Si viaggiare, ma sostenibile
Il turismo è pronto a ripartire dopo la crisi dovuta al coronavirus. Scopri quali sono gli effetti negativi di un turismo senza regole per l’ambiente e le città. Ecco che cosa puoi fare per viaggiare in modo sostenibile senza danneggiare i luoghi di destinazione e le persone che li abitano.

I settori che hanno risentito delle conseguenze della pandemia sono così tanti che è impossibile elencarli tutti. Uno di questi è sicuramente il turismo, con sei milioni di posti di lavoro in Europa a rischio. Tantissimi stati, non soltanto l’Italia, basano una parte consistente della loro economia sul turismo. Questo settore ha passato tempi difficili e ora tenta di risollevarsi. Ovviamente in questo momento desideriamo tutti tornare a viaggiare, ma sappiamo che il turismo di massa non ha mai fatto bene al pianeta.
Effetti negativi di un turismo non sostenibile per natura e città
Prima della pandemia, nel 2019, in un tentativo di pulizia dell’Everest la Cina ha recuperato otto milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti e tantissima plastica. Le attività di arrampicata ed escursionismo sono tipiche degli amanti della natura e della montagna, eppure hanno sortito un effetto opposto. Questo è soltanto un esempio, sono tantissimi gli effetti negativi di un turismo poco sostenibile, nelle nostre città e in quelle estere.
Pensiamo a Barcellona, una città enorme visitata ogni anno da più di 70 milioni di turisti (ovviamente facciamo riferimento a dati precedenti alla pandemia). A Barcellona gli abitanti hanno organizzato una sorta di protesta generale, ma pensiamo anche a Dubrovnik, città croata diventata famosa grazie alla serie “Il Trono di Spade”, invasa dai turisti provenienti da tutto il mondo. Il sindaco, per tutelare le bellezze della città e la vita dei suoi concittadini, ha limitato l’entrata all’interno delle mura a circa 4000 persone al giorno.
Un altro esempio, Venezia. Il capoluogo del Veneto ha 55000 abitanti, eppure ogni anno viene visitata da 30 milioni di turisti, un impatto enorme sulla città. Non soltanto in termini di affitti che crescono, pensiamo anche all’inquinamento, alle grandi navi, alla polemica sempre attuale sulle navi da crociera. Il traffico marittimo danneggia l’ecosistema della laguna, con effetti negativi anche sulle persone che ci vivono. Dati rilevati prima del 2019 indicavano che a ogni abitante di Venezia corrispondono 73 turisti, un numero impressionante. È vero che i turisti portano soldi e benessere, ma il turismo deve comunque essere consapevole. Sono tanti i tentativi fatti per migliorare, ma soltanto quando il problema si era già verificato.
La spiaggia thailandese Maya Bay, diventata famosissima grazie al film “The Beach”, è diventata meta di un turismo così intenso che è stata chiusa al pubblico. Non per un mese, per anni, al fine di ricostruire il delicato ecosistema. Quando il turismo di massa invade e rovina si prendono delle contromisure, ma bisognerebbe intervenire prima, oppure non rovinare nulla in partenza.
Combattere il turismo dannoso, come fare
Dobbiamo imparare a viaggiare in modo sostenibile tornando a un turismo più leggero, cercando di danneggiare il meno possibile la natura e il paese che ci accoglie. Dobbiamo sempre pensare che siamo ospiti e tentare di avere un effetto benefico nei confronti della popolazione che ci accoglie.
Viaggiare sostenibile non significa soltanto viaggiare per sentieri impervi oppure fare volontariato dall’altra parte del mondo salvando le tartarughe. Si viaggia per tantissimi motivi, ognuno ha la sua vocazione, si può partire anche semplicemente per staccare la spina ed è giusto che un viaggio, qualsiasi destinazione abbia, qualsiasi budget abbia, qualsiasi motivazione abbia, possa diventare un viaggio sostenibile, l’importante è esserne consapevoli.
Possiamo decidere di volare meno, dove è possibile possiamo prendere il treno, se abbiamo un amico che ha un’auto elettrica oppure ibrida possiamo sfruttare questo mezzo di locomozione. Possiamo scegliere di non viaggiare nei periodi di alta stagione, oltre ad averne un vantaggio economico e di piacere in quel momento faremo meno male al luogo di destinazione.
Questi sono aspetti importanti, se poi abbiamo l’accortezza di scegliere una struttura, magari eco-friendly, che sfrutta energie rinnovabili, con una politica di risparmio idrico, sicuramente questo può essere utile.
Portiamoci sempre dietro la nostra borraccia. L’acqua e l’energia sono delle risorse non rinnovabili, grazie alla borraccia eviteremo di comprare tante bottiglie d’acqua e contenitori usa e getta.
L’aspetto economico nel turismo sostenibile
Il turismo sostenibile dovrebbe avere un minore impatto sulla natura, sull’ambiente e le città d’arte, ma anche portare un vantaggio duraturo agli abitanti del paese che ospita i turisti. Si può fare con tante piccole accortezze, l’importante è che il turismo rechi un vantaggio diverso da quello mordi e fuggi che, una volta raggiunto lo scopo, se ne va lasciando dietro di sé una scia di sporcizia, di inquinamento e anche di maleducazione.
Aiutare i luoghi che visitiamo e l’ambiente, ecco cosa possiamo fare
Possiamo utilizzare i mezzi locali, provare i ristoranti, la cucina, le tradizioni, le sagre del luogo, in questo modo non soltanto ci arricchiamo culturalmente, ma diamo anche una mano ai ristoratori locali. Se vogliamo comprare un souvenir acquistiamo quello fatto dai residenti, cerchiamo di trovare qualcosa di carino da portare a casa che non sia internazionale ma che sia prodotto nel luogo in questione. Viaggiare è un piacere, provare la tradizione culinaria di altri paesi dovrebbe essere stimolante, se proprio non riusciamo a rinunciare ai nostri biscotti proviamo a resistere qualche giorno e quando ritorneremo a casa li ritroveremo sullo scaffale del supermercato.
L’ambiente deve essere il nostro chiodo fisso. Sui sentieri non dobbiamo lasciare immondizia, non dobbiamo sporcare le spiagge. Non dobbiamo neanche portarci a casa dei souvenir di carattere naturale, la sabbia in spiaggia o il sasso in montagna, se li troviamo lì è perché qualcuno ce li ha lasciati prima di noi. Questa è l’accortezza che bisogna avere, bisogna cercare di avere rispetto totale per la natura.
L’educazione è fondamentale. Dobbiamo sapere che le gradinate di una chiesa non sono luoghi da picnic, andremo nei parchi e nelle aree riservate. Dobbiamo sempre rispettare gli abitanti che ci accolgono e che ci consentono di godere di qualcosa che appartiene più a loro che a noi.
Cosa fa un buon viaggiatore una volta tornato a casa
Un bravo viaggiatore continua ad aiutare il paese o la città che lo ha accolto, iscrivendosi a qualche gruppo, interessandosi del museo che gli è piaciuto. Se deve fare una donazione può pensare a un’associazione appartenente al territorio. Può essere sufficiente anche raccontare la propria esperienza, perché possiamo imparare tanto anche dalle esperienze altrui.
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Articolo realizzato nell’ambito di “Ascolta il futuro”, un progetto di educazione ambientale, civica e digitale promosso da Altroconsumo e realizzato con i fondi del ministero dello Sviluppo economico - ripartizione 2020.