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Antitrust: irregolarità sui prezzi in molte stazioni Eni, Esso, IP, Kuwait e Tamoil

Prezzi diversi da quelli pubblicizzati e mancata esposizione dei prezzi dei carburanti. Queste le irregolarità riscontrate dalla Guardia di Finanza durante i controlli in oltre mille stazioni Eni, Esso, IP, Kuwait e Tamoil. L'Antitrust apre un procedimento per omesso controllo sulla rete dei distributori. Intanto, si fa sempre più concreta l'ipotesi di una serrata da parte dei benzinai il 25 e il 26 gennaio.

16 gennaio 2023
Prezzi benzina

immagine a titolo d'esempio

Dai dai controlli effettuati nei giorni scorsi dalla Guarda di Finanza, sono emerse diverse irregolarità nella gestione dei prezzi dei carburanti da parte di svariate stazioni di servizio facenti capo alle più diffuse insegne di carburanti: Eni, Esso, IP, Kuwait Petroleum Italia e Tamoil.

Il Garante apre un procedimento

A seguito quindi delle ispezioni, svolte con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza anche nelle sedi di 5 compagnie petrolifere, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha aperto altrettanti procedimenti nei confronti di Eni Spa, Esso Italiana Srl, Italiana Petroli Spa, Kuwait Petroleum Italia Spa e Tamoil Italia Spa, per non aver adottato misure o iniziative idonee a prevenire e a contrastare alcune condotte illecite a danno dei consumatori da parte della loro rete di distributori (in violazione dell’articolo 20 del Codice del Consumo).

Prezzi diversi da quelli esposti

La Guardia di Finanza, infatti, avrebbe accertato infrazioni sui prezzi dei carburanti praticati da oltre mille pompe di benzina (376 a marchio ENI, 40 a marchio ESSO, 383 a marchio IP, 175 a marchio Kuwait e 48 a marchio TAMOIL) distribuite su tutto il territorio nazionale. 

In particolare si parla dell'applicazione da parte di alcune pompe di benzina di un prezzo diverso da quello pubblicizzato e di omessa comunicazione dei prezzi dei carburanti. In numerosi casi è risultata difformità tra il prezzo pubblicizzato e quello più alto in realtà applicato alla pompa; in altri è stata riscontrata l’omessa esposizione del prezzo praticato, ovvero l’omessa comunicazione al portale “Osservaprezzi Carburanti”, utile al consumatore per trovare la pompa con il prezzo più basso. 

Non è "colpa" del nuovo decreto

Le irregolarità riscontrate dalla Guardia di Finanza, è bene ribadirlo, non riguardano le nuove norme previste dal Decreto carburanti. Nonostante la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto di fatto non è ancora entrato in vigore, e non lo sarà almeno fino a metà febbraio: occorre infatti un decreto attuativo, previsto per fine gennaio, dopo il quale i benzinai hanno 15 giorni di tempo per adeguarsi alle nuove regole. Solo dopo questo periodo potranno scattare i controlli e le relative sanzioni

Sciopero dei benzinai sempre più vicino

Tuttavia, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto carburanti, la situazione sul fronte degli esercenti e gestori delle pompe di benzina si fa sempre più calda. Salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, dovrebbero essere confermati i due giorni di sciopero pervisti il 25 e il 26 gennaio, su strade e autostrade. I gestori delle pompe di benzina puntano il dito contro il decreto che prevede, lo ricordiamo, fino a 6 mila euro di multa per gli esercizi che non affiancheranno al prezzo di vendita di benzina e gasolio anche il cartello con il prezzo medio calcolato dal Ministero; inoltre in caso di recidiva, secondo il provvedimento del Governo, scatta la sospensione dell'attività fino a un massimo di 90 giorni.