: sono considerati movimenti le sole operazioni effettuate dal cliente. Se, per esempio, si ha un conto corrente con Btp depositati nel conto titoli, le operazioni di stacco e accredito cedola non sono considerati movimenti. Anche i libretti di risparmio e i depositi vincolati rientrano in questa categoria. Allo scadere dei dieci anni questi conti vengono trasferiti d'ufficio al fondo Consap.

Consiglio: sul sito ufficiale di Consap è possibile provare a recuperare il proprio conto, libretto o deposito dormiente a patto che lo si faccia non oltre 10 anni dalla data di trasferimento del rapporto. Prima di arrivare a questo, conviene controllare i propri conti e depositi almeno una volta l'anno, movimentarli o chiuderli.

 
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Polizze assicurative dormienti

Anche le polizze assicurative possono risultare "dormienti" se non vengono riscosse dai beneficiari entro 10 anni dalla morte dell'assicurato. Può succedere ad esempio con una polizza Vita intestata a un erede che non è mai stato informato della sua esistenza dal titolare.

Consiglio: spesso le polizze Vita hanno un capitale assicurato significativo, risulta importante informare i beneficiari e conservare con cura il contratto assicurativo e un ulteriore copia cartacea. Anche verificare regolarmente e direttamente con la compagnia assicurativa lo stato della polizza è una buona pratica per evitare di incappare in promotori infedeli.

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Consigli pratici per una gestione sicura e consapevole

Tenere un'agenda cartacea o digitale con le scadenze di ogni strumento (assegni, buoni, conti, carte) è il primo passo per non perdere il proprio denaro. Ma attenzione: non basta un semplice appunto qua e là: il modo più efficace per avere un'agenda ordinata è utilizzare un ordine cronologico, annotando per ogni rapporto finanziario la data dell'ultimo movimento, il tipo e numero di rapporto e il saldo corrente.

Una volta l'anno, è buona pratica fare un riepilogo completo dei rapporti finanziari attivi, magari confrontandoli con estratti conto, contratti o ricevute cartacee. Questo permette anche agli eredi, in caso di necessità, di ritrovare facilmente tutte le informazioni utili.

Digitale, comodo ma...

Usare strumenti digitali come home banking, app di gestione del patrimonio e l'identità digitale Spid semplifica la gestione dei propri risparmi e la verifica delle scadenze. Il vantaggio principale è l'accesso rapido, centralizzato e sicuro alle informazioni finanziarie.  Anche richiedere l'invio online della documentazione risulta un’opzione comoda ed economica. 

Tuttavia, la digitalizzazione può anche creare un effetto collaterale importante: le informazioni restano spesso relegate alla sfera strettamente personale e privata del titolare. Se non si condividono credenziali o non si lasciano indicazioni chiare, le persone di fiducia o gli eredi rischiano di non sapere nemmeno dell'esistenza di alcuni rapporti finanziari.

Al contrario, l'invio cartaceo delle comunicazioni (ricevute, estratti conto, contratti), conservato in modo ordinato, può costituire una traccia concreta che aiuta gli eredi a ricostruire l'elenco dei rapporti esistenti. Un buon equilibrio tra digitale e cartaceo è l’abitudine di stampare almeno una volta l’anno la documentazione bancaria ufficiale (come l’estratto conto) e archiviarla in modo ordinato. Ma puoi gestire in maniera organizzata i tuoi strumenti finanziari? Ecco tre regole auree.

  1. Controlla annualmente lo stato di conti e polizze.
  2. Conserva sia copie digitali dei documenti che cartacei. 
  3. Condividi le informazioni essenziali con persone fidate. 

Per recuperare informazioni su rapporti finanziari dimenticati

Per recuperare informazioni su rapporti finanziari dimenticati puoi consultare queste banche dati ufficiali:

  • Registro dei conti dormienti Consap: consente di verificare la presenza di somme trasferite al Fondo dormienti.
  • Sistema di Anagrafe dei Rapporti Finanziari (per rapporti bancari/postali attivi): tramite l'Agenzia delle Entrate gli eredi possono accedere all’elenco dei rapporti bancari e postali intestati ad un defunto.
  • Portale IVASS (per le polizze vita dormienti): utile per verificare l'esistenza di polizze assicurative attive o non reclamate.
  • Poste Italiane (rapporti postali attivi con ricerca cartacea): per controllare lo stato di libretti, buoni fruttiferi e conti postali ancora attivi e non trasferiti al fondo Consap. 

Non dimenticare l'eredità digitale: oggi molti rapporti finanziari, dalle carte prepagate ai wallet online, sono gestiti esclusivamente tramite app o web. Per questo, è importante lasciare indicazioni su come accedere a questi strumenti, magari tramite un codice cifrato delle credenziali o affidandosi a un gestore fiduciario. Inoltre, alcune società come Apple e Facebook, consentono già di impostare un “contatto erede”, cioè una persona che può aver accesso ai dati dell’account in caso di morte. Un'eredità digitale ben organizzata aiuta i familiari a evitare la perdita di somme importanti.

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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTO
Donato Todisco - Economista
Molti strumenti finanziari hanno scadenze precise, e conservarli troppo a lungo può azzerarne il valore. Non affidarti solo alla memoria o alla tecnologia: annotare le scadenze, conservare copia cartacea della documentazione e informare le persone di fiducia è fondamentale per proteggere i risparmi di una vita.