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App per fare pulizia nello smartphone: inutili e a volte dannose

09 luglio 2015
ottimizzare smartphone

Le applicazioni che promettono di fare pulizia nello smartphone e far durare di più la batteria non funzionano. Per di più occupano spazio e trasmettono dati privati a terzi. Meglio non scaricarle.

Gli utenti sembrano essere (quasi all’unanimità) convinti che le app che promettono di fare pulizia negli smartphone funzionino alla perfezione, riempiono con un incredibile numero di commenti positivi gli app store, sia di Android sia di Apple. Ma il nostro test rivela l'esatto contrario: i risultati hanno lasciato anche noi a bocca aperta.

Tutte inutili

Non solo non fanno nulla di ciò che promettono, ma, utilizzando semplici accorgimenti di grafica, puntano tutto sulla persuasione degli utenti, e riescono a convincerli. Le misurazioni ef­fettuate dal nostro laboratorio escludono — almeno per i due modelli di smartphone utilizzati per il test (Motorola Moto G per Android e iPhone 5C per iOS) — che queste app siano in grado di miglio­rare le prestazioni dei cellulari. Nessuna ha saputo aumentare la du­rata della batteria né ha migliorato in maniera apprezzabile le performance del dispositivo, anzi alcune hanno addirittura peggiorato la situazione.

La batteria non si allarga  

La maggior parte delle app testate punta tutto sulla capacità di inter­venire sulla durata della batteria, vero cruccio di chi possiede uno smartphone. Come dimostra il test, que­sta è una cosa impossibile da ottenere: ogni batteria, indipendentemente dalle sue dimensioni o da come è stata progettata, è in grado di contenere una quan­tità massima di carica elettrica. Ovviamente nessun software può incrementare questa quantità, essendo una caratteristica hardware legata alla capacità della batteria stessa. Ciò che queste applicazioni pos­sono fare è proporre alcuni accorgimenti, come per esempio la chiusura di alcune funzioni o una migliore gestione della luminosi­tà, per i quali, ovviamente, non c’è bisogno di scaricare un’app, che tra l’altro ha un suo peso.

Occupano spazio e non sono efficaci

Nessun miglioramento neppure per quanto riguarda le performance dello smartphone, obiettivo che dovrebbe essere rag­giunto eliminando file temporanei inutili, svuotando la memoria cache e velocizzando la memoria Ram. Le misurazioni del laboratorio certificano che si trat­ta di effetti non chiaramente percepibili né costanti e che le prestazioni dello smartphone rimangono so­stanzialmente le stesse. Inoltre, bisogna anche considerare che le app di ottimizzazione, come qualsiasi software, occupano spazio.

La privacy: la vera nota dolente

Insomma, molte di queste app, oltre a ser­vire a poco o niente, possono violare la privacy (si spe­ra solo per fini publicitari). Tutte, infatti, raccolgono e inviano a terzi dati personali dell’utente, in alcuni casi anche molto personali e non strettamente riconducibili all’ottimizzazione del dispositivo.