Correntisti Intesa San Paolo dirottati su Isybank: Antitrust blocca i trasferimenti
Provvedimento cautelare del Garante per bloccare il trasferimento di altri 2 milioni di correntisti Intesa San Paolo verso Isybank. La comunicazione adottata dalla banca non permetteva ai correntisti di esprimere il consenso al trasferimento. Ora Intesa San Paolo dovrà mandare una nuova (e più chiara) comunicazione e tener conto dell'esplicito consenso degli interessati. Ecco cosa fare se sei tra i correntisti selezionati e i calcoli per capire se il passaggio ti conviene oppure no.

L'Autorità garante per la concorrenza ed il mercato è intervenuta con un provvedimento cautelare nei confronti di Intesa San Paolo, bloccando di fatto i nuovi trasferimenti di correntisti a Isybank. Dopo i primi 300 mila già passati alla banca online a ottobre scorso, altri 2 milioni hanno già ricevuto la comunicazione del trasferimento previsto per il prossimo 18 marzo. Ma proprio le modalità di comunicazione adottate dalla banca sono state ritenute da Antitrust "non conformi alle disposizioni del Codice del consumo" tanto da arrivare a disporre un provvedimento per "impedire il passaggio alla banca digitale dei correntisti che non forniscano il proprio consenso espresso".
Cosa ha disposto Antitrust
In particolare l'Authority ha disposto che ai clienti di Intesa San Paolo individuati per il trasferimento venga fornita un'informativa "chiara ed esaustiva sulle caratteristiche del nuovo conto Isybank" dando loro la possibilità di "fornire il proprio consenso espresso al trasferimento"; coloro che non esprimeranno un esplicito consenso "avranno la facoltà di mantenere il precedente conto corrente alle stesse condizioni".
Al momento infatti, le comunicazioni di Intesa San Paolo che stanno arrivando a circa 2 milioni di correntisti non danno la possibilità di esprimere il consenso, ma solo quella di informare Intesa San Paolo di non essere un utente "prevalentemente digitale" e di avere ancora necessità di tutti quei servizi che la banca online non è in grado di fornire (sportelli, assegni, home banking dal sito e non solo con l'app...). Attualmente quindi, in assenza di questa comunicazione (che deve arrivare entro e non oltre il 29 febbraio 2024) a partire dal 18 marzo 2024 i clienti "prescelti" saranno trasferiti a Isybank, la banca online e senza sportelli facente parte dello stesso gruppo Intesa San Paolo.
Comunicazione per nulla chiara
Già in occasione del passaggio a Isybank dei primi 300 mila clienti lo scorso 16 ottobre, in molti hanno segnalato di essere stati presi alla sprovvista perché (almeno a giudicare dai tanti reclami che abbiamo ricevuto sul nostro servizio Reclama facile) la comunicazione di Intesa San Paolo non era stata sufficientemente chiara o era passata inosservata, confusa tra tutte le altre "normali" comunicazioni della banca. Un critica condivisa anche da Antitrust, secondo la quale "le comunicazioni relative al passaggio ad Isybank sono state trasmesse ai clienti nella sezione archivio dell’App di Intesa Sanpaolo senza adottare accorgimenti che ne sollecitassero la lettura (ad esempio, notifiche push e pop-up) e non lasciavano capire che in tal modo i clienti si sarebbero potuti opporre al passaggio".
Infine, prosegue il Garante, "nelle comunicazioni non erano state adeguatamente indicate le modifiche relative alle condizioni economiche previste dal nuovo conto corrente e ai servizi non più inclusi". Per queste ragioni, già a inizi novembre aveva aperto proprio un procedimento nei confronti di Intesa San Paolo per le modalità e i tempi di comunicazione di questa operazione. Ma quali sono i correntisti interessati e cosa succede a chi passa a Isybank?
Chi viene trasferito
Intesa San Paolo ha deciso di trasferire tutti i clienti a suo dire “prevalentemente digitali”. Ma di chi si tratta? Si tratta di clienti che per la loro operatività hanno utilizzato più volte i servizi e i canali digitali di Intesa San Paolo e i clienti che fanno un utilizzo nullo o limitato della filiale. Tuttavia alcuni clienti non saranno trasferiti automaticamente; tra questi c'è:
- chi ha più 65 anni;
- chi ha un fido sul conto corrente;
- clienti con giacenze finanziarie superiori a 100.000 euro;
- chi ha effettuato più di 10 operazioni in filiale nell'ultimo anno o comunque dall'apertura del conto se avvenute nel corso dell'ultimo anno.
Cosa cambia col passaggio alla banca online
Fondamentalmente chi è trasferito non potrà più fare operazioni in filiale o sul sito internet ma solo utilizzando la app Isybank, mentre le carte di debito e le prepagate si potranno continuare a usare senza problemi. Per fortuna degli utenti, sarà Intesa San Paolo a preoccuparsi di trasferire anche le domiciliazioni di bollette e addebiti vari, ma non tutti: alla fine della comunicazione ricevuta da Intesa San Paolo c’è, infatti, l’elenco degli addebiti diretti di cui non si occuperà. Inoltre i bonifici che arriveranno al vecchio Iban saranno reindirizzati sul nuovo per circa un anno dal giorno del passaggio e mutui e prestiti (Intesa San Paolo) che saranno ancora attivi al momento del passaggio, potranno essere pagati dal nuovo conto Isybank; il trasferimento riguarda infatti il solo rapporto di conto corrente, mentre mutui, prestiti, libretti di risparmio e cassette di sicurezza rimarranno legate a Intesa San Paolo.
Conto Isybank vs Conto Intesa San paolo
Al di là dei problemi legati al cambio di Iban e al trasferimento di tutte le utenze, in molti si stanno chiedendo se il passaggio a un conto online abbia dei vantaggi dal punto di vista economico oppure no. Insomma, può essere vantaggioso passare a Isybank oppure il bicchiere rimane mezzo vuoto? Per capirlo analizziamo prima l'offerta di Isybank e mettiamola poi a confronto con uno dei conti Intesa San Paolo che è andato a sostituire.
Cosa prevede il conto Isybank
Come abbiamo visto, Isybank ha un’offerta del tutto digitale che prevede un conto di pagamento, delle carte di debito e prepagate e, in aggiunta, alcuni servizi di Intesa San Paolo. Il conto Isybank è un conto di pagamento e non un vero e proprio conto corrente, quindi ad esempio non è possibile abbinarci un deposito titoli e non prevede uno scoperto di conto o un fido. Inoltre, i conti Isybank si gestiscono da app e non sono previste filiali fisiche.
Nello specifico per i conti di pagamento sono previsti da Isybank tre diversi piani.
- Isylight canone zero con carta digitale inclusa; la carta fisica costa 12 euro. Prelievi contanti zero su ATM ISP e 1,10 euro su altri ATM, bonifico online zero, istantaneo 0,40 Euro. Come nel conto ISP gli addebiti diretti costano 0,80 euro. Il pagamento Cbill e Pagopa 1,30 euro.
- IsySmart ha un canone mensile di 3,90 euro, la carta di debito digitale e fisica sono incluse nel canone (si paga 10 euro la personalizzazione), i prelievi di contante costano zero su ATM ISP e 0,40 su ATM altre banche. I bonifici online anche quelli istantanei sono gratis. Gli addebiti diretti sono inclusi.
- IsyPrime canone mensile 9,90 euro. Tutte le voci di costo viste prima sono incluse.
Sul conto Isybank non è previsto dunque lo scoperto, ma al momento è possibile abbinare ai conti Isybank un servizio chiamato Anticipo dello stipendio che si può chiedere da app da 15 giorni fino a 3 giorni prima dell’accredito dello stipendio o della pensione. Ad esempio, si può richiedere un importo di 1.000 euro 9 giorni prima di ricevere lo stipendio, con una commissione di 1,85 euro. Nello stesso mese si possono fare più richieste, fino a raggiungere l’importo massimo pari all’80% dello stipendio percepito mensilmente. L’anticipo dovrà essere restituito tutto nello stesso giorno in cui si riceve stipendio o pensione. Il taeg di questa sorta di "finanziamento" è del 7,8%.
Il confronto con il conto Intesa San Paolo
I clienti già trasferiti o che verranno trasferiti su Isybank usufruiranno di default del piano IsyPrime con condizioni economiche di favore rispetto al conto Intesa San Paolo. Ad esempio a un 30enne che aveva un conto Intesa San paolo a zero spese viene offerto di non pagare il canone mensile fino al compimento dei 35 anni di età, dopo i quali il canone costerà 3,90 euro al mese. Inoltre, fino a 35 anni di età non pagherà l’imposta di bollo e potrà decidere di cambiare piano anche dopo il 16 ottobre 2023.
Facciamo due conti con un altro esempio: un 40enne, con accredito stipendio e una giacenza media di 3.000 euro, carta bancomat, 7 bonifici sulla stessa banca e 7 bonifici su altro istituto, 12 prelievi ATM da un'altra banca, e la domiciliazioni di 3 utenze (in totale 18 bollette in un anno) al momento paga ben 73,80 euro con il Conto xme di Intesa San Paolo, mentre con Isybank pagherebbe solo 46,80 euro all'anno.
Sulla carta, quindi, passare a Isybank, almeno per coloro che utilizzano il conto in maniera "digitale", potrebbe non essere affatto un cambiamento negativo. E’ chiaro, però, che nulla vieta ad Isybank di fare nuove variazioni delle condizioni economiche seguendo le indicazioni dell’articolo 118 del TUB e quindi attraverso una comunicazione ad hoc inviata con almeno due mesi di preavviso e con un giustificato motivo per eventuali aumenti.
Sei già passato a Isybank? Ecco cosa puoi fare
Per chi rientra tra i primi correntisti trasferiti (ovvero per coloro che avevano tempo fino al 12 settembre 2023 per comunicare di non essere un cliente digitale e quindi rimanere in Intesa San Paolo, non è più possibile fare questa richiesta o tornare indietro, e non è più possibile neppure recedere dal rapporto alle vecchie condizioni. La sola cosa che si può fare è chiudere il conto. La chiusura del conto si può fare in qualunque momento e per farlo si può utilizzare il nostro modello di lettera per chiudere il conto corrente e mettere a confronto le varie offerte di conti correnti attraverso il nostro comparatore online per trovare un nuovo conto che faccia al caso nostro.
I clienti che sono ormai stati trasferiti in Isybank e desiderano tornare in Intesa Sanpaolo, dovranno necessariamente aprire un nuovo conto corrente Intesa San Paolo. Per farlo bisogna recarsi in filiale e il nuovo rapporto beneficerà di agevolazioni dedicate: in generale, saranno applicate le condizioni e promozioni riservate ai nuovi clienti, se più favorevoli rispetto alle condizioni che lo stesso cliente aveva prima delle cessione. Inoltre, con l’opzione «cambio banca», il cliente non dovrà farsi carico dello spostamento delle domiciliazioni e addebiti ricorrenti e della chiusura del conto corrente.
Cosa fare se non vuoi passare a Isybank
Come abbiamo visto, Intesa San Paolo ha gà comunicato il trasferimento a Isybank ad altri 2 milioni di correntisti (in totale si parla di circa 4 milioni di conti che passeranno alla banca digitale); tuttavia il provvedimento cautelare del Garante blocca di fatto il trasferimento e obbliga Intesa San Paolo a riformulare una nuova comunicazione agli utenti prescelti dando loro "un congruo termine per fornire il proprio consenso espresso al trasferimento". Intesa San Paolo ha ora 10 giorni per comunicare all'antitrust le misure adottate per adempiere al queste disposizioni.
Nel frattempo, se sei uno dei correntisti Intesa San Paolo scelti per il trasferimento (ovvero se hai già ricevuto la precedente comunicazione), ti consigliamo di valutare bene se il passaggio a Isybank ti conviene o meno (come abbiamo visto in molti casi potrebbe convenirti passare alla panca online). Se alla fine decidi che preferisci rimanere in Intesa San Paolo, attendi l'arrivo della nuova comunicazione: a questo punto ti basterà non esprimere il consenso al trasferimento per rimanere in Intesa San Paolo alle condizioni attuali.
Cosa fare in caso di problemi
Un passaggio di operatore tipico di una cessione porta con sé problemi; ci potrebbero essere cambi di domiciliazioni sbagliati, perdite di bonifici in arrivo, problemi legati al non utilizzo dell’home banking per qualche giorno. In caso di problemi, Altroconsumo ti assiste: richiedi una consulenza legale gratuita. Verrai richiamato da un nostro esperto che ti aiuterà a far valere i tuoi diritti.