News

Integratori : il 64% li usa, anche se spesso non ci sono solide prove di efficacia. Quali i falsi miti?

Vitamine, minerali, probiotici e non solo: la maggioranza degli italiani li assume, spendendo ben 114 euro all'anno in media. Si ha fiducia, ma si è spinti spesso da convinzioni sbagliate su efficacia e sicurezza. Quali le principali false credenze? Chi consiglia di utilizzarli? E perché lo fa anche se generalmente l'efficacia degli integratori (che possono avere anche effetti avversi) non è sufficientemente provata? Attenzione anche agli acquisti online su canali non ufficiali.

Con il contributo esperto di:
articolo di:
06 novembre 2025
Integratori in pillole

L'Italia è il Paese europeo in cui si vendono più integratori: nel 2025 il settore potrebbe sfiorare i cinque miliardi di euro di guadagni secondo le previsioni dell’associazione di settore “Integratori& Salute”. Ne siamo grandi consumatori, dunque, e la nostra indagine ce lo conferma: ben il 64% degli italiani ne ha fatto uso negli ultimi due anni (anche molti bambini e giovanissimi), spendendo in media 114 euro all’anno (ma anche oltre 200 euro nel 14% dei casi).

Sono numeri molto alti, se pensiamo che sono pochi i casi in cui gli integratori sono davvero necessari per ragioni di salute o per una carenza accertata - non risolvibile con un’alimentazione e uno stile di vita sani - e che, troppe volte, questo utilizzo avviene senza la supervisione di un professionista sanitario e sulla base di convinzioni che non hanno solide basi scientifiche e di cui vi raccontiamo in questo articolo. Il 58% ci dice di avere fiducia nell’efficacia degli integratori quando invece, su questa efficacia, generalmente non ci sono sufficienti prove. Inoltre, in quasi due casi su dieci, l’acquisto avviene attraverso canali online non ufficiali come Amazon, Alibaba, Wish ecc., con tutti i rischi che questo comporta (abbiamo documentato la presenza di prodotti online  "dimagranti" irregolari e consostanze vietate).

Torna all'inizio

Quali le sostanze più integrate?

Vitamine, minerali, probiotici, acidi grassi essenziali come gli Omega 3, proteine: sono queste le sostanze più integrate. Nel 39% dei casi i prodotti contenevano estratti vegetali come Ginseng, Aloe Vera e Riso rosso in particolare, ma è da notare il fatto che il 23% non sapesse neanche se, all’interno della pastiglia che aveva assunto, ci fossero o meno sostanze vegetali.

Poco importa? Tanto sono naturali e quindi innocue? Non proprio: integratori ed erbe possono provocare reazioni avverse, interazioni tra loro e con i farmaci che si assumono, anche se poco se ne sa (anche di come segnalare eventuali problemi): ne abbiamo scritto in modo approfondito passando in rassegna gli studi a riguardo. Il 36% di chi prende integratori autonomamente ci dice comunque di aver informato il medico, il che è sempre preferibile.

Torna all'inizio

Perché si comprano?

Le ragioni per cui gli italiani assumono integratori vanno dal desiderio di sentirsi più energici a quello di compensare i livelli di vitamine e minerali, fino all’idea di potenziare il sistema immunitario e migliorare le prestazioni sportive. Nessuna di queste ragioni, in realtà, è valida scientificamente: nel mondo occidentale non si registra una carenza di minerali e vitamine e il nostro fabbisogno dei vari nutrienti è ampiamente soddisfatto dalla nostra ricca dieta.

Stesso discorso per il presunto potenziamento del sistema immunitario: ben il 63% pensa che alcuni prodotti possano aiutare a combattere i virus, ma dalla letteratura scientifica emergono effetti sulle nostre difese naturali molto scarsi e non sempre certi, nonostante ciò di cui vorrebbe convincerci la pubblicità di prodotti a base di vitamina C, D,papaya, zinco ecc.

Torna all'inizio

Li usano molto anche bimbi e ragazzi

L’uso tra i minori è anch’esso elevato: gli intervistati ci raccontano che, in famiglia, il 46% dei bambini di 6-12 anni e il 47% dei ragazzi di 13-17 anni ne fa uso. E, nei nuclei familiari in cui gli adulti utilizzano integratori, anche i bambini che hanno meno di 6 anni ne fanno uso in modo significativo, nel 37% dei casi.

In effetti, molti adulti (35%) pensano che i più piccoli ne abbiano bisogno. Anche in questo caso, però, non ci sono prove che ne dimostrino l’utilità. Con i bimbi, la cosa più importante resta l’educazione a un’alimentazione sana e varia, piuttosto che l’integrazione a una dieta non equilibrata con prodotti “Junior” che, tra l’altro, sono spesso ricchi di zucchero, edulcoranti e coloranti.

Torna all'inizio

Consigliati da chi?

Come si può notare dalla grafica in basso, spesso si assume un integratore perché lo consiglia un professionista sanitario. È comprensibile allora chiedersi: ma perché - se l’efficacia non è sufficientemente provata - medici e farmacisti consigliano questi prodotti? In pochi casi di carenze accertate potrebbero essere necessari, come dicevamo; in altri può succedere che si fornisca una soluzione a un qualche problema non grave del paziente con un prodotto che è considerato, da un lato, più innocuo di un farmaco, dall’altro potenzialmente utile; oltretutto con questa scelta non si pesa neanche sul Servizio sanitario nazionale, perché la spesa è a totale carico del cittadino.

Tutto questo è molto viziato dalla scarsa disponiblità e difficoltà di reperire dati scientifici affidabili sulla sicurezza e sull’efficacia degli integratori: gli studi disponibili sono quasi sempre insufficienti e spesso delle aziende produttrici stesse; e, se un’efficacia degli integratori effettivamente c’è, quasi mai viene verificata in modo chiaro ed esaustivo. Contrariamente a quanto previsto per i farmaci, infatti, questi prodotti non devono presentare studi clinici per essere venduti e non hanno neanche l’obbligo di indicare i rischi in etichetta. L’informazione “gira” piuttosto attraverso gli informatori farmaceutici delle aziende che, però, quei prodotti hanno interesse a venderli. E anche le farmacie, dobbiamo esserne consapevoli, sono attività anche commerciali, che rispondono alle richieste dei clienti e hanno anche interesse a vendere i loro prodotti. Detto ciò, meglio la supervisione di un professionista sanitario (il 68% ne è consapevole), che “il nulla” o quasi: nel 37% dei casi si comprano integratori o di propria “sponte”, magari spinti dall’abbondante pubblicità in tv, o sulla base del parere di chi non è un sanitario; in alcuni casi anche di influencer, i cui consigli in realtà non sono disinteressati ma, di nuovo, pubblicità.

Torna all'inizio

Quanto si è informati? Le false credenze sugli integratori

Il 33% pensa di essere ben informato sugli integratori: farmacisti, ricerche online e medici di famiglia sono le tre principali fonti (ma abbiamo anche un 15%, che si informa attraverso la pubblicità, un 9% tramite i social e così via).

Quando, però, abbiamo sottoposto agli intervistati le otto affermazioni false nella grafica in basso, in percentuali significative ci hanno detto che per loro erano vere: solo l’8% ha mostrato una buona conoscenza effettiva, rispondendo correttamente ad almeno sette domande. Il “falso mito” principale è che la sicurezza degli integratori sia testata dalle autorità sanitarie: in realtà gli integratori non vengono testati e autorizzati dalle autorità sanitarie prima di essere venduti, non c’è la stessa sperimentazione o farmacovigilanza prevista per i medicinali e la loro sicurezza è responsabilità del produttore; sono quindi le aziende che fanno i dovuti controlli prima di commercializzarli.

Al secondo posto delle false credenze, abbiamo la convinzione che negli integratori ci siano solo ingredienti naturali, non sintetici: in realtà spesso vitamine, minerali ecc. vengono ottenuti chimicamente e non estratti da fonti naturali (operazione più costosa); non che questo sia un problema in sè (naturale non è meglio in assoluto), ma è una riprova della narrazione fuorviante che c’è intorno agli integratori per venderli meglio in quanto, appunto, “naturali”.

E poi, andando in ordine lungo la lista dei falsi miti: no, gli alimenti arricchiti, le proteine in polvere non servono se la nostra dieta è bilanciata (questo generalmente vale per tutti gli integratori, ma solo il 40% ne è consapevole); e non ci sono prove neanche sulla loro efficacia dimagrante. Il fatto che un prodotto sia a base di erbe, poi, non vuol dire che non possa far male: anche gli ingredienti botanici possono avere effetti avversi, come dicevamo, e soprattutto chi ha particolari condizioni di salute o assume regolarmente farmaci dovrebbe fare attenzione. Più si assumono vitamine, minerali, proteine, meglio è? No, anche in questo caso: anzi, quantità eccessive di questi nutrienti possono anche portare a problemi di salute.

Torna all'inizio

Il metodo dell'indagine

L'indagine è stata condotta a maggio 2025 su 968 italiani di 18-74 anni ed è stata articolata in due sottocampioni: un primo gruppo di 600 persone rappresentativo della popolazione generale, per misurare diffusione degli integratori alimentari, opinioni e atteggiamenti, e un secondo gruppo di 368 utilizzatori, per approfondire abitudini e soddisfazione. Torna all'inizio