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Comodato d'uso: cos'è, quando si utilizza e come si registra con la nuova procedura online

Il comodato d'uso è un contratto che si stipula in genere tra conoscenti, con il quale si consegna a un'altra persona una cosa (o un immobile) perché venga utilizzato per un certo tempo e poi restituito. Per gli immobili è obbligatorio registrare il contratto, una cosa che ora si può fare online sul sito dell'Agenzia delle entrate. Ecco come si fa e quando in genere si utilizza il comodato d'uso.

  • contributo tecnico di
  • Antonietta Agostinelli e Tatiana Oneta
20 dicembre 2022
  • contributo tecnico di
  • Antonietta Agostinelli e Tatiana Oneta
Casa in comodato

Nell’ottica di un restyling dei servizi dell’Agenzia delle entrate e di andare nella direzione di ampliamento dei servizi web, dal 20 dicembre 2022 è possibile registrare i contratti di comodato d’uso direttamente online. Al momento è disponibile solo la procedura per registrare il comodato ma l’Agenzia assicura che questa opportunità sarà estesa progressivamente anche alle altre tipologie di atti. Ma che cosa sono i contratti di comodato d'uso? Quando si usano di solito? E qual è la nuova procedura per per registrarli? 

Cos'è un contratto di comodato d'uso

Giuridicamente il comodato è regolato dal codice civile come il contratto col quale una parte consegna all'altra una cosa, mobile o immobile, affinché se ne serva per un tempo e per un uso determinato, con l'obbligo di restituzione. In soldoni è quel contratto che regola il prestito di un oggetto (o una casa) senza alcun corrispettivo.

Quando si utilizza il comodato

Di solito si presta qualcosa a titolo gratuito per una forma di cortesia, tanto è vero che normalmente il comodato avviene principalmente tra amici o parenti. In altri casi però chi presta un oggetto di sua proprietà ricava un vantaggio indiretto: è il caso ad esempio della cessione di un immobile in comodato d’uso per non lasciarlo ad esempio incustodito; ma si può ad esempio lasciare in comodato anche un giardino o un orto perché venga annaffiato e curato.

Gli obblighi per chi riceve il bene in prestito

L'obbligo principale di chi riceve un oggetto in comodato consiste nel custodire e conservare l’oggetto con diligenza nel rispetto della destinazione d’uso e senza il diritto di darlo ad altri se non c'è il preventivo consenso del proprietario: pena la risoluzione del contratto.

Se non è prevista una data di scadenza del comodato, la restituzione deve avvenire su richiesta del proprietario. A scanso di equivoci è consigliabile mettere l’accordo per iscritto, specificando tutti gli aspetti importanti del prestito.

Quando va fatta la registrazione del contratto

Come tutti gli atti, anche il contratto di comodato d'uso può essere registrato. Anzi, è obbligatoria la registrazione quando si tratta di beni immobili. In questo caso, oltre a indicare la durata e l’uso consentito, è bene chiarire chi si fa carico delle spese e della manutenzione. Va specificato anche l’eventuale divieto, a chi riceve il bene in comodato (comodatario), di concedere a terzi il godimento dell'immobile. Un'altra cosa importante è prevedere con precisione il momento della restituzione della casa o dell'appartamento, poiché non è prevista per il comodato la procedura rapida di sfratto che può essere chiesta per i contratti di locazione.

Come si registra online

Dal 20 dicembre la registrazione di un contratto di comodato può essere fatta totalmente online. Per accedere alla nuova funzione basta loggarsi nella propria area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate tramite SPID o la CIE. Per registrare il contratto di comodato si deve utilizzare il modello Rap che attualmente può esser usato solo per questo tipo di atto ma successivamente sarà da utilizzare per la registrazione di tutti gli atti tra privati.

Il software messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate oltre a consentire la compilazione del modello e l’invio online permette anche di calcolare le imposte di registro e di bollo dovute, oltre alle eventuali sanzioni ed interessi. Questi importi verranno poi addebitati direttamente sul conto corrente del dichiarante che deve quindi fornire il proprio Iban in fase di compilazione del modello, se non risulta già a sistema perché, ad esempio, comunicato in fase di compilazione del 730.

Oltre alla compilazione del modello RAP occorre allegare un unico file in formato Tif, TiFF o Pdf/A contenente una copia del contratto sottoscritto dalle parti e una copia di eventuali altri documenti necessari a descrivere il contratto stesso.