Freddo e auto elettriche in panne: la verità dietro alla bufala
La notizia delle Tesla collassate per il freddo a Chicago rischia di minare l’affidabilità delle auto elettriche. Se fosse vero informazioni simili sarebbero dovute arrivare anche da altre regioni degli Stati Uniti o dai paesi del Nord, dove sono molto diffuse. Facciamo chiarezza e scopriamo le cause vere del malfunzionamento e i consigli per evitarlo.

La notizia delle Tesla “morte” ai supercharger di Chicago durante un’ondata di gelo (-20°C.) è circolata in questi giorni su siti (anche di informazione) e tanti canali social.
Notizie come questa rischiano di minare l’affidabilità delle auto elettriche in condizioni di freddo estremo. E’ giusto, dunque, fare un po’ di chiarezza.
Se fosse vero che le auto elettriche non “reggono” il freddo, notizie simili sarebbero dovute arrivare anche da altre regioni degli Stati Uniti colpiti dalla stessa ondata di gelo e anche dai paesi del Nord Europa. In particolar modo dalla Norvegia, dove circa l’80% delle auto nuove vendute è elettrico e circa il 20% del parco auto nazionale è elettrico.
Le possibili cause dello stop
Quale può essere stata la causa dello stop delle Tesla a Chicago? Anzitutto il problema va circoscritto ad alcune centraline nella zona di Chicago e può essere attribuito proprio al loro malfunzionamento. Funzionando più lentamente, le centraline si sono trovate a gestire contemporaneamente una grande quantità di auto in cerca di ricarica e questo ha generato code e lunghe attese.
Un’altra causa è da ricondurre al comportamento errato dei proprietari delle vetture. Secondo il manuale, prima di usufruire dei supercharger, la batteria ha bisogno di essere preriscaldata per poter sfruttare il servizio in modo efficiente. Se non si rispetta questa conditio c’è il rischio di arrivare al momento della ricarica con una percentuale di carica residua troppo bassa per portare in temperatura la batteria con il rischio di far crollare l’autonomia a zero e non riuscire riaccendere l’auto e a raggiungere la colonnina di ricarica anche se a pochi metri di distanza.
Tesla: che cosa consiglia contro il freddo
Tesla ha inserito alcune indicazioni nei suoi manuali, fra le buone pratiche da seguire quando il clima è particolarmente freddo.
Nello specifico le indicazioni di Tesla sono: “Se si desidera raggiungere una postazione di ricarica, Tesla suggerisce di utilizzare il Pianificatore viaggio per almeno 30-45 minuti prima dell'arrivo, in modo da garantire condizioni di ricarica e temperatura della batteria ottimali. Se per raggiungere la postazione di ricarica si impiega meno di 30-45 minuti, si consiglia di effettuare il precondizionamento della batteria prima di iniziare la guida”.
Con il freddo i tempi di ricarica si allungano?
Sì, perché diminuisce la capacità della batteria di accogliere energia elettrica velocemente. Questo è il motivo per cui le auto elettriche controllano sempre la temperatura delle proprie batterie. Il nostro consiglio è, dunque, quello di arrivare alla colonnina di ricarica veloce con la batteria a una temperatura ottimale per evitare l’allungamento dei tempi.
Con il freddo la batteria dura di meno?
Sì, l’autonomia delle auto elettriche ne risente. A differenza della auto a combustione, che non hanno la necessita di riscaldare una batteria e sfruttano il calore disperso dal motore per riscaldare l’abitacolo, in un veicolo elettrico entrambe le funzioni sono a carico dell’energia immagazzinata nella batteria, andando di conseguenza a ridurne l’autonomia. Secondo un’analisi ADAC, in inverno, il riscaldamento e la necessità di mantenere le batterie oltre una certa temperatura fanno aumentare il consumo fino al 30%. A confronto, numerosi viaggi brevi sono molto più dispendiosi energeticamente di un numero poco inferiore di viaggi lunghi proprio per il riscaldamento continuo dell’abitacolo.
Con il freddo devo usare particolari attenzioni con l’auto elettrica?
Durante le giornate particolarmente fredde, chi ha un’auto elettrica deve mettere in conto qualche accorgimento. Se si vuole usufruire di colonnine di “ricarica veloce” controlla di poter raggiungere la colonnina con la batteria a temperatura ottimale per la ricarica veloce, di avere una carica residua sufficiente al precondizionamento del pacco batterie e in genere l'autonomia necessaria per percorrere la distanza fino al punto di ricarica. Per quanto riguarda invece il riscaldamento dell’abitacolo, bisogna prestare attenzione soprattutto nel caso in cui si effettuano numerosi viaggi brevi: ogni ripartenza richiede un riscaldamento dell’abitacolo a partire da zero. Quindi nel caso di viaggi brevi, usa il riscaldamento del volante e del sedile: avrai una situazione di comfort, usando meno energia rispetto a quella che impiegheresti per riscaldare l’intero abitacolo.
Freddo: cosa fare con auto a benzina e diesel?
Il liquido antigelo è un’ottima e pratica soluzione per proteggere la tua auto e il suo motore dal freddo. Ecco quando serve.
Questo carburante non ha problemi di congelamento dato che inizia a congelare a partire dai -40°C (dipende comunque dalla composizione della benzina).
Il problema è il punto di congelamento della paraffina che è di -2°C. Quindi in molte zone di Italia si rischia di incorrere in questo pericolo. Per evitare questo problema assicurarsi di consumare tutto il diesel estivo, così da poter mettere il diesel invernale, che viene automaticamente distribuito dai distributori a partire da metà novembre senza alcuna richiesta da parte del conducente. Se questo non dovesse bastare perché si raggiungono località molto fredde, aggiungere il diesel artico appena si arriva a destinazione facendo il pieno a una pompa di benzina locale che dovrebbe essere dotata di diesel artico oppure aggiungere additivi antigelo nel serbatoio prima della partenza. In modo da non avere la necessità di fare il pieno appena arrivati a destinazione.
I tergicristalli devono essere sempre utilizzabili. Per una visibilità ottimale aggiungere un comune antigelo che abbassa la temperatura di congelamento generalmente intorno ai -20°C, difficilmente raggiungibili in Italia eccetto che nelle ore notturne di alcune località di alta montagna. L’utilizzo dell’alcol nel liquido dei tergicristalli è sconsigliabile perché se è vero che abbassa il punto di congelamento intorno ai -15°C, va tenuto conto che l’alcol una volta spruzzato sul vetro potrebbe evaporare e a quel punto l’acqua rimasta potrebbe congelare sul parabrezza.
Vale lo stesso discorso fatto per i tergicristalli. Inserisci nel radiatore periodicamente del liquido antighiaccio, utile ad evitare il congelamento dell’acqua e il blocco del motore della vettura.