Consigli

730 precompilato: ora possibile inviarlo e modificarlo. Cosa controllare

Dal 15 maggio è possibile modificare e inviare il 730 precompilato sul sito dell'Agenzia delle Entrate. Prima di inviarlo, però, è bene accertarsi che vi sia riportato tutto in maniera corretta ed eventualmente fare le opportune modifiche: ecco a cosa prestare attenzione. E se vuoi una mano con modifiche e invio, c'è il nuovo servizio di Altroconsumo Pronto 730. 

Con il contributo esperto di:
articolo di:
15 maggio 2025
ragazza legge foglio

Dal 15 maggio sul sito dell'Agenzia delle Entrate è possibile non solo visualizzare, ma anche modificare e inviare il proprio 730 precompilato, anche scegliendo il 730 semplificato (qui ti spieghiamo come inviarlo). Prima però di procedere all'invio è bene che ti armi di santa pazienza e controlli cifre e voci di spesa che trovi già inseriti nel modello precompilato. In particolare, ti suggeriamo di guardare con cura alcuni aspetti del tuo 730, perché i conti potrebbero non tornare.

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730 precompilato e semplificato: ti aiuta Altroconsumo

Se hai dubbi sulle modifiche da fare o non ti torna qualcosa sul tuo precompilato o sul tuo semplificato, sappi che da quest'anno hai la possibilità di sfruttare il nostro nuovo servizio Pronto730 e farti assistere per tutti gli aspetti che riguardano la tua dichiarazione dei redditi: avrai a disposizione l'accesso libero a tutti i contenuti della guida alla compilazione, la possibilità di farti assistere da un esperto della nostra consulenza fiscale oltre a contare sulle tariffe agevolate che Altroconsumo ha negoziato per te con Assocaaf e con Bonus X. Il servizio è gratuito per tutti i soci di Altroconsumo; per chi invece non lo è ancora è possibile acquistare l'intero pacchetto di servizi pagando solo questa volta 9.90 euro.

Scopri il servizio Pronto730

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Spese mediche: controlla scontrini e fatture

Tra gli oneri e le spese che è bene controllare prima di inviare il 730 precompilato c'è il dettaglio delle spese sanitarie. Il nostro consiglio è di controllare le voci di spesa, non è raro purtroppo che gli importi delle singole voci siano sbagliati o che manchino del tutto. Per questo motivo, scontrini e fatture alla mano facciamo una spunta di quel che risulta al fisco.

Un esempio comune, infatti, sono le fatture che hanno l’imposta di bollo da due euro, che vengono spesso caricate nel precompilato al netto di questa: ricordati di inserirle nel totale perché sono detraibili insieme alle spese sanitarie. Oppure i farmaci segnati come tali sullo scontrino vengono talvolta indicati come farmaci veterinari nel riepilogo delle spese sanitarie: in questo caso è facile che abbia ragione l’Agenzia delle entrate, se volete verificare cercate on line il numero di Autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) che trovate sullo scontrino. Questa differenza è fondamentale perché i farmaci veterinari si detraggono insieme alle spese specialistiche sostenute per gli amici a quattro zampe.

Altri errori possono essere commessi nel caricare le fatture degli specialisti, anche veterinari, dove vengono persi per strada i contributi alla cassa previdenza o l’Iva se applicata: ricordati che è sempre detraibile il totale della fattura.

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Le assicurazioni sanitarie comunicano solo il totale dei rimborsi

Se hai un’assicurazione che ti rimborsa le spese sanitarie, sappi che nella maggior parte dei casi questa comunica all’Agenzia delle Entrate solo il totale che ti ha rimborsato nell’anno, non il dettaglio ricollegabile alla singola spesa. Infatti, nel riepilogo delle spese utilizzate per la predisposizione del precompilato i rimborsi assicurativi vengono indicati come voce unica e sottratti dal totale delle spese mediche sostenute.

Questo significa che se tu hai una fattura di 100 euro per cui hai ricevuto un rimborso totale o parziale, nella riga del dettaglio spese sanitarie troverai un NO sotto la voce rimborso. Sta a te verificare che i totali coincidano.

In caso di indennizzo diretto, cioè l’assicurazione ha sostenuto la spesa medica al tuo posto, spesso trovi comunque l’importo tra le spese sanitarie detraibili. Ripetiamo ancora una volta: controlla sempre i totali perché le spese rimborsate non devono essere detratte (a meno di casi particolari).

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I rimborsi vengono tassati

Se hai sostenuto una spesa sanitaria per 100 euro a dicembre 2023 e la tua assicurazione ti ha rimborsato nel 2024, tu non dovresti aver portato in detrazione la spesa nel 730 dell’anno scorso. Tuttavia, quando l’assicurazione sanitaria comunica al fisco i rimborsi che ti ha erogato nel 2024 riporta anche quello relativo a dicembre 2023. Il Fisco, che non può sapere se tu hai detratto o meno la spesa nello scorso 730, prudenzialmente la inserisce tra i redditi da tassare che da quest’anno trovano spazio nel quadro M che ha sostituito il quadro RM del modello Redditi che fino al 2024 andava presentato in aggiunta al 730 in alcuni casi particolari. Per questo motivo bisogna controllare il rigo M3 del quadro M.

Fino a quando il 730 non è modificabile non è facile capire cosa sia stato fatto guardando il riepilogo dei dati utilizzati. Per capire se l’Agenzia ti sta facendo pagare imposte non dovute, visualizza il PDF del precompilato e verifica cosa è stato riportato nel rigo M3 e ricordati di “svuotarlo” qualora tu non avessi detratto la spesa rimborsata.

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Interessi sul mutuo: occhio se la voce compare due volte

Nella sezione oneri e spese, alla voce “Interessi per mutui ipotecari per acquisto abitazione principale” potresti trovare due voci, come se avessi più di un mutuo, ma che entrambi gli importi indicati non sono stati utilizzati. Questo succede normalmente in caso di surroga, cioè quando in corso d’anno si cambia la banca con cui si ha il mutuo in essere. Altre volte è dovuto al fatto che il mutuo è stato “cartolarizzato”, cioè ceduto dalla banca in toto o in parte ad altre società finanziarie. In entrambi i casi, benché il dato non venga utilizzato dal Fisco per compilare il 730 non devi preoccuparti, puoi inserire tu l’importo nel rigo E7 sommando quanto risulta indicato, o comunque quanto riportato sulla certificazione rilasciata a fine anno dalla banca con il prospetto degli interessi versati.

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Per le spese di ristrutturazione risultano solo i bonifici

Se, nel corso del 2024, hai sostenuto spese di ristrutturazione edilizia per sfruttare il bonus casa o l’ecobonus nel riepilogo dei dati considerati per preparare la tua dichiarazione dei redditi trovi solo i bonifici che hai fatto per il pagamento delle spese, ma il dato non viene automaticamente utilizzato per predisporre il 730. Le spese vere e proprie devi inserirle tu nella dichiarazione dei redditi perché al Fisco risultano esclusivamente i bonifici che sono stati effettuati in modo corretto, ma non ha modo di sapere preventivamente se tutta la procedura si sia svolta correttamente. Verifica che la documentazione in tuo possesso sia a norma e dopo il 15 maggio inserisci le cifre corrette.

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