ChatGPT, ecco cos'è e cosa può fare
ChatGPT è la più evoluta intelligenza artificiale applicata alla comprensione e stesura di testi. Sa rispondere a domande aperte ed eseguire compiti anche piuttosto complessi. Non è infallibile, ma colpisce per quanto spesso le sue risposte risultino appropriate e interessanti. Per spiegare di che si tratta, l'abbiamo interrogato: ecco quello che ci ha risposto.
- di
- Paolo Lorusso

ChatGPT è un modello di linguaggio di grandi dimensioni sviluppato da OpenAI. Utilizza una tecnologia di apprendimento automatico per generare testo in modo autonomo, imitando il linguaggio umano. Può essere utilizzato per una vasta gamma di applicazioni, tra cui la generazione automatica di testo, la risposta alle domande e il completamento di frasi. Grazie alla sua capacità di generare testo in modo plausibile, ChatGPT rappresenta un importante passo avanti nell'intelligenza artificiale.
La frase che hai appena letto non l'ho scritta io né alcuno dei miei colleghi. Anzi: non l'ha scritta proprio nessun essere umano. A scriverla è stato ChatGPT, un programma di intelligenza artificiale con cui si può interagire registrandosi presso il sito chat.openai.com/chat. Nella casella di interazione ho scritto: "Scrivimi un'introduzione di 5 righe a un articolo divulgativo su chatGPT" e ne è uscito il testo di cui sopra, che ho ricopiato qui senza modificare una virgola. Se lo avessi scritto io avrei usato qua e là qualche parola diversa e qualche espressione più semplice, ma nel complesso il risultato è sorprendente. E la sorpresa è tale che cinque giorni dopo il lancio, il programma aveva già un milione di utenti, diventando una delle novità tecnologiche che hanno generato più attenzione degli ultimi anni.
Come funziona ChatGPT
ChatGPT è stato creato con un procedimento chiamato Deep Learning (letteralmente "apprendimento profondo"), in cui una rete neurale - cioè un programma di apprendimento automatico ispirato al funzionamento del cervello umano - viene addestrata fornendole grandi quantità di testo. Durante l'addestramento, la rete neurale ha imparato a riconoscere trame e associazioni nel testo, il che permette a ChatGPT di generare risposte appropriate a domande e completare frasi in modo coerente (anche qui mi sono avvalso dell'aiuto di ChatGPT, integrandola però con alcune precisazioni mie).
Non è Dante e nemmeno Ungaretti, ma in ogni caso chiedere a ChatGPT di scrivere perfino una poesia su Jannik Sinner, giovane campione del tennis italiano, dimostra una sorprendente "coscienza" e padronanza della lingua, come si può notare dal risultato:
Cosa è in grado di fare
A un primo utilizzo colpisce per la correttezza formale di ciò che scrive e la vastità dei campi in cui è in grado di operare: oltre a usarlo per aiutarmi a scrivere questo articolo, gli ho chiesto di aiutarmi a stilare una lezione di grammatica, di comporre qualche poesia, di immaginare tre incipit di romanzi di fantascienza ambientati nella sede di Altroconsumo, persino di scrivere una dichiarazione di guerra da parte del Liechtenstein alla Germania: l'ha fatto, tenendo anche conto dei diversi rapporti di forza delle due nazioni e immaginando quale potesse essere il motivo del conflitto, ma poi mi ha anche ammonito dicendo che queste cose non si fanno. In rete in questi giorni si trovano numerosi esempi analoghi riportati da altre persone, che dicono di averlo utilizzato con soddisfazione per farsi scrivere righe di codice informatico, farsi stilare un programma di dimagrimento in dieci passaggi e molto altro ancora.
I limiti di ChatGPT
Soprattutto a un primo approccio si può incorrere nella tentazione di vederlo come una sorta di alternativa a Google, ma in realtà non è un motore di ricerca, anche perché le informazioni con cui è stato addestrato ChatGPT sono aggiornate al 2021; per questo motivo oggi non è utilizzabile per compiti legati all'attualità: i suoi elaborati non sanno tenere conto degli avvenimenti più recenti. Inoltre non è certo infallibile: non si può pensare di utilizzare senza un ulteriore controllo le informazioni che fornisce. Il suo utilizzo pratico principale, oggi, è quello di farsi aiutare in un compito che sapremmo fare da soli, ma che richiederebbe molto tempo. In altre parole: se io non conosco la grammatica inglese e gli chiedo di stilarmi il programma di una lezione sui verbi, ChatGPT lo farà, ma io non ho modo di sapere se i suoi suggerimenti sono davvero corretti. Se invece la conosco al punto che vorrei mettermi a tenere lezioni, chiedergli di fare la stessa cosa mi aiuterà a organizzarmi e risparmiare tempo.
Per cosa può essere utile
L'aspetto sorprendente di questo programma, però, non sta tanto nelle risposte, ma nell'accuratezza con cui capisce le nostre richieste e la comprensione del contesto.
Per esempio, gli si può chiedere: "Preparami una lezione sul Veneto adatta a bambini di quinta elementare". Se, dopo aver letto la sua proposta, ci sembra ancora troppo complessa, basta dirglielo: "Mi sembra ancora troppo complessa": ChatGPT capirà che ci stiamo ancora riferendo alla lezione sul Veneto e cercherà di semplificarla. E già che parliamo di scuola: oltre che aiutare gli insegnanti, è ovvio che può essere usato anche dagli studenti. "Fammi il riassunto del capitolo XV dei Promessi Sposi", "Fammi la parafrasi delle prime tre terzine dell'Inferno". Che sia la fine dei compiti a casa? C'è chi lo teme e negli Stati Uniti e in Australia sono già arrivati i primi provvedimenti contrari. In Italia il primo approccio della classe insegnante sembra positivo: dichiarazioni alla stampa di esponenti del ministero dell'Istruzione e del Merito dell'Associazione Presidi parlano, comprensibilmente, di necessità di regolamentazione, ma anche di grandi opportunità per docenti e alunni.
Quali pericoli ci possono essere
I limiti tecnici del programma non sono un problema particolare: è facile immaginare che nel futuro prossimo nuove versioni di questo programma o altri programmi concorrenti funzioneranno ancora meglio. Più problematici sono i problemi intrinseci all’uso dell’intelligenza artificiale, a partire da quello della sua neutralità, o meglio mancanza di neutralità. Uno strumento in genere è per definizione neutro, ed è chi lo usa a deciderne le sorti. Questo però non vale per uno strumento come un programma di Intelligenza Artificiale, perché in realtà il suo funzionamento dipende dall’insieme di dati e dalle istruzioni utilizzate per addestrarlo. Si arriva così al fatto che, per esempio, se gli si chiede un’ode a Joe Biden o George W Bush la scrive senza problemi, mentre se gli si chiede di scriverla dedicata a Donald Trump si rifiuterà di farlo, e lo stesso accade con alcuni personaggi politici italiani presenti e passati: indipendentemente dalle proprie visioni politiche è abbastanza evidente una scelta di campo da parte dei programmatori e dunque del programma.
Si tratta di un problema comune dell’informatica moderna: se a creare la maggior parte dei programmi che usiamo è un sottogruppo omogeneo di persone (tipicamente: giovani uomini che vivono nella costa est degli Stati Uniti) saranno le idee di questo sottogruppo a permeare, anche involontariamente, questi programmi, e le idee degli altri gruppi saranno meno rappresentate. Si può dunque ringraziare ChatGPT per rendere questo problema piuttosto evidente: sta a noi riflettere su come affrontarlo ed è consigliabile farlo adesso, durante la fase iniziale della diffusione delle intelligenze artificiali.
Non c'è solo ChatGPT
ChatGPT non è il solo sistema di intelligenza artificiale applicata: esistono siti come DallE2, Midjourney, Stable Diffusion che trasformano testi in immagini, come se fossero pittori su commissione. Per generare le quattro immagini di sinistra ho caricato un mio selfie e ho scritto "Come se lo avesse dipinto Leonardo". A destra, il risultato della mia richiesta: "Milano con i canali come Venezia e il Monte Everest sullo sfondo"