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Cosa sono gli oneri di sistema e perché dobbiamo pagarli

Si chiamano oneri di sistema e compaiono tra i dettagli di qualsiasi bolletta energetica. La rete periodicamente si scaglia contro queste voci, anche a causa di informazioni imprecise che tornano a circolare sui social network a distanza di tempo. Vediamo cosa sono e perché dobbiamo farcene carico tutti.

Con il contributo esperto di:
02 aprile 2025
Esempio di oneri di sistema in bolletta

Nelle nostre bollette, sia di energia elettrica che di gas, c’è una voce che è diventata molto popolare negli ultimi anni: si tratta degli oneri di sistema, un elemento che compare sui corrispettivi delle fatture energetiche e che, a prescindere dal proprio fornitore, ha raggiunto fino al 25% del totale da pagare. Negli ultimi mesi pesa un po' meno e, proprio in questo trimestre, si è arrivati al minimo storico: 10% del totale per un consumo di 2.000 kWh.

Imparare a leggere e decifrare correttamente la bolletta in tutte le sue parti è il primo passo per conoscere quanto spendiamo e capire come risparmiare. E se la bolletta è troppo salata, puoi scoprire come contestare la bolletta con il supporto di Altroconsumo.

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Cosa sono gli oneri di sistema e a cosa servono

Contrariamente a quanto si potrebbe trovare in rete e sui social network, gli oneri di sistema non inglobano e non "socializzano" gli importi non pagati dai clienti finali morosi. Si tratta, invece, di costi introdotti nelle bollette di luce e gas e destinati a specifici obiettivi di utilità della collettività.

Nelle nostre bollette non troviamo l’elenco specifico delle attività finanziate dagli oneri di sistema, ma sono parecchie. Per importanza, la prima voce finanziata dagli oneri di sistema è l’incentivazione alla produzione di energia da fonti rinnovabili, a cui si aggiungono:

  • la copertura delle agevolazioni tariffarie riconosciute per il settore ferroviario;
  • il sostegno alla ricerca di sistema;
  • la copertura delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di energia;
  • la promozione dell'efficienza energetica;
  • la realizzazione di profetti di risparmio energetico.

Per quanto riguarda il bonus sociale, destinato ad aiutare i cittadini in difficoltà economica (Isee inferiore a 9.350 euro o inferiore a 20.000 euro se si tratta di famiglie con oltre tre figli a carico) o che versano in gravi condizioni di salute, ci sono novità: è infatti previsto lo spostamento di questa voce dagli oneri di sistema alla fiscalità generale. Il bonus, insomma, sarà finanziato direttamente dalle tasse e non tramite le bollette.

Anche per quanto riguarda i contributi pagati per lo smantellamento delle centrali nucleari e per la messa in sicurezza delle scorie si è passati al finanziamento tramite tassazione ordinaria.

Servono per ripartire tra tutti le bollette non pagate?

No. Chiariamo subito che chi non paga le proprie bollette, qualsiasi sia la motivazione, dovrà saldare i debiti in prima persona al proprio fornitore che, solitamente, si rivolge alle società di recupero crediti proprio a questo scopo.

Non esiste alcun sistema che consente di ripartire le fatture non pagate dai morosi su quelle degli altri clienti. Peraltro, come abbiamo spiegato, esiste un meccanismo chiamato Cmor  (corrispettivo di morosità) che fa passare i debiti pregressi dal vecchio fornitore a quello nuovo, così da sanare anche le situazioni di chi vaga da un contratto all'altro (i cosiddetti furbetti del "turismo energetico") lasciando alle spalle fatture non pagate. Il sistema, perciò, è organizzato in modo tale che il debito pregresso segua il debitore che lo ha generato. Se doveste trovare in rete delle informazioni che dicono il contrario, si tratta di grossolane imprecisioni, nate dal fatto che, alcuni anni fa, l'insolvenza di alcuni venditori non aveva permesso a sistema di incassare parte degli oneri di sistema dovuti. 

Il Consiglio di Stato aveva stabilito che quanto non incassato poteva essere richiesto ai clienti finali: la "socializzazione" di una sola parte degli oneri si è tradotta in un importo annuo di 2 euro per ogni cliente. Insomma, niente a che vedere con la spartizione degli importi relativi alle bollette dei clienti morosi. Si tratta comunque di importi dovuti per gli anni precedenti al 2018 e quindi ormai completamente superati. 

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Quale Governo ha introdotto gli oneri di sistema?

L'introduzione per la prima volta degli oneri di sistema nelle bollette degli italiani è opera del Ministero dello Sviluppo Economico del primo governo D'Alema nel 1999. Furono introdotti con il Decreto Bersani, ovvero il Decreto Legislativo n. 79 del 16 marzo 1999 che ha introdotto una serie di riforme finalizzate a liberalizzare il mercato e a garantire una maggiore competitività. 

A livello politico, le proposte di un completo assorbimento degli oneri di sistema nella tassazione ordinaria si susseguono da tempo: si tratta, infatti, di costi non strettamente collegati alla bolletta. Sono sussidi che dovrebbero essere tutti inclusi nella fiscalità generale. Proprio come richiesto da Altroconsumo nella petizione contro il caro bollette.

A proposito, sono già quasi 60mila le persone che hanno aderito alla nostra petizione per chiedere una serie di interventi strutturali che portino alla riduzione delle bollette. Con questa petizione, Altroconsumo chiede la riduzione in modo permanente dell'Iva sul gas, che spariscano per sempre dalla bolletta tutti i costi aggiuntivi, e chiede nuove regole per il bonus sociale e più vigilanza sugli aumenti.

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Come si calcolano gli oneri di sistema?

Gli oneri di sistema sono calcolati in base a una percentuale sulla bolletta. In generale rappresentano circa tra il 15% e il 25% del costo totale della fattura per l’energia elettrica e il 4% di quella del gas. Il peso degli oneri in bolletta è variabile: negli anni scorsi si è arrivati fino al 25% del totale della spesa annua, mentre in questo periodo, come anticipato, siamo al minimo storico: 10% sulla bolletta del secondo trimestre 2025, per un consumo medio (2.000 kWh).

Scopri anche come difenderti dai conguagli in bolletta.

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Chi deve pagare gli oneri di sistema?

Si tratta di una voce che deve essere pagata da tutti i consumatori di energia: sia che si tratti di clienti domestici, sia che si tratti di grandi clienti industriali, come, per esempio, un’acciaieria o una grande industria.

Gli oneri di sistema sono dovuti anche indipendentemente dal regime di mercato in cui ci si trova: mercato libero, oppure tutelato e, a partire da luglio 2024, anche nel servizio a tutele graduali (scopri qui la mappa dei provider vincitori).

Se qualche fornitore vi dovesse proporre offerte di mercato libero “senza oneri di sistema”, non fidatevi. È anche possibile che il prezzo proposto “includa” tali oneri, in modo implicito, ma, comunque, si dovranno ad ogni modo pagare.

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Come non pagare gli oneri di sistema?

Non è possibile non pagare gli oneri di sistema. Fanno parte della bolletta e vanno sempre pagati, da qualunque utente del sistema energetico: sia domestico sia non domestico. Non si può fare alcuna richiesta per essere esentati dal pagamento.

Gli oneri di sistema diminuiranno in futuro?

A meno che la situazione non cambi radicalmente con l’assorbimento degli oneri nella fiscalità generale, l’importo pagato per questa voce della bolletta dovrebbe rimanere abbastanza uniforme, almeno sino alla fine del programma di finanziamento della produzione di energie elettrica da fonti rinnovabili, prevista per il 2030.

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Confronta le offerte e risparmia sulla bolletta

Come dichiarato dall’Authority, per il secondo trimestre del 2025 ci si attende un lieve calo per i prezzi della luce, siamo in attesa di notizie, invece, per il gas. La primavera è generalmente un buon momento per valutare se il nostro contratto di fornitura è ancora davvero competitivo, o se un cambio ci permetterebbe di risparmiare ulteriormente. Prova il servizio che mette a confronto decine e decine di offerte per aiutarti a fare la scelta giusta: basta inserire pochi dati per avere la selezione delle tariffe più vantaggiose per il tuo profilo.

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