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Cara spiaggia, quanto costi?

Siamo andati alla ricerca delle tariffe degli stabilimenti balneari in dieci città. Ad Alassio si spendono 329 euro (in media, per una settimana). In alcune località si può risparmiare se ci si accontenta delle ultime file. La spiaggia libera? Un’utopia. Urge una riforma delle concessioni.

Le vacanze fanno bene: al fisico e allo spirito. Ma anche all’economia,  che è fatta di ristoratori, albergatori, gelatai, pizzaioli, piccoli commercianti e proprietari di stabilimenti balneari. In particolar modo quest’anno c’è un’economia che ha davvero bisogno delle nostre vacanze: l’Emilia Romagna. La patria dell’accoglienza, nonostante il durissimo colpo subìto con l’alluvione, si è dichiarata aperta al turismo, rivelandosi un esempio di resilienza. Se siete indecisi sulla meta, dunque, anche noi vi invitiamo a prendere in considerazione e a cuore il litorale adriatico. E vi diamo anche un buon motivo per passare in questi luoghi le vacanze. La nostra inchiesta rivela che Rimini è una delle città più abbordabili dal punto di vista dei prezzi degli stabilimenti: è vero, rispetto allo scorso anno, qui i costi sono cresciuti (+ 10%, non poco), ma la città romagnola resta comunque una delle località marittime meno care fra le dieci monitorate, seconda solo a Senigallia e seguita da Lignano Sabbiadoro e Anzio. Le tariffe sono state rilevate prima del disastro ambientale, ma confidiamo (e segnaleremo online) che non subiranno troppe variazioni.

tabella tariffe spiagge 

Inchiesta 2023: i prezzi di 207 stabilimenti

Anche quest’anno abbiamo sondato le tariffe praticate dagli stabilimenti balneari in dieci località: abbiamo contattato le spiagge in modo anonimo (come faresti per programmare la tua vacanza) chiedendo le tariffe per le prime quattro file per il periodo dal 30 luglio al 5 agosto. Quanto si spende per una settimana di ombrellone e lettino? Ad Alassio in media si devono sborsare 329 euro, contro i 134 di Senigallia, la località meno cara tra le dieci dell’indagine. Ma la perla della Liguria non è l’unica ad avere prezzi alle stelle: a Gallipoli  si pagano in media 269 euro; 216 euro ad Alghero; a Viareggio servono 200 euro. Cifre che non tutte le famiglie possono permettersi. La nostra inchiesta mette a confronto le tariffe di quest’anno con quelle dello scorso anno, prendendo come riferimento il costo medio delle prime quattro file. In alcuni casi ci sono buone notizie: a Gallipoli e Palinuro, per esempio, non c’è stato alcun aumento rispetto allo scorso anno. Lievi aggiustatine invece sono state fatte ad Alassio (2%), Anzio (3%), Taormina (3%) e Senigallia (4%). Più elevati, ma in linea con l’inflazione, gli aumenti a Viareggio e Lignano (9%), Rimini (10%) e Alghero (11%).

tabella tariffe degli stabilimenti balneari 

Quanto costa la spiaggia per cani?

Durante la nostra inchiesta abbiamo contattato anche tutti gli stabilimenti per cani (dedicati a loro come le dog beach o disposti ad accoglierli) nelle dieci località marittime dell’inchiesta: ci hanno risposto in 18. Ecco le tariffe medie per un ombrellone e due lettini (sempre per la settimana dal 30 luglio – 5 agosto): in media per portare con noi il nostro amico a quattro zampe si spendono 215 euro.

tabella tariffe degli stabilimenti balneari con cane

Ricorda che l'ingresso in spiaggia (privata o pubblica) è consentito solo ai cani vaccinati: meglio portare in ferie il libretto sanitario (può essere richiesto come prova del vaccino). Se Fido lavora (salvataggio, vigilanza pubblica...) o ha mansioni sociali (diversamente abili), i divieti di accesso decadono sempre e il cane ha gli stessi diritti della persona che aiuta. Negli altri casi invece è obbligatorio il guinzaglio.

Concessioni: una petizione per una vera riforma

L’Italia ha circa 8.300 km di costa e 12.166 concessioni per stabilimenti balneari privati. Il rilascio dei permessi per sfruttare economicamente le coste va riorganizzato, come ci esorta a fare da tempo la Ue. Da poco la Corte di Giustizia europea ha ribadito che “le concessioni di occupazione delle spiagge italiane non possono essere rinnovate automaticamente ma devono essere oggetto di una procedura di selezione imparziale e trasparente”. Nonostante questo la riforma sulle concessioni balneari (voluta da Draghi) è ferma e l’attuale Governo non ha toccato l’argomento nell’ultimo DDL concorrenza. “Altroconsumo - spiega Federico Cavallo, responsabile Relazioni Esterne - chiede che sia attuata una riforma vera e a lungo attesa. Le spiagge sono patrimonio di tutti e meritano di essere valorizzate, in qualche caso rilanciate, per essere più accessibili, inclusive, divertenti, sostenibili… più concorrenza e innovazione per aprire a nuove energie e idee: solo così si può favorire un’offerta di servizi varia e maggiore scelta alle persone, dando a tutti l’opportunità di godere appieno di queste bellezze del nostro Paese”. 

Firma anche tu la nostra petizione

 

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