App per fare pulizia nello smartphone: inutili e a volte dannose

Le applicazioni che promettono di fare pulizia nello smartphone e far durare di più la batteria non funzionano. Per di più occupano spazio e trasmettono dati privati a terzi. Meglio non scaricarle.
Gli utenti sembrano essere (quasi all’unanimità) convinti che le app che promettono di fare pulizia negli smartphone funzionino alla perfezione, riempiono con un incredibile numero di commenti positivi gli app store, sia di Android sia di Apple. Ma il nostro test rivela l'esatto contrario: i risultati hanno lasciato anche noi a bocca aperta.
Tutte inutili
Non solo non fanno nulla di ciò che promettono, ma, utilizzando semplici accorgimenti di grafica, puntano tutto sulla persuasione degli utenti, e riescono a convincerli. Le misurazioni effettuate dal nostro laboratorio escludono — almeno per i due modelli di smartphone utilizzati per il test (Motorola Moto G per Android e iPhone 5C per iOS) — che queste app siano in grado di migliorare le prestazioni dei cellulari. Nessuna ha saputo aumentare la durata della batteria né ha migliorato in maniera apprezzabile le performance del dispositivo, anzi alcune hanno addirittura peggiorato la situazione.
La batteria non si allarga
La maggior parte delle app testate punta tutto sulla capacità di intervenire sulla durata della batteria, vero cruccio di chi possiede uno smartphone. Come dimostra il test, questa è una cosa impossibile da ottenere: ogni batteria, indipendentemente dalle sue dimensioni o da come è stata progettata, è in grado di contenere una quantità massima di carica elettrica. Ovviamente nessun software può incrementare questa quantità, essendo una caratteristica hardware legata alla capacità della batteria stessa. Ciò che queste applicazioni possono fare è proporre alcuni accorgimenti, come per esempio la chiusura di alcune funzioni o una migliore gestione della luminosità, per i quali, ovviamente, non c’è bisogno di scaricare un’app, che tra l’altro ha un suo peso.
Occupano spazio e non sono efficaci
Nessun miglioramento neppure per quanto riguarda le performance dello smartphone, obiettivo che dovrebbe essere raggiunto eliminando file temporanei inutili, svuotando la memoria cache e velocizzando la memoria Ram. Le misurazioni del laboratorio certificano che si tratta di effetti non chiaramente percepibili né costanti e che le prestazioni dello smartphone rimangono sostanzialmente le stesse. Inoltre, bisogna anche considerare che le app di ottimizzazione, come qualsiasi software, occupano spazio.
La privacy: la vera nota dolente
Insomma, molte di queste app, oltre a servire a poco o niente, possono violare la privacy (si spera solo per fini publicitari). Tutte, infatti, raccolgono e inviano a terzi dati personali dell’utente, in alcuni casi anche molto personali e non strettamente riconducibili all’ottimizzazione del dispositivo.