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Acquistare una lavatrice in classe A? Non serve per risparmiare. Ecco perché

La nuova etichetta energetica per gli elettrodomestici, entrata in vigore a marzo 2021 nell'Unione Europea, ha avuto un impatto sul mercato delle lavatrici? Vediamo com'è cambiata la distribuzione di questa tipologia di elettrodomestico e se i consumatori ne hanno beneficiato.

Con il contributo esperto di:
14 marzo 2025
Uomo e donna scelgono una lavatrice in un negozio di elettronica

L'intento primario della nuova etichetta energetica introdotta dall'Unione Europea nel 2021 era quello di aiutare il consumatore a prendere una scelta più consapevole (soprattutto rispetto ai consumi) in fase d'acquisto di un elettrodomestico. In particolare, gli obiettivi di questa revisione erano:

  • ridurre la confusione causata dalle precedenti classi A+, A++ e A+++;
  • rendere più immediata la lettura dell’efficienza energetica, tornando a una scala da A a G (A come classe più efficiente; G come classe meno efficiente);
  • promuovere l’innovazione e l’efficienza, lasciando spazio a futuri miglioramenti tecnologici.

In virtù della nuova etichetta energetica, l'UE ha ripensato i test che definiscono la classificazione energetica, rimodulando tutti i modelli in fasce energetiche più basse. Questo riordino ha inciso in modo significativo sui posizionamenti dei modelli: macchine che precedentemente erano classificate in A+++ si sono infatti ritrovate collocate in classi energetiche più energivore, come le classi F o E. Queste classi erano da tempo scomparse e ormai definitivamente associate, nella mente dei consumatori, a prodotti fortemente energivori e di conseguenza da non comprare.

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La nostra analisi

Abbiamo condotto uno studio per analizzare com’è variata la distribuzione delle lavatrici nelle diverse classi energetiche dopo l'introduzione della nuova etichetta. Per farlo, abbiamo analizzato separatamente i due segmenti del mercato, quello delle lavatrici con carica frontale e quello delle lavatrici con carica dall’alto.

Lo scopo di questa indagine è capire se l'etichetta energetica ha avuto un impatto sul mercato delle lavatrici, ed eventualmente valutarlo dal punto di vista quantitativo e qualitativo.

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Cosa emerge dai dati

Per comprendere meglio il posizionamento sul mercato delle lavatrici dal 2021 in avanti (post introduzione della nuova etichetta energetica) è utile osservare la distribuzione e il prezzo medio di vendita (dati riferiti a novembre 2024) nelle diverse classi energetiche. I dati (fonte Etilize di GFK) sono riferiti a novembre 2021, 2022, 2023 e 2024. Si osserva immediatamente una crescita e un addensamento dei modelli nella fascia di efficienza più alta.

Andamento della distribuzione dei modelli a carica frontale

  • Novembre 2021: la quota di lavatrici in classe A era già del 25% a pochi mesi d'introduzione dalla nuova etichettatura, ed era preceduta solo di un punto percentuale dalla classe D, che raccoglieva il 26% dei modelli del mercato. Le classi B, C e D insieme avevano comunque ancora un peso considerevole, superando insieme il 50%. I modelli in classe E e F rappresentano il 14%. Nessun modello era nella classe più energivora, la G.
  • Novembre 2022: la presenza di modelli in classe A cresce in maniera significativa, sfiorando il 47%. Ne risentono soprattutto le classi intermedie (C e D), in parziale arretramento.
  • Novembre 2023: la percentuale di lavatrici in classe A supera il 60%. Le classi B e C continuano a ridursi, e le classi più energivore (E e F) rappresentano una fetta sempre più marginale di mercato.
  • Novembre 2024: la transizione verso la classe A non sembra arrestarsi e raggiunge il 71% dei modelli. Risulta pertanto evidente la convergenza dei produttori verso la fascia più efficiente.

Andamento della distribuzione dei modelli a carica dall'alto

 

  • Novembre 2021: a differenza dei modelli a carica frontale, non esistevano prodotti in classe A. La classe più efficiente era la B, con il 6% dei modelli offerti nel mercato. La classe più popolata di modelli era la E, con il 33%. Seguivano le classi D e F, entrambe con il 23%. Anche in questo caso, non vi erano modelli nella classe G.
  • Novembre 2022: continuiamo a non avere modelli in classe A, ma il mercato comincia a spostarsi verso le classi meno energivore, con la classe C che cresce dal 15% dell'anno precedente al 26%, mentre la classe B passa dal 6% al 12%. Decresce soprattutto il numero di modelli in E, che passa dal 33% al 20%. La classe energetica con il maggior numero di modelli è la C, con il 26%.
  • Novembre 2023: fanno la loro comparsa i modelli di classe A, che rappresentano il 10% dell'offerta da parte dei produttori. La classe C continua ad essere la classe energetica con più modelli, 27%.
  • Novembre 2024: la classe A rappresenta ora il segmento con il maggior numero di modelli, il 25%, seguita dalla classe C, scesa al 21%.

Le differenze tra carica frontale e carica dall'alto

Le differenze principali che emergono tra il segmento delle lavatrici a carica frontale e quelle a carica dall’alto non possono prescindere da una valutazione che riguarda la loro distribuzione. Le lavatrici a carica frontale mostrano, in generale, un’adozione più rapida e diffusa della classe A, arrivando in quasi 5 anni a coprire la maggior parte del mercato. I prodotti con carica dall’alto (che rappresentano il 7% del mercato totale delle lavatrici) si sono invece spostati più lentamente verso la classe A, ma le tendenze osservate fanno supporre che anche loro nel giro di 2 o 3 anni potranno avere la maggior parte dei modelli in classe A.

Come varia il prezzo della lavatrice al variare della classe energetica?

I dati mostrano che esiste un divario di prezzo importante tra le fasce energetiche più alte e quelle più basse, tanto nelle lavatrici a carica frontale quanto in quelle a carica dall’alto. La classe A è più costosa delle classi inferiori, e la differenza di prezzo risulta in media meno marcata nelle lavatrici a carica dall'alto rispetto alle frontali.

In particolare, tra le lavatrici a carica frontale l'andamento mostra:

  • Classe A: prezzo medio intorno ai 450 €;
  • Classi B, C ed D: prezzi medi intorno a 340 €, circa 100 in meno della classe A;
  • Classi E ed F: sono le classi in cui i modelli sono mediamente più economici, con prezzi tra 280 € e 290 €, circa 160-170 in meno della classe A.

Per le lavatrici a carica dall'alto, invece:

  • Classe A: prezzo medio di poco superiore ai 600 €.
  • Classi B e C: prezzi medi intorno a 500 €, circa 100 in meno della classe A;
  • Classi D, E ed F: prezzi medi intorno ai 400 €, circa 2000 in meno della classe A, con i modelli in classe E che mediamente arrivano a costare intorno ai 460 €.

La classe A non conviene

In linea generale, le lavatrici in classe energetica A rimangono le più costose sul mercato, verosimilmente per via di tecnologie più avanzate (motori inverter di ultima generazione, cicli a risparmio idrico, sensori di carico ecc.) e una percezione di valore aggiunto più alta. A conti fatti, però, il risparmio che promettono in termini di costo per lavaggio non viene ammortizzato durante l'utilizzo dell'elettrodomestico.

Costo lavaggio lavatrice per classe

I dati della etichetta energetica ci dicono che utilizzando il programma ECO 40-60 (quello che ci fa risparmiare di più e che serve a definire la classe energetica), per 100 lavaggi una classe A da 8 kg costa 10 € contro i 12 € della classe B e i 14 € della classe C. Per compensare il maggior prezzo medio di una macchina di classe A, servirebbero non meno di 25 anni di bucati, molto di più della vita utile dell'elettrodomestico, che secondo i nostri dati di affidabilità è di circa 12 anni. Quindi il maggior risparmio economico, legato alla maggiore efficienza energetica, non riesce a compensare il maggior costo dell’elettrodomestico.

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Cosa vuol dire classe A -10% o A -20%

Prima dell'introduzione dell'attuale etichetta energetica delle lavatrici, la precedente vedeva la quasi totalità dei modelli in classe A+++. Per questo motivo i produttori avevano da tempo iniziato a inventarsi delle proprie classificazioni, che comunicassero al consumatore come i loro modelli avessero consumi inferiori alla classe A+++ stessa.

Già nel 2020 per questo motivo si erano diffusi claim che riportavano diciture come A+++ -10% o A+++ -40%. La stessa situazione si sta ricreando, a soli quattro anni dall'introduzione dell'attuale etichetta energetica, con la nuova etichetta energetica, e alcuni marchi come LG e Miele stanno iniziando ad utilizzare claim come "classe A-10%" per indicare una maggiore efficienza dei propri elettrodomestici rispetto alla classe A.

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Cos'è successo negli altri elettrodomestici

Nelle altre categorie di prodotto che hanno visto il passaggio ad una nuova etichetta energetica nel marzo del 2021, la situazione sembra essere migliore, con le classi più energivore che raccolgono la maggior parte dei modelli e pochi esemplari in classe A.

Frigoriferi e lavastoviglie: regnano ancora le classi più basse

Nelle lavastoviglie, ad esempio, solo il 9% dei modelli built-in più venduti attualmente è in classe A mentre per quelli a libera installazione non c'è nessun modello in classe A, e il 13% è in classe B.

Nei frigoriferi combinati, la tipologia preferita dagli italiani, solo il 4% dei modelli da libera installazione più venduti è in classe A, mentre oltre il 50% è in classe E. Tra i frigoriferi ad incasso, invece, non c'è nessun modello in classe A e B e addirittura il 75% è in classe E.

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Nuova etichetta energetica: un bilancio dopo 4 anni

L'analisi evidenzia come l'introduzione della nuova etichetta energetica delle lavatrici nel 2021 abbia inizialmente ridistribuito nelle classi di maggior consumo i modelli che prima erano nella quasi totalità concentrati nella classe energetica A+++. Tuttavia, nel giro di pochi anni, i progressi tecnologici hanno favorito una forte concentrazione di prodotti nella classe A, soprattutto nel segmento delle cariche frontali. Tale convergenza verso la fascia più efficiente è stata favorita anche dal fatto che il calcolo dell'efficienza di consumo dell'etichetta energetica è basato sul solo programma Eco 40-60, pertanto i produttori hanno dovuto concentrare i propri sforzi su un programma, invece di lavorare sull'efficientamento almeno dei programmi più utilizzati dai consumatori.

Dove informarsi per acquistare una lavatrice

Come abbiamo evidenziato in alcuni nostri articoli, i nostri test basati sui due programmi più utilizzati (cotone e sintetico) sono più fedeli alla realtà, e hanno evidenziato come non ci sia una correlazione tra classe energetica e consumi dei programmi diversi dall'ECO 40-60. Non è raro trovare un modello in classe C o F che abbia gli stessi consumi di uno in classe A con i programmi cotone o sintetico. Per questo motivo è meglio affidarsi al nostro comparatore per verificare i consumi reali delle lavatrici.

Altro aspetto negativo dell'evoluzione dovuta alla nuova etichetta energetica sul mercato delle lavatrici è il ritorno a strategie di marketing simili al passato, con la comunicazione di livelli di consumo inferiori alla classe A (per esempio classe A - 20%) riproponendo dunque per i consumatori il rischio di dover decifrare ulteriormente le reali differenze di efficienza tra prodotti in classe A. Differenze che però, è bene ricordarlo restano limitate al programma Eco 40-60, e potrebbero non portare ad un reale risparmio energetico se si utilizzano programmi diversi.

Nel tempo, i produttori hanno progressivamente migliorato le performance energetiche, incentivando un passaggio costante verso le classi più alte. In particolare, nelle lavatrici si è subito registrata un'ampia presenza di modelli in classe A dopo pochi mesi dall'introduzione della nuova etichetta energetica, facendo temere (come poi è successo) che da lì a breve si sarebbe ricreata la concentrazione di modelli nella classe energetica meno energivora.

A quattro anni di distanza dalla sua introduzione, possiamo dire che la nuova etichettatura energetica delle lavatrici, basata sul solo programma ECO 40-60, ha fallito: per il consumatore torna la confusione e il vantaggio di comprare una lavatrice in classe A non c'è. Succederà lo stesso anche per le asciugatrici?

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