Facebook e Instagram: stop ai messaggi diretti ai minori
A inizio anno erano state annunciate nuove misure per limitare la capacità degli adolescenti di vedere contenuti potenzialmente sensibili su Instagram e Facebook. Ora Meta si impegna a introdurre impostazioni di messaggistica più rigide per gli adolescenti sotto i 16 anni (sotto i 18 anni in alcuni Paesi). In particolare non potranno più ricevere messaggi da persone che non seguono, anche se inviati da altri minorenni.

"Parlo con molti genitori e spesso sento preoccupazioni su chi può inviare messaggi ai propri adolescenti": così qualche giorno fa il CEO di Instagram, Adam Mosseri, ha annunciato nuove misure a protezione dei minori. Detto fatto: da ora in poi gli account Instagram e Facebook attribuiti a minorenni (più precisamente in Italia sotto i 16 anni) non potranno più ricevere messaggi privati (principalmente via Instagram e Messenger) da sconosciuti, ovvero da chi non è nella lista delle persone da loro seguite, anche se provengono da altri minori.
Queste politiche sono in linea con le recenti misure che le Autorità Garanti, comprese quelle italiane, stanno mettendo in campo per proteggere gli adolescenti dai rischi del web e dei social: sono dello scorso novembre, infatti, le linee guida di Agcom che obbligano agli operatori di telefonia a impostare il parental control automatico sugli smartphone dei minorenni per oscurare contenuti sensibili come quelli per adulti, il gioco d’azzardo e le scommesse, ma anche materiale online relativo ad armi, droga, e violenza.
Più controlli sulla messaggistica
Già prima delle ultime novità, Instagram impediva ai maggiori di 19 anni di inviare messaggi agli adolescenti che non li seguivano (non erano loro follower, come si dice in gergo); limitava inoltre il tipo e il numero dei cosiddetti "messaggi diretti" che gli utenti potevano inviarsi tra di loro pur non “seguendosi” sul social. Vediamo ora nello specifico cosa cambia e su quali piattaforme ci saranno i blocchi.
Su Instagram, queste nuove misure, applicate di default agli under 16 (in alcuni Paesi agli under 18), varranno nei confronti di chiunque non sia un follower o altrimenti connesso su Instagram, ad ogni età, inclusi altri adolescenti. Con questa impostazione predefinita, gli adolescenti potranno quindi ricevere messaggi o essere aggiunti in chat di gruppo solo da una persona che già seguono (l’adolescente è loro follower) o sono comunque connessi (sono follower dell’adolescente).
Facebook Messenger
Le stesse impostazioni predefinite verranno applicate agli under 16 anche su Facebook Messenger dove potranno ricevere messaggi solo da chi è loro amico su Facebook o da persone a cui sono connessi tramite contatti telefonici (in Messenger c’è una specifica funzione per condividere i contenuti con chi dei nostri contatti telefonici ha un profilo Facebook).
I minori che hanno un account supervisionato dai genitori (vediamo più avanti in cosa consiste la supervisione e come si attiva) devono ottenere la loro autorizzazione per modificare queste impostazioni sulla messaggistica. Delle novità gli utenti interessati verranno informati tramite una notifica nella parte superiore del feed (dove si visualizzano le stories).
L'impostazione dei filtri
Anche per chi ha più di 16 anni è possibile attivare questi filtri passando dalle impostazioni privacy, In particolare, su Instagram è possibile decidere chi può interagire con noi alla sezione “Messaggi e risposte alle storie”, su Facebook Messenger nella sezione Privacy e sicurezza possiamo scegliere chi può inviarci messaggi, se attivare restrizioni nei confronti di alcuni utenti limitando le interazioni o addirittura bloccarli, impedendogli di contattarci.
Immagini indesiderate: presto il blocco
Entro fine anno Meta vuole lanciare un’ulteriore funzionalità che protegga gli adolescenti dalla visione di immagini indesiderate e potenzialmente inappropriate che gli vengono mandate via messaggio da persone che sono loro follower in Instagram o amici in Facebook, cosa che, attualmente, nemmeno le ultime restrizioni riuscirebbero a impedire. Viceversa, si cercherà di dissuadere i giovani da inviare via messaggio questo tipo di immagini.
La supervisione dei genitori
La funzione di “supervisione dei genitori”, già a disposizione sia su Instagram che su Facebook, permette ai genitori di vedere i contatti del figlio e se ha bloccato qualche account, di impostare limiti di tempo e programmare pause (ad esempio la notte), di vedere alcune delle loro impostazioni come quelle di privacy. Al contrario non si vede la cronologia di ricerca, le chat, i messaggi o i post a meno che il figlio non abbia un account pubblico e il genitore lo “segua”. Lo scopo è tutelare i ragazzi dai pericoli del web (come ad esempio il catfishing di cui parliamo in questo articolo) senza annullare il loro diritto alla riservatezza.
Come funziona la supervisione
La supervisione si configura dal profilo del figlio dall’apposita funzione. D’ora in poi i genitori che hanno attivato la supervisione potranno approvare o negare le richieste dei figli adolescenti di modificare le impostazioni predefinite di sicurezza e privacy impostandole su uno stato meno rigido, invece di essere semplicemente informati della modifica, come accadeva in precedenza. Se un adolescente con supervisione tenta di modificare il proprio account da privato a pubblico oppure tenta di modificare le impostazioni di messaggistica per interagire con account di persone che non conosce ma che già segue o con cui è connesso, il genitore riceverà una notifica per approvare o rifiutare la richiesta.
Non solo minori: nuove regole per gli influencer
Nel mirino dell'Autorità garante delle comunicazioni, non c'è solo la tutela dei minori, ma anche quella del consumatore in generale, introducendo di recente alcune linee guida che devono regolare l'attività degli influencer: la loro "apparente neutralità" nel presentare prodotti e servizi, potrebbe influenzare le scelte d'acquisto di tanti, inclusi proprio i più giovani.
Il provvedimento va ad aggiungersi alle regole sull'influencer marketing imposte dall'Antitrust e già operative, almeno sulla carta; regole che sono destinate ad essere rafforzate dalla recente bozza del disegno di legge "beneficenza" in cui, anche il Governo, dopo il caso Ferragni-Balocco detta le nuove regole per rendere più trasparente il rapporto tra pubblicità e beneficenza. In questo articolo abbiamo fatto il punto proprio sul DDL beneficenza e su come riconoscere le vere iniziative benefiche in rete.