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Portare fuori il cane: cosa dice la legge e cosa rischi se sbagli

Portare il cane a spasso è un piacere quotidiano, ma richiede attenzione alle regole e alle precauzioni previste dalla legge. In questo articolo spieghiamo quali sono gli obblighi e le responsabilità del padrone e vediamo i consigli utili per una passeggiata sicura e serena con il tuo amico a quattro zampe.

Con il contributo esperto di:
17 giugno 2025
Cani al guinzaglio

Per chi ne ha uno, portare il cane fuori per una passeggiata è uno dei momenti più belli della giornata, un’occasione per rafforzare il legame con il proprio animale e per garantirgli il giusto movimento e benessere. Tuttavia, anche il gesto più semplice può nascondere insidie se non si conoscono le regole da rispettare e le precauzioni da adottare. Dalla scelta del guinzaglio e della museruola, agli obblighi di raccolta delle deiezioni, fino alle responsabilità civili in caso di danni o incidenti: la legge italiana stabilisce norme precise per tutelare la sicurezza di persone e animali durante le uscite quotidiane.

In questo articolo analizziamo tutto quello che c’è da sapere per portare il cane fuori in modo sicuro, consapevole e nel pieno rispetto delle regole: consigli pratici, obblighi normativi e suggerimenti utili per vivere la passeggiata senza pensieri, proteggendo sia il tuo amico a quattro zampe sia chi ti sta intorno.

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Quali sono le regole di base per portare fuori il cane?

Il proprietario di un cane è responsabile del benessere dell’animale secondo quanto disposto dall’art. 544 bis e ter del Codice penale che disciplinano nell’ordine l’ipotesi di uccisione di animali per crudeltà e senza necessità e maltrattamento. Ma è responsabile anche nei confronti della collettività del controllo e della conduzione del suo animale domestico. Per questo motivo, la legge dispone una serie di precauzioni e obblighi in capo ai proprietari dei cani, al fine di evitare spiacevoli inconvenienti.

L’Ordinanza del 3 marzo 2009 e n. l’Ordinanza del 06 agosto 2013 in materia di incolumità pubblica dall'aggressione dei cani, e successive proroghe, impone al proprietario e al detentore di un cane:

  • di utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell'animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni;
  • portare con sé una museruola, rigida o morbida, da applicare al cane in caso di rischio per l'incolumità di persone o animali o su richiesta delle autorità competenti;
  • affidare il cane a persone in grado di gestirlo correttamente;
  • acquisire un cane assumendo informazioni sulle sue caratteristiche fisiche ed etologiche nonché sulle norme in vigore;
  • assicurare che il cane abbia un comportamento adeguato alle specifiche esigenze di convivenza con persone e animali rispetto al contesto in cui vive.

Inoltre, chiunque conduca il cane in ambito urbano deve raccoglierne le feci e avere con sé strumenti idonei alla raccolta delle stesse.

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Il guinzaglio è obbligatorio? Di che tipo e quanto deve essere lungo?

L’obbligo del guinzaglio è un’imposizione a tutela di tutti: un cane in libertà rappresenta innanzitutto un pericolo per sé stesso, perché rischia di essere investito da un’auto durante l’attraversamento della strada, aggredito da altri cani poco socievoli o di creare situazioni di tensione con persone che ne hanno paura. Inoltre, nei parchi o nelle aree naturali, un cane libero potrebbe inseguire animali selvatici, disturbando l’equilibrio dell’ecosistema.

Guinzaglio sempre obbligatorio in città

La legge stabilisce che nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico il cane deve essere condotto con un guinzaglio non più lungo di 1.50 metri. Diversa la situazione nei boschi e nelle aree rurali, dove le regole possono variare. Alcuni parchi naturali permettono ai cani di camminare senza guinzaglio ma solo in aree delimitate e sotto il controllo visivo del proprietario. Nelle zone rurali, campagne o sentieri, in assenza di regolamenti locali può essere consentito lasciare il cane libero, ma solo se non rappresenta un pericolo o disturbo per persone, animali o proprietà. Tuttavia, ricordiamo che lasciare libero il cane in queste zone comporta comunque dei rischi, come incontri con animali selvatici. Prima di avventurarsi, è fondamentale verificare il regolamento dell’area e assicurarsi che il proprio cane risponda ai comandi di base.

Quando il guinzaglio può essere tolto

Aree cani recintate o sgambatoi sono luoghi pubblici nei quali il guinzaglio può essere tolto, sempre sotto la supervisione del padrone dell’animale. Occorre comunque rispettare le regole del Comune stabilite da apposito regolamento sintetizzato sui cartelli informativi apposti all’interno dell’area. L’accesso è ovviamente garantito a tutti i proprietari o conduttori di cani, oltre che ai loro accompagnatori. Pur trattandosi di aree pubbliche, tuttavia, potrebbero essere previste specifiche restrizioni per alcuni soggetti come i minorenni, il cui accesso potrebbe essere vincolato alla presenza di un maggiorenne, oppure per coloro che non conducono un cane con sé, soprattutto se l’area di sgambamento è di dimensioni ridotte. Tali regolamenti possono prevedere anche altre limitazioni, come il divieto di introdurre alimenti, di portare animali particolarmente aggressivi oppure in calore, ecc.

Se nell’area di sgambamento avviene un’aggressione da parte di uno degli animali presenti, la responsabilità è del proprietario/conduttore che ha introdotto il cane nell’area. Il regolamento comunale, infatti, stabilisce che il proprietario dell’animale, prima di lasciarlo libero all’interno dell’area riservata, deve accertarsi che non vi siano incompatibilità con gli altri cani già presenti. Qualora ve ne fossero, l’animale deve essere condotto al guinzaglio oppure occorre attendere che l’altro esca.

Regole specifiche di ogni comune

Infine, ogni comune può prevedere specifiche regole più restrittive come l’obbligo di guinzaglio anche nei parchi periferici, il divieto di accesso ai cani nelle aree giochi bambini, l’obbligo di guinzaglio corto in eventi o mercati. È sempre bene controllare il Regolamento di Polizia Urbana del comune di riferimento.

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Cosa rischio se il mio cane causa un danno?

In caso di aggressione da parte di un cane, la responsabilità che ricade sul padrone è di tipo civile o penale.

  • In ambito civile l’art. 2052 c.c. stabilisce che il proprietario di un animale, o chi se ne serve per il tempo in cui lo ha in uso, è responsabile dei danni cagionati dall'animale, che si trovi sotto la sua custodia, o che sia smarrito o fuggito, salvo che provi il caso fortuito, cioè il verificarsi di un evento imprevedibile ed eccezionale. Quindi la responsabilità del custode è prevista dalla legge per il fatto stesso della custodia, potendo questi liberarsi soltanto attraverso la gravosa dimostrazione del fortuito.
  • In ambito penale l’art. 590 c.p. disciplina l’ipotesi in cui vengano procurate alla vittima lesioni personali colpose. La responsabilità penale del padrone va accertata, dimostrando che quest’ultimo ha adottato una condotta colpevole che ha determinato la possibilità dell’aggressione. Attenzione: la responsabilità penale ricade sul padrone solo nel caso in cui le lesioni siano procurate ad altre persone, e non nei confronti di un cane o di un altro animale. Oltre all’eventuale condanna per lesioni colpose, il proprietario può essere condannato a risarcire eventuali spese mediche, danni morali o materiali, cure veterinarie.

La denuncia per aggressione da parte di un cane deve essere fatta alle forze dell’ordine e all’interno della denuncia vengono riportati tutti i fatti esposti e accaduti. Nel caso in cui si siano riportate lesioni, è bene allegare il certificato del pronto soccorso o del medico che ha effettuato la visita utile per l’accertamento delle lesioni che si sono subite a seguito dell’aggressione.

Conviene fare un'assicurazione per cani?

L’assicurazione per i cani non è obbligatoria per tutti, ma può esserlo in alcuni casi specifici. In particolare, solo per i cani considerati “a rischio” su segnalazione veterinaria o dell’ASL. In pratica il veterinario può segnalare animali con comportamenti aggressivi o pregressi episodi di morsicatura, per i quali può essere richiesto l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa di responsabilità civile, di indossare la museruola nei luoghi pubblici e di frequentare un corso di formazione per il proprietario.

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Un’assicurazione per animali è altamente consigliata per tutti i proprietari, in quanto la polizza RC per animali domestici copre i danni che il cane potrebbe causare a terzi (persone, cose o altri animali), evitando costi anche ingenti in caso di incidenti. Inoltre, la polizza Miglior Amico di Europ Assistance prevede anche il rimborso delle spese veterinarie per interventi chirurgici e permette di avere un'assistenza costante, anche durante i viaggi in Italia o all'estero.

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Mezzi pubblici, bar, ristoranti e attività commerciali: le regole per i cani

In linea generale i cani possono entrare in negozi, bar e ristoranti, ma la decisione finale spetta all’esercente, così come per i mezzi di trasporto.

Le regole per treni, bus e metro

Sui mezzi urbani come l’autobus, treni, metropolitane e tram, le condizioni di trasporto degli animali sono stabilite dalle società che ne curano il servizio. Quindi può capitarti di salire col cane senza particolari problemi sul tram ma non sulla metropolitana, con regole differenti anche da città in città. Per essere sicuro delle regole che sono applicate dall’azienda, consulta sempre le condizioni generali di trasporto nei siti delle società.

Quando il cane può entrare in bar, ristoranti e negozi

Non esiste una norma che vieta l’ingresso dei cani nei locali pubblici o aperti al pubblico, ma il titolare dell’esercizio può autonomamente consentire o vietare l’accesso ai cani, purché lo comunichi chiaramente, ad esempio con un cartello all’ingresso. Molti locali sono dog-friendly, cioè con accesso libero ai cani, ma in certi casi possono essere imposti dei limiti a discrezione del titolare. In alcuni esercizi commerciali, come i supermercati, l’accesso dei cani può essere autorizzato solo se avviene in appositi carrelli chiusi o in braccio. Attenzione, i cani guida sono sempre ammessi per legge.

Posso lasciare il cane legato fuori da un negozio mentre entro?

Non è espressamente vietato lasciare il cane legato fuori da un negozio, ma è opportuno valutare se il cane non rappresenti un pericolo per le persone, trovandosi magari in preda alla paura o all’ansia da separazione. Il proprietario è responsabile, per eventuali danni causati dal cane lasciato incustodito, come nel caso in cui morda, si spaventi e scappi, o provochi un incidente, secondo il disposto dell’art. 2052 c.c.

Se si tratta di permanenza breve, che non crea una situazione di pericolo o di intralcio al passaggio sanzionabile ex art. 650 c.p. per ragioni di sicurezza pubblica, non sia esposto al sole, alla pioggia o al freddo, essendo questa condotta penalmente rilevante ai sensi dell’art. 544 ter c.p. quale maltrattamento di animali, lasciare il cane legato fuori dal negozio può essere tollerato. Tuttavia, è necessario ricordare che se l’animale viene lasciato incustodito a lungo o in pericolo, qualsiasi passante può allertare le forze dell’ordine o la ASL veterinaria e il cane può essere prelevato.

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Le regole per trasportare il cane in auto

Gli articoli 169 e 170 del Codice della Strada contengono disposizioni relative al trasporto di animali domestici su autoveicoli, motocicli e ciclomotori. L’art. 169, comma 6, C.d.S., stabilisce che, sulle comuni automobili e mezzi simili “è vietato il trasporto di animali domestici in numero superiore a uno e comunque in condizioni da costituire impedimento o pericolo per la guida”.
Pertanto, un solo animale – per esempio un cane – può stare ovunque dentro l’abitacolo, purché non vi sia alcuna possibilità che possa intralciare il conducente durante la guida. Quindi, in caso di controllo, gli agenti valuteranno se l’animale intralci o meno, anche potenzialmente, il guidatore. Il consiglio è quello di non lasciare completamente libero l'animale all’interno della vettura, in quanto in caso di incidente sarebbe più esposto. Tra le opzioni suggerite per trasportare un cane in auto ci sono:

  • Kennel rigido, gabbia o trasportino: sono l'opzione più sicura per trasportare i cani senza che questi interferiscano con la guida e garantiscono sicurezza e stabilità durante il viaggio. Da posizionare sul sedile posteriore, bloccati e ben fissati con la cintura di sicurezza per evitare movimenti, oppure nel bagagliaio, se è aperto e collegato all’abitacolo.
  • Rete divisoria permanente o rimovibile: utile per chi possiede cani di taglia media o grande.
  • Cintura di sicurezza per cani: si aggancia alla pettorina dell’animale.

Come comportarsi quando si trasportano più animali

In caso invece di trasporto di più animali domestici, il già citato art. 169, comma 6, C.d.S. stabilisce che debbano essere “custoditi in apposita gabbia o contenitore o nel vano posteriore al posto di guida appositamente diviso da rete od altro analogo mezzo idoneo che, se installati in via permanente, devono essere autorizzati dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri”.

In questo caso, dunque, diventa obbligatoria la sistemazione in un trasportino, kennel rigido o gabbietta, oppure nel vano posteriore divisi dal resto dell’abitacolo da una rete, dispositivo analogo o assicurati con la cintura di sicurezza. Il mancato rispetto della normativa prevede una sanzione amministrativa da 87 euro fino a 344 euro, nonché la decurtazione di 1 punto sulla patente.

Attenzione! In caso di rete fissa va richiesta un’autorizzazione al competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri. Infatti chi installa una rete o barriera divisoria "‘fissa", senza aver richiesto l’autorizzazione al competente ufficio, infrange l’art. 78 C.d.S. e rischia una sanzione amministrativa da 430 euro a 1.731 euro.

Posso trasportare il cane nel bagagliaio?

È bene ricordare che gli animali non possono essere trasportati nel bagagliaio inteso quale vano chiuso e retrostante all’abitacolo presente nei veicoli a tre volumi, come le berline, in quanto tale collocazione potrebbe provocargli sofferenze a causa dell’assenza di luce e di aria, e ravvisarsi il reato di maltrattamento di animali punito dall’articolo 544 ter del Codice penale. Il Codice della strada, infatti, parla di “vano posteriore al posto di guida” cioè quello di cui sono dotati i veicoli a due volumi come autovetture familiari, Suv, furgoni van, etc., (sempre delimitato dalle reti divisorie di cui abbiamo parlato prima).

Le regole per il trasporto su due ruote

Il Codice della Strada prevede anche il trasporto di cani o di altri animali domestici in moto. Ciò è previsto dall’articolo 170, comma 5 del C.d.S., che ne consente il trasporto “purché custoditi in apposita gabbia o contenitore”, solidamente assicurati e che sporgano lateralmente rispetto all’asse del veicolo o longitudinalmente rispetto alla sagoma di esso non oltre i 50 centimetri, senza impedire o limitare la visibilità al conducente. Un’opzione da considerare, specialmente per i gatti, i conigli ed i cani di piccola o media taglia, è quella di utilizzare gli appositi zainetti da trasporto o, per i cani più grandi, i seggiolini posteriori. Alcuni motociclisti optano per il sidecar, che offre più spazio e sicurezza.

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Le regole per portare il cane in spiaggia

In Italia l'accesso dei cani alle spiagge libere non è disciplinato da una norma nazionale unica, ma la materia è competenza regionale, comunale e delle Capitanerie di porto. Per capire se puoi concederti una rilassante giornata in spiaggia con il tuo amico a quattro zampe è utile consultare i siti degli enti locali o contattare la polizia municipale.

I lidi, intesi quali esercizi privati aperti al pubblico, possono imporre le regole che preferiscono, anche interdire totalmente l'ingresso ai cani. Ricordiamo però che il passaggio sulla battigia deve essere sempre garantito, anche dai lidi privati, che non possono vietare alle persone l'attraversamento, neanche se hanno i cani.

Generalmente, se porti un cane con te in vacanza e vuoi portarlo in spiaggia è necessario che sia vaccinato e microchippato, con documenti sanitari in regola, tenuto al guinzaglio di lunghezza massima 1,5 m, avendo sempre con sé la museruola, sacchetti per la raccolta delle deiezioni, e con obbligo di supervisione in caso di bagno. Alcune amministrazioni possono stabilire specifiche limitazioni per gli animali, come orari ridotti o il divieto di accesso alle femmine in calore e ai cani aggressivi. L’accesso dei cani in una spiaggia pubblica è permesso qualora non vi sia un cartello di divieto ben visibile. Il divieto deve essere ufficializzato tramite un’ordinanza firmata dal sindaco o dalla Capitaneria, indicante gli estremi e la scadenza del provvedimento, la pubblicazione nell’albo pretorio e indicante le tratte e gli orari.

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Domande frequenti

Cosa dice la normativa sulla museruola?

In Italia non esiste un elenco di razze “pericolose” per le quali sia obbligatoria la museruola, ma la normativa vigente impone obblighi in base alla situazione.

La museruola non deve essere indossata dal cane, ma il proprietario deve portarla con sé per potergliela mettere in caso di rischio per l'incolumità di persone o animali oppure su richiesta delle Autorità competenti.

Innanzitutto l’obbligo vige quando ci si trova in spazi con molta gente, o in presenza di altri animali, specie se il cane non è abituato a stare con altri cani, oppure è solito reagire in modo inaspettato. Il padrone ha sempre la responsabilità del comportamento del proprio cane, per cui egli è tenuto a prevenire situazioni pericolose per gli altri e a rispettare l'obbligo di usare la museruola.

Sono, tuttavia, previste alcune eccezioni all’obbligo di guinzaglio e museruola:

  • cani da guardia mentre si trovano nella proprietà sorvegliata;
  • cani da caccia e cani pastore mentre sono impegnati nel loro lavoro;
  • cani da valanga, della protezione civile, per ciechi e quelli delle forze armate durante il servizio;
  • all’interno di aree appositamente destinate ai cani dai Comuni.

Infine, in caso di segnalazioni di aggressione - come morsi - dopo una visita comportamentale, il Servizio Veterinario dell’ASL può disporre l’obbligo di far indossare al proprio cane la museruola, anche permanentemente, nei luoghi pubblici o affollati.

È obbligatorio raccogliere le deiezioni?

In relazione alla raccolta delle deiezioni dell'animale, non esiste una legge nazionale, ma la materia è disciplinata da regolamenti comunali. La regola generale è raccogliere sempre le feci portare sempre con sé i sacchetti igienici e palette. Alcuni regolamenti comunali richiedono anche il trasporto di una bottiglietta d’acqua per pulire eventuali residui di urina in luoghi pubblici. Le sanzioni previste in caso di inottemperanza variano dai 25 ai 500 euro, in base alla gravità della violazione e alla città in cui ci si trova.

Posso lasciare il cane libero nei parchi o nel bosco?

La risposta è: dipende. Se parliamo di boschi e zone rurali nei quali non vi è un espresso divieto la risposa è sì, ma con responsabilità. Puoi portare il cane libero nei boschi, ma vale sempre la regola generale del buon senso, cioè solo se il cane non rappresenta un pericolo per la fauna selvatica o per altre persone. Alcune aree naturali protette - parchi nazionali, riserve – possono imporre un esplicito divieto di lasciare il cane senza guinzaglio o lo permettono solo in determinate stagioni, per esempio fuori dal periodo riproduttivo.

È opportuno, dunque, prestare sempre attenzione ai cartelli e informarsi sui regolamenti vigenti. Se parliamo di parchi pubblici urbani la risposta è , o meglio, dipende dal regolamento comunale. Alcuni parchi, infatti, dispongono di aree cani recintate, dove il cane può stare libero, in altri invece è imposto l’obbligo di guinzaglio e di portare con sé la museruola. Si consiglia sempre di informarsi sui regolamenti applicati per evitare spiacevoli inconvenienti.

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IL CONSIGLIO DELL'ESPERTA
Chiara Maria Rossi - Esperto diritto assicurativo
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