Speciali
West Nile
- Trasmissione. il West Nile virus colpisce principalmente gli animali, in modo particolare gli uccelli selvatici, che sono il serbatoio dell’infezione. Le punture delle zanzare del tipo Culex (la zanzara comune) sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. L’uomo e il cavallo (ma anche cani, gatti, conigli, ecc.) possono infettarsi, ma non possono trasmettere il virus tramite le zanzare, perché in essi il virus non si moltiplica in maniera sufficiente (sono ospiti accidentali, definiti “a fondo cieco”). È possibile, anche se raramente, che la trasmissione avvenga tramite sangue trasfuso o trapianti, e in gravidanza dalla madre al feto. Per tali motivi è prevista anche in Italia una sorveglianza integrata umana e animale e anche dei donatori di sangue e organi.
- Sintomi e decorso: l’incubazione è di 2-21 giorni. Nella maggior parte delle infezioni non c’è alcun sintomo, mentre nel 20% dei casi si manifesta una sindrome simil-influenzale: leggera febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. In meno del 1% si hanno sintomi gravi, con febbre alta e interessamento neurologico (forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma), che può dare esiti permanenti e in circa 1 caso su 1000 portare a morte, prevalentemente in anziani e immunocompromessi.
- Terapia: non esiste una terapia specifica per la febbre West Nile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli dopo qualche giorno o possono protrarsi per qualche settimana. Nei casi più gravi è invece necessario il ricovero in ospedale, dove i trattamenti somministrati comprendono reidratazione e respirazione assistita.
- Prevenzione: esiste un vaccino solo per i cavalli, non per l’uomo, anche se è allo studio. A oggi è possibile soltanto la protezione dalle punture con repellenti e abiti adeguati (specie all’alba e al tramonto), eliminando acqua stagnante e dormendo con zanzariere alle finestre.