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Conviene installare un impianto fotovoltaico? Quanto e quando si risparmia?

Negli ultimi anni l’interesse per il fotovoltaico domestico (con o senza sistema di accumulo) è cresciuto notevolmente, spinto dal calo dei prezzi di batterie e pannelli solari e dalla necessità di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Ma conviene davvero investire in un impianto fotovoltaico? E l’aggiunta di una batteria di accumulo è un’opzione vantaggiosa? Lo spieghiamo in questo articolo.

Con il contributo esperto di:
10 marzo 2025
energia rinnovabile

Intanto partiamo da una premessa: installare un impianto fotovoltaico ha senso solo con consumi annuali sopra ai 2500/3000 kWh e solo se si è sicuri di abitare in quella casa per diversi anni. In caso contrario il rischio è di non riuscire a recuperare l’investimento iniziale o di farlo dopo troppo tempo.

Infatti, considera che ad oggi il costo di un impianto fotovoltaico da 3kW installato con materiale di qualità si aggira intorno ai 7000 euro, con picchi oltre gli 8.000 euro per brand più rinomati e soluzioni tecnologiche più costose in fatto di inverter e ottimizzatori di pannello. 

Inoltre, affinché un impianto fotovoltaico sia una scelta conveniente, è importante spostare la maggior parte dei consumi energetici (come lavatrici, lavastoviglie, ferro da stiro, ecc.) nelle ore di sole. In questo modo massimizziamo l’autoconsumo istantaneo dell’energia prodotta dall’impianto, ovvero consumiamo subito l'energia prodotta.

Dobbiamo ricordare che immettere l'energia prodotta in eccesso nella rete nazionale ha una resa economica molto bassa rispetto al risparmio che possiamo ottenere con l'autoconsumo dell'energia prodotta, poiché in questo modo non la preleviamo dalla rete. 

Facciamo un esempio pratico.  

Risparmiare 1 kWh di energia (autoconsumandolo) vale circa 25 centesimi. Tuttavia, se immetti 1 kWh di energia prodotta dal tuo impianto fotovoltaico nella rete, ricevi poco più di 10 centesimi. Anche se questo varia in base alle abitudini e al tipo di impianto, in media gli utenti utilizzano subito il 30% dell'energia prodotta dal loro impianto (autoconsumo), mentre il resto viene immesso nella rete. 

Cerchiamo ora di dare delle risposte alle domande più frequenti che interessano chi sta pensando di installare un impianto fotovoltaico: 

Che differenza c’è tra pannelli fotovoltaici e pannelli termici?

Gli impianti fotovoltaici sono differenti dai pannelli solari termici, che puoi confrontare nel nostro comparatore: i primi utilizzano la luce e l’energia dei fotoni che la compongono, i secondi usano il calore contenuto nella luce solare.

 

Quali sono i possibili risparmi di un impianto fotovoltaico?

Abbiamo provato a fare i calcoli di quanto possa essere conveniente l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico singolo da 3kW e da un impianto con fotovoltaico e accumulo (batteria). 

  • Impianto da 3 kW. A fronte di un investimento stimato di 6.500 euro (in detrazione per il 50% in 10 anni) e un autoconsumo stimato nel 33% al nord e nel 30% (per produzione solare maggiore) a Napoli nel consumo da 2700 kWh, il ritorno economico è inferiore ai 10 anni per quest’ultimo e di circa 10 per il nord. Nel caso di consumi importanti di energia, con 3500 kWh di bolletta elettrica annua, i tempi di rientro si accorciano come aumenta anche la % di autoconsumo. Al nord si avrebbe un autoconsumo al 36% e rientro vicino ai 9 anni, al sud vicino agli 8 anni. Questo ci conferma come sia importante fare la corretta progettazione e dimensionamento dell’impianto in modo da contenere i costi dell’impianto, che ora sono molto alti, e alzare notevolmente la quota di autoconsumo: è fondamentale infatti produrre energia con il proprio impianto e consumarla istantaneamente. Questo significa un risparmio netto di energia che acquistata in rete al momento costa mediamente 25 centesimi al kWh.
  • Impianto con fotovoltaico e accumulo. A fronte di un investimento stimato di 12.000 euro (sempre possibile la detrazione) e un autoconsumo stimato nel 70% al nord e nel 65% al sud, il ritorno economico è vicino ai 9 anni per quest’ultimo e circa 10 anni al nord. Visto la durata di vita del prodotto, nel calcolo batteria da 5 kWh da circa 4-5.000 euro, che è garantita per una vita utile attorno ai 10 anni, si conclude che per la maggior parte di profili di consumo non vi è ancora la certezza dell’investimento. Se invece il consumo è superiore alla media nazionale, in questo caso di 6000 kWh dovuti a una pompa di calore per climatizzazione e/o acqua calda sanitaria e eventuale climatizzazione estiva, i tempi di rientro possono essere giustificati.

Quali sono gli incentivi, i bonus e le detrazioni per chi sceglie il fotovoltaico?

Chi vuole installare un impianto fotovoltaico può beneficiare del bonus casa al 50%, mentre non è più possibile beneficiare del superbonus 110%.

Ma se anche non si vuole optare subito per installare il fotovoltaico, le possibilità per risparmiare energia ci sono. Il Governo ha infatti messo a disposizione dei cittadini vari bonus e incentivi sia per avere uno sconto direttamente in bolletta (come nel caso dei bonus sociali) e sia per rendere più efficiente la propria casa dal punto di vista energetico. Un esempio? Se hai ristrutturato casa da poco, puoi richiedere la detrazione del 50% sull’acquisto di mobili o elettrodomestici.

Ma non tutti conoscono davvero tutti i bonus messi a disposizione dal Governo in questi anni. Per questo motivo, nell'ambito del progetto RESSS (finanziato dal MiSE) abbiamo deciso di offrire ai consumatori una pagina di facile consultazione, nella quale potrai trovare tutte le informazioni che cerchi riguardo i bonus, gli ecobonus e gli incentivi governativi che al momento si possono ottenere. Scopri a quali hai diritto e come fare la domanda in maniera corretta. E se hai bisogno di aiuto, ci siamo noi: lascia il tuo numero di telefono e i nostri esperti ti richiameranno per darti tutto il supporto che hai bisogno per ottenere i tuoi bonus.

Scopri tutti i bonus disponibili

Se sei interessato, leggi il nostro approfondimento sul fotovoltaico plug and play e scopri tutto quello che c'è da sapere sulle comunità energetiche rinnovabili.

Quanti kWh di energia riesce a produrre un impianto?

Gli impianti fotovoltaici producono al meglio con la luce diretta del sole, ma riescono a produrre una certa quantità di energia anche con giornate poco luminose, con luce indiretta dell’ambiente e anche riflessa da altre superfici. In inverno abbiamo meno luce e per meno ore nella giornata, ma con l’arrivo delle belle stagioni possiamo quadruplicare la produzione di energia, sia nel valore di potenza massima, sia nel numero di ore di produzione.

Per avere un quadro dell'efficienza degli impianti fotovoltaici, abbiamo messo insieme qualche dato.

  • Per un impianto di produzione da 1kW elettrico da fotovoltaico bastano 5-7 metri quadri di fotovoltaico
  • In un anno, in Italia, si possono produrre da 1200 kWh (al nord) sino a 1600 kWh (al sud)
  • Con un utilizzo efficiente e attento dell’energia prodotta possiamo risparmiare anche il 55% della bolletta elettrica di una abitazione familiare, come puoi vedere confrontando le migliori tariffe nel nostro comparatore
  • I moderni moduli fotovoltaici garantiscono un mantenimento della produzione e un rendimento per una durata minima di 20 anni con almeno l’80% della potenza nominale

Quanta potenza serve?

Per produrre sul nostro tetto è necessario installare un impianto fra i 2 e i 4 kW di potenza di picco. Per ogni kW installato infatti è lecito attendersi fra i 1100-1200 kWh per anno al Nord fino ai 1500 kWh al Sud se ben posizionato.

Per dimensionare in modo corretto l’impianto di casa posso partire da questo calcolo:

Potenza di picco impianto (in kW) = consumi annuali (in kWh) / 1300 

A quel punto arrotondare allo 0,5

  • superiore se si è al centro-nord
  • inferiore se si è al sud- grandi isole

Se il totale dell’energia consumata da una famiglia è di 3000 kWh, l’impianto fotovoltaico che potrebbe fare al caso loro avrà una potenza di picco di circa 2.3 kW -> 2.5 kW se al nord e 2 kW se al sud.

Calcolata la potenza che mi occorre, il numero di pannelli verrà dato per semplice divisione, però occorre sapere di quanta potenza di picco dispone il proprio pannello fotovoltaico.

Facciamo un esempio. Per un pannello da 425 W, con 7 pannelli ci si avvicina di molto a un impianto da 3 kW. Quindi 14 pannelli permettono di arrivare a quasi un impianto di 6 kW. E così via. Per riassumere, quando conosco la potenza del mio pannello, per semplice moltiplicazione posso calcolare la potenza di picco del mio impianto.

Una volta appurate queste condizioni iniziali, si può procedere con la ricerca di possibili installatori e con un dimensionamento dell’impianto che serva d’aiuto alla valutazione dei preventivi.

Un impianto fotovoltaico chiavi in mano, può comprendere un pacchetto di servizi associati quali, per esempio, l’assicurazione all risks per un certo numero di anni (i pacchetti grandine sono alquanto richiesti ma sono anche molto costosi), la gestione degli atti amministrativi legati alle autorizzazioni e alla connessione alla rete, il sistema di monitoraggio della produzione di energia elettrica da remoto.

Quanto misura un pannello fotovoltaico?

Un pannello ha forma rettangolare. Non vi sono misure standard ma quelli commercializzati ora partono da 160 centimetri fino a sfiorare i 2 metri di altezza per i modelli più grandi e potenti. La larghezza varia fra 80 centimetri e un metro.

Quanto dura un pannello fotovoltaico?

Non ci sono ancora dati di bibliografia certi per accertare la vita utile di un pannello solare, in quanto la produzione su larga scala di questa tecnologia è cominciata da circa vent’anni e si è sempre evoluta.

Per questo non è completamente corretto usare i dati sulle rotture di pannelli di inizio secolo con quelli prodotti ora. Quello che si può ragionevolmente affermare è che un pannello funziona per oltre 20 anni.

Il dato che viene spesso utilizzato per fare calcoli di convenienza economica è 30 anni di vita. Bisogna sempre tenere in considerazione, però, che ogni anno vi è una perdita di efficienza nella produzione di energia: per questo un pannello funzionante dopo 30 anni potrebbe essere sostituito non a causa di rotture ma perché produce troppa poca energia elettrica.

Quando conviene un impianto fotovoltaico e quando uno con sistema di accumulo?

Partiamo da una premessa: installare un impianto fotovoltaico ha senso solo con consumi annuali superiori ai 2500/3000 kWh e solo se si è sicuri di abitare in quella casa per almeno 10 anni. Il rischio altrimenti è quello di non riuscire a recuperare l’investimento iniziale o di farlo dopo troppo tempo.

Perché un impianto fotovoltaico sia una scelta conveniente bisogna avere poi la possibilità di spostare la maggior parte dei propri consumi di energia (lavatrici, lavastoviglie, ferro da stiro etc..) nelle ore di sole, ovvero massimizzare l’autoconsumo istantaneo dell’energia prodotta dall’impianto (ovvero consumando subito quello che produce l’impianto). Questo perché immettere l’energia prodotta in eccesso nella rete nazionale ha una resa economica molto bassa rispetto al risparmio ottenibile autoconsumando l’energia prodotta e quindi evitando di prelevarla dalla rete.

Per fare un esempio possiamo dire che 1 kWh risparmiato (autoconsumato) vale circa 25 centesimi, mentre nella maggior parte dei casi 1 kWh prodotto dal proprio impianto fotovoltaico e immesso in rete vale poco più di 10 centesimi. Anche se la varia in base alle abitudini e al tipo di impianto, in media gli utenti consumano subito il 30% della produzione dell’impianto (autoconsumo), il restante finisce in rete.

Con il solo fotovoltaico possiamo stimare un'autosufficienza media in un anno (rispetto al prelievo dalla rete) del 30/40%.

Cosa cambia con un sistema di accumulo

Se consideriamo un impianto fotovoltaico dotato di batterie per l'accumulo, possiamo limitare l’immissione ed il prelievo di energia dalla rete aumentando la quota di autoconsumo. Questo sistema risulta pertanto conveniente (rispetto al solo fotovoltaico) quando una buona parte dell’energia elettrica è consumata al di fuori delle ore di produzione dell’impianto fotovoltaico, cioè quando non c'è il sole.

Con un impianto fotovoltaico dotato di batterie ben dimensionate possiamo arrivare ad un'autosufficienza del 70/80% in media. L'autosufficienza al 100% dalla rete richiederebbe investimenti spropositati e non motivati, se non per abitazioni isolate e scollegate dalla rete elettrica.

Come scegliere una batteria per un sistema di accumulo

Per scegliere le dimensioni della batteria da acquistare è necessario considerare che:

1) si deve poter caricare la batteria al 100% nell'80% delle giornate dell'anno.

2) è inutile eccedere con la capacità della batteria se poi non la si usa (per esempio per caricare l'auto di notte). Con un sistema fotovoltaico da 3-4 kWp si consigliano circa 5 kWh. Le batterie con capacità superiore avrebbero difficoltà a fare il pieno di energia in inverno e comporterebbero un costo molto elevato, che rimanderebbe ulteriormente il rientro economico.

Con un sistema di accumulo, una parte dell’elettricità prodotta dall’impianto fotovoltaico (che altrimenti verrebbe esportata sulla rete) elettrica viene immagazzinata nella batteria, e usata più tardi durante il giorno, dopo il tramonto del sole.

Una "giornata tipo" di un impianto fotovoltaico con sistema di accumulo

Nelle prime ore del mattino (modalità A), le utenze di casa sono alimentate dalla rete elettrica, dato che non c’è produzione solare. Durante le ore di presenza del sole (modalità B), l’impianto fotovoltaico copre i consumi, e con l’eccesso di energia ricarica il sistema di accumulo (la batteria). Durante le ore serali e notturne (modalità C), l’energia accumulata nella batteria può essere usata per coprire il fabbisogno di elettricità, fino a che la batteria non è scarica.

I migliori impianti secondo il test di Altroconsumo

Abbiamo portato in laboratorio i migliori pannelli fotovoltaici disponibili sul mercato: Longi, Ja Solar, SolarEdge, Trina Solar, DMEGC e tanti altri. Nel nostro test comparativo abbiamo valutato l’efficienza energetica di diversi moduli fotovoltaici, oltre a effettuare alcune prove di resistenza e di solidità. I pannelli testati sono tutti monocristallini, la tecnologia scelta è quella PERC (Passivated Emitter e Rear Cell) che promette alti livelli di efficienza nella conversione della luce solare in energia elettrica. Le prove condotte in laboratorio hanno confermato quanto dichiarato dai produttori e quasi tutti i modelli hanno dato buoni risultati, cosa che rivela una maturazione costante di questa tecnologia.  

Vai al test sugli impianti fotovoltaici 

Leggi anche i risultati della nostra indagine 2023 sulla convenienza o meno del fotovoltaico.

Il Gruppo di acquisto Fotovoltaico di Altroconsumo: come funziona

Un impianto fotovoltaico contribuisce a coprire una parte significativa dei consumi elettrici, riducendo la bolletta fino al 75%. L’energia solare oggi tutela dai picchi di domani evitando di ritrovarsi in balia del mercato. Inoltre, le detrazioni fiscali ti consentono di recuperare il 50% della spesa in 10 anni.Per permetterti di produrre energia pulita e risparmiare sulla bolletta, Altroconsumo ha lanciato il suo Gruppo d’acquisto sul fotovoltaico. Se vuoi risparmiare sull'acquisto, la progettazione e l'installazione di un impianto fotovoltaico registrati gratuitamente e senza impegno alla pagina di adesione.

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