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Libri scolastici: 190 euro per le medie e 279 per le superiori. Aumenti del 9% dal 2019

Tra i 190 e i 279 euro: è la spesa che nel 2025 le famiglie italiane potrebbero dover sostenere per acquistare i libri scolastici. I rincari previsti potrebbero oscillare tra l'1,7% e l'1,8% aumenti che si vanno ad aggiungere a quelli degli anni precedenti, che portano a rincari anche del 9% rispetto al 2019. Proprio su questo Antitrust ha aperto un'indagine. Altroconsumo chiede che le famiglie con redditi bassi possano detrarre i libri scolastici, con tetti di spesa adeguati per far fronte a futuri aumenti.

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05 settembre 2025
Bimbo prepara lo zaino per la scuola

Terminate le vacanze, con gli inizi di settembre le famiglie si trovano a fare i conti con il famigerato "back to school" ovvero il rientro a scuola di bimbi e ragazzi, con tutte le spese (e l'organizzazione) necessarie per la ripresa delle lezioni. Una di queste spese è certamente quella per i libri di testo. Una spesa che per le scuole elementari passa direttamente dagli istituti scolastici, ma che per tutti gli altri gradi resta a carico dei genitori. Ma quanto deve mettere in conto una famiglia per acquistare i libri per la scuola?

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Fino a 1.200 euro per ciclo scolastico

Secondo le stime dell’Associazione Italiana Editori (AIE), nel 2025 la spesa media per i libri scolastici si aggirerà sui 190 euro per le scuole medie, mentre salirà a 279 euro per i licei, a 241 euro per gli istituti tecnici e a 167 euro per i professionali. Gli aumenti rispetto al 2024 sono dell’1,7% alle medie e dell’1,8% alle superiori; si tratta di valori che per il 2025 restano in linea con l’inflazione che a luglio 2025 è stata stimata dall’Istat proprio all’1,7%.

Ma l'aumento dei prezzi dei libri scolastici resta un sorvegliato speciale: se è vero che in passato gli aumenti hanno quasi sempre seguito l'inflazione, è anche vero che dallo scorso anno i libri sono aumentati ben più dell'inflazione stessa. Un'anomalia che ha allertato anche il Garante della concorrenza e del mercato che sta monitorando i prezzi e il loro impatto sulle famiglie, e ha calcolato che oggi, un intero ciclo scolastico costa circa 600 euro per le scuole medie e oltre i 1.200 per i figli che vanno alle superiori.

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Aumenti con l’inflazione, ma occhio all'ultimo anno

Secondo i calcoli dell'AIE, dal 2021 al 2024 l’inflazione cumulata ha raggiunto il 14,7%, mentre i prezzi dei libri sono cresciuti solo della metà. Tuttavia siamo andati a vedere i dati pubblicati dall'Istat dal 2015 a oggi e, se è vero in linea di massima quello che sostiene l'Associazione Italiana Editori, è anche vero che nell'ultimo anno qualcosa è cambiato.

Guardando all’andamento dell’ultimo decennio, emerge come i rincari dei libri scolastici abbiano quasi sempre seguito il passo dell’inflazione. Tra il 2015 e il 2020 gli aumenti sono rimasti stabili tra l’1,4% e l’1,9%, valori moderati rispetto all’inflazione del periodo. La svolta arriva nel 2022, quando l’inflazione generale è balzata all’8,1%, mentre i libri si sono fermati a un +2,2%.

Nel 2024 aumenti più alti dell'inflazione

Il 2023 è stato invece l’anno del rincaro più pesante: +4,9% contro un’inflazione del 5,7%. Nel 2024 la tendenza si è invertita: l’inflazione è scesa all’1%, ma i libri sono aumentati del 3,8%, segnando per la prima volta un distacco significativo dai prezzi al consumo. Le previsioni dell'AIE per il 2025, come abbiamo visto, parlano di un ritorno all’equilibrio, con aumenti in linea con l’inflazione attesa, ma occorre aspettare i dati ufficiali e soprattutto si tratterebbe dell'ennesimo aumento che ricade sulle famiglie.

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Andamento prezzo dei libri vs inflazione (dati Istat)

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Rincari sempre a settembre

Per sapere se i rincari del 2025 siano davvero in linea con l'inflazione, occorre aspettare la fine di questo mese. Guardando lo storico dei dati, infatti, emerge che un elemento peculiare dei rincari dei libri scolastici è la loro ricorrenza temporale: gli aumenti si materializzano puntualmente ogni anno nel mese di settembre, in corrispondenza dell’inizio dell’anno scolastico.

Se ad esempio osserviamo l'andamento ei prezzi mese per mese degli ultimi due anni forniti dall'Istat, ci accorgiamo che i prezzi del 2023 sono rimasi invariati fino al mese di agosto, mentre a settembre hanno subito un rincaro del 4,9%. Così anche lo scorso anno, con i prezzi (stabili fino ad agosto 2024) schizzati del 3,8% col passaggio al mese di settembre.

Le ragioni di questa scadenza

Questo meccanismo è certamente legato ai processi editoriali e alle decisioni prese dagli editori e dai consigli di classe entro l’inizio dell’anno scolastico, quando vengono adottati i testi e definiti i nuovi listini prezzi, rimasti fissi per tutto l’anno. Questa puntualità, però, fa sì che le famiglie si trovino ogni settembre a dover far fronte a una spesa inevitabile e sempre in crescita, con una certa prevedibilità ma senza margini di revisione dei prezzi durante l’anno, aumentando il peso nel bilancio familiare proprio nel momento in cui iniziano le attività scolastiche.

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Anche Antitrust vuole vederci chiaro

Su questo scenario si è mossa anche l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che da circa un anno conduce un’indagine sul settore. L’Antitrust ha rilevato che tra il 2020 e il 2024 i prezzi medi sono aumentati complessivamente in questi quattro anni di oltre l’8% alle medie e del 9% alle superiori. E con i prezzi è cresciuta anche la spesa annuale per le famiglie: come abbiamo già detto, infatti, il Garante ha calcolato che in media, un intero ciclo scolastico, oggi arriva a costare 580 euro alle medie e 1.250 alle superiori.

Ostacoli al riutilizzo e scarsa digitalizzazione

L’inchiesta Antitrust mette in luce come l’editoria scolastica italiana sia dominata da pochi gruppi editoriali che spesso rilasciano nuove edizioni con modifiche minime, limitando la possibilità di riutilizzo dei libri usati e rinforzando così il mercato delle vendite a prezzo pieno. Inoltre, la maggioranza dei testi resta in formato cartaceo, di grande peso fisico per gli studenti, con un’offerta digitale poco sviluppata e sotto-utilizzata a causa di carenze nelle dotazioni tecnologiche delle scuole e nella formazione degli insegnanti.

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Famiglie costrette a comprarli usati

Per cercare di contenere la spesa, molte famiglie si rivolgono al mercato dell’usato, che nell’ultimo anno ha raggiunto un valore stimato di circa 150 milioni di euro. Nella nostra recente inchiesta tra i consumatori, è emerso che una famiglia su tre opta per l’acquisto di libri di seconda mano. Una strategia diffusa per arginare i costi sempre più elevati dei libri, che però spesso viene ostacolata dalle frequenti nuove adozioni e riedizioni che limitano la possibilità di riutilizzo tra fratelli o studentati di anni consecutivi, con un impatto diretto sulle economie familiari. Nonostante esistano tetti massimi di spesa fissati da decreti ministeriali, questi non sono sempre rispettati, complicando ulteriormente la situazione per le famiglie più in difficoltà.

La proposta di Altroconsumo

Proprio su questo fronte, una proposta di legge della maggioranza di Governo (che verrà presentata in Finanziaria) vorrebbe estendere la detrazione fiscale del 19% (prevista ora per altre spese scolastiche come gite, corsi, tasse di iscrizione) anche ai libri; ma si tratta di una proposta destinata solo alle famiglie con Isee bassi e che presenta alcuni importanti tetti di spesa. Sarebbe buona cosa che questa detrazione per l’acquisto dei libri scolastici sia garantita sì ai redditi più bassi, ma con tetti di spesa adeguati per tener conto di eventuali nuovi aumenti.

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Federico Cavallo
Responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo
La spesa per i libri scolastici resta un peso significativo per le famiglie italiane, che aumenta di anno in anno e che cresce inevitabilmente quando ci sono più figli. Peraltro, si tratta di una spesa necessaria per frequentare la scuola dell’obbligo che ricordiamo va dai sei ai 16 anni. Poi fino ai 18 anni esiste comunque l’obbligo formativo (se non a scuola frequentando altri corsi). Il Governo sta valutando di estendere la detrazione fiscale del 19% (prevista ora per altre spese scolastiche come gite, corsi, tasse di iscrizione) anche ai libri, con limiti di reddito Isee e tetti di spesa. Noi crediamo che il diritto allo studio debba essere garantito a tutti soprattutto ai redditi più bassi: chiediamo per questo che sia prevista nella prossima Legge di Bilancio per le famiglie una detrazione per l’acquisto dei libri scolastici con un tetto di spesa adeguato per tener conto anche di eventuali nuovi aumenti.