Viaggi in Israele, cosa fare se ne hai prenotato uno
A seguito dell'attacco di Hamas, sul territorio di Israele è stato dichiarato lo stato di guerra. La Farnesina sconsiglia viaggi in quella zona: ma cosa può fare chi ha già prenotato un volo o un tour organizzato in Israele? E nei Paesi limitrofi come Egitto o Giordania? Si ha diritto a un rimborso? Tutto dipende da come si è prenotato. Vediamo caso per caso.

Sabato 7 ottobre dalla Striscia di Gaza è partito un massiccio lancio di razzi verso Israele, che ha causato morti e feriti. Le autorità israeliane hanno subito dichiarato lo stato di guerra; una misura che al momento resta in vigore fino a martedì 10 ottobre alle ore 18:00, ma che non si può escludere che venga prorogata poiché la situazione è in continua evoluzione.
Gli spostamenti verso Israele, quindi, sono al momento molto complicati e la stessa Farnesina sconsiglia nuovi viaggi in quella zona e invita a rinviare il proprio viaggio in caso di spostamenti non strettamente necessari. Ma che cosa possono fare coloro che sono in Israele per lavoro o vacanza oppure hanno già un volo o un viaggio prenotato? Il consiglio è affidarsi alle indicazioni presenti sul sito della Farnesina o sull'app Viaggiare Sicuri; per tutti gli italiani già presenti in Israele si suggerisce la registrazione sul sito dovesiamonelmondo.it e di scaricare la App “Unità di Crisi”, gratuita e disponibile per tutti i cellulari, così da ricevere più facilmente tutte le comunicazioni dell'Unità di Crisi.
Viaggio già prenotato in Israele? A cosa hai diritto
Ci si chiede allora che cosa può fare chi ha prenotato un viaggio in Israele proprio per questi giorni, ma anche chi ha una prenotazione verso altre destinazioni in quella zona come ad esempio l'Egitto (dove per altro c'è appena stato un attentato contro turisti israeliani) o la Giordania. La risposta varia a seconda della situazione e le possibilità di rimborso, nel caso non si voglia più partire, cambiano a seconda che si abbia prenotato autonomamente o tramite un tour operator. Vediamo caso per caso.
Se hai prenotato con un tour operator
Chi ha prenotato un pacchetto tramite un tour operator può contare su alcune garanzie. Se, come in realtà sta già succedendo, il viaggio viene annullato il consumatore ha diritto al rimborso dell'intera somma versata. La norma dice che il viaggiatore ha diritto al rimborso integrale di quanto pagato anche se è lui a rinunciare a partire, se nel luogo di destinazione si sono verificate circostanze straordinarie come guerre o disastri naturali, che hanno un'incidenza sostanziale sul viaggio. In questo caso, quindi, se la Farnesina sconsiglia ufficialmente di partire, i viaggiatori che hanno acquistato un viaggio a pacchetto in Israele proprio per questi giorni, hanno diritto a chiedere il rimborso integrale di quanto pagato.
Se il viaggio è fai-da-te
Se hai prenotato autonomamente il tuo volo in Israele e il volo viene cancellato, secondo il Regolamento europeo n.261/2000, puoi scegliere tra il rimborso del biglietto e un volo alternativo. Non si ha diritto a un ulteriore indennizzo in quanto si tratta di annullamento determinato da circostanze eccezionali. Vista la situazione, ovviamente gran parte delle compagnie aeree stanno cancellando i voli previsti per Israele nei prossimi giorni (per esempio AirFrance e Lufthansa hanno cancellato i voli fino al 10 ottobre, poi valuteranno per i giorni successivi). Il suggerimento è quindi quello di controllare sul sito della tua compagnia qual è la situazione aggiornata dei voli, tenendo sempre in considerazione il fatto che la situazione è in continua evoluzione.
Diverso è invece il caso in cui il volo che hai prenotato è confermato e sei tu a rinunciare al viaggio. In questo caso, se i voli della compagnia aerea sono comunque operativi, di norma non è previsto alcun rimborso a eccezione delle tasse aeroportuali (a meno che sia previsto qualche rimborso legato a qualche tariffa particolare). In questo caso, però, poiché la Farnesina sta sconsigliando ufficialmente di viaggiare verso Israele, si ha diritto comunque al rimborso del biglietto, anche nel caso in cui sia l'utente a rinunciare al viaggio.
Paesi vicini a Israele: cosa fare in questi casi
Al momento i voli verso queste destinazioni restano operativi e non esistono restrizioni per i viaggiatori legati allo stato di guerra dichiarato dal governo israeliano. Tuttavia la situazione è in continua evoluzione ed è difficile fare previsioni a medio o lungo termine. Il consiglio è quindi sempre quello di affidarsi alle indicazioni presenti sul sito della Farnesina o sull'app Viaggiare Sicuri. Ma, allo stato attuale, vediamo cosa succede se in maniera comprensibile si rinuncia a partire verso Paesi come ad esempio l'Egitto o la Giordania? Anche in questo caso, le possibilità di rimborso nel caso in cui tu decida di non partire cambiano a seconda che tu abbia prenotato autonomamente o tramite un tour operator.
Se hai prenotato con un tour operator
Chi ha prenotato un pacchetto tramite un tour operator, nel caso in cui il viaggio venisse annullato, può contare sul diritto al rimborso dell'intera somma versata. Se invece è il viaggiatore a disdire il viaggio, per esempio per paura di spostarsi o di altri attentati, è invece previsto che si paghino le penali contemplate dal contratto.
Ricordiamo sempre che in questi casi il tempo è importante: prima si comunica la disdetta, minore sarà la penale da pagare. Viceversa, la penale sarà più alta mano mano che ci si avvicina alla data del viaggio. Se la situazione in questi paesi dovesse cambiare, in caso di disdetta per eventi eccezionali (come calamità naturali o appunto la guerra) nello Stato in cui si viaggia, il consumatore ha diritto al rimborso di quanto già versato. Tutte queste informazioni possono essere verificate al momento della stipula del contratto d'acquisto del viaggio direttamente in agenzia.
Se il viaggio è fai-da-te
Se hai prenotato autonomamente e il tuo volo viene cancellato, secondo il Regolamento europeo 261/2000 hai diritto al rimborso di quanto pagato oppure a essere imbarcato su un volo alternativo. In alcuni casi è previsto anche un indennizzo, calcolato in base alla data della partenza e alla tratta, sempre che la cancellazione non sia effettuata per causa di forza maggiore (per esempio restrizioni ai voli per motivi di sicurezza legati alla guerra in corso).
La situazione è diversa se sei tu a rinunciare al viaggio, per esempio per paura della guerra. In questo caso di norma non è previsto alcun rimborso a eccezione delle tasse aeroportuali. La situazione potrebbe però cambiare a seconda della tariffa con cui hai prenotato. Per questo motivo il consiglio è sempre quello di verificare le condizioni della tariffa con cui hai scelto di viaggiare: in alcuni casi, infatti, le compagnie potrebbero prevedere la possibilità di rimborso (anche parziale) per le tariffe più costose.
Hai problemi con il tuo viaggio? C'è Altroconsumo
In casi come questi è più che mai importante che tanto le compagnie aeree quanto i tour operator rispettino ciò che i regolamenti europei prevedono per viaggiatori e consumatori in questi casi. Se hai problemi a farti rimborsare o hai bisogno di capire esattamente cosa ti spetta in questa circostanza, ricordati che Altroconsumo è a tua disposizione.
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