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Bonus 80 euro: tutto quello che c'è da sapere

25 ottobre 2019
bonus 80 euro

Secondo alcune fonti, la nuova legge di bilancio potrebbe contenere una revisione del bonus 80 euro. In attesa di notizie più precise, alcune fasce di lavoratori dipendenti continuano ad averlo in busta paga. Tuttavia, come spesso accade, tanti devono restituirlo. Perché? Colpa dei redditti che si aggiungono a quello da dipendente. Ecco chi è realmente interessato al provvedimento.

Tra le misure contenute nella legge di bilancio, in discussione proprio in questi giorni, c'è la possibile revisione del bonus 80 euro. Il Governo ha infatti proposto il taglio del cuneo fiscale, con tre miliardi destinati alla riduzione del costo del lavoro e che dovrebbero portare stipendi più alti per i dipendenti. Anche se non si sa ancora quale impatto potrebbe avere questa misura, la direzione sembra essere quella giusta. Ma quali lavoratori potrebbero beneficiare di questa riduzione? Si parla di lavoratori con reddito annuo fino a 35 mila euro, mentre finora la soglia arrivava a 26 mila euro, e viene inoltre superato il problema degli incapienti che esisteva con il bonus 80 euro. Stando alle voci, infatti, l'imposta dovrebbe diventare negativa, trasformandosi in una detrazione che verrebbe riconosciuta come credito anche in assenza di imposte da versare. In attesa di capire l'evoluzione di questa misura, vediamo come stanno attualmente le cose. Il tanto discusso bonus 80 euro continua a figurare nella busta paga di molti lavoratori dipendenti anche quest'anno. La brutta notizia, però, è che gran parte di loro lo deve restituire, esattamente come accaduto negli scorsi anni. In seguito alla presentazione delle dichiarazioni dei redditi, infatti, 1,8 milioni di contribuenti nel 2018 hanno dovuto restituire parzialmente o integralmente quanto riconosciuto in più in busta paga dal proprio datore di lavoro, a fronte di 1,2 milioni di contribuenti che hanno recuperato il bonus grazie alla dichiarazione dei redditi perché non era stato attribuito correttamente dal datore di lavoro. Ma perché? E chi è interessato a questo provvedimento? 

Quando il bonus deve essere restituito

Il bonus spetta esclusivamente a chi possiede redditi complessivi (attenzione a questo termine: complessivi) compresi tra gli 8.000 e i 26.600 euro lordi annui. Questo significa che chi ha percepito redditi aggiuntivi oltre a quelli da lavoro dipendente, magari derivanti da una casa in affitto, da un secondo lavoro fatto durante l'anno, da case o terreni che possiede e che non risultano al datore di lavoro, potrebbe risultare avere un reddito complessivo maggiore rispetto alla soglia massima dei 26.600 euro previsti. Con la dichiarazione dei redditi, perciò, dopo aver fatto la somma dei vari redditi, il bonus deve essere ricalcolato su questo importo e, se è stato percepito senza averne diritto, dovrà essere restituito integralmente o parzialmente.

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Anche chi ha un reddito inferiore agli 8.000 euro

La restituzione del bonus riguarda anche tutti coloro che, a fine anno, si sono ritrovati con un reddito al di sotto della soglia degli 8.000 euro e che, quindi, potrebbero aver percepito il bonus pur non avendone diritto. Anche se il provvedimento va a gravare ulteriormente su una fascia di popolazione già disagiata economicamente, purtroppo in questo senso la legge parla chiaro, infatti, come ti spieghiamo sotto (nel paragrafo "A quanto ammonta"), le regole per il calcolo prevedono dei limiti precisi per i contribuenti incapienti (l'imposta dovuta risulta inferiore alle detrazioni da lavoro dipendente).

Ricordiamo in breve quali sono le caratteristiche del bonus e a chi spetta.

Chi ne ha diritto

Il bonus Irpef spetta a tutti i lavoratori dipendenti e a chi percepisce redditi assimilati al lavoro dipendente come:

  • i soci lavoratori delle cooperative;
  • i disoccupati che percepiscono l’indennità di disoccupazione;
  • i lavoratori in mobilità e in cassa integrazione;
  • i titolari di borse di studio e assegni di formazione professionale;
  • i collaboratori coordinati e continuativi e quelli a progetto;
  • i lavoratori impiegati in lavori socialmente utili.

Sono esclusi i redditi da pensione, le rendite vitalizie o gli assegni periodici.

Come ottenerlo

Il bonus ti viene riconosciuto automaticamente dal tuo datore di lavoro in busta paga sulla base dei dati reddituali di cui è a conoscenza. Devi però comunicare alcune situazioni particolari se:

  • guadagni fino a 8.000 euro all’anno ma hai lavorato solo alcuni mesi;
  • cambi lavoro nel corso dell’anno. Il nuovo datore di lavoro deve conoscere l’importo del bonus eventualmente percepito fino a quel momento per permettergli di applicarti la corretta tassazione ed eventualmente riconoscerti il bonus residuo cui hai diritto;
  • percepisci più redditi da lavoro che complessivamente producono un reddito superiore a quello che ti da diritto al bonus. Avvisa ogni datore di lavoro di non applicarti il bonus, altrimenti l’anno successivo dovrai restituirlo tramite la dichiarazione dei redditi. 
  • precepisci redditi da locazioni su cui paghi la cedolare secca che, sommati a quelli da lavoro, ti fanno superare la soglia di reddito massimo per averne diritto. 

Per chi percepisce le indennità di mobilità o di disoccupazione viene erogato direttamente dall’ente insieme all’indennità. 

Ne hanno diritto anche colf e badanti che però lo ottengono presentando la dichiarazione dei redditi (730 o Unico) e quindi lo percepiscono l’anno successivo. 
Gli eredi dei lavoratori deceduti possono chiedere il riconoscimento del bonus presentando il modello Unico a nome del lavoratore.

A quanto ammonta

Il bonus si calcola sul reddito complessivo annuo e viene diviso per il numero di stipendi che verranno percepiti nell’anno, quindi normalmente sarà diviso per 12. Tuttavia viene rapportato al periodo di lavoro svolto nell’anno, quindi, se lavori solo da luglio a novembre percepirai i 5/12 del bonus. 

Se sei incapiente perché, tolte le detrazioni da lavoro dall’imposta, non hai imposte da pagare, il bonus non ti spetta. Questo accade per redditi lordi da lavoro dipendente fino a 8.000 euro. Se guadagni più di 8.000 euro all’anno e risulti incapiente grazie alle detrazioni per carichi di famiglia o alle altre detrazioni per oneri, il bonus ti viene riconosciuto lo stesso.

<nellal’ammontare complessivo del bonus (per 12 mesi di lavoro).

 Reddito annuo lordo
Bonus annuo
da 0 a 8.000 euro  0
da 8.000 a 24.600 euro  960
24.700 euro  912
25.000 euro  768
25.500 euro 528
da 26.600 euro in poi  0

Come calcolarlo

Per redditi compresi tra 8.000 e 24.600 euro il bonus è fisso a 960 euro. Per i redditi compresi tra i 24.600 e 26.600, invece, varia in funzione del reddito e si ricava dalla formula 960X(26.600-reddito)/2.000. Nella tabella trovi alcuni esempi tra quelli più frequenti. Ovviamente, la cifra precisa potrà subire delle piccole variazioni, che dipendono, appunto dal tuo reddito preciso.