Bonus matrimonio 2025: come funziona davvero e come richiederlo
Il bonus matrimonio (o in gergo tecnico "assegno per il congedo matrimoniale") è destinato solo agli operai disoccupati che hanno perso da poco il lavoro: permette agli sposi di ottenere un contributo pari a 7 giorni di retribuzione. Spetta a entrambi i coniugi e occorre richiederlo. Ecco come si fa, chi lo può ottenere e a quanto ammonta.

Viene chiamato più genericamente "bonus matrimonio", ma non deve essere confuso con il bonus matrimonio religioso 2024 che era stato proposto ma mai attuato dal Governo. Stiamo parlando invece di un vero e proprio assegno destinato questa volta agli sposi. Vediamo a chi spetta e come farne domanda.
Torna all'inizioBonus matrimonio 2025: facciamo chiarezza
Il bonus matrimonio non esiste, ma l’Inps garantisce un contributo per alcune tipologie di lavoratori disoccupati in occasione del matrimonio civile o per l’unione civile. Per ottenerlo bisogna presentare la domanda online all’Inps entro un anno dalla data della celebrazione del matrimonio o dell’unione civile.
Bonus matrimonio o assegno per il congedo matrimoniale?
Il bonus matrimonio così definito non esiste, infatti, l’unica misura volta a sostenere gli sposi è una prestazione previdenziale, riconosciuta quindi dall’Inps agli operai disoccupati che si chiama “assegno per il congedo matrimoniale” e che prevede il riconoscimento di un importo pari a 7 giorni di retribuzione, calcolati in base alla retribuzione percepita nell’ultimo periodo di paga. In pratica l’assegno varia in base allo stipendio percepito prima di perdere il lavoro.
L’assegno non è cumulabile con le prestazioni di malattia, maternità, cassa integrazione ordinaria e straordinaria, trattamenti di disoccupazione (NASpI), mentre è cumulabile con l’indennità giornaliera di inabilità per infortunio sul lavoro dell’Inail.
Bonus matrimonio in chiesa: esiste davvero?
Questo bonus al momento non è attivo, si tratterebbe di una detrazione da inserire nella dichiarazione dei redditi da parte delle coppie che si sposano in Chiesa e abbiano meno di 35 anni per un reddito complessivo dei coniugi di 23 mila euro. Questa agevolazione risulta in una proposta di legge presentata a ottobre 2022 che tuttavia non è mai stata discussa, nonostante venga data come data di inizio validità il primo gennaio 2023. La detrazione sarebbe del 20% su una spesa massima di 20 mila euro da ripartire tra i coniugi in 5 rate annuali di pari importo.
Ricordiamo infatti che il matrimonio in Chiesa ha valore esclusivamente religioso e, come tale, per lo Stato non può esser più meritevole di incentivo del matrimonio civile che produce reali effetti legali. Per questo motivo, il bonus matrimonio in Chiesa dovrebbe eventualmente esser incentivato dalla Chiesa e non dallo Stato, che non può in alcun modo far differenza tra matrimonio religioso e civile ai fini dell’erogazione di un bonus.
Chi ne ha diritto e come richiederlo
Il bonus matrimonio è destinato a entrambi i coniugi o parti dell’unione civile se anche uno solo dei due possiede le caratteristiche richieste. In particolare, il bonus spetta ai soli operai non occupati che abbiano lavorato per aziende industriali o artigiane e che:
• si sposano o sottoscrivono un contratto di unione civile;
• nei 90 giorni precedenti la data del matrimonio hanno lavorato per almeno 15 giorni come dipendenti di un’azienda industriale o artigiana.
I richiedenti devono presentare la domanda entro un anno dalla data del matrimonio e aver acquisito la residenza in Italia prima delle nozze.
L’assegno non viene erogato a chi contrae il solo matrimonio religioso. Si può avere diritto a successivi assegni solo se vedovi, divorziati o sciolti da unioni civili.
Presentare la domanda online
La domanda per il bonus matrimonio 2025 deve esse presentata entro un anno dalla data del matrimonio civile/unione civile.
Per presentare domanda online ci si deve loggare sul sito dell’Inps tramite SPID, CIE o CNS. Una volta entrati, si deve scegliere “utilizza il servizio” e compilare la domanda inserendo la data del matrimonio e l’Iban su cui si vuole ricevere l’accredito del contributo. Infatti, l’Inps effettua il pagamento tramite bonifico presso l’Ufficio postale o mediante accredito su conto corrente bancario o postale, sul codice Iban indicato nella domanda dal lavoratore.
In alternativa si può chiamare il Contact center al numero 803 164 (rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile o rivolgersi a un patronato.
In ogni caso, l’Inps ha circa due mesi di tempo per erogare il contributo dalla data di presentazione della domanda.
Bonus matrimonio regionali 2025
Attualmente nessuna Regione italiana affianca con una propria agevolazione l’assegno per il congedo matrimoniale erogato dall’Inps. Negli scorsi anni alcune regioni come Lazio e Campania avevano istituito delle agevolazioni da destinare ai propri residenti al momento delle nozze, ma nessuna delle precedenti agevolazioni è stata introdotta anche per il 2025.
Torna all'inizioLe alternative al bonus matrimonio
Benché non esista un vero e proprio bonus matrimonio, anche per chi non rientra nella ridotta casistica dei destinatari dell’assegno per il congedo matrimoniale, è possibile ottenere alcune agevolazioni che possono aiutare nel momento in cui si decide di formare un nuovo nucleo famigliare. Spesso, infatti, quando ci si sposa o si va a convivere si devono sostenere ingenti spese legate soprattutto alla casa ed è possibile sfruttare altre agevolazioni che possono aiutare a recuperare parte delle uscite tramite la dichiarazione dei redditi.
Torna all'inizioDomande frequenti
Ecco le risposte ad alcune domande frutto della confusione che si è creata in questi anni sul bonus matrimonio.
Esiste davvero il bonus da 20.000 euro per chi si sposa?
No, il bonus da 20 mila euro è inserito in una proposta di legge che non ha mai proseguito il suo iter per diventare oeprativa.
Quando esce il bonus matrimonio 2025?
Il bonus matrimonio, il cui vero nome è assegno per il congedo matrimoniale, viene approvato annualmente dall’Inps, pertanto è sempre operativo. In questo articolo abbiamo spiegato come ottenerlo.
Chi ha diritto al bonus matrimonio in chiesa
Nessuno. Come abbiamo visto il bonus matrimonio in Chiesa non esiste, l’unica agevolazione prevista è l’assegno per il congedo matrimoniale che è riconosciuto dall’Inps a chi si sposa con rito civile, a chi si sposa in Chiesa con riconoscimento del matrimonio nei registri civili e a chi sottoscrive un contratto di unione civile.
Il bonus matrimonio vale anche per le unioni civili?
Sì, l’assegno per il congedo matrimoniale è riconosciuto anche alle coppie che sottoscrivono un contratto di unione civile. Dopo la Legge Cirinnà del 2016, infatti, le unioni civili sono equiparate al matrimonio.
Quanto si riceve con l’assegno per congedo matrimoniale?
L’assegno non ha un importo fisso ma varia in base all’importo dell’ultima retribuzione percepita dal richiedente. In particolare spetta un contributo pari al valore di 7 giorni lavorativi come retribuiti nell’ultimo contratto di lavoro sottoscritto.