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Clienti trasferiti a Isybank: Intesa San Paolo fa marcia indietro davanti ad Antitrust. Ecco cosa si può fare

Possibilità di rientrare in Intesa San Paolo fino al fine 2026 e trasferimento a Isybank solo dietro consenso esplicito. Si chiude con questi impegni di Intesa San Paolo (presi davanti al Garante) la vicenda dei correntisti trasferiti a Easybank, forzatamente e senza adeguata comunicazione, a ottobre 2023 e a marzo 2024. Ecco quali possibilità si aprono e cosa fare se sorgono problemi. 

Con il contributo esperto di:
articolo di:
13 giugno 2024
Filiale di banca Intesa San Paolo

ArDanMe / Shutterstock.com

Dal 16 ottobre più di 2 milioni di clienti Intesa San Paolo sono stati trasferiti senza richiedere alcun esplicito consenso degli interessati a Isybank, una banca online che fa parte sempre del gruppo Intesa San Paolo. In questo articolo abbiamo descritto nel dettaglio che cosa questo trasferimento ha comportato per gli utenti interessati, ma principalmente dall’oggi al domani migliaia di persone si sono ritrovate con un codice Iban differente (con tutti i relativi disagi) ma soprattutto a non poter più usufruire di filiali e sportelli fisici (perché di fatto Isybank non ne ha).

La protesta dei correntisti

I correntisti coinvolti avevano da subito puntato il dito sulle modalità con cui sarebbero stati avvertiti di un passaggio così importante: anche se l’avviso di Intesa era arrivato con le corrette tempistiche previste dalla legge (le prime comunicazioni risalgono al mese di giugno), il passaggio a Isybank non sembra essere stato comunicato in maniera chiara (un paio di comunicazioni apparse solo sull’internet banking e sull’app, confuse tra tutti gli altri messaggi di minore importanza) e soprattutto senza chiarezza sui tempi e le modalità per esercitare la facoltà di opporsi al trasferimento.

Ci dice B.D.…volevo segnalare il mio passaggio "forzato" alla nuova banca digitale del gruppo Intesa San Paolo Isybank.  Non ci sono state comunicazioni chiare di alcun tipo rispetto a questo trasferimento, se non 2 notifiche generiche dell'app digitale poco trasparenti.

Rincara la dose V.A.…voglio manifestare il mio dissenso al trasferimento in Isybank. Ho chiamato la filiale che mi ha detto di rivolgermi al call center che prontamente mi ha detto che dovevo manifestare il mio dissenso in filiale. Recatomi in filiale mi hanno detto che era troppo tardi perché dovevo oppormi entro il 30 settembre. Per un cambiamento così importante ritengo che non basti un silenzio assenso ma una espressa volontà.

Le contestazioni di Antitrust

Ed è proprio sulle comunicazioni ai correntisti trasferiti che Antitrust aveva deciso di aprire un procedimento a fine 2023. Secondo l’Autorità, infatti, “la comunicazione inviata ai correntisti coinvolti nel trasferimento appare ambigua e diffusa con modalità che non sembrano coerenti con l’importanza della questione trattata". La comunicazione, secondo il Garante, era stata "recapitata nell’internet banking o nell’app di Intesa Sanpaolo senza alcuna particolare evidenza e in un periodo dell’anno in gran parte coincidente con le ferie estive". In questo modo, sempre secondo l'Autorità, "i correntisti non avrebbero avuto piena contezza del trasferimento del proprio conto presso un altro operatore e anzi spesso ne sono venuti a conoscenza soltanto dopo la data ultima fissata da Intesa Sanpaolo per poter esprimere il proprio diniego al passaggio". Anche la stessa facoltà di opporsi al trasferimento, secondo Antitrust, risultava "non esser stata indicata con sufficiente chiarezza".

Il Garante ora accetta gli impegni di Intesa San Paolo

Antitrust ora ha però chiuso l'istruttoria accettando di fatto gli impegni presi da Intesa San Paolo. Ma cosa prevedono questi impegni? Innanzitutto garantiscono a tutti i clienti informazioni chiare ed esaustive sulla natura e sulle condizioni del trasferimento, fornite dal 10 gennaio al 29 febbraio 2024 attraverso comunicazioni individuali cui si accede tramite un banner dall’app Isybank o dall’app e dal sito di Intesa Sanpaolo. Inoltre, le società hanno fatto tre tentativi nei confronti della clientela che non ha risposto alle precedenti comunicazioni e attivato un’altra campagna di comunicazione tramite email e push, nelle settimane del 22 gennaio e del 12 febbraio 2024 e dopo il 29 febbraio 2024.

Il trasferimento era stato pianificato in due tranche: la prima realizzata il 16 ottobre 2023 ha riguardato circa 275 mila clienti; la seconda comprendente oltre due milioni di clienti con effetto dal 18 marzo 2024. Per ognuna di queste due tranche ora si sono aperte nuove possibilità. 

Clienti trasferiti il 16 ottobre 2023

I clienti trasferiti hanno la possibilità fino al 31 dicembre 2026 di rientrare in Intesa San Paolo, godendo di condizioni economiche migliorative rispetto a quelle applicate prima del trasferimento: un conto corrente con canone uguale o inferiore, carte di debito con canone gratuito, condizioni gratuite sui servizi transazionali ed eventuale deposito titoli con canone gratuito. Ai clienti che ne facciano richiesta, viene anche garantita la riattribuzione dell’Iban originario a partire dal 31 maggio 2024. Inoltre come rimborso verrà, inoltre, riconosciuta la gratuità del rapporto presso Isybank, dalla data del trasferimento al 30 giugno 2024 o alla data di eventuale chiusura del rapporto, se anteriore.

Clienti trasferiti il 18 marzo 2024

Grazie all’intervento dell’Autorità i 2,5 milioni di clienti Intesa San Paolo per i quali il trasferimento è stato il 18 marzo 2024, hanno ricevuto diverse comunicazioni perché sono stati trasferiti solo i clienti che abbiano manifestato in maniera esplicita il proprio “consenso espresso” al trasferimento del conto e alle relative modifiche contrattuali.

In caso di problemi, c'è Altroconsumo

Come abbiamo appena visto, Antitrust ha accettato gli impegni di Intesa San Paolo e Isybank, impegni differenti a seconda che i clienti siano stati trasferiti nella prima fase o nella seconda. In caso di problemi o di mancato rispetto degli impegni si può fare un reclamo anche attraverso la nostra piattaforma Reclama facile.

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