La UE obbliga Apple alla compatibilità con altri produttori
Entro maggio 2025, Apple sarà obbligata a migliorare l’interoperabilità dei suoi dispositivi con quelli di altri produttori. Lo stabilisce una delle prime applicazioni del Digital Markets Act da parte della UE. Le nuove misure puntano a favorire connessioni più semplici e funzionali tra iPhone e accessori non-Apple, come cuffie o smartwatch, e a garantire più libertà di scelta agli utenti. Ma Apple non ci sta.

Nei primi mesi del 2024 l’Unione Europea ha approvato due regolamenti, il DSA (Digital Service Act) e il DMA (Digital Market Act), che mirano ad arginare lo strapotere dei giganti del web. In questi giorni abbiamo visto una delle prime applicazioni pratiche del DMA: la Commissione Europea ha adottato due decisioni che riguardano misure che Apple dovrà adottare per conformarsi a determinati aspetti del suo obbligo di interoperabilità dei suoi iPhone e iPad con apparecchi prodotti da terzi.
Cosa s'intende per interoperabilità?
L'interoperabilità tra dispositivi è la capacità di diversi dispositivi, anche di marche o tecnologie diverse, di comunicare e lavorare insieme in modo efficace, scambiandosi dati e informazioni senza bisogno di interventi manuali complessi o adattatori specifici. In pratica, un sistema interoperabile consente a dispositivi come smartphone, computer, cuffie o altri dispositivi smart di connettersi tra loro, condividere informazioni e funzionare in modo coordinato, anche se utilizzano tecnologie o sistemi operativi diversi.
Una migliore connessione tra apparecchi
Nel caso di Apple, le decisioni della commissione affrontano sia il lato tecnico sia quello più organizzativo: una riguarda nove funzionalità di iOS (il sistema operativo degli iPhone e degli iPad) che dovrebbero migliorare l’interoperabilità dei dispositivi Apple con apparecchi di terzi che si vogliono collegare ad essi, come smartwach, cuffie... L’altra riguarda la trasparenza e l'efficacia del processo che Apple utilizza per gestire le richieste di interoperabilità da parte degli sviluppatori. Entrambe le decisioni includono misure dettagliate su come fornire l'interoperabilità, basate su incontri tecnici e discussioni con Apple e sviluppatori interessati.
Benefici per gli utenti
L’obiettivo di queste misure è permettere a chi possiede sia apparecchi targati mela sia apparecchi di altri produttori una migliore esperienza complessiva. Nel concreto si dovrebbe arrivare ad avere:
- maggiori possibilità di ricevere notifiche dagli iPhone su smartwatch non-Apple e di rispondere a queste notifiche;
- possibilità di associare più semplicemente e con maggiore qualità i dispositivi non-Apple come cuffie e smartwatch agli iPhone e agli iPad;
- possibilità per gli sviluppatori di integrare soluzioni alternative ai servizi AirDrop e AirPlay di Apple sull'iPhone, con possibilità per chi ha un iPhone di scelta tra servizi diversi per condividere file con altri utenti e trasmettere contenuti multimediali dall'iPhone alla TV.
L’obiettivo a medio termine è incoraggiare lo sviluppo di nuovi dispositivi innovativi per gli utenti iPhone, cosa che finora era limitata dalla mancanza di una completa interoperabilità.
La risposta di Apple
La risposta del gigante high tech guidato da Tim Cook non si è fatta attendere e, prevedibilmente, non è stata positiva. Apple vede questa decisione come un impedimento burocratico che ne rallenterà le capacità di innovazione e favorirà I suoi concorrenti. Sono dichiarazioni che è facile inquadrate nella crescente insofferenza delle grandi multinazionali americane e del governo USA nei confronti delle regolamentazioni dell’UE, che invece a nostro giudizio, nel loro complesso contribuiscono a garantire un quadro normativo più equilibrato, attento anche alle esigenze dei consumatori e alla tutela dei loro diritti.
Ad ogni modo le tempistiche previste dalla Commissione sono piuttosto strette: tutte le misure vanno attuate da Apple entro due mesi dalla decisione, cioè entro il 19 maggio 2025, eccetto quelle riguardanti i meccanismi di risoluzione delle controversie, per le quali avrà due mesi di tempo aggiuntivi, quindi avremo modo di osservare entro breve le ricadute pratiche di questa decisione.
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