Bagni Italiani, ritardi e lavori mal fatti. L'Antitrust accetta gli impegni presi dall'azienda
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato chiude l’istruttoria nei confronti di Bagni Italiani, azienda specializzata nella ristrutturazione di bagni, accettando gli impegni presentati dall’azienda stessa in fase di procedimento. Un provvedimento che arriva alla fine di un’inchiesta partita anche grazie alle centinaia di segnalazioni arrivate sulla piattaforma Reclama Facile che Altroconsumo mette a disposizione di tutti i consumatori. Ecco quali sono gli impegni presi da Bagni Italiani

Qualche mese fa avevamo inoltrato all'Autorità garante della concorrenza e del mercato centinaia di reclami di consumatori che si erano rivolti a noi per segnalare tramite il nostro servizio Reclama facile, lavori eseguiti con superficialità o con ritardi più lunghi anche di un anno da parte della ditta Bagni Italiani, un marchio gestito dalla società GDL Bagni e specializzato nella ristrutturazione dei bagni nelle principali città e province italiane. L'Antitrust aveva, quindi, aperto un'istruttoria per valutare alcune condotte illecite dell'azienda, tra le quali:
- la diffusione di informazioni non corrette ed ambigue in ordine alle tempistiche di esecuzione delle opere, indicate in 5/7 giorni, ai tempi di esecuzione dei lavori, alle caratteristiche delle opere di ristrutturazione dei bagni;
- la mancata assistenza post-vendita;
- il mancato riconoscimento del diritto dei consumatori di risolvere il contratto;
- il mancato rimborso del prezzo, a fronte di ritardi nell'esecuzione delle opere di installazione dei sanitari e nella mancata esecuzione delle opere di ristrutturazione dei bagni, e ciò anche in caso di pagamento totale o parziale del prezzo da parte dei consumatori;
- e l'omessa informativa di elementi essenziali del contratto e del diritto di recesso, nonché nel mancato riconoscimento dello stesso diritto.
Altroconsumo ti aiuta
Siamo molti contenti degli impegni presentati dall’azienda. Vigileremo sulla loro corretta applicazione. E comunque nel caso riteniamo di aver subito ulteriori danni non coperti adeguatamente dai contributi straordinari dell’azienda potete continuare a far valere i vostri diritti prenotando una consulenza gratuita con i nostri legali.Gli impegni presi da Bagni Italiani
Ora l’Antitrust ha chiuso l’istruttoria senza sanzioni, accettando gli impegni presentati dall’azienda stessa in fase di procedimento. Vediamo nello specifico in cosa consistono.
- Per i clienti che hanno chiesto il recesso entro i quattordici giorni dalla conclusione del contratto, nel periodo tra il 1° gennaio 2023 e il 29 maggio 2024, l’azienda riconoscerà, una tantum, un contributo straordinario pari alla somma incassata da GDL. Questo a patto che la richiesta di recesso sia stata accolta senza il rimborso totale o parziale dell’acconto versato. Stessa sorte spetterà ai clienti che hanno esercitato il recesso oltre i 14 giorni dalla conclusione del contratto, nel periodo tra il 1° gennaio 2023 e il 29 maggio 2024.
- Ci sarà un indennizzo anche per i clienti che hanno subito ritardi. Nei casi di inizio lavori dopo il termine previsto dal contratto, l’azienda riconoscerà a tutti i clienti un contributo straordinario di 100 euro. In tutti questi casi, l’appuntamento per l’inizio dei lavori è stato fissato in una data successiva a quella prevista dal contratto.
Per pagare questi contributi straordinari GDL invierà a ciascuno dei clienti una comunicazione tramite e-mail (o in caso di mancanza di indirizzo e-mail un messaggio WhatsApp o SMS) ai contatti a sua disposizione, al fine di informarli della possibilità di beneficiare del contributo straordinario, con un termine per rispondere di venti giorni dall’invio della Comunicazione. Nel caso in cui il cliente non dovesse rispondere alla comunicazione entro il termine di venti giorni, la società invierà, nei successivi dieci giorni, la stessa comunicazione tramite posta ordinaria, all’indirizzo del cliente in suo possesso, concedendo al cliente stesso un ulteriore termine di venti giorni, per comunicare le coordinate bancarie alle quali ricevere il contributo straordinario. L’accredito sarà effettuato mediante bonifico bancario entro sette giorni lavorativi dalla data in cui il cliente ha comunicato alla società di accettare il contributo e le coordinate.
In generale chi accetterà il contributo straordinario avrà comunque la possibilità, se lo ritiene, di continuare ad agire in giudizio contro GDL per qualsiasi ulteriore danno ritenga aver subito. Per questo potete trovare assistenza dai consulenti legali di Altroconsumo.
Modifiche anche nella documentazione
Uno dei problemi lamentati maggiormente dai clienti dell’azienda era la diffusione di informazioni ambigue in ordine alle tempistiche dei lavori. Per quanto riguarda questo punto, l’azienda si è impegnata a pubblicare sul proprio sito un messaggio molto più chiaro: “Ristrutturiamo in soli 5/7 giorni lavorativi dall’inizio dei lavori (massimo entro 90 giorni dall’ordine)”. E ancora: “La tempistica di 5/7 giorni è riferita alla durata del cantiere di lavoro per la ristrutturazione del bagno. Tale durata non è quindi riferita alla tempistica che intercorre tra la firma del contratto e l’inizio dei lavori stessi, che è invece di massimo 90 giorni. La durata del cantiere di lavoro è da considerarsi indicativa e suscettibile di modifiche in caso di eventi anche imprevedibili, quali problematiche tecniche o logistiche”.
Inoltre, sempre in merito alla comunicazione, già da giugno scorso, l’azienda:
- ha trasmesso ai propri collaboratori i modelli contrattuali recanti la nuova clausola sul diritto di recesso ex articolo 52 del Codice del consumo, che prima non era presente, e ha fornito loro le indicazioni necessarie per applicare degli adesivi con le nuove informazioni corrette sui cataloghi già distribuiti;
- si è attivata per eliminare la dicitura “Made in Italy” dai cataloghi dei piatti doccia;
- ha adottato un nuovo codice di condotta per gli agenti commerciali e migliorato l’accesso al proprio customer care.
Cosa si può fare e quali sono i tuoi diritti
In caso di problemi con la ristrutturazione della propria casa, ci sono precise leggi che tutelano i consumatori vittime di questi tipi di disservizi.
- In caso di ritardo nell’esecuzione dei lavori, si può sollecitare con una raccomandata a/r (o una PEC) l’azienda, chiedendo l’esecuzione dell’opera entro un determinato periodo di tempo pena la risoluzione del contratto. In caso di risoluzione, come abbiamo visto, se sono stati anticipati dei soldi si ha diritto ad avere la restituzione anche totale se l’opera non è mai iniziata e di non pagare più ulteriori rate del finanziamento.
- In caso di lavori fatti non proprio a regola d'arte, è possibile sporgere reclamo nei confronti dell'azienda, chiedendo che vengano sistemati eventuali errori o danni. Esiste, infatti, anche per i lavori di ristrutturazione, il diritto alla garanzia dai difetti di conformità dell’opera. Se entro 2 anni dalla consegna ci si accorge che l’opera presenta dei difetti di conformità di non lieve entità, è possibile contestare ciò al prestatore d’opera entro 2 mesi dalla scoperta e chiedere la riparazione o sostituzione del bene a sue spese entro un congruo termine. Se l’artigiano non provvede entro il termine stabilito si può chiedere la risoluzione del contratto con rimborso di quanto già pagato.
L'importanza del contratto d'opera
Può capitare che il professionista a cui ci si affida per una riparazione o una ristrutturazione effettui un lavoro in più senza averlo concordato, oppure incontri difficoltà impreviste e chieda un supplemento di prezzo o ancora, non effettui il lavoro nei tempi concordati a voce.
Ecco perché è importante, anche se si tratta di piccoli lavori, che il cliente e chi presta l’opera mettano per iscritto i loro accordi, descrivendo con la maggior precisione possibile il lavoro ordinato, il prezzo totale, i tempi di consegna, il diritto di essere informati in caso di variazioni rispetto a quanto preventivato. Questo accordo si chiama "contratto d’opera" e si ha ogni qualvolta una persona si obbliga nei confronti di un’altra, a un certo prezzo, a realizzare un’opera o a effettuare un servizio, attraverso il lavoro prevalentemente proprio.
Quali agevolazioni puoi utilizzare?
Ristrutturare il bagno di casa, si sa, può avere costi davvero importanti. Tuttavia se rifai il bagno, compreso gli impianti, puoi usufruire delle detrazioni per le ristrutturazioni al 50% e puoi accedere al bonus mobili (ma occorre stare attenti se basta richiedere lo scontrino o serve la fattura). Nonostante queste agevolazioni, trovare un'impresa che faccia il lavoro a regola d'arte e soprattutto nei tempi concordati, come abbiamo appena visto, non è affatto semplice.
Questo articolo è stato scritto grazie al finanziamento dell’Unione Europea nell'ambito del progetto CicleX. Le opinioni espresse sono esclusivamente riconducibili all'autore e non riflettono necessariamente la posizione dell’Unione Europea o dell’EISMEA. Né l’Unione Europea né l’ente che eroga i fondi ne possono essere ritenuti responsabili.